Originariamente Scritto da Lorenzo993
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Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza MessaggioSon baggianate alla fine dei conti. Parliamo di zone geografiche e basta.
Ad esempio, io e te non abbiamo nulla da spartire se non la zona geografica dove siamo nati.
tu reputi un disvalore l'essere attaccato ai colori nazionali, io posso reputare un disvalore l'essere cittadini del mondo
e quindi si fa a cornate, in un loop circolare infinito (tipo questo 3d, per dire)
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Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggioopinione anche rispettabile, ma comunque opinabile
tu reputi un disvalore l'essere attaccato ai colori nazionali, io posso reputare un disvalore l'essere cittadini del mondo
e quindi si fa a cornate, in un loop circolare infinito (tipo questo 3d, per dire)
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Originariamente Scritto da Ponno Visualizza MessaggioDai seriamente, evita con sta roba new age. Tu sei tu, al 90% perchè sei nato in Italia. Il tuo Se é creato dall'Italia e il pianeta c'entra un cazz0
Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggioimmagino che se un domani saremo invasi dagli alieni, lukino inveirà contro gli umani che si esprimono a rutti e grugniti e non accettano il multiplanetismo
Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggioopinione anche rispettabile, ma comunque opinabile
tu reputi un disvalore l'essere attaccato ai colori nazionali, io posso reputare un disvalore l'essere cittadini del mondo
e quindi si fa a cornate, in un loop circolare infinito (tipo questo 3d, per dire)
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Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza MessaggioChe ti posso dire, io ci credo davvero. Casa e patria sono i posti che IO scelgo, non il caso.
Discussioni che potrebbero essere anche interessanti finiscono sempre a pane e salame
Non lo reputo un disvalore, ma semplicemente limitante.
allora però vivi malissimo eh
pensare a quanto è limitante la vita già di per se
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Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggiooh bè
allora però vivi malissimo eh
pensare a quanto è limitante la vita già di per se
Vivo molto meglio cosi', sono piu' flessibile e prendo il meglio da ogni situazione/luogo.
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lukino ti invito a considerare una cosa: molto di buono che è stato fatto nella storia dell'umanità deriva proprio da ciò che tu dici limitante.
La rivalità tra le città stato, le arti e le architetture che si sono sviluppate in ogni luogo con una particolarità specifica...
Se i turisti vengono da tutto il mondo a visitare Firenze è per ciò che lì ha avuto origine nel rinascimento, non per l'architettura di Novoli che risponde agli stilemi della globalizzazione.
Copio una riflessione che postai tempo fa qui sul forum: la globalizzazione e la società multietnica sono delle grandi sciagure antropologiche. Trovare ovunque le stesse facce: londinesi e parigini neri, milanesi gialli; più nessuna diversità, nessuna ascendenza, nessuna tradizione. Cancellato il concetto di Patria e Heimat, la "terra dei padri", in questo tempo di mobilità umana, come diceva il Pascoli "io, la mia patria, or, è dove si vive". L'uomo è uomo ovunque, ma le singole vite trovano dignità solo entro una storia-luogo. Un uomo, abbandonando la sua terra, rinuncia alle sue radici e alla sua cultura, e non potendo rivestirsi di una cultura non sua, si appropria di quella globale: i jeans e il berretto da baseball, qui, come in america o nei sobborghi di nairobi. Uno straniero qui è nulla, mentre sarebbe molto nella sua storia-luogo di origine, in africa, in asia, in america latina. Sempre più ormai spariscono i dialetti, gli usi locali, sviluppati nel chiuso delle valli e all'ombra dei campanili in una ricchissima antropodiversità. In un mondo senza più confini, nè patria, nè popoli, spariscono le diversità nazionali, figlie dei percorsi storici e delle determinanti ambientali e culturali: il carattere espansivo dei meridionali, la rigida disciplina tedesca, erede del militarismo prussiano, o la grandeur francese, nel futuro, saranno concetti astratti. Pensavo tutto questo leggendo i racconti Yiddish di "gimpel l'idiota" , affresco che rievoca il mondo scomparso nella Shoah. Gli scemi del paese, i rabbini, i golem, gli scaccini, i sensali di matrimonio: il fascino di queste storie e la loro originalità derivano proprio dall'isolamento culturale e dalla mancata integrazione che gli ebrei mantennero durante la loro diaspora. Senza diversità, in un mondo ovunque uguale, non ci saranno più tradizioni, e si perderà il mistero e la meraviglia di scoprire culture diverse dalla nostra. Non ci saranno più leggende da raccontare, perchè le storie nascono nel chiuso delle valli e vengono tramandate dai nonni ai nipoti. Resteranno solo le piccole storie degli individui, ognuno chiuso nella sua vita, senza una storia comune. E noi abbiamo bisogno di storie, di miti, di leggende e di ricordi, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
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Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza MessaggioChe ti posso dire, io ci credo davvero. Casa e patria sono i posti che IO scelgo, non il caso.
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Non lo fai e non hai idea quanto, anche solo la lingua, modifichino. Tu non scegli nulla, nessuno sceglie nulla. Il caso o Dio scelgono, a seconda delle tue credenze, non elevarti in luoghi che non ti appartengono, che non appartengono nessun uomo.Originariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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vabè dai adesso non esageriamo, di gente che ha scelto di andare a vivere qua e là in giro per il mondo cenè eh
si passa da un estremo all'altro, da io posso fare quello che voglio, all'io in verità non posso fare nulla perchè è tutto predeterminato ( quindi il massimo della de responsabilizzazione)
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Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggiovabè dai adesso non esageriamo, di gente che ha scelto di andare a vivere qua e là in giro per il mondo cenè eh
si passa da un estremo all'altro, da io posso fare quello che voglio, all'io in verità non posso fare nulla perchè è tutto predeterminato ( quindi il massimo della de responsabilizzazione)Originariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggiolukino ti invito a considerare una cosa: molto di buono che è stato fatto nella storia dell'umanità deriva proprio da ciò che tu dici limitante.
La rivalità tra le città stato, le arti e le architetture che si sono sviluppate in ogni luogo con una particolarità specifica...
Se i turisti vengono da tutto il mondo a visitare Firenze è per ciò che lì ha avuto origine nel rinascimento, non per l'architettura di Novoli che risponde agli stilemi della globalizzazione.
Copio una riflessione che postai tempo fa qui sul forum: la globalizzazione e la società multietnica sono delle grandi sciagure antropologiche. Trovare ovunque le stesse facce: londinesi e parigini neri, milanesi gialli; più nessuna diversità, nessuna ascendenza, nessuna tradizione. Cancellato il concetto di Patria e Heimat, la "terra dei padri", in questo tempo di mobilità umana, come diceva il Pascoli "io, la mia patria, or, è dove si vive". L'uomo è uomo ovunque, ma le singole vite trovano dignità solo entro una storia-luogo. Un uomo, abbandonando la sua terra, rinuncia alle sue radici e alla sua cultura, e non potendo rivestirsi di una cultura non sua, si appropria di quella globale: i jeans e il berretto da baseball, qui, come in america o nei sobborghi di nairobi. Uno straniero qui è nulla, mentre sarebbe molto nella sua storia-luogo di origine, in africa, in asia, in america latina. Sempre più ormai spariscono i dialetti, gli usi locali, sviluppati nel chiuso delle valli e all'ombra dei campanili in una ricchissima antropodiversità. In un mondo senza più confini, nè patria, nè popoli, spariscono le diversità nazionali, figlie dei percorsi storici e delle determinanti ambientali e culturali: il carattere espansivo dei meridionali, la rigida disciplina tedesca, erede del militarismo prussiano, o la grandeur francese, nel futuro, saranno concetti astratti. Pensavo tutto questo leggendo i racconti Yiddish di "gimpel l'idiota" , affresco che rievoca il mondo scomparso nella Shoah. Gli scemi del paese, i rabbini, i golem, gli scaccini, i sensali di matrimonio: il fascino di queste storie e la loro originalità derivano proprio dall'isolamento culturale e dalla mancata integrazione che gli ebrei mantennero durante la loro diaspora. Senza diversità, in un mondo ovunque uguale, non ci saranno più tradizioni, e si perderà il mistero e la meraviglia di scoprire culture diverse dalla nostra. Non ci saranno più leggende da raccontare, perchè le storie nascono nel chiuso delle valli e vengono tramandate dai nonni ai nipoti. Resteranno solo le piccole storie degli individui, ognuno chiuso nella sua vita, senza una storia comune. E noi abbiamo bisogno di storie, di miti, di leggende e di ricordi, più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Originariamente Scritto da Ponno Visualizza MessaggioScegli la tua madrelingua? Le sovrastrutture sociali in cui, volente o nolente, cresci? Scegli tu i modi di dire e gli usi a cui sei sottoposto da prima ancora di respirare l'aria del pianeta?
Non lo fai e non hai idea quanto, anche solo la lingua, modifichino. Tu non scegli nulla, nessuno sceglie nulla. Il caso o Dio scelgono, a seconda delle tue credenze, non elevarti in luoghi che non ti appartengono, che non appartengono nessun uomo.
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Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza MessaggioE' incredibile quanto le persone più vengono messe in catene più credono di essere libere
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Originariamente Scritto da Testa Visualizza Messaggiovabè dai adesso non esageriamo, di gente che ha scelto di andare a vivere qua e là in giro per il mondo cenè eh
si passa da un estremo all'altro, da io posso fare quello che voglio, all'io in verità non posso fare nulla perchè è tutto predeterminato ( quindi il massimo della de responsabilizzazione)
Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza MessaggioTi invito a considerare che io non vedo il mondo come un parco a tema, una recita teatrale o un libro, la cui storia rimane immutabile nel tempo.
La madrelingua diventa relativa ad un certo punto. Quando avrai vissuto fuori da luogo in cui sei nato molto piu' tempo di quello che hai speso in quest'ultimo anche quella diventa quasi secondaria. I modi di dire spariscono e si adattano, tanto che anche quando torno spesso ho bisogno di esprimerli in inglese perche' nella mia mente "rendono meglio" e le sovrastrutture sociali cambiano, specialmente quando non le hai mai apprezzate.
@Arturo: in Germania "Heimat" sta diventando ufficiosamente un termine da non usare.Originariamente Scritto da claudio96
sigpic
più o meno il triplo
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