Stamani mi è capitato di entrare, dopo 20 anni, nel palazzo in cui ho passato la mia infanzia ed ho provato un'emozione fortissima e un gran rimpianto, al pensiero della mia vita di allora. Sono affiorati ricordi e impressioni: il lungo corridoio oscuro con la mia cameretta in fondo, l'odore della cucina, il rumore dell'ascensore che sbatteva quando la sera mio padre tornava dal lavoro... E' straniante pensare che adesso, in quella casa che è il mio per sempre, vivono altre persone, degli intrusi che non sanno niente di noi. Eppure ricordo il giorno in cui traslocammo: ero contento di andare ad abitare in una casa nuova e uscendo dalla porta non mi voltai indietro, come facciamo quando pensiamo che quella sarà l'ultima volta.
Noi attraversiamo il tempo delle cose ultime, senza neanche accorgerci che si tratta di tempo. Nella nostra vita ogni giorno accadono cose che non accadranno mai più: cose da niente, come vedere per l'ultima volta un film, oppure enormi: il giorno che vedremo nostro padre per l'ultima volta, l'ultima volta che baceremo una persona amata... E poi verrà il giorno in cui guideremo l'automobile per l'ultima volta, in cui per l'ultima volta mangeremo, berremo un bicchier d'acqua e diremo l'ultima parola. Quando mia nonna entrò in ospedale, io guardavo le sue scarpe nell'armadio e pensavo che tanto, quelle scarpe non le avrebbe messe mai più. Osservavo incredulo la sua fine, e tornavo con la memoria all'ultima volta che l'avevo vista preparare la minestrina o mettersi la lacca nei capelli: le cose normali che si fanno ogni giorno nella vita, e mai penseremmo che arriverà anche per loro un'ultima volta, perchè se ne fossimo consapevoli forse vivremmo diversamente, cercando di trattenere e rendere vero ogni momento.
Fare una cosa per l'ultima volta significa di volta in volta chiudere paragrafi, capitoli, intere storie, e lo facciamo con tale naturalezza e incoscienza da restarne sbalorditi. Perchè se la nostra vita fosse un romanzo, noi vedremmo lì scritti sulla carta tutti questi accadimenti, e vedremmo personaggi sparire, vedremmo che le pagine prima della fine si vanno a ridurre, e poi l'ultima pagina, e le poche scarne informazioni sulla vita dell'autore. Ecco: noi siamo storie che finiscono, e se la nostra vita potessimo vederla ora così, come leggiamo queste note biografiche, sarebbe soltanto una sfilza di date, accadimenti, fino all'ultima nota: "muore il...".
Noi attraversiamo il tempo delle cose ultime, senza neanche accorgerci che si tratta di tempo. Nella nostra vita ogni giorno accadono cose che non accadranno mai più: cose da niente, come vedere per l'ultima volta un film, oppure enormi: il giorno che vedremo nostro padre per l'ultima volta, l'ultima volta che baceremo una persona amata... E poi verrà il giorno in cui guideremo l'automobile per l'ultima volta, in cui per l'ultima volta mangeremo, berremo un bicchier d'acqua e diremo l'ultima parola. Quando mia nonna entrò in ospedale, io guardavo le sue scarpe nell'armadio e pensavo che tanto, quelle scarpe non le avrebbe messe mai più. Osservavo incredulo la sua fine, e tornavo con la memoria all'ultima volta che l'avevo vista preparare la minestrina o mettersi la lacca nei capelli: le cose normali che si fanno ogni giorno nella vita, e mai penseremmo che arriverà anche per loro un'ultima volta, perchè se ne fossimo consapevoli forse vivremmo diversamente, cercando di trattenere e rendere vero ogni momento.
Fare una cosa per l'ultima volta significa di volta in volta chiudere paragrafi, capitoli, intere storie, e lo facciamo con tale naturalezza e incoscienza da restarne sbalorditi. Perchè se la nostra vita fosse un romanzo, noi vedremmo lì scritti sulla carta tutti questi accadimenti, e vedremmo personaggi sparire, vedremmo che le pagine prima della fine si vanno a ridurre, e poi l'ultima pagina, e le poche scarne informazioni sulla vita dell'autore. Ecco: noi siamo storie che finiscono, e se la nostra vita potessimo vederla ora così, come leggiamo queste note biografiche, sarebbe soltanto una sfilza di date, accadimenti, fino all'ultima nota: "muore il...".
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