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E' esattamente quello che le reti televisive private fanno.
Puoi postare qualcosa in merito? Non ho letto in Italia, ma negli USA mi ricordo di aver letto un lungo articolo che spiegava che c'e' una distinzione netta.
Vedremo cosa accadra'. E' sempre possibile fare ricorso immagino e le risorse di Casapound immagino siano anche limitate.
Frase finale di una tristezza disarmante. In pratica andiamo avanti a ricorsi così il più povero ha torto. Ragionamento esemplare come al solito. Ah, quanti valori...
E' esattamente quello che le reti televisive private fanno.
Puoi postare qualcosa in merito? Non ho letto in Italia, ma negli USA mi ricordo di aver letto un lungo articolo che spiegava che c'e' una distinzione netta.
Vedremo cosa accadra'. E' sempre possibile fare ricorso immagino e le risorse di Casapound immagino siano anche limitate.
La censura non è un qualcosa di limitato allo Stato. E' semplicemente, una limitazione non-giustificabile della libertà di espressione. Almeno, questo è uno dei suoi significati. Che lo faccia uno Stato o un privato non è rilevante, dato che sia lo stato che il privato sono sottoposti alla legge. In questo senso, i diritti umani regolano sia i rapporti tra Stato e cittadini, che quelli tra cittadini e persone giuridiche (inclusa Facebook), che quelli tra Stati e persone giuridiche
1) No, le televisioni private sottostanno alla legge come tutti, vedasi silenzio elettorale e par condicio per esempio.
2) Quindi ti auguri che Fb utilizzi le sue risorse illimitate per intraprendere una battaglia legale che CP (ma potrebbe succedere a chiunque) non potrebbe permettersi, cosi da risultare nella vittoria della giustizia sommaria, decisa solo da chi é piú ricco. Capisco. Interessante. Sei un fascista, capitalista, postmodernista, ma di fatto fascista. Anzi peggio, il fascismo aveva almeno ideali, giusti o sbagliati che fossero, ma almeno c'erano.
Il fascismo non c'entra nulla. Qui si parla di liberta' di impresa e basta.
Capitalista si, al 100%.
L'ultima frase e' riferita al fatto che se uno che (a mio avviso, ed evidentemente anche di Facebook) ha torto si impunta nel tentare di avere ragione, ed abusare di un privato e quello che questo offre, mi auguro che la vittoria avvenga "sfiancando" chi attaccando il privato.
Gli ideali ci sono e sono quelli di liberta' di impresa e personale, visto che fondamentalmente Facebook non danneggia nessuno , in luce del fatto che non vieta a Casapound di esistere, fare politica e diffondere i propri messaggi attraverso altri mezzi, pubblici o privati. Semplicemente tornano a fare politica come hanno fatto sempre senza Facebook.
Il vittimismo dei camerati che devono costringere privati ad accettarli contro il volere di questi ultimi non mi e' mai piaciuto. Lo ritengo un abuso.
Poi comunque strano che si parli di legge per obbigare un privato ad offrire un servizio ad un potenziale usufruitore, ma la legge non si attiva quando quest'ultimo occupa abusivamente una struttura sprecando soldi pubblici ed utilizzando la stessa affittando in nero spazi non idonei senza alcuna regolamentazione.
Due pesi e due misure, specialmente quando Facebook non toglie fondamentalmente nulla di tangibile, ma Casapound invece si.
Sarebbe altresi' interessante fare riesaminare il caso da un giudice a caso non di Roma, cosi', giusto in caso.
Poi comunque strano che si parli di legge per obbigare un privato ad offrire un servizio ad un potenziale usufruitore, ma la legge non si attiva quando quest'ultimo occupa abusivamente una struttura sprecando soldi pubblici ed utilizzando la stessa affittando in nero spazi non idonei senza alcuna regolamentazione.
Due pesi e due misure, specialmente quando Facebook non toglie fondamentalmente nulla di tangibile, ma Casapound invece si.
Sarebbe altresi' interessante fare riesaminare il caso da un giudice a caso non di Roma, cosi', giusto in caso.
Strano come di 82 immobili, pubblici o privati, occupati a Roma tu parli solo di quello di CasaPound.
Non vedo cosa c'entri, due torti non fanno un diritto
Mi sembra strano che si invoichi la legge solo quando si cerca di difendere chi gia' di suo commette illeciti e ha una collezione di denunce, processi in corso e condanne da far impallidire chiunque.
Specialmente in un paese dove molti condividono l'idea che i delinquenti non abbiano diritti a ricorsi legali.
Mi fa solo ridere l'ipocrisia della gente su questo frangente, al di la' di facebook.
Poi comunque strano che si parli di legge per obbigare un privato ad offrire un servizio ad un potenziale usufruitore, ma la legge non si attiva quando quest'ultimo occupa abusivamente una struttura sprecando soldi pubblici ed utilizzando la stessa affittando in nero spazi non idonei senza alcuna regolamentazione.
Due pesi e due misure, specialmente quando Facebook non toglie fondamentalmente nulla di tangibile, ma Casapound invece si.
Sarebbe altresi' interessante fare riesaminare il caso da un giudice a caso non di Roma, cosi', giusto in caso.
Facebook - questa la motivazione del Giudice - ha tolto a Casapound, e lo ha fatto senza dimostrare che quest'ultima avesse violato i termini di servizio, il diritto costituzionale a fare politica ex art. 49.
Dire che ciò non è qualcosa di tangibile, sarebbe come dire che togliere la dignità non qualcosa è tangibile.
La legge non si attiva, semmai è l'amministrazione che deve (o no) attivarsi in riguardo all'occupazione di spazi pubblici.
Il Giudice, invece, viene adito da chi ne ha interesse.
E' ovvio che si usino due pesi e due misure, che siano cose che seguano strade distinte. E'alla base della separazione dei poteri.
Originariamente Scritto da Sean
mò sono cazzi questo è sicuro.
Originariamente Scritto da bertinho7
ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Facebook - questa la motivazione del Giudice - ha tolto a Casapound, e lo ha fatto senza dimostrare che quest'ultima avesse violato i termini di servizio, il diritto costituzionale a fare politica ex art. 49.
Il mio discorso verte sul fatto che Facebook non abbia impedito a Casapound di fare politica, come garantisce art. 49, ma di farla per mezzo Facebook, il quale non e' un diritto garantito da alcuna legge, mi sembra.
I termini e condizioni a cui si riferisce facebook, se ben ricordo, dicono anche che se un gran numero di soggetti che commette violazioni alla policy si associa in una determinata pagina anche quest'ultima puo' subire ripercussioni.
Il mio discorso verte sul fatto che Facebook non abbia impedito a Casapound di fare politica, come garantisce art. 49, ma di farla per mezzo Facebook, il quale non e' un diritto garantito da alcuna legge, mi sembra.
I termini e condizioni a cui si riferisce facebook, se ben ricordo, dicono anche che se un gran numero di soggetti che commette violazioni alla policy si associa in una determinata pagina anche quest'ultima puo' subire ripercussioni.
E il tuo discorso è semplicistico.
Il fatto stesso (leggi, non serve dolo da parte di Facebook) di escludere, data la preminenza di facebook come piattaforma di diffusione di idee, è idoneo a concretizzare la violazione del diritto.
Sarebbe come aver detto venti anni fa che l'esclusione immotivata dai canali televisivi di un partito non limitava il diritto di fare politica a quel partito perché quel partito poteva lo stesso utilizzare la stampa.
O 70 anni fa escludere l'accesso alla stampa perché potevano lo stesso andare in piazza a parlare da un palco.
L'evoluzione tecnologica entra a far parte dello ius vivens, facebook non può, almeno io la penso così, ma così la pensa anche il Giudice, spogliarsi dalla responsabilità di operare con cautele maggiori di quelle imposte al privato "normale".
E questo, cioè imporre obblighi che a chi potenzialmente può limitare diritti o creare danni, è tutt'altro che un'anomalia.
Se tu dai il mio numero di telefono a me, io non devo rilasciarti un'informativa sul trattamento dei dati.
Facebook - e, si badi bene, indipendentemente dal fatto che quei dati li usi, ma per il solo rischio che ne derivi un danno - sì.
Originariamente Scritto da Sean
mò sono cazzi questo è sicuro.
Originariamente Scritto da bertinho7
ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
E il tuo discorso è semplicistico.
Il fatto stesso (leggi, non serve dolo da parte di Facebook) di escludere, data la preminenza di facebook come piattaforma di diffusione di idee, è idoneo a concretizzare la violazione del diritto.
Sarebbe come aver detto venti anni fa che l'esclusione immotivata dai canali televisivi di un partito non limitava il diritto di fare politica a quel partito perché quel partito poteva lo stesso utilizzare la stampa.
O 70 anni fa escludere l'accesso alla stampa perché potevano lo stesso andare in piazza a parlare da un palco.
L'evoluzione tecnologica entra a far parte dello ius vivens, facebook non può, almeno io la penso così, ma così la pensa anche il Giudice, spogliarsi dalla responsabilità di operare con cautele maggiori di quelle imposte al privato "normale".
E questo, cioè imporre obblighi che a chi potenzialmente può limitare diritti o creare danni, è tutt'altro che un'anomalia.
Se tu dai il mio numero di telefono a me, io non devo rilasciarti un'informativa sul trattamento dei dati.
Facebook - e, si badi bene, indipendentemente dal fatto che quei dati li usi, ma per il solo rischio che ne derivi un danno - sì.
Bene la sentenza del giudice, male l'importo della multa che dovrebbe essere come minimo il 20% del fatturato incassato in Italia.
Purtroppo non vi è stata una mobilitazione della politica (ne in italia ne all'estero) verso queste aziende che manipolano il processo democratico delle elezioni e minano la libertà di espressione, andrebbero multate per miliardi di euro e sicuramente chiuse fin quando non si ha l'assoluta certezza della loro imparzialità.
Anche google e youtube mostrano tra i primi risultati tutte testate schierate a sinistra, anche quando si cercano contenuti e personaggi di destra.
Tali aziende sono si private, per cui si è portati a pensare che a casa loro fanno ciò che vogliono, ma non è così. Questo può farlo mario rossi con la sua azienda da 4 persone e visitata da 30 persone al giorno. Non possono farlo google e facebook che hanno una forza (portata mediatica e quindi influenza) anche maggiore di quella dello stato.
Tali aziende hanno il monopolio dell'informazione, trattasi quindi di abuso di posizione dominante in quanto la politica non può prescindere dall'utilizzo di questi servizi, che sono utilizzati praticamente dalla totalità della popolazione.
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