Lato finanza negli ultimi rialzi dei tassi in America il mercato ha avuto due o tre correzioni subitamente riassorbite e superate, ampiamente..superate.
I tassi USA si rialzeranno se ci saranno le condizioni macroeconomiche, viceversa inflazione o meno non li toccano e raccontano che tanto e’ transitoria.
Ricordo anche in conferenza la Lagarde che abbia insistito su questo aspetto, sottolineando come la causa risieda nelle materie prime essenzialmente e che sarebbe stata superata quando domanda e offerta avranno trovato nuovamente l’equilibrio.
A me sembra una super*****la.
Comunque i mercati gioiscono se l’economia reale funziona, ma anche se no.. e i tassi se l’economia non funziona non li rialzano di sicuro.
Insomma, in ogni scenario, la cosa peggiore per l’azionario potranno essere delle correzioni, in un contesto di fondo sempre e comunque rialzista.
Capisco possano esserci timori per correzioni importanti, ma mica le societa’ cesseranno di esistere o di fare utili.
Patiranno le piccole e fortemente indebitate, ma scommettere su cavalli vincenti oggi come ieri fa la differenza.
Alphabet, Meta e compagnia vengono percepite come care..ma care de che...viaggiano senza debiti, hanno margini operativi enormi...tassi o non tassi chi l’ammazza
Le aziende che producono beni di consumo chi le tocca...la doccia uno se la fa, i denti se li lava, al fast Food ci vai..la Coca Cola te la bevi lo stesso...
materie prime e relativi costi e prezzi possono fare il loro comodo ma non per sempre del resto.
Insomma non finisce il mondo se si alzano i tassi, ma quello che intendevo nel post di prima, e’ che le conseguenze di breve termine sono evidentemente immaginate come brutte se non si procede, e la cosa puo’ essere percepita come un pericolo.
Quello dell’incertezza, che non piace a nessuno.
I tassi USA si rialzeranno se ci saranno le condizioni macroeconomiche, viceversa inflazione o meno non li toccano e raccontano che tanto e’ transitoria.
Ricordo anche in conferenza la Lagarde che abbia insistito su questo aspetto, sottolineando come la causa risieda nelle materie prime essenzialmente e che sarebbe stata superata quando domanda e offerta avranno trovato nuovamente l’equilibrio.
A me sembra una super*****la.
Comunque i mercati gioiscono se l’economia reale funziona, ma anche se no.. e i tassi se l’economia non funziona non li rialzano di sicuro.
Insomma, in ogni scenario, la cosa peggiore per l’azionario potranno essere delle correzioni, in un contesto di fondo sempre e comunque rialzista.
Capisco possano esserci timori per correzioni importanti, ma mica le societa’ cesseranno di esistere o di fare utili.
Patiranno le piccole e fortemente indebitate, ma scommettere su cavalli vincenti oggi come ieri fa la differenza.
Alphabet, Meta e compagnia vengono percepite come care..ma care de che...viaggiano senza debiti, hanno margini operativi enormi...tassi o non tassi chi l’ammazza
Le aziende che producono beni di consumo chi le tocca...la doccia uno se la fa, i denti se li lava, al fast Food ci vai..la Coca Cola te la bevi lo stesso...
materie prime e relativi costi e prezzi possono fare il loro comodo ma non per sempre del resto.
Insomma non finisce il mondo se si alzano i tassi, ma quello che intendevo nel post di prima, e’ che le conseguenze di breve termine sono evidentemente immaginate come brutte se non si procede, e la cosa puo’ essere percepita come un pericolo.
Quello dell’incertezza, che non piace a nessuno.
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