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Barone, no. Trump sta perdendo tutti i consensi per via dell'operazione di impeachment, l'unica cosa che possa dare "tono" alla sua presidenza è un azione militare, il patriottismo fa sempre presa su gli Americani.
Tra l'altro, statisticamente provato, agli americani non piace cambiare "un cavallo in corsa", come Bush Jr. e come altri presidenti, quando c'è una guerra in corso, spesso vengo rieletti.
Sergio io i titoli li leggo e leggo pure quello che hai scritto tu
Adesso, seriamente Barone, è ovvio che se leggi la stampa di Destra ti dirà che Trump è vittorioso e che non lo tocca nessuno, se leggi la stampa di sinistra ti dirà che Trump è morto.
Poi esistono delle statistiche di popolarità sulle quali bene o male tutti concordano.
Poi anche noi dovremmo usare un po' di logica, un presidente sotto processo, accusato di essere un criminale, direi che fino a che non viene scagionato, come minimo sarà negativo l'impatto.
Clinton ne è uscito male per un pompino. Nixon ne è uscito veramente male e si è dimesso.
poi non sto 'rifiutando' il funzionamento del governo americano, ti sto dicendo che si, trump potrebbe dichiarare guerra all' Iran ma ha comunque dei poteri limitati (servirebbe l'autorizzazione congressuale dopo 2 mesi) e comunque ti sembra una cosa realistica? Cioè, riformulo, ti sembra realistico che domani trump dica 'you know what? I'm gonna bomb the shit out of Iran', dichiari guerra all' Iran, che è alleato di ferro di cina e russia e si aspetti che entro pasqua il congresso autorizzi la prosecuzione di una guerra che, ripeto, farebbe sembrare quella contro l' iraq una bazzecola? secondo me questo è uno scenario non dico improbabile, ma proprio impossibile. Per il fatto che trump è un pezzodemmerda ma non è un cojone
E difatti così non sta facendo Barone, ma sta creando i presupposti perchè una guerra possa nascere.
è estremamente limitato e circoscritto come potere
dovremo un attimo rimanere coi piedi per terra. Anche perchè qualsiasi cosa decida trump va bene al deep state, è letteralmente l'unico motivo per cui è ancora a galla
Leggi Fire & Fury. Abbastanza interessante riguardo la presidenza di Trump e il circo intorno ad essa.
Formiche punto net si, ma anche bodywebbe e anche il sito del team commando mi vanno bene. Quello che conta non è il blasone della testata ma il fatto che in questo caso il parere è di un generale italiano di grandissima fama
Ma qualche pagina fa non criticavi ferocemente l"authority bias". Mo' pero' dici che il generale italiano di grandissa fama ha incontrovertibilmente ragione e non importa il sito su ci viene postata la notizia?
Strano oh, perche' quando posto un'inchiesta ri-pubblicata da Fanpage o Euronews mi sembra che rispondiate "fanpage/euronews=merda", senza nemmeno leggerne il contenuto.
Mi critichi Lukino che vuole avere sempre ragione, poi mi rifiuti qualsiasi articolo di stampa tranne formiche punto net e rifiuti anche il funzionamento del governo americano scritto sulla costituzione degli Stati Uniti, no, ma prego, hai ragione tu.
Trump sta perdendo tutti i consensi per via dell'operazione di impeachment, l'unica cosa che possa dare "tono" alla sua presidenza è un azione militare, il patriottismo fa sempre presa su gli Americani.
Tra l'altro, statisticamente provato, agli americani non piace cambiare "un cavallo in corsa", come Bush Jr. e come altri presidenti, quando c'è una guerra in corso, spesso vengo rieletti.
ma va, l'impeachment cadrà al senato, poi appunto di solito i presidenti vengono riconfermati per un secondo mandato per cui escluderei queste trame
ma va, l'impeachment cadrà al senato, poi appunto di solito i presidenti vengono riconfermati per un secondo mandato per cui escluderei queste trame
Cadra' al Senato perche', anche davanti a qualsiasi evidenza, nessuno alzera' alcun dito. Non perche' effettivamente non ci sono motivi validi per avere almeno seri dubbi sul suo operato.
Cadra' al Senato perche', anche davanti a qualsiasi evidenza, nessuno alzera' alcun dito. Non perche' effettivamente non ci sono motivi validi per avere almeno seri dubbi sul suo operato.
Sono due cose diverse.
cadrà perché i dem non hanno la maggioranza al senato e la motivazione dell'impeachment è poco più che un vezzo
Ok, Trump l'hai ascoltato? Se lo sostiene lui stesso che un azione del genere serve ad avere consensi per la rielezione non ci credi?
boh sergio a me pare proprio che non ci capiamo. Si che ci credo e lo ho pure scritto. Ho detto che ha sfruttato l'occasione per fare una azione mirata per far risalire i suoi consensi in vista delle elezioni.
Il punto dove non concordo è che voglia scatenare una guerra. Non è minimamente nella posizione per farlo
ma va, l'impeachment cadrà al senato, poi appunto di solito i presidenti vengono riconfermati per un secondo mandato per cui escluderei queste trame
Molto probabilmente, dipende da quali altre prove salteranno fuori, dipende dalla popolarità di Trump, data dal publico che influenzerà i senatori in cerca di voti per la rielezione anche essi.
Il generale iraniano Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica, è rimasto ucciso in un raid missilistico degli Stati Uniti a Baghdad. Soleimani si stava recando all’aeroporto della capitale dell’Iraq scortato da un miniconvoglio di cui faceva parte il capo delle milizie sciite irachene Abu Mahdi al-Muhandis, anch’esso deceduto nell’operazione.Si tratta dell’atto più ostile degli Stati Uniti nei confronti dell’Iran nei quarant’anni di rivalità innescata dalla rivoluzione del 1979. Una rivalità fondata su elementi strategici (la comune ambizione a esercitare un ruolo egemonico in Medio Oriente) e alimentata da fattori emotivi e brucianti episodi, come il sequestro del personale diplomatico dell’ambasciata americana di Teheran proprio nel 1979.Soleimani era il viceré del Medio Oriente persiano, riverito dagli sciiti della regione – e da non pochi sunniti – quale eroe della guerra allo Stato Islamico. Era il manovratore delle milizie irachene, architetto della strategia persiana tra Tigri ed Eufrate e uomo di collegamento con l’Hezbollah libanese. Incarnava la proiezione estera di Teheran, la necessità iraniana di una sfera d’influenza fino al Mediterraneo.La sua uccisione segna il culmine, per il momento, della campagna di “massima pressione” lanciata dall’amministrazione Trump contro la Repubblica Islamica. L’offensiva è partita nella primavera 2018 con la denuncia dell’accordo sul programma nucleare di Teheran e con il ripristino delle sanzioni.Ma l’obiettivo è di molto superiore. Perché Washington vuole recidere il corridoio con il quale Teheran punta a raggiungere il Mediterraneo. Proposito giudicato incompatibile con l’intenzione americana di impedire a qualunque potenza mediorientale di raggiungere una posizione egemonica nella regione. Ciò a cui gli apparati statunitensi ritengono che gli iraniani stiano lavorando negli ultimi anni, durante i quali Teheran ha rafforzato le posizioni in Iraq e in Siria approfittando della guerra allo Stato Islamico.
Carta di Laura Canali – 2019
È tutto fuorché un caso il fatto che l’Iraq sia l’epicentro delle tensioni. Il paese dei due fiumi riveste un ruolo fondamentale, quasi esistenziale, nella strategia iraniana. Oltre a essere uno snodo dell corridoio sciita, l’Iraq è essenziale per la difesa della Persia. Per Teheran, perderne il controllo implica il rischio di trovarsi il nemico alle porte. È dal 2003, anno in cui gli Stati Uniti spalancarono agli iraniani le porte di Baghdad abbattendo il regime di Saddam Hussein, che Washington e Teheran si contendono l’influenza in Mesopotamia in una guerra di ombre a bassa intensità. Di cui l’uccisione di Soleimani rappresenta, per ora, l’apice.Peraltro, negli ultimi giorni si è assistito a un’escalation di attacchi e provocazioni. Il 27 dicembre il gruppo paramilitare Kataib Hizbullah ha attaccato una base militare a Kirkuk uccidendo un contractor civile e ferendo quattro militari statunitensi. Washington ha risposto due giorni dopo bombardando le milizie filoiraniane e uccidendo 25 dei loro membri. Fra il 31 dicembre e il 1º gennaio è poi andato in scena l’assalto all’ambasciata americana a Baghdad, culmine di ripetuti tentativi da parte di attori legati all’Iran di penetrare la Green Zone. L’episodio si è risolto senza nessun ferito tra il personale diplomatico, ma Trump aveva esplicitamente minacciato una rappresaglia.L’eliminazione di Soleimani ha però una valenza molto più clamorosa. Lo scopo dell’operazione è impressionare gli iraniani, per indurli alla resa.Una reazione dell’Iran ci sarà, deve esserci. Ma nonostante la roboante reazione della guida suprema Ali Khamenei e dei vertici della Repubblica Islamica, Teheran non è nella posizione di alzare ulteriormente l’asticella del confronto. Difficilmente si spingerebbe a chiudere lo Stretto di Hormuz, a rappresaglie militari dirette o ad avviare una campagna terroristica contro Israele e le postazioni statunitensi in Medio Oriente. Altissimo sarebbe il rischio di subire attacchi entro i propri confini, peraltro in un momento di debolezza per il regime. A suggerirlo sono le recenti proteste in patria e la durissima repressione nel sangue. Nonché le manifestazioni sempre più feroci in Iraq e in Libano contro la stessa influenza persiana. Senza contare che una guerra con gli Stati Uniti nell’anno elettorale sarebbe un regalo magnifico a Trump.La risposta della Repubblica Islamica potrebbe limitarsi a Baghdad e dintorni. Dove i suoi alleati hanno lanciato appelli per liberare il paese dalla presenza militare americana (5.500 soldati, in aumento), vedi la riattivazione del famigerato Esercito del Mahdi da parte del leader sciita Moqtada al-Sadr. Ciò non esclude la possibilità di eventi drammatici. Ma suggerisce che nessuno dei due rivali ha intenzione di allargare il conflitto.
boh sergio a me pare proprio che non ci capiamo. Si che ci credo e lo ho pure scritto. Ho detto che ha sfruttato l'occasione per fare una azione mirata per far risalire i suoi consensi in vista delle elezioni.
Il punto dove non concordo è che voglia scatenare una guerra. Non è minimamente nella posizione per farlo
Ok, allora siamo tutti d'accordo.
Potenzialmente potrebbe farlo, ma molto probabilmente non lo farà, creerà solo i presupposti perché la guerra avvenga.
Per l'intervento armato in Iraq ed Afghanistan c'è voluto un casino della madonna.
Barone, Soleimani era un terrorista, nessun dubbio qui, l'ha riconosciuto anche la Warren, una che è terribilmente a sinistra.
Di terroristi però il mondo è pieno, c'era veramente bisogno di uccidere proprio questo qui dopo che la situazione tra Iran e USA sta precipitando giorno dopo giorno?
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