Tribuna politica - bw edition

[Sly83]

Ci sono alcuni video di Barbero sull’internet, Youtube nella fattispecie, sulla questione immigrazione nell’antica Roma estremamente interrssanti

[Giampo93]

è un problema annoso di cui abbiamo documentazioni almeno sin dai tempi di greci e romani. In particolare questi ultimi si scannavano tra chi riteneva necessaria la libertà di costumi degli stranieri (in patria e in colonia) e chi invece credeva fosse troppo rischioso per l'unità. le linee e le strategie sono cambiate nel tempo e nelle epoche di declino non sono certamente mancate le voci che incolpavano questo libertinaggio di tutti i mali.
che la roma (soprattutto imperiale) sia fiorita anche e soprattutto grazie alla tolleranza è innegabile; come è innegabile che l'impero sia collassato sotto le invasioni barbariche, nate dalla commistione tra romani e barbari. gli storici ancora fanno a testate tra chi ritiene che la linea dura abbia causato la reazione delle popolazioni barbare, esasperate da discriminazione e sfruttamento; chi invece sostiene fosse troppo tardi e che i danni della colonizzazione e dell'espansione avevano crepato le fondamenta dell'impero e che quindi sarebbe comunque collassato per la naturale fine di un ciclo storico e culturale; e anzi, quella "resistenza" alla "barbarizzazione" abbia rallentato il declino.

Angela aveva fatto un documentario carino su questo argomento (molto divulgativo), ma certamente quello dell'integrazione è un problema che non nasce oggi e non morirà domani.

Non ho presunzione di dare una risposta univoca e dirimente ad un quesito così complesso, che richiederebbe l'analisi di molteplici fattori, primo fra tutti la sliding door costituita dalla morte di Cesare e la nomina di Ottaviano Augusto, con tutte le ripercussioni del caso sulla provincia italica. Per non parlare dell'ellenizzazione di Roma.

Tuttavia, se dobbiamo ridurre il tutto ad un solo elemento determinante, questo starebbe nella sregolata concessione della cittadinanza romana - tutt'altro che automatica all'indomani di una conquista, per usare un eufemismo, specie nei primissimi secoli di espansione - anche e soprattutto nei confronti di popoli troppo eterogenei sul piano culturale. Lo scopo era quello di consolidare le fondamenta dell'Impero dall'interno, reprimendo sul nascere reazioni violente e ribellioni, ed ha in parte funzionato nel breve periodo.
Tuttavia, lo spostamento del baricentro politico, economico e culturale ad Est ha dato il colpo di grazia ad una romanitas ormai già putrescente da un paio di secoli.



Chissà come sarebbe cambiata la storia, mi domando da sempre, se Cristo fosse nato uno o due secoli prima...

[SimoneBW]

Me la togliete una curiosita' personale?

Vedo sempre gente sottolineare che gli immigrati parlano al telefono, ma non ne capisco il motivo. (Serio)

Quale intrinseco significato ha vedere uno che sta al telefono, come il 99% delle persone che si vedono in giro? E' una specie di aggravante avere un telefono?

Il discorso è legato al fatto che se io sto al telefono per lavoro lo faccio perché sto appunto lavorando oppure perché, avendo un lavoro, posso permettermi un telefono e i relativi costi. Se vedo te che non lavori ma stai comunque tutto il giorno al telefono, è lecito che mi domandi, in che modo puoi permettertelo visto che non lavori.

Inviato dal mio SM-G950F utilizzando Tapatalk

[AlexBrambi]

Non ho presunzione di dare una risposta univoca e dirimente ad un quesito così complesso, che richiederebbe l'analisi di molteplici fattori, primo fra tutti la sliding door costituita dalla morte di Cesare e la nomina di Ottaviano Augusto, con tutte le ripercussioni del caso sulla provincia italica. Per non parlare dell'ellenizzazione di Roma.

Tuttavia, se dobbiamo ridurre il tutto ad un solo elemento determinante, questo starebbe nella sregolata concessione della cittadinanza romana - tutt'altro che automatica all'indomani di una conquista, per usare un eufemismo, specie nei primissimi secoli di espansione - anche e soprattutto nei confronti di popoli troppo eterogenei sul piano culturale. Lo scopo era quello di consolidare le fondamenta dell'Impero dall'interno, reprimendo sul nascere reazioni violente e ribellioni, ed ha in parte funzionato nel breve periodo.
Tuttavia, lo spostamento del baricentro politico, economico e culturale ad Est ha dato il colpo di grazia ad una romanitas ormai già putrescente da un paio di secoli.



Chissà come sarebbe cambiata la storia, mi domando da sempre, se Cristo fosse nato uno o due secoli prima...

Quando una civiltà è in crisi (o quanto gli equilibri di potere del mondo cambiano), si tende sempre a dare la colpa a fenomeni oggettivi e puntuali che vengono dal basso, mentre è parte di un processo che riguarda le classi dirigenti ed è interno. Quando il potere si concentra a causa di una debolezza dei pilastri della società (pensiamo al recente comunismo sovietico), diventa potere parassitario e nessuna società vi è sopravvissuta (salvo tagliando le teste in piazza).

Quello che si è fatto in Europa (e si fece in tantissimi altri contesti della storia, con le specificità del tempo) è concedere diritti a pioggia per coprire il fatto che la disuguaglianza stava aumentando. In Italia la difesa dei patrimoni, in un contesto di crisi globale e nazionale, viene fatta scaricandone i costi verso il basso: torta più piccola, fette sempre uguali o persino maggiori per i vertici, fette sempre più piccole per la base. Mentre a livello comunicativo si è dirottato il conflitto verso l'esterno, verso problemi che esistono sicuramente, ma che sono proliferati per cause interne e non esterne. Si attacca l'Europa, la Germania, i migranti, le multinazionali straniere... si inneggia al patriottismo, all'autarchia, alla difesa del territorio... quando chi gestisce i grandi patrimoni in Italia fa esattamente il contrario. Si esaspera una guerra tra poveri che oramai esiste, ma che non si risolve curando il sintomo.

Pagare un ingegnere 1400 euro significa metterlo in competizione con la donna delle pulizie. E questo non è colpa del mondialismo, dei sionisti, dei ***** e di quella donna delle pulizie. È colpa della disuguaglianza generata dalla grande concentrazione di potere. Perché se un po' di disuguaglianza è anche auspicabile a rendere "competitiva" una società, troppa mette solo in competizione i ricchi tra loro e i poveri tra loro, senza possibilità di ascensore sociale.

[Lukinosnake]

Il discorso è legato al fatto che se io sto al telefono per lavoro lo faccio perché sto appunto lavorando oppure perché, avendo un lavoro, posso permettermi un telefono e i relativi costi. Se vedo te che non lavori ma stai comunque tutto il giorno al telefono, è lecito che mi domandi, in che modo puoi permettertelo visto che non lavori.

Ma i telefoni ormai si comprano usati a niente e una scheda intenazionale si costa pochi euro. Con una giornata di elemosina te la paghi eh.

[M K K]

Quando una civiltà è in crisi (o quanto gli equilibri di potere del mondo cambiano), si tende sempre a dare la colpa a fenomeni oggettivi e puntuali che vengono dal basso, mentre è parte di un processo che riguarda le classi dirigenti ed è interno. Quando il potere si concentra a causa di una debolezza dei pilastri della società (pensiamo al recente comunismo sovietico), diventa potere parassitario e nessuna società vi è sopravvissuta (salvo tagliando le teste in piazza).

Quello che si è fatto in Europa (e si fece in tantissimi altri contesti della storia, con le specificità del tempo) è concedere diritti a pioggia per coprire il fatto che la disuguaglianza stava aumentando. In Italia la difesa dei patrimoni, in un contesto di crisi globale e nazionale, viene fatta scaricandone i costi verso il basso: torta più piccola, fette sempre uguali o persino maggiori per i vertici, fette sempre più piccole per la base. Mentre a livello comunicativo si è dirottato il conflitto verso l'esterno, verso problemi che esistono sicuramente, ma che sono proliferati per cause interne e non esterne. Si attacca l'Europa, la Germania, i migranti, le multinazionali straniere... si inneggia al patriottismo, all'autarchia, alla difesa del territorio... quando chi gestisce i grandi patrimoni in Italia fa esattamente il contrario. Si esaspera una guerra tra poveri che oramai esiste, ma che non si risolve curando il sintomo.

Pagare un ingegnere 1400 euro significa metterlo in competizione con la donna delle pulizie. E questo non è colpa del mondialismo, dei sionisti, dei ***** e di quella donna delle pulizie. È colpa della disuguaglianza generata dalla grande concentrazione di potere. Perché se un po' di disuguaglianza è anche auspicabile a rendere "competitiva" una società, troppa mette solo in competizione i ricchi tra loro e i poveri tra loro, senza possibilità di ascensore sociale.

I grandi patrimoni e le grandi aziende , la bache e i grandi fondi di investimento non hanno una bandiera e sicuramente non è quella italiana
.

[Lukinosnake]

I grandi patrimoni e le grandi aziende , la bache e i grandi fondi di investimento non hanno una bandiera e sicuramente non è quella italiana

Chiunque voglia fare impresa non la ha.

[SimoneBW]

Ma i telefoni ormai si comprano usati a niente e una scheda intenazionale si costa pochi euro. Con una giornata di elemosina te la paghi eh.

Ma sì, l'immagine si usa per indicare, generalizzando, l'immigrato che non lavora e vive sulle spalle dello stato.

Inviato dal mio SM-G950F utilizzando Tapatalk

[M K K]

Anche italianissimi parassiti vivono alle spalle dello stato.anzi sicuramente a conti fatti sono molto di più dei migranti.

[AlexBrambi]

I grandi patrimoni e le grandi aziende , la bache e i grandi fondi di investimento non hanno una bandiera e sicuramente non è quella italiana
.

ce l'hanno nel scegliere dove agire, dove consumare, dove appropriarsi, dove sfruttare le falle. la speculazione industriale e finanziaria la fai in Italia, in Grecia... nei posti dove lo Stato è debole e i cittadini tengono 'o sole e 'o mare.

[Virulogo.88]

Anche italianissimi parassiti vivono alle spalle dello stato.anzi sicuramente a conti fatti sono molto di più dei migranti.

li dipende molto dalla geografia

[Lukinosnake]

Ma sì, l'immagine si usa per indicare, generalizzando, l'immigrato che non lavora e vive sulle spalle dello stato.

Ma e' un concetto sensa senso. Un po' come dire, "guarda quello che va in giro con l'orologio".

Comunque ti potrei indicare un'infinita' di gente che non lavoro e vive sulle spalle dello Stato. Gli stessi falsi nullatenenti che ingorssano quel numero di milioni di finti poveri in uno stato dove il 60% degli Isee sono falsificati

https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/reddito_sussidio_cittadinanza_isee-4142885.html

Vai a Catania e vedi quanta gente con abiti firmati e macchinoni e' nullatente

[M K K]

Il problema del nero in bicicletta è che da fastidio alla vista perché fuori posto,si sa già che per quanto ( dubito) abbia buone intenzioni non troverà lavoro e andrà in mano alla malavita nostrana o meno e andra a creare degrado , se troverà lavoro sarà con qualche cooperativa che sarà felicissima di propogli un vantaggiosissimo contatto da 3€ l ora danneggiando tutti i poveri cristi nostrani .
È già una guerra tra poveri tra italiani , se ci si mette anche un esercito di immigrati supportati da feccia benpensante sarà o è già la fine.

[M K K]

li dipende molto dalla geografia

Siccome la secessione non è andata a buon fine ci tocca condividere la nazionalità con i meridionali..., Ma penso fosse chiaro il senso.

[Lukinosnake]

Il problema del nero in bicicletta è che da fastidio alla vista perché fuori posto,si sa già che per quanto ( dubito) abbia buone intenzioni non troverà lavoro e andrà in mano alla malavita nostrana o meno e andra a creare degrado , se troverà lavoro sarà con qualche cooperativa che sarà felicissima di propogli un vantaggiosissimo contatto da 3€ l ora danneggiando tutti i poveri cristi nostrani .
È già una guerra tra poveri tra italiani , se ci si mette anche un esercito di immigrati supportati da feccia benpensante sarà o è già la fine.

Si ma non ce la possiamo prendere con la vittima e mai con l'aguzzino eh.
Il problema non sono gli sfruttati che non hanno alternative, ma gli sfruttatori. Anche perche' questi sono gli stessi che prima dei neri erano ben felici di pagare altri italiani quelle cifre e torneranno a farlo anche se tutti i neri sparissero.

Chi danneggia i poveri cristi nostrani sono gli stessi che danneggiano i poveri cristi esteri.

Dobbiamo cambiare questa mentalita' che applichiamo anche alla finanza, dove anziche' provare a diminuire il debito ci si concentra solo sul non pagare le cosenguenze di continuare a fare debito. E' proprio concettualmente sbagliato alla base, come un tossico che anziche' cercare di smettere, cerca nuovi metodi per continuare a drogarsi senza pero' crepare.