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Ho scritto una piccola nota che vorrebbe spiegare la xenofobia ricorrendo ai concetti junghiani dell'inconscio collettivo e della Imago materna, collegando quest'ultima all'idea della Madre patria. Non è una similitudine così peregrina, dal momento che l'odio di Hitler per gli Ebrei derivava dal fatto che un medico ebreo fu responsabile della morte per cancro dell'amata madre, e perseguendo l'Olocausto, egli intendeva simbolicamente rimuovere il cancro dal corpo della madre-patria
Se sono ot cancellate pure
[...] lo so che i tempi cambiano, e come altre cose che nel passato erano impensabili, nel futuro un'Italia multietnica sarà la normalità, ma è riduttivo dire che "sono i nuovi italiani" e bon, perchè si sta andando a intaccare una condizione identitaria che affonda le sue radici nell'inconscio collettivo di una Nazione.
Noi Italiani -noi Europei, direi- ancora oggi ci riconosciamo nella Imago costruita attraverso la nostra Storia, la Religione, la letteratura e i ricordi comuni condensati nella cultura popolare e nelle tradizioni, e queste istanze continuano a dirci che un immigrato non è uno dei nostri, perchè i suoi avi non hanno partecipato alla Storia che ci ha portato fin qui, perchè "loro" non comparivano nei Malavoglia o nella Divina Commedia, perchè non parlavano come noi e non pregavano il nostro Dio, e perchè lui oggi ignora chi siano Mike Bongiorno e Mina, Alberto Sordi e Totò.
Estranei alla nostra Storia, al nostro Sangue, alla nostra cultura: estranei a noi-
Artù ma perchè ti flagelli lo scroto con pipponi del genere?
Stai sereno, fai terapia ed accetta l'idea che il mondo non sarebbe rimasto agli anni 80 e 90 e tutto quello che succece è un processo normale che dura da secoli e millenni.
Governo, le ultime trattative per un Conte ter o un nuovo esecutivo
Le mosse per evitare il voto in Parlamento. «Renzi vuole aprire la crisi e solo dopo trattare il nuovo assetto», è l’idea che prevale tra i dem. Ma dentro Italia viva gli umori sono bellicosi
Il governo è appeso alle mosse di Matteo Renzi. A Palazzo Chigi hanno letto le ultime dichiarazioni del fondatore di Italia viva come la conferma che l’ex premier andrà «fino in fondo». Il che vuol dire che già da domani ogni giorno è buono perché il senatore toscano ritiri la sua delegazione e apra la crisi. Uno strappo che potrebbe portare a un «rimpastino», a un Conte ter o a un nuovo governo. «Renzi vuole aprire la crisi e solo dopo trattare il nuovo assetto», è l’idea che prevale tra i dem. Ma dentro Italia viva gli umori sono bellicosi: «Se le nostre ministre lasciano non c’è nessun ter, per noi con Conte è chiusa». Il dopo, per Renzi, non è certo il voto anticipato, ma un altro premier, che nei suoi disegni avrebbe il volto di Dario Franceschini, con Luigi Di Maio come vice. Il ministro degli Esteri si tiene lontano dal braccio di ferro e spera che Conte trovi una strada per ricucire con Renzi, perché, come ha confidato ai suoi, «il Paese non ci perdonerà mai di averlo abbandonato in piena emergenza».
Premier asserragliato
Nel Pd sperano che Conte in extremis tiri fuori una carta dal taschino. «La partita è nelle sue mani», concordano i ministri del Pd e si augurano che il premier si arrenda e apra all’odiato «rimpastino». Che poi tanto «ino» non sarebbe, se è vero che nell’entourage del capo del governo si sta valutando di sacrificare la ministra tecnica Luciana Lamorgese per offrire a Renzi gli Esteri spostando Di Maio all’Interno. Il premier appare immobile e asserragliato ai piani alti di Palazzo Chigi. Zingaretti e compagni lo difendono, ma le cose devono cambiare, nel senso di una maggiore concretezza e condivisione. La prima contromossa di Conte è il tentativo di accelerare sul Recovery. Oggi stesso l’avvocato pugliese vedrà i capi delegazione per parlare di emergenza Covid e anche per ragionare della nuova governance del piano, che Conte aveva immaginato a tre (con Gualtieri e Patuanelli) e che potrebbe diventare a cinque, con Speranza per Leu e Rosato per Italia viva. Lunedì la bozza del piano, riveduta e corretta dopo le critiche e le proposte dei partiti, sarà consegnata dal Mef a Palazzo Chigi. Ed entro il 6 gennaio Conte presiederà il Consiglio dei ministri. Solo allora si capirà se l’incrocio vorticoso di telefonate, la moral suasion del Quirinale e la paura del voto avranno cambiato il quadro.
Tempo scaduto
«Si sta discutendo — conferma le trattative un ministro —. Penso che Bonetti e Bellanova si dimetteranno e Conte porterà la crisi in Parlamento. Ma speriamo ancora di evitarlo». L’unica certezza a Palazzo Chigi sembra questa. Se la delegazione di Italia viva non voterà il Recovery, per quanto molte proposte di Renzi siano state accolte dal ministro Roberto Gualtieri e dallo stesso Conte, il presidente si presenterà in Parlamento per verificare se ha ancora una maggioranza. Un proposito che Renzi, che si aspettava una chiamata da Palazzo Chigi per un faccia a faccia, ha preso come un guanto di sfida. «Così “Giuseppi” si è bruciato, ha fatto capire che è alla ricerca di responsabili per salvarsi — si sfoga un senatore vicinissimo all’ex premier —. Alle lettere di Renzi non ha mai risposto». Il tempo è scaduto, o forse no. Al vertice di Italia viva c’è ancora chi spera che Conte risponda pubblicamente alle proposte (e alle critiche) di Renzi su Mes, Recovery, delega ai servizi segreti. Sempre che non sia vero quel che i «big» di Iv si sono messi in testa: «Conte si è innamorato delle elezioni. Vuole farsi la sua lista e tenersi pronto per il voto anticipato».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Stavolta sono davvero troppi soldi da mangiare. È normale che ognuno voglia la sua parte. Alla fine si metteranno d'accordo. A quel punto però che tutti si ricordino chi avrà preso determinate decisioni.
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Stavolta Conte non fa una comparsata televisiva dove fa nomi e cognomi?
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Stavolta sono davvero troppi soldi da mangiare. È normale che ognuno voglia la sua parte. Alla fine si metteranno d'accordo. A quel punto però che tutti si ricordino chi avrà preso determinate decisioni.
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Non ci sarà nessuna corsa al voto. Al massimo un Conte-ter per tirare a campare almeno un altro anno.
Intanto, si votasse adesso, andrebbe al governo l'attuale opposizione; il partito di Renzi non arriverebbe nemmeno allo sbarramento, almeno credo; non vorranno di certo lasciare l'elezione del prossimo presidente della repubblica in mano ad un parlamento con altra maggioranza; tra 6 mesi sarà impossibile sciogliere le camere perchè inizia il semestre bianco.
Per tutte queste ragioni, conviene alla attuale maggioranza andare avanti e limitarsi ad un rimpasto e a delle concessioni a Renzi.
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Un sistema politico che permette a chi ha forse il 2% di tenere per le palle un governo è un pessimo sistema politico, alla meglio inefficiente, alla peggio marcio.
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chiedo un parere agli avvocati del forum
sono stato contattato dall'amministratore della pagina fb "sei un vero" del mio paese, per dire che mi ha segnalato alle autorità per epiteti irripetibili contro mattarella e che mi porta in tribunale.
Gli epiteti sono "caro ometto" e "utile idiota", quest'ultima è un'espressione politica che indica chi senza accorgersene fa gli interessi di altri paesi.
Devo aver paura?
leggo continuamente discorsi come salvini appeso etc, ma caro ometto è più grave?
Mi pare di ricordare che la riforma di Renzi prevedeva un senato con dentro dei non eletti (sindaci e consiglieri regionali) e una camera con tutti i poteri, senza più nessun controllo sulle sue determinazioni - avrebbe da sola non solo licenziato leggi ma anche eletto il presidente della repubblica: insomma, la maggioranza nella "camera bassa" prendeva tutto.
Era una riforma pasticciata che gli italiani hanno fatto bene a cassare.
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