Sono tornato dalla mia vacanza in Sicilia, dove ero andato a trovare la mia ragazza, se così si può definire una persona che vedo ogni 2-3 mesi per una settimana. Come temevo, ci sono stati pianti e richieste di chiarimenti: mi ha detto che mi vorrebbe sposare, che vorrebbe vivere con me e farsi una famiglia, e che se non ho intenzione di farlo la devo lasciare, perchè se non la lascio io lei non è capace di separarsi da me e le sto bloccando la vita impedendole di conoscere un'altra persona con cui realizzare i suoi sogni. Io le ho chiesto un altro anno per capire cosa voglio, alla fine ha accettato.
Il fatto è che dentro di me rifiuto e aborro l'idea di una famiglia... diventare uno dei loro, uno di questi omini racchiusi nelle famigliole a spingere di passeggini, uno che sta nel tinello coi figlioli, andare la domenica al centro commerciale e poi la sera in una pizzeria acchittato a festa...essere insieme a loro, uno di loro di quelli che bevono birrette e tradiscono le mogli... quelli con la loro vita da omini, coi loro preziosi bambini, coi suoceri e i cognati, gli omini di famiglia...
Non riesco neanche a esprimere la repulsione che mi danno gli esseri umani nelle loro normalità... una vita da omini che vivono una vita di lavoro famigliola tinello... loro sono qui per essere gli omini. Non c'è alcun sogno folle, alcuna visione disperata in ciò che fanno, è solo un mero soddisfacimento di istinti: trovarsi una con cui accoppiarsi, procreare e rinchiudersi a vivere con la nuova famigliola: qualsiasi mezzasega sa farlo. L'omino pancione della casa davanti, che sta lì sul balcone a fumare una sigaretta in canottiera accanto allo stendino del bucato... lui lo fa...I ragazzini che escono con le fidanzatine mano nella mano, che sembrano chissà che... sono solo l'embrione di un altro omino buttato su un divano a bere la birretta e parlare dell'iscrizione all'asilo del suo preziosissimo figliolo...
In più mi fa proprio paura l'idea di ficcarmi in una nuova scena, in una nuova famiglia, coi suoceri, i cognati, i nipoti acquisiti...
In 10 anni la mia vita di prima si è stravolta: ho perso mio padre, la nonna, lo zio... con gli altri zii, quelli con cui ci ritrovavamo ogni domenica a pranzo, si sono rotti i rapporti, non so neanche come sia potuto accadere...Tra altri 10 anni cos'altro avrei visto crollare? Morti altri zii, forse mia madre? E la signora che viene a pulire in casa da quando sono nato e che mi faceva da tata, inizia a dire che è stanca e che vuol smettere di lavorare... E' così che va la vita: le cose finiscono, e questo è semplicemente il declinare del mio vecchio mondo. E' per questo che gli altri si fanno famiglia: per sostituire la vecchia scena con una nuova fatta di moglie figli cognati nipoti parenti acquisiti.
Penso a quando ero bambino: tutti i parenti seduti a tavola a Natale, in una scena che credevo eterna, invece anche quella era il risultato della disgregazione di una scena precedente, in cui altri erano scomparsi, finiti, persi per strada...
Non so proprio cosa dire alla mia ragazza. Ho paura di dare una spallata definitiva al mio passato, ma ho paura anche che se non lo faccio non ho futuro
Il fatto è che dentro di me rifiuto e aborro l'idea di una famiglia... diventare uno dei loro, uno di questi omini racchiusi nelle famigliole a spingere di passeggini, uno che sta nel tinello coi figlioli, andare la domenica al centro commerciale e poi la sera in una pizzeria acchittato a festa...essere insieme a loro, uno di loro di quelli che bevono birrette e tradiscono le mogli... quelli con la loro vita da omini, coi loro preziosi bambini, coi suoceri e i cognati, gli omini di famiglia...
Non riesco neanche a esprimere la repulsione che mi danno gli esseri umani nelle loro normalità... una vita da omini che vivono una vita di lavoro famigliola tinello... loro sono qui per essere gli omini. Non c'è alcun sogno folle, alcuna visione disperata in ciò che fanno, è solo un mero soddisfacimento di istinti: trovarsi una con cui accoppiarsi, procreare e rinchiudersi a vivere con la nuova famigliola: qualsiasi mezzasega sa farlo. L'omino pancione della casa davanti, che sta lì sul balcone a fumare una sigaretta in canottiera accanto allo stendino del bucato... lui lo fa...I ragazzini che escono con le fidanzatine mano nella mano, che sembrano chissà che... sono solo l'embrione di un altro omino buttato su un divano a bere la birretta e parlare dell'iscrizione all'asilo del suo preziosissimo figliolo...
In più mi fa proprio paura l'idea di ficcarmi in una nuova scena, in una nuova famiglia, coi suoceri, i cognati, i nipoti acquisiti...
In 10 anni la mia vita di prima si è stravolta: ho perso mio padre, la nonna, lo zio... con gli altri zii, quelli con cui ci ritrovavamo ogni domenica a pranzo, si sono rotti i rapporti, non so neanche come sia potuto accadere...Tra altri 10 anni cos'altro avrei visto crollare? Morti altri zii, forse mia madre? E la signora che viene a pulire in casa da quando sono nato e che mi faceva da tata, inizia a dire che è stanca e che vuol smettere di lavorare... E' così che va la vita: le cose finiscono, e questo è semplicemente il declinare del mio vecchio mondo. E' per questo che gli altri si fanno famiglia: per sostituire la vecchia scena con una nuova fatta di moglie figli cognati nipoti parenti acquisiti.
Penso a quando ero bambino: tutti i parenti seduti a tavola a Natale, in una scena che credevo eterna, invece anche quella era il risultato della disgregazione di una scena precedente, in cui altri erano scomparsi, finiti, persi per strada...
Non so proprio cosa dire alla mia ragazza. Ho paura di dare una spallata definitiva al mio passato, ma ho paura anche che se non lo faccio non ho futuro
Commenta