Caso Orlandi: svolta o ennesima perdita di tempo?
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Se stiamo a quanto accaduto nel corso degli anni, verrebbe da dire che è una perdita di tempo. Già si fece un buco nell'acqua con la tomba di De Pedis...e francamente non credo che una ragazza assassinata (perchè la cosa che appare certa è la fine che ha fatto, cioè è stata prima rapita e poi uccisa), il corpo della quale rappresenta prova di reato, possa aver trovato poi una sepoltura (ancorchè anonima o camuffata) entro le consuetudini.
Piuttosto, è più verosimile (e aderente alle logiche criminali) il racconto che viene da ex elementi della banda della Magliana che riferirono della uccisione della Orlandi col corpo fatto sparire in un cantiere edile in costruzione.Last edited by Sean; 02-07-2019, 15:41:04....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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E' certamente comprensibile la sete di verità che anima ancora, dopo tanti e tanti anni, la famiglia. Non solo non conoscono le circostanze della scomparsa della figlia ma non hanno nemmeno una tomba dove poter piangere.
Uno dei tanti casi oscuri, misteriosi dell'Italia di allora. Rientra a pieno titolo in quell'epoca di inquietanti accadimenti, tra stragi, attentati, rapimenti, assassinii, collusioni, depistaggi. Se negli USA ancora si interrogano sull'omicidio di Kennedy, in Italia ci sarebbe materiale infinito da scandagliare. Il caso Orlandi è uno di quelli.Last edited by Sean; 02-07-2019, 18:32:51....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Si inseriva in un periodo ancora particolare, si stava uscendo dal periodo stragista, ma gli 80 han portato altri misteri, l'attentato a Bologna, il mostro di Firenze che ancora si faceva sentire (non ditemi che era Pacciani e soci per favore eh) e Ustica. Orlandi in effetti rientra in uno di quei misteri italiani davvero oscuri, dove la presenza di poteri religiosi e Servizi collusi con la criminalità organizzata autoctona è fatto altamente probabile.
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Caso Orlandi, il fratello Pietro: "Tombe aperte e trovate vuote: incredibile"
Al Cimitero Teutonico di Roma. Il Vaticano aveva accolto la richiesta dei familiari di Emanuela per verificare se contenessero i resti della ragazza scomparsa
Si sono concluse alle ore 11.15 le operazioni al Campo Santo Teutonico nell'ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi. Con un colpo di scena. “Le ricerche hanno dato esito negativo: non è stato trovato alcun reperto umano né urne funerarie”, riferisce il direttore della sala stampa vaticana Alessandro Gisotti.
La notizia coglie di sorpresa tutti. Per primo il fratello di Emanuela, Pietro, che dichiara: “Tutto mi aspettavo tranne le tombe vuote. Incredibile”. E ancora: “Credo che si dovrà andare avanti e spero in una collaborazione onesta. Finché non troverò Emanuela è mio dovere cercare la verità”.
Gisotti fa sapere che “l'accurata ispezione sulla tomba della Principessa Sophie von Hohenlohe ha riportato alla luce un ampio vano sotterraneo di circa 4 metri per 3,70, completamente vuoto. Successivamente si sono svolte le operazioni di apertura della seconda tomba-sarcofago, quella della Principessa Carlotta Federica di Mecklemburgo. Al suo interno non sono stati rinvenuti resti umani. I familiari delle due principesse sono stati informati dell'esito delle ricerche”.
"C'è una stanza con una struttura in cemento armato sotto una delle due tombe", informano Laura Sgrò e il perito di parte, Giorgio Portera. Tutto lascia pensare, chiarisce Portera, "che si tratti di un ambiente abbastanza recente e di certo incompatibile con una sepoltura dell'Ottocento. Questo è un dato oggettivo". Nota Portera: "Pur essendo in un altro Stato mi sembra strano che non vi sia qualche documento che ci dica se lì c'era un corpo o se si trattava di una sepoltura in ricordo della principessa. Ci deve essere un documento o un incartamento ed è doveroso che venga condiviso anche con la famiglia Orlandi. Se non ci sono le bare è difficile dire se sia stato traslato qualcosa. Ora è importante verificare dal punto di vista burocratico se è nella conoscenza dello Stato del Vaticano la presenza o meno di corpi all'interno di questi sarcofagi".
Agli accertamenti hanno collaborato il personale della Fabbrica di San Pietro, il professor Giovanni Arcudi, coadiuvato dal suo staff, alla presenza del un perito di fiducia nominato dal legale della famiglia di Emanuela. Erano presenti l'avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, e il fratello di Emanuela, Pietro. Hanno seguito tutte le fasi dell'operazione il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Gian Piero Milano, e il suo aggiunto Alessandro Diddi, insieme il Comandante del Corpo della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani. “Per un ulteriore approfondimento, sono in corso verifiche documentali riguardanti gli interventi strutturali avvenuti nell'area del Campo Santo Teutonico, in una prima fase alla fine dell'Ottocento, e in una seconda più recente fase tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso”, spiega ancora Gisotti.
Riguardo alla datazione di ristrutturazione del vano dice però la sua Pietro: la ristrutturazione del vano trovato vuoto “di certo non era di duecento anni fa”. “Non c'era nulla, nulla, neanche le principesse”, riferisce spiegando che le segnalazioni che avevano avuto, in merito alla possibile sepoltura di Emanuela nella Tomba dell'Angelo “non erano anonime”. Per Pietro e l'avvocato della famiglia Sgrò in ogni caso bisogna andare avanti nelle ricerche. "Dare risposte alla famiglia Orlandi, significa dare risposta a tanti cittadini italiani che meritano di sapere. Chi tace è complice, chi sa, adesso deve parlare" afferma Laura Sgrò, all'uscita del Cimitero Teutonico. La scomparsa di Emanuela Orlandi, ha aggiunto Sgrò, "è connessa a tantissime vicende, le peggiori di questo Paese".
Di certo il giallo si infittisce, dopo anni di ricerche vane e silenzi. Anche se la Santa Sede, per voce di Gisotti, osserva: “Teniamo a ribadire che la Santa Sede ha sempre mostrato attenzione e vicinanza alla sofferenza della Famiglia Orlandi e in particolare alla mamma di Emanuela. Attenzione dimostrata anche in questa occasione nell'accogliere la richiesta specifica della famiglia di fare verifiche nel Campo Santo Teutonico”.
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Non se ne verrà più a capo, a meno di improbabili e ormai quasi impossibili colpi di scena. Sono passati tanti anni, forse qualcuno dei coinvolti è ancora vivo ma dubito anche di questo.
Se la sparizione e l'omicidio sono maturati in un ambito di gerarchie vaticane e poi con qualche aiuto esterno (un appoggio dalla delinquenza romana, per fare una ipotesi) non si capisce perchè, una volta uccisa la vittima, avrebbero dovuto preoccuparsi (e rischiare) di dare una sepoltura canonica al cadavere...è più semplice pensare che l'abbiano fatto sparire ai tempi.
Non troveranno più niente, meno che mai in una tomba di un cimitero....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioNon se ne verrà più a capo, a meno di improbabili e ormai quasi impossibili colpi di scena. Sono passati tanti anni, forse qualcuno dei coinvolti è ancora vivo ma dubito anche di questo.
Se la sparizione e l'omicidio sono maturati in un ambito di gerarchie vaticane e poi con qualche aiuto esterno (un appoggio dalla delinquenza romana, per fare una ipotesi) non si capisce perchè, una volta uccisa la vittima, avrebbero dovuto preoccuparsi (e rischiare) di dare una sepoltura canonica al cadavere...è più semplice pensare che l'abbiano fatto sparire ai tempi.
Non troveranno più niente, meno che mai in una tomba di un cimitero.
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Originariamente Scritto da AlexBrambi Visualizza MessaggioOra i cadaveri da ritrovare sono triplicati. Ottimo.
Tessera N° 6
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Caso Orlandi, nelle botole del Cimitero Teutonico migliaia di ossa
Il genetista: "Il caso resta aperto". L'avvocato di famiglia: "Ora dobbiamo datarle"
Migliaia di ossa all'interno del Cimitero Teutonico, nella Città del Vaticano. Il genetista della famiglia Orlandi, Giorgio Portera, all'uscita dal sepolcreto dove si stanno cercando i resti di Emanuela Orlandi ha rivelato: "Non ci aspettavamo di trovare così tante ossa. Oggi ne sono state recuperate migliaia, dunque si ipotizza la presenza di decine di persone. Sono ossa piccole e grandi, soprattutto ossa craniche che sono riconducibili a soggetti adulti e più giovani".
Si riapre la possibilità di trovare novità su un caso che affonda le sue radici nel 1983: il 23 giugno la quindicenne Emanuela, figlia di un dipendente del Vaticano e residente nella città santa, sparì mentre stava raggiungendo una scuola di musica. Da allora, non è mai stata trovata. Il genetista Portera aggiunge: "Ora bisognerà datare le ossa e capire se sono reperti di qualche decina di anni o di centinaia di anni fa. Il caso è ancora assolutamente aperto. Lo stato di conservazione cambia a seconda della fossa in cui sono state custodite in queste decine o centinaia di anni, ma solo un accertamento strumentale riuscirà a dare una smentita o una conferma. Certo, non ci aspettavamo un numero così enorme di ossa perché più sono e più è complicato l'accertamento".
L'avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, ha aggiunto: "La settimana scorsa sono state aperte due botole, profonde un metro e mezzo, quindi sono state sigillate e riaperte questa mattina. Le ossa prelevate vengono messe dentro grandi sacchi". Ancora: "I lavori continueranno la settimana prossima per comprendere una prima datazione".
Federica Orlandi, sorella di Emanuela, all'uscita dal Cimitero Teutonico con tono provato ha detto: "Sono esperienze molto forti, noi continuiamo a cercare la verità".
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