Riflettevo sul fatto che, soprattutto le donne (ma anche gli uomini... basta vedere su bw), tendono a dare un valore quasi "morale" alla propria bellezza. Ad esempio la ragazza che avete postato, che intima sprezzante "no cessi no nani da giardino", lascia intuire una superiorità che ella attribuisce a se stessa. E non una superiorità fortuita, cioè dovuta alla fortuna, quale in effetti è, perchè poteva nascere cessa e faceva meno la splendida... ma una superiorità, appunto, morale, dato che in virtù di essa si concede di offendere e deridere. Offendere e deridere, ribadisco: comportamenti che si conviene siano rivolti a persone degne di disprezzo, quindi "colpevoli" di qualcosa, non fortuitamente sottodotate.
Allo stesso modo, la bellezza viene giudicata come una virtù: su instagram si usano espressioni (sei speciale, troppo bella.. etc), che sarebbero più consone ad una qualche qualità morale o a un risultato conseguito per meriti propri, non a qualcosa che uno si è trovato già scodellato...
Eppure nel pensiero occidentale (chiedo conferma a Manx) è radicata una visione diametralmente opposta: quella del Romanticismo.
Nel saggio di Isaiah Berlin sul Romanticismo leggo che "la felicità non è niente di speciale, anzi ha in sè qualcosa di meschino: è la pappa calda sotto la lingua. Mentre l'infelicità e la sconfitta, quando non subite, hanno in sè qualcosa di sublime: la scelta di chi, di fronte al destino avverso, incrocia le braccia e continua sulla sua strada"
A tutti quelli che si sentono inferiori, quindi, consiglio di perseguire questa diversa realizzazione di sè: non la felicità e il successo, che sono la "pappa calda sotto la lingua" delle ragazzine fenomene di tinder. Ma una forza disperata e serena.
Questo può trasfigurare le apparenze, restituendovi almeno il rispetto per voi stessi
Allo stesso modo, la bellezza viene giudicata come una virtù: su instagram si usano espressioni (sei speciale, troppo bella.. etc), che sarebbero più consone ad una qualche qualità morale o a un risultato conseguito per meriti propri, non a qualcosa che uno si è trovato già scodellato...
Eppure nel pensiero occidentale (chiedo conferma a Manx) è radicata una visione diametralmente opposta: quella del Romanticismo.
Nel saggio di Isaiah Berlin sul Romanticismo leggo che "la felicità non è niente di speciale, anzi ha in sè qualcosa di meschino: è la pappa calda sotto la lingua. Mentre l'infelicità e la sconfitta, quando non subite, hanno in sè qualcosa di sublime: la scelta di chi, di fronte al destino avverso, incrocia le braccia e continua sulla sua strada"
A tutti quelli che si sentono inferiori, quindi, consiglio di perseguire questa diversa realizzazione di sè: non la felicità e il successo, che sono la "pappa calda sotto la lingua" delle ragazzine fenomene di tinder. Ma una forza disperata e serena.
Questo può trasfigurare le apparenze, restituendovi almeno il rispetto per voi stessi
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