In fondo alla strada c'è una fabbrica abbandonata da tempo immemore. Il tetto è sfondato, i vetri rotti; di notte, i writers scavalcano per farci i graffiti. C'era un tempo in cui questa fabbrica era piena di gente e si costruiva e si facevano progetti, ma ormai quelle persone sono morte, e tutti la disertano, a parte il vecchio custode, che ogni tanto viene a vedere. Ora è andata all'asta e la butteranno giù per farci delle case. Anche la mia vita è una fabbrica chiusa da tanti anni, che non produce e si lascia andare; la notte, i teppisti entrano nella mia mente a tratteggiarne gli incubi. Resta solo mia madre, poi andrà via anche lei, e il rudere potrà cadere.
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