Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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  • Sean
    Csar
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    • In piedi tra le rovine
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    C'era un "patto etico" con la sala stampa: noi (Rai) vi diamo il nome del vincitore entro l'1,20 così potete metterlo sui giornali ma voi (stampa) non dovete spoilerare...e invece Sky ha bruciato tutti.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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    • DR. CACARELLA
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      Ora vice gabbani
      Cura il tuo corpo come un tempio
      Originariamente Scritto da M K K
      Desade grazie di esistere
      Originariamente Scritto da AK_47
      si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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      • DR. CACARELLA
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        Salvini aveva ragione
        Cura il tuo corpo come un tempio
        Originariamente Scritto da M K K
        Desade grazie di esistere
        Originariamente Scritto da AK_47
        si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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        • sylvester
          Bodyweb Senior
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          E bravo Sean, hai beccato il vincitore.

          Per me ultimo vero grande festival nel 91...

          1) Cocciante, Se stiamo insieme.
          2) Zero, Spalle al muro.
          3) Masini, Perché lo fai.

          Podio pazzesco.
          Last edited by sylvester; 09-02-2020, 09:27:18.









          "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
          Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
          vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

          (L. Pirandello)

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          • sylvester
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            Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
            Sabrina Salerno migliore in campo

            Ahahahhah vero!!!
            e con distacco









            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

            (L. Pirandello)

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            • Sean
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              Non è più la Juventus di ferro che domina il campionato, perde a Verona e continua a rimettere in discussione lo scudetto. I problemi sono sempre quelli, il gioco non è granché, Ronaldo fa gol ma resta un po’ da solo, in difesa si commettono errori gravi. Sarri in difficoltà è stato chiaro: “Dobbiamo capire che vincere non è più scontato. Speriamo che qualcuno mi aiuti…”

              Verona-Juventus 2-1

              “Dobbiamo capire che vincere non è più scontato”. Maurizio Sarri, almeno questo, ce lo ha abbastanza chiaro. Per la Juve sono cambiate molte cose, non solo dentro, ma anche fuori. Mai come quest’anno lo scudetto non ha un padrone assoluto, dispotico, matematico. Se perplessità possono ogni tanto spuntare vedendo l’ Inter o la Lazio umanamente sprecare le occasioni che trovano – nessuno è perfetto, non si può pretendere un campionato giocato sempre con l’acceleratore a tavoletta – puntualmente la Juventus restituisce essa stessa incertezza alla lotta, mancando a sua volta occasioni, frenando, andando in affanno, in una parola: sbagliando. La partita di Verona è stato un incontro tra due parabole contrarie. Il Verona in questo momento è una delle squadre più in forma del campionato, la sua parabola s’impenna impressionantemente: ferma il Milan dell’effetto Ibrahimovic, ferma la Lazio contro cui tutti lo davano già per sconfitto e le impedisce di salire al secondo posto, batte addirittura la Juventus aprendo la lotta scudetto alla libera concorrenza.

              Il Verona è sesto in classifica, è una replica un po’ più in piccolo dell’ Atalanta, la prova che sia una bella squadra è che sul calciomercato i suoi giocatori sono già oggetto di pretese e offerte (su tutti il difensore Kumbulla, 20 anni), un bel mix di nuovo e di vecchio. I gol vittoria sono di Borini, arrivato dal Milan poche settimane fa, e addirittura Pazzini, quasi 36 anni: il suo ingresso in partita è stato decisivo. Era stato dimenticato troppo presto ed ora è felicemente ritrovato.

              La Juve ha evidenziato i suoi soliti problemi di equilibrio, ma stavolta soprattutto di concentrazione e ordine tattico. Al gran gol di Ronaldo, fatto interamente da solo in slalom supergigante, e qualche occasione comunque avuta, sono corrisposti errori difensivi gravi che hanno scoperto ancora una volta il Tallone d’Achille della Juve di quest’anno. Di fronte alla pressione del Verona, la Juve ha pasticciato in difesa con Pjanic che ha messo in area un pallone su cui si è avventato Borini, e per concludere il mani di Bonucci in area per il rigore finale.

              La Juve non domina nel gioco, produce comunque risultati ma non è più un rullo compressore, ha limiti umani nonostante abbia giocatori straordinari che non è facile far giocare insieme o anche alternare. Credo che tutto parta dalla convinzione o illusione che avere Ronaldo, Dybala e Higuain insieme debba produrre gol a valanga e avversari spediti ko in men che non si dica. Così non sta accadendo, ed è normale farsi qualche domanda, non tanto per l’immediato quanto per capire dove può realmente arrivare e quali obbiettivi realmente raggiungere la Juve di Sarri. Che sembra benissimo rendersi conto della situazione, ed esserne anche abbastanza preoccupato.


              La Lazio vince a Parma (tra le furibonde proteste di D'Aversa) e va a -1 dalla Juventus. Una cavalcata, quella della squadra di Inzaghi, irresistibile, non perde da quasi metà campionato. Per lo scudetto non si può più fare finta di nulla. – ⚽ Il Napoli si dà la zappa sui piedi e perde in casa col Lecce. Aver anche solo pensato di poter riagganciare il quarto posto è stato deleterio. Gattuso si lamenta del carattere dei suoi: "Ci manca la cattiveria". Insomma Ringhio un Napoli troppo buono non se lo persona proprio – ⚽  Non è più la Juventus di ferro che domina il campionato, perde a Verona e continua a rimettere in discussione lo scudetto. I problemi sono sempre quelli, il gioco non è granché, Ronaldo fa gol ma resta un po' da solo, in difesa si commettono errori gravi. Sarri in difficoltà è stato chiaro: "Dobbiamo capire che vincere non è più scontato. Speriamo che qualcuno mi aiuti…" – ⚽L'Atalanta di Gasperini vince a Firenze e si prende il quarto posto, staccando la Roma. E così continua a fare la rompiscatole tra le big di Champions League: impressionante la sua capacità di attacco e il numero dei suoi gol (61 ) – ⚽ La Roma perde all'Olimpico anche contro il Bologna, ormai è crisi: dall'inizio del 2020 la squadra di Fonseca non ne ha più azzeccata una. Quattro sconfitte in campionato, sette gol incassati in due partite, difesa nel mirino, un gioco che non produce più né occasioni né tantomeno gol. Il posto in Champions League così diventa sempre più una scommessa.  Sarà meglio che Mr. Friedkin si sbrighi a prendere in mano il club, altrimenti non troverà più nulla… | Bloooog!
              SERIE A 2019-2020, 23a GIORNATA Roma-Bologna 2-3 (16' Orsolini B, 22' Denswil aut R, 26' Barrow B, 51' Barrow B, 72' Mkhitaryan R), Fiorentina-Atalanta 1-2 (31' Chiesa F, 49' Zapata A, 72' Malinovskyi A), Torino-Sampdoria 1-3 (55' Verdi T, 70' Ramirez S, 75' Ramirez S, 79' Quagliarella rig S), Verona-Juventus 1-2 (65' Ronaldo J, 76' Borini V, ,86' Pazzini rig V), Spal-Sassuolo 1-2 (23' Bonifazi Sp, 65' Caputo rig Sas, 90' Boga Sas) , Brescia-Udinese 1-1 (81' Bisoli B, 90'+3' De Paul U), Genoa-Cagliari 1-0 (43' Pandev G), Napoli-Lecce 2-3 (29' Lapadula L, 48' Milik N, 61' Lapadula L, 82' Mancosu L, 90' Callejon N), Parma-Lazio 0-1 (41' Caicedo L), Inter-Milan 4-2 (40' Rebic M, 45'+1' Ibrahimovic M, 51' Brozovic I, 54' Vecino I, 70' De Vrij I, 90'+3' Lukaku I). *** Parma-Lazio 0-1 La Lazio a un punto dalla Juve alla 23a giornata è un segno del cambiamento, quasi della rivoluzione in atto. La Lazio non era prevista a questo livello, non era considerata nella corsa scudetto. Forse non lo
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
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              C. Campo - Moriremo Lontani


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                L’Atalanta di Gasperini vince a Firenze e si prende il quarto posto, staccando la Roma. E così continua a fare la rompiscatole tra le big di Champions League: impressionante la sua capacità di attacco e il numero dei suoi gol (61 )

                Fiorentina-Atalanta 1-2


                Atalanta da sola al quarto posto, l’occasione mancata la settimana precedente stavolta l’ Atalanta non l’ha sprecata e dunque eccola vincere a Firenze una partita difficile e prendersi il frutto del suo gioco rapido e aggressivo e soprattutto della sua tenacia: andata in svantaggio a causa di un gol di Chiesa (4 gol in tutto fino ad oggi). Pur avendo ogni tanto qualche comprensibilissima tirata di fiato l’ Atalalanta continua a tenere un ritmo che possa riconfermarla al suo posto in Champions League. Del modello Gasperini abbiamo parlato più volte, al momento due mi sembrano i dati più impressionanti: vince e fa più punti fuori casa che in casa, ha nettamente il miglior attacco della serie A. I suoi migliori marcatori – Ilicic 14, Muriel 12, Zapata 8 (nemmeno sempre titolari e perfino fermi per infortuni) – farebbero oggi comodo a molte squadre ben più famose e titolate che si chiedono come faccia l’Atalanta a tenere questi ritmi. E soprattutto andare anche molto oltre le promesse.

                La Lazio vince a Parma (tra le furibonde proteste di D'Aversa) e va a -1 dalla Juventus. Una cavalcata, quella della squadra di Inzaghi, irresistibile, non perde da quasi metà campionato. Per lo scudetto non si può più fare finta di nulla. – ⚽ Il Napoli si dà la zappa sui piedi e perde in casa col Lecce. Aver anche solo pensato di poter riagganciare il quarto posto è stato deleterio. Gattuso si lamenta del carattere dei suoi: "Ci manca la cattiveria". Insomma Ringhio un Napoli troppo buono non se lo persona proprio – ⚽  Non è più la Juventus di ferro che domina il campionato, perde a Verona e continua a rimettere in discussione lo scudetto. I problemi sono sempre quelli, il gioco non è granché, Ronaldo fa gol ma resta un po' da solo, in difesa si commettono errori gravi. Sarri in difficoltà è stato chiaro: "Dobbiamo capire che vincere non è più scontato. Speriamo che qualcuno mi aiuti…" – ⚽L'Atalanta di Gasperini vince a Firenze e si prende il quarto posto, staccando la Roma. E così continua a fare la rompiscatole tra le big di Champions League: impressionante la sua capacità di attacco e il numero dei suoi gol (61 ) – ⚽ La Roma perde all'Olimpico anche contro il Bologna, ormai è crisi: dall'inizio del 2020 la squadra di Fonseca non ne ha più azzeccata una. Quattro sconfitte in campionato, sette gol incassati in due partite, difesa nel mirino, un gioco che non produce più né occasioni né tantomeno gol. Il posto in Champions League così diventa sempre più una scommessa.  Sarà meglio che Mr. Friedkin si sbrighi a prendere in mano il club, altrimenti non troverà più nulla… | Bloooog!
                SERIE A 2019-2020, 23a GIORNATA Roma-Bologna 2-3 (16' Orsolini B, 22' Denswil aut R, 26' Barrow B, 51' Barrow B, 72' Mkhitaryan R), Fiorentina-Atalanta 1-2 (31' Chiesa F, 49' Zapata A, 72' Malinovskyi A), Torino-Sampdoria 1-3 (55' Verdi T, 70' Ramirez S, 75' Ramirez S, 79' Quagliarella rig S), Verona-Juventus 1-2 (65' Ronaldo J, 76' Borini V, ,86' Pazzini rig V), Spal-Sassuolo 1-2 (23' Bonifazi Sp, 65' Caputo rig Sas, 90' Boga Sas) , Brescia-Udinese 1-1 (81' Bisoli B, 90'+3' De Paul U), Genoa-Cagliari 1-0 (43' Pandev G), Napoli-Lecce 2-3 (29' Lapadula L, 48' Milik N, 61' Lapadula L, 82' Mancosu L, 90' Callejon N), Parma-Lazio 0-1 (41' Caicedo L), Inter-Milan 4-2 (40' Rebic M, 45'+1' Ibrahimovic M, 51' Brozovic I, 54' Vecino I, 70' De Vrij I, 90'+3' Lukaku I). *** Parma-Lazio 0-1 La Lazio a un punto dalla Juve alla 23a giornata è un segno del cambiamento, quasi della rivoluzione in atto. La Lazio non era prevista a questo livello, non era considerata nella corsa scudetto. Forse non lo
                ...ma di noi
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                  Sarri processa la Juve:«Troppi i punti persi per nostre leggerezze. Dobbiamo capire che vincere non è scontato: bisogna sporcarsi di più e non avere cali»

                  La Juve cade ancora. E viene quasi da dire che non è una novità. Con il ko di Verona, il primo in Serie A contro una squadra neopromossa dal maggio 2013 (2-3 contro la Samp), sono tre le sconfitte nelle ultime cinque partite giocate lontano dall’Allianz Stadium e in caso di vittoria dell’Inter nel derby di questa sera la vetta della A tornerà nuovamente in comproprietà a meno di un mese dallo scontro diretto di Torino.

                  Sarà un mese caldo per la Juve, in cui giocherà undici partite nel giro di una quarantina di giorni. «Non ci pensiamo — aveva detto Fabio Paratici prima dell’inizio della partita — abbiamo un ciclo davanti, pensiamo a iniziarlo bene, partita per partita». Non è andata proprio così. La Juve si è imposta sul Verona solo quando la squadra di Juric calava di ritmo e sono due, almeno, i dati che preoccupano Maurizio Sarri dopo la sconfitta del Bentegodi. I gol subiti sono un campanello d’allarme e non da oggi.

                  Quelli presi in campionato sono già 23, una soglia pericolosissima perché la media degli ultimi otto anni «scudettati» della Juve è di 24 reti subite. In questo momento la retroguardia bianconera sta dietro a Inter e Lazio, a 18 e 20 (con una partita da recuperare, ovviamente). Ma c’è un pure un altro problema che si aggiunge ai gol subiti: quando la Juve prende gol. Quasi sempre dopo essere stata in vantaggio. Il contrario rispetto all’era Allegri quando spesso una rete bastava per portare a casa i tre punti. C’erano partite in cui la Juve dava la sensazione di poter difendere tutta la sera dentro l’area senza subire gol. Ora la sensazione è assai diversa. Quando i bianconeri non riescono a tenere alta la pressione dentro l’area sono vulnerabili.

                  «Nella prima mezzora della partita il Verona si è meritato la partita, negli ultimi venti minuti ci sono i nostri demeriti. Per vincere la squadra deve capire che bisogna sporcarsi di più e non avere cali di tensione. La Juve è abituata a vincere largo in questi anni, ma dobbiamo renderci conto che serve di più. Non si possono lasciare punti per leggerezze come quelle che ho visto stasera». Qualche problema lo stanno dando anche gli attaccanti, Ronaldo a parte, cannibale del gol con la decima partita di fila in rete e conseguente record assoluto per un calciatore della Juve. CR7 è pure l’unico calciatore ad aver realizzato almeno 20 gol in tutte le ultime 11 stagioni nei maggiori cinque campionati europei.

                  Anche ieri sera però Gonzalo Higuain non ha preso proprio bene il cambio, niente di tragico ma ormai i musi lunghi ed i mancati saluti all’allenatore da parte dei tenori che escono iniziano ad essere un trend consolidato. Di certo Sarri è più preoccupato da quello che vede in campo. La Juve si è fatta rimontare il gol di vantaggio ben 9 volte in A. Un problema sia tattico che mentale come evidenzia anche il colpo di tacco di Rodrigo Bentancur in una zona calda del campo. Recuperando quella palla la squadra di Juric ha trovato il pareggio con Fabio Borini e una forza che sembrava aver smarrito. Segnali che si ripetono di partita in partita e che per questo devono essere considerati molto più di un campanello d’allarme perché la Juve, già in questo mese si gioca tutto, e alcuni problemi strutturali si ripetono da inizio stagione

                  CorSera
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                    Conte: «Attenti al Milan. Eriksen deve avere il tempo per capire il nostro gioco»

                    Il tecnico nerazzurro prima del derby: «Questa coi rossoneri è la prima di una serie di sfide per noi molto impegnative: alla fine di questo ciclo ne sapremo tutti di più sul nostro percorso»

                    L’Inter non vuole perdere le buone abitudini nel derby di Milano: non perde in campionato dal gennaio del 2016 e ha vinto gli ultimi 3. «Quello di Milano è uno dei più importanti al mondo e nasconde parecchie insidie perché il Milan è forte - ha sottolineato Antonio Conte -. Questa coi rossoneri è la prima di una serie di sfide per noi molto impegnative: alla fine di questo ciclo ne sapremo tutti di più sul nostro percorso».


                    La formazione

                    L’anno nuovo non è iniziato benissimo per Lukaku e soci e, infatti, nelle 5 partite di campionato sinora disputate il Milan ha conquistato 2 punti in più dell’ Inter (11 contro 9). E rispetto al derby di andata, oltre ad aver cambiato allenatore, ha un certo Zlatan Ibrahimovic. «Ha portato esperienza, carisma e qualità in una squadra che vale ben più dei punti che ha in classifica» ha ricordato l’allenatore interista che non si è sbilanciato sul recupero di Handanovic. «E’ giusto che ne parli lo staff medico», ma il portiere dovrebbe prendere posto in panchina. Meglio non affrettarne in recupero in vista del ciclo di ferro che attende l’Inter. E Conte non si è neppure sbilanciato sul modulo tattico che intende adottare nel derby. Eriksen alle spalle di Lukaku unica punta? «Siamo molto contenti di averlo preso. E’ giusto abbia il tempo necessario per entrare nella nostra idea di gioco: in Italia c’è molta più tattica rispetto all’estero, dove spesso non sono così fissati su alcune situazioni. Ma noi abbiamo bisogno di Eriksen e, allora, spero che non gli serva tanto tanto anche perché è intelligente e apprende in fretta». Poi Conte ha dedicato una riflessione sul calcio inglese. “In Inghilterra ho fatto un’esperienza molto importante e in Premier si possono trovare tanti grandi giocatori e noi abbiamo colto le migliori soluzioni per migliorare. Sono arrivati calciatori di qualità e di grande intensità”.


                    CorSera
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                      Derby Inter-Milan, Pioli: «Ibrahimovic a disposizione. Noi dovremo avere tutti la sua faccia»

                      L’allenatore rossonero alla vigilia della sfida di San Siro: «Il suo percorso è stato giusto, non sono preoccupato. Dovremo avere il suo volto: carichi, determinati e convinti di poterci giocare tutte le nostre carte»

                      Il Milan ci crede. Perché Ibra ci sarà. L’Inter fa sempre paura, ma col vecchio eroe in campo dalla tua parte un po’ meno. Zlatan ha recuperato. Oggi ci sarà l’ultimo test, ma dubbi non ce ne sono. Ormai è solo un po’ di sana pretattica. «Zlatan ha svolto lavoro programmato e individualizzato che doveva vederlo arrivare ad oggi per allenarsi con la squadra — le parole di Pioli —. Se supererà questo step, sarà a disposizione. Il suo percorso è stato giusto, non sono preoccupato. Manca lo step principale, l’allenamento con la squadra».

                      Il derby come occasione per la svolta decisiva. Una partita che vale una stagione intera. Partono sfavoriti i rossoneri, ma Pioli non ne vuole sapere. «Sono partite che vanno vinte, sempre speciali. Il fatto che non vinciamo da un po’ sarà uno stimolo in più. Dovremo essere lucidi, compatti, battaglieri. È una partita che non vale come le altre, vale di più».


                      L’obiettivo principale è non concedere il contropiede all’Inter. Perché lì sono implacabili. Servirà una partita perfetta. Pioli (che ha risposto così a Spalletti, che lo aveva definito «giovane ed emergente»: «Non ho tempo per perdere tempo») sintetizza così il piano: «Dovremo avere la faccia di Ibra: carica, determinata e convinti di poterci giocare tutte le nostre carte». Il piano è lasciare il comando della partita all’Inter. Costringere la squadra di Conte a giocare, a impostare, a creare.

                      L’idea di Pioli per adesso è quindi quella di mettere un centrocampista in più (Bonaventura) e un attaccante in meno. Per fare massa al centro, dove l’Inter ha più forza e qualità. Quindi niente 4-4-2, Pioli va verso un 4-2-3-1, quindi un sistema con una punta sola, che dovrebbe essere Ibrahimovic. Con Calhanoglu a supporto, ma anche da primo marcatore su Brozovic. E con Leao e Rebic pronti a entrare nella ripresa. Nel pomeriggio di sabato alle 16 l’ultimo allenamento. Lì Pioli prenderà la decisione definitiva. Domani mattina i convocati. Giochi di guerra. È il derby, bellezza

                      CorSera
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Sean
                        Csar
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                        A parole Sarri dice e fa analisi giuste...poi però in campo non si migliora e da troppe settimane si assiste, per l'appunto, ad un esame corretto dei mali ma a nessuna cura.

                        In campo una sufficienza che accarezza il dolo (come nell'occasione del goal del Verona con la gentile complicità di Pjanic e del centrocampo), un approccio alle partite molle (i primi tempi), nessuna grinta, zero reattività anche dal tecnico.

                        Viene il sospetto che fosse giusto il pensiero di Allegri: rosa da rinfrescare profondamente. Invece si è scelto di rinnovare il gioco e non i giocatori. C'è però il fatto che senza giocatori non si gioca e il gioco difatti non si vede...così come iniziano a scricchiolare i risultati.

                        Resta ancora tutto in ballo dal punto di vista degli esiti finali...ma questi sono allarmi che non si possono ignorare. Salvifici, se presi in tempo (e non ne rimane molto, già a fine febbraio inizia la champions) o anticipatori di quello che accadrà alla stagione, se ignorati.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
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                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

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                          Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
                          E bravo Sean, hai beccato il vincitore.

                          Per nenultimo vero grande festival nel 91...

                          1) Cocciante, Se stiamo insieme.
                          2) Zero, Spalle al muro.
                          3) Masini, Perché lo fai.

                          Podio pazzesco.
                          La vittoria della bella canzone di Diodato mi ha rimesso in sesto la serata/nottata dopo che la partita di Verona me l'aveva rovinata potere della musica e delle canzoni, che servono per allietare, per far pensare, per emozionare, per suscitare ricordi o semplicemente per farti passare 4 minuti in leggerezza: questo è il compito della musica popolare.

                          La canzone che ha vinto il Festival è una canzone ben scritta, ben cantata. Torna alla vittoria una storia d'amore...quindi una canzone "classica" ma che viene dal filone della nuova musica italiana e del nuovo cantautorato (è un testo intimista e non banale).

                          Vince Diodato. Sembra un quasi esordiente ma è invece prossimo ai 40 anni...quindi la palma della vittoria va ad un cantante che ha molto faticato per emergere, che non viene dai talent, che non ha avuto scorciatoie. Una vittoria utile, in questo senso. Una vittoria che serve per lanciare presso il grande pubblico un artista ed autore finora conosciuto da una nicchia di ascoltatori e di critica.

                          Un buon podio nel suo complesso: Gabbani secondo, con una canzone a presa rapida, di quelle che si ricordano subito e capaci di essere canticchiate già la mattina dopo. Questo conferma la felicissima capacità di scrittura di questo artista che a Sanremo non sbaglia un colpo.

                          Terzi i Pinguini: hanno proseguito sulla via dello Stato Sociale di un paio di anni fa. Rappresentano quella musica del sottobosco ma ormai sdoganata anche presso il grande pubblico.

                          L'offerta musicale è stata di livello e varia. Da quel punto di vista uno dei migliori Festival del decennio. Se sul podio fossero finiti altri, difatti non sarebbe stato uno scandalo.
                          Last edited by Sean; 09-02-2020, 09:19:26.
                          ...ma di noi
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                          • sylvester
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                            E dobbiamo fare pure i complimenti al duo Amadeus Fiorello...
                            Sul secondo avevo pochi dubbi, ma il primo mi ha sorpreso.
                            Ha gestito il palco e la conduzione con estrema naturalezza.
                            Ferro simpatico ma un pò troppo presente.
                            Diletta Leotta messa lì solamente perché è il personaggio del momento.
                            Suo monologo della prima puntata decisamente evitabile.









                            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                            (L. Pirandello)

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                              Pelù avrebbe meritato il podio, anche solo per il semplice fatto di essersi messo in discussione salendo sul palco di sanremo.
                              Cosa che molti "big" non fanno più per evitare di fare figuracce.
                              Chapeau.









                              "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                              Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                              vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                              (L. Pirandello)

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                                I "big" (i Baglioni, i Ramazzotti, i Venditti ecc...o lo stesso Vasco e simili ) ormai stanno tutti sulla sessantina...e per la gran parte scrivono le stesse canzoni da anni. Sono museali. Sanremo a loro è servito quando erano giovani, adesso non servirebbe, non serve più.

                                Meglio dunque che il Festival aiuti i nuovi cantanti, quelli che devono farsi largo in una scena e in un mondo musicale profondamente cambiato, dove i dischi non si vendono più a milioni di copie, dove la fruizione della musica segue millemila canali, dove è difficile emergere o restare nel tempo o addirittura riuscire a vivere di musica.

                                D'altro canto il Festival ha avuto sempre questa funzione, perchè gli Zucchero, gli stessi Ramazzotti, Vasco Rossi ecc...da giovani hanno usato quella manifestazione come trampolino di lancio...e oggi non è diverso. E' che però è cambiato il mondo (non solo musicale) attorno. Pochi adesso resistono alla prova del tempo, in un tempo veloce, che partorisce e fagocita continuamente di tutto, come se davvero fosse all'opera un mitologico Crono.

                                La canzone (e dunque gli artisti) prima aveva pochi canali di diffusione ma raggiungeva tutti, restando sottopelle ed entrando nell'immaginario collettivo; adesso ha decine di vie di sbocco ma, con l'artista, evapora quasi subito. La vera vittoria sarà vedere chi o cosa resterà - di questo Festival, della musica in genere.
                                ...ma di noi
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                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

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