Tribuna politica - bw edition

[Barone Bizzio]

Nell'ultimo suo libro Harari dà implicitamente una connotazione positiva alla secolarizzazione, sostenendo appunto che le religioni tradizionali sono oramai utilizzate dai nazionalismi come strumento per creare divisione.

Homo Deus? O l'altro ( non Sapiens)? Se ben mi ricordo, lui considera anche il capitalismo e il dirittoumanismo (nonché il transumanesimo) come religioni. E a buon merito: l'etimologia del termine ha un significato preciso e molto flessibile

[Barone Bizzio]

Si ma un conto è gente che crede in qualcosa, altra cosa sono i praticanti. La differenza è sostanziale.

Penso ci sia differenza anche tra i praticanti che credono al signore con la barba in mezzo ai cieli e a quelli che praticano perché credono nei precetti morali del cristianesimo

Penso che questi ultimi siano la maggioranza

[Giampo93]

Esattamente perché come dici tu "abbiamo bisogno".
Avere bisogno di credere in qualcuno / qualcosa di cui non ne abbiamo la conoscenza e neanche la benché minima percezione di esistenza se non la fede stessa mi affascina da un lato e mi sembra incredibilmente assurdo dall'alto.


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La tua è una percezione distorta

[Giampo93]

Ah be' certo, componente spirituale e religione non sono la stessa cosa. Però qui si parla di credere in qualcosa senza avere alcuna prova scientifica, e quindi la radice è comune

[Barone Bizzio]

Io penso che l'una (la componente spirituale) poi determini l'altra (la religione). Ogni religione ha una sua diversa specificità, ma alla base del cristianesimo e, che ne so, dello Scientismo esiste la stessa necessità di trascendenza (che avrà un oggetto diverso a seconda della religione di riferimento)

Poi magari (anzi, molto probabile) sto dicendo c.azzate

[marcu9]

La tua è una percezione distorta

O lo è la tua?
Chi può dirlo.

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[The_machine]

Homo Deus? O l'altro ( non Sapiens)? Se ben mi ricordo, lui considera anche il capitalismo e il dirittoumanismo (nonché il transumanesimo) come religioni. E a buon merito: l'etimologia del termine ha un significato preciso e molto flessibile

No, l'ultimo è "21 Lessons for the 21st Century".
Un conto è vedere delle analogie, diverso sovrapporre qualcosa di sostanzialmente diverso.

[Bob Terwilliger]

Se da scettico vuoi conferme della meccanica quantistica puoi studiare e riprodurre un esperimento, questo non lo puoi fare ad esempio con l'aldilà.

E' proprio un diverso modo di procedere. Puoi dirmi che hai fede in una religione, ma la scienza non richiede atti di fede.

Quanti esperimenti hai riprodotto? Hai riprodotto l'esperimento di Geiger-Marsden per assicurarti che un atomo abbia un nucleo caricato positivamente oppure ti fidi che lo abbia fatto qualcun altro?

L'uomo moderno non solo crede ciecamente a qualsiasi cosa gli venga proposta come "scientificamente provata", ma nemmeno si accorge che basa le sue convinzioni su credenza e consenso, il che rende a maggior ragione intoccabile la sua convinzione irrazionale di cosa sia vero e falso.

E ci mancherebbe pure che fosse diverso. E' un'ossessione endemica al mondo moderno, credere che la mente sia un insieme di processi razionali. Nella realtà il processo razionale è una minima parte della mente umana e ha un'influenza minoritaria sui processi decisionali.

[Bob Terwilliger]

O lo è la tua?
Chi può dirlo.

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Lo posso dire io perché, perdona la presunzione, conosco molto bene psicologia e neuroscienze e antropologia. Tu proponi argomenti basati su una fondamentale natura razionale dei processi mentali, ma come dicevo sopra la mente non funziona così.
Partendo da queste premesse erronee, è naturale che alla fine ciò che è normale e banale ti sembri assurdo e affascinante.

[Giampo93]

O lo è la tua?
Chi può dirlo.

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Ti chiedo una cosa: tu dubiti dell'amore di tua madre? O, se preferisci metterla in modo diverso, hai "bisogno" di credere che lei ti ami? Perché, sia chiaro, la certezza matematica di quell'amore tu non ce l'hai; né che esista o sia mai esistito, né che sia nello specifico rivolto a te.

Certo, tua madre "esiste", è lì, la vedi, ci parli. E del suo affetto avrai avuto milioni di dimostrazioni; che però, sulla bilancia pitagorica su cui hai collocato il discorso, pesano zero.

Quello che voglio arrivare a dire, sia pur con un esempio che può sembrarti inconsistente (ne potrei fare mille), è che ogni persona ha un rapporto, tanto con l'universo esterno quanto con quello, intimo, della propria mente, che non può semplicemente essere limitato alle percezioni sensoriali (fallaci), alla logica (autoreferenziale) o addirittura alla scienza (nata l'altro ieri e, per definizione, dubitativa e mutevole, e non dogmatica ed immutabile come pare stia diventando nell'immaginario comune).

Abbiamo bisogno di credere? Boh. Abbiamo bisogno del linguaggio? E dell'etica e della morale? E dell'arte, abbiamo bisogno? Delle dottrine, fede e scienza incluse (lol, anzi kek)? Forse sì, ma la domanda è mal posta. Semplicemente, sono lì, e lì resteranno.

La società può essere secolarizzata, auspicabilmente in alcuni casi, meno in altri. Le persone no. Perché Dio lo si può uccidere, ma non può morire.

E minare questo discorso, armati solo del 2+2=4, è come cercare di picconare l'Oceano Pacifico

[Giampo93]

E ci mancherebbe pure che fosse diverso. E' un'ossessione endemica al mondo moderno, credere che la mente sia un insieme di processi razionali. Nella realtà il processo razionale è una minima parte della mente umana e ha un'influenza minoritaria sui processi decisionali.

Esatto.

[SimoneBW]

Non capisco il "purtroppo"

Abbiamo bisogno di credere in qualche divinità, si chiami Dio, Buddha o Steve Jobs

O Elon Musk.

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[The_machine]

Aspetta Bob, stai mettendo sullo stesso piano, chessò, il credere che esista "via privata bettino da trezzo" a Milano (dove non sono mai stato ma vedo su Google Maps) con l'esistenza di un aldilà?

[Bob Terwilliger]

No, chiaramente non hai capito nulla. Eh va beh.

[The_machine]

probabilmente non te ne sei accorto, ma stai dicendo quello