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CasaPound vince la causa contro Facebook: il giudice ordina di riattivare la pagina
Il social network è stata condannato a pagare 15 mila euro di spese legali più una penale di 800 euro per ogni giorno di mancata riattivazione della pagina
CasaPound vince contro Facebook. Il Tribunale Civile di Roma ha accolto il ricorso presentato dall'associazione in seguito alla disattivazione della pagina ufficiale avvenuta il 9 settembre scorso e ha ordinato a Facebook "l'immediata riattivazione della pagina dell'Associazione di Promozione Sociale CasaPound", si legge nella sentenza a firma del giudice Stefania Garrisi, nella quale si parla di "accoglimento totale" del ricorso presentato da CasaPound.
Il Tribunale di Roma ha inoltre fissato la penale di 800 euro per ogni giorno di violazione dell'ordine impartito, successivo alla conoscenza legale dello stesso, condannando Facebook alla rifusione delle spese di giudizio, liquidate in 15.000 euro.
Sarebbe interessante sapere come funziona nel caso Facebook, che e' una societa' americana, si rifiutasse comunque, sia procedendo per ricorsi legali che non.
Dovrebbe essere facile appellarsi considerato che l'accesso Facebook non e' un diritto e la presenza sulla piattaforma e' a discrezione di chi la possiede, anche senza dover dare spiegazioni al di la' del "perche' ci va cosi'".
La situazione è un pelo più complessa, ne abbiamo già parlato pagine addietro. Fortunatamente il mondo si sta muovendo per limitare l'arbitrarietà dell' algoritmo di facebook
La situazione è un pelo più complessa, ne abbiamo già parlato pagine addietro. Fortunatamente il mondo si sta muovendo per limitare l'arbitrarietà dell' algoritmo di facebook
Quindi l'obbiettivo e' prendere ostaggio un'azienda privata costringendola a fare quello che gli altri vogliono?
E' un po' come se un usufritore di un servizio gratuito voglia dettare legge a chi offre tale servizio quando la soluzione e' molto semplice: smetti di usare il servizio.
Sarebbe interessante sapere come funziona nel caso Facebook, che e' una societa' americana, si rifiutasse comunque, sia procedendo per ricorsi legali che non.
Dovrebbe essere facile appellarsi considerato che l'accesso Facebook non e' un diritto e la presenza sulla piattaforma e' a discrezione di chi la possiede, anche senza dover dare spiegazioni al di la' del "perche' ci va cosi'".
Tipo, non funziona cosí?
Quindi se io domani faccio un bel social network solo per nazisti é "perchè mi va cosí"?
Quindi l'obbiettivo e' prendere ostaggio un'azienda privata costringendola a fare quello che gli altri vogliono?
E' un po' come se un usufritore di un servizio gratuito voglia dettare legge a chi offre tale servizio quando la soluzione e' molto semplice: smetti di usare il servizio.
Tipo, non funziona cosí?
Quindi se io domani faccio un bel social network solo per nazisti é "perchè mi va cosí"?
Ok, che si facciano il loro bel social network. Se gia' sono isolati nella vita reale perche' non esserlo in quella virtuale.
Stiamo parlando di gente che non manca a nessuno se non a loro stessi.
Dove sta la grande perdita di avere qualche disagiato in meno su una piattaforma? Io ne vedo solo benefici.
L'unico risultato che in Italia si otterra' andando avanti con l'idea che bisogna imporre come lavorare e gestire servizi gia' gratuiti e non e che aziende grosse offriranno sempre meno servizi e saranno sempre meno interessati ad investire in Italia.
Questo va dall'Ilva ad altri.
L'unica cosa che si rende chiara e' che "Trattare con Italia = Problemi".
Dal canto mio, spero che Facebook li prenda di faccia e gli dia battaglia, anche solo per il principio della liberta' d'impresa. Tanto, le risorse per passarsi il capriccio le hanno.
Fino a prova contraria, per ora, l'economia ancora sottosta alla legge. Questo magari cambierà, ma per ora no. E comunque Facebook non é gratuito manco per niente, viene pagato con i dati e le analytics che fornisci.
In pratica stiamo dicendo o chiudi ho fai come dicono gli altri. E' un ragionamento senza senso.
No, non è cosi. Facebook, come tutti, deve semplicemente sottostare alla legge. Americana, Italiana ed internazionale. Che ti piaccia o meno francamente è irrilevante: le cose vanno cosi, deal with it
In pratica stiamo dicendo o chiudi ho fai come dicono gli altri. E' un ragionamento senza senso.
Quale sarebbe la differenza tra FB e un gestore telefonico ad esempio....può la wind rifiutarsi di erogare un servizio sulla base di ideologie politiche?
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
Fino a prova contraria, per ora, l'economia ancora sottosta alla legge. Questo magari cambierà, ma per ora no. E comunque Facebook non é gratuito manco per niente, viene pagato con i dati e le analytics che fornisci.
Nessuno ti obbliga ad iscriverti e sei tu a sottostare al contratto. Non ti piace? Arrivederci.
No, non è cosi. Facebook, come tutti, deve semplicemente sottostare alla legge. Americana, Italiana ed internazionale. Che ti piaccia o meno francamente è irrilevante: le cose vanno cosi, deal with it
Non vedo come non rispetti la legge decidendo di non volere determinati temi trattati nella tua piattaforma.
Quale sarebbe la differenza tra FB e un gestore telefonico ad esempio....può la wind rifiutarsi di erogare un servizio sulla base di ideologie politiche?
Il gestore telefonico lo paghi e non offre un servizio che ti permette di diffondere cose di tuo personale interesse a tutti gli altri i clienti dello stesso.
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