Originariamente Scritto da M K K
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-fossi obbligato ad investire in arte, non mi affiderei ad un consulente, ma comprerei quote di un fondo specializzato che sicuramente sarebbe molto meglio posizionato di quel che sarei io col mio consulente... al solito il consiglio è, se non capisci, non lo fare (o al più comprati il fondo)
-l'arte è illiquida quanto il mercato immobiliare
-quanto quest'ultimo, oppure il vino, se guardi i grafici sul lungo periodo ha reso meno del mercato azionario, ma con una volatilità superiore; quindi mi chiedo perchè dovresti preferirlo.
-mio padre, prima di morire, si acquistò (non ho idea della cifra) un orrendo culo di vacca (buissimo peraltro) del Segantini... era così contento, perchè era fissato col Segantini. In asse ereditario, convinti che essendo un Segantini dovesse avere chissà che valore, e volendocene liberare, ci informammo. Ci fu detto (anche da chi lavorava in casa d'asta) che il prezzo di quei quadri, per come era il mercato, poteva solo decrescere e che, visto il soggetto, non era di alcun interesse. Ce ne liberammo per 5000-6000€.
Invece mio nonno materno, che in vita spese tutto ciò che il suo ricco stipendio gli permetteva nella sua passione, l'antiquariato (che ovviamente fu un pessimo affare), ad un certo punto comprò pure una coppia di Vanvitelli, che finirono in asse ereditario a mia mamma e mio zio. Visto il valore imbarazzante di quei quadri (che era paragonabile al valore di una casa, in quel momento), e viste tutte le preoccupazioni che il solo possederli costituiva, decisero di liberarsene, e furono contattati privatamente dalla vecchia Borromeo, che li collezionava (tutte trattative riservate in casi come questi). Suppongo che quei soldi furono a quel punto meglio investiti.
Questo è solo per dirti che a mio modo di vedere l'unico motivo per il quale dovresti comprarti dei quadri è uno: hai approfondito, e ti piacciono... ti rendono felice. Per mio padre e mio nonno quei quadri avevano senso, per chi sopravvisse no, perchè valutammo il senso materiale della cosa.
-l'ho messo alla fine ma è il più importante. Mio fratello ha realmente commerciato in arte per un periodo della sua vita. Mi confessava il fatto di avere totalmente accantonato la pretesa di estrarre valore per mezzo di speculazioni sul futuro. Mi spiegava che le mode rendono questo mercato tanto volatile ed incontrollabile che non bisognerebbe avere l'arroganza di specularci. Quello che faceva erano puri arbitraggi. Trovava un'opera che per innumerevoli circostanze della vita erano sottovalutate, ma che lui sapeva benissimo essere vendibile a +50/100% in quello stesso momento. E questo faceva: scommetteva sul presente più che sul futuro. Ci sono fondi specializzati che fanno questo se ti interessa.
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