Originariamente Scritto da THE ALEX
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Se, dico, quando si vuol avere ragione (e si sceglie di non ignorare la cosa, scelta spesso più saggia) è necessario in ogni caso, anche verso un'affermazione assurda fino all'estremo, che la si smonti e la si esponga per l'assurdo che è, tanto più è necessario farlo quando l'affermazione altrui si allontana dall'assurdità e si avvicina al campo dell'opinabile.
Ora, se ognuno ha il diritto di esporre un'opinione, questo diritto non si trasmette all'opinione, che diritti non ne ha. L'opinione non va rispettata in quanto opinione di qualcuno (che ha diritto al rispetto) ma solo se, messa al centro del dibattito, riesce a sostenersi (essere sostenuta) durante l'attacco della controparte; allora guadagna il diritto a sedersi insieme alle altre opinioni, altrimenti, ma solo dopo essere stata dimostrata non valida, sarà espulsa dal discorso sociale.
Neanche voglio dire che tutte le opinioni che hanno raggiunto questo status (chiamiamolo "dignità" di essere considerata opinione) possano pretendere di avere pari valore.
Ma ancora a valutare sarà un ente che, in un contesto dialettico come questo, deriva la sua autorità non da una prestabilita autoritarietà ma da una autorevolezza conquistata sul selciato del foro.
Tutto ciò è oneroso, tanto più se chi argomenta considera alcune idee come fissate (storicamente, socialmente, etc.), ma è doveroso pegno da pagare, quotidianamente, se osiamo definirci una società libera.
Io, ecco, la penso così.
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