Originariamente Scritto da Sly83
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La presenza e il contatto con lo straniero fa diminuire la discriminazione su base razziale della popolazione ospitante nei confronti dello straniero. Laddove la presenza è minore o nulla (ma la percezione è guidata dalla propaganda) si ha più razzismo.
Nel paesino di campagna, in sostanza, c'è più razzismo che nella grande città.
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uno può anche volere della gente - non tutti - fuori dai maroni indipendentemente dal razzismo eh
io non sono razzista in senso stretto, ma mi sono reso conto che spesso la convivenza forzata e repentina di "diversità", diversità fra gente per lo più con le pezze al cul0, per dirla in termini sociologici, genera enormi problematiche, per cui nell'economia di una vita, che generalmente non è lunghissima, uno può anche non voler essere in mezzo a ste problematiche
Non capisco come un pensiero così semplice possa non venir compreso nella sua semplice possibilità di esistenza
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In un paese ricco con una economia sana buona parte degli immigrati troverebbe un lavoro , unica via di integrazione e accettazione.
Anche al bifolco di campagna l'immigrato che lavora apparirebbe meno odioso di quello che gira in bici parlando al telefono o che bivacca e delinque in ogni dove.
Peccato siamo in Italia dove l'occupazione è da secondo mondo ,perché per quanto le statistiche facciano schifo , un lavoro per essere chiamato tale deve permettere ad una persona di vivere in modo autonomo... Quindi le centinaia di migliaia di lavoratori da 600€ al mese o peggio sono merda e basta.Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da Pasquino Visualizza MessaggioLa presenza e il contatto con lo straniero fa diminuire la discriminazione su base razziale della popolazione ospitante nei confronti dello straniero. Laddove la presenza è minore o nulla (ma la percezione è guidata dalla propaganda) si ha più razzismo.
Nel paesino di campagna, in sostanza, c'è più razzismo che nella grande città.
Significa arrendersi alla merda..Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza MessaggioIn un paese ricco con una economia sana buona parte degli immigrati troverebbe un lavoro , unica via di integrazione e accettazione.
Anche al bifolco di campagna l'immigrato che lavora apparirebbe meno odioso di quello che gira in bici parlando al telefono o che bivacca e delinque in ogni dove.
Peccato siamo in Italia dove l'occupazione è da secondo mondo ,perché per quanto le statistiche facciano schifo , un lavoro per essere chiamato tale deve permettere ad una persona di vivere in modo autonomo... Quindi le centinaia di migliaia di lavoratori da 600€ al mese o peggio sono merda e basta.
non capisco dove sia la difficoltà estrema a comprendere questa situazione, e ciò che genera di conseguenza
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Originariamente Scritto da Pasquino Visualizza MessaggioLa presenza e il contatto con lo straniero fa diminuire la discriminazione su base razziale della popolazione ospitante nei confronti dello straniero. Laddove la presenza è minore o nulla (ma la percezione è guidata dalla propaganda) si ha più razzismo.
Nel paesino di campagna, in sostanza, c'è più razzismo che nella grande città.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza MessaggioIn un paese ricco con una economia sana buona parte degli immigrati troverebbe un lavoro , unica via di integrazione e accettazione.
Anche al bifolco di campagna l'immigrato che lavora apparirebbe meno odioso di quello che gira in bici parlando al telefono o che bivacca e delinque in ogni dove.
Peccato siamo in Italia dove l'occupazione è da secondo mondo ,perché per quanto le statistiche facciano schifo , un lavoro per essere chiamato tale deve permettere ad una persona di vivere in modo autonomo... Quindi le centinaia di migliaia di lavoratori da 600€ al mese o peggio sono merda e basta.
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Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza MessaggioPasqui, con tutto il rispetto e la simpatia che ho verso di te, "me par' na strunzat'".... Vivo in un paesino di campagna con una presenza irrisoria di stranieri e il "razzismo" qui è zero. Paese a 10 km da qui con una massiccia presenza di rumeni ed albanesi e il sentimento della "gente comune" (intendo quella in nessun modo politicizzata) è completamente diverso. Tor bella monaca che ho citato prima e che frequento quotidianamente per lavoro, ha un'altra tipologia di immigrazione ed un diverso sentimento "razzista". La gente comune non è influenzata da quello che vede in TV o su internet, o almeno lo è in misura molto minore di ciò che sperimenta sulla sua pelle.
i dati ufficiali affermano che
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Originariamente Scritto da Pasquino Visualizza MessaggioLa presenza e il contatto con lo straniero fa diminuire la discriminazione su base razziale della popolazione ospitante nei confronti dello straniero. Laddove la presenza è minore o nulla (ma la percezione è guidata dalla propaganda) si ha più razzismo.
Nel paesino di campagna, in sostanza, c'è più razzismo che nella grande città.
Beh dovresti farti un giro a Londra, mi sa
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Ragazzi, avevo chiuso un post qualche pagina fa con una domanda a cui non ho avuto risposta, ve la ripropongo...
Chiedere che chi entra in Italia lo faccia seguendo le stesse leggi che seguiamo noi quando andiamo ovunque nel mondo e chiedere che una volta entrati, seguano le stesse leggi che seguiamo noi qui o nel paese che ci ospita (e se non lo facciamo ci cacciano a calci in cuxo), è davvero "nazista" "fascista" "razzista" etc?
A me, da emigrato per una vita sembra ovvio...
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Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza MessaggioRagazzi, avevo chiuso un post qualche pagina fa con una domanda a cui non ho avuto risposta, ve la ripropongo...
Chiedere che chi entra in Italia lo faccia seguendo le stesse leggi che seguiamo noi quando andiamo ovunque nel mondo e chiedere che una volta entrati, seguano le stesse leggi che seguiamo noi qui o nel paese che ci ospita (e se non lo facciamo ci cacciano a calci in cuxo), è davvero "nazista" "fascista" "razzista" etc?
A me, da emigrato per una vita sembra ovvio...
l'unica eccezione, per ovvi motivi, è per chi entra per motivi "umanitari" ( guerre, cataclismi ecc ecc); ma anche lì comunque ci sono procedure stabilite
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Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza MessaggioRagazzi, avevo chiuso un post qualche pagina fa con una domanda a cui non ho avuto risposta, ve la ripropongo...
Chiedere che chi entra in Italia lo faccia seguendo le stesse leggi che seguiamo noi quando andiamo ovunque nel mondo e chiedere che una volta entrati, seguano le stesse leggi che seguiamo noi qui o nel paese che ci ospita (e se non lo facciamo ci cacciano a calci in cuxo), è davvero "nazista" "fascista" "razzista" etc?
A me, da emigrato per una vita sembra ovvio...
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è un problema annoso di cui abbiamo documentazioni almeno sin dai tempi di greci e romani. In particolare questi ultimi si scannavano tra chi riteneva necessaria la libertà di costumi degli stranieri (in patria e in colonia) e chi invece credeva fosse troppo rischioso per l'unità. le linee e le strategie sono cambiate nel tempo e nelle epoche di declino non sono certamente mancate le voci che incolpavano questo libertinaggio di tutti i mali.
che la roma (soprattutto imperiale) sia fiorita anche e soprattutto grazie alla tolleranza è innegabile; come è innegabile che l'impero sia collassato sotto le invasioni barbariche, nate dalla commistione tra romani e barbari. gli storici ancora fanno a testate tra chi ritiene che la linea dura abbia causato la reazione delle popolazioni barbare, esasperate da discriminazione e sfruttamento; chi invece sostiene fosse troppo tardi e che i danni della colonizzazione e dell'espansione avevano crepato le fondamenta dell'impero e che quindi sarebbe comunque collassato per la naturale fine di un ciclo storico e culturale; e anzi, quella "resistenza" alla "barbarizzazione" abbia rallentato il declino.
Angela aveva fatto un documentario carino su questo argomento (molto divulgativo), ma certamente quello dell'integrazione è un problema che non nasce oggi e non morirà domani.
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Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggiol'immigrato che lavora apparirebbe meno odioso di quello che gira in bici parlando al telefono
Vedo sempre gente sottolineare che gli immigrati parlano al telefono, ma non ne capisco il motivo. (Serio)
Quale intrinseco significato ha vedere uno che sta al telefono, come il 99% delle persone che si vedono in giro? E' una specie di aggravante avere un telefono?
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