Secondo me il problema delle adozioni gay e' tutto a livello concettuale. Una coppia omosessuale di due donne/uomini puo' educare ed amare un bambino? Si.
Puo' farlo meglio di una coppia etero, che siano i genitori naturali o meno? Non lo escludo, dipende dai casi.
E' una famiglia? Secondo me no. C'e' molta confusione semantica in questo caso, che e' un riflesso della grande confusione 'simbolica' e del fatto che le coppie gay (comprensibilmente, dal loro punto di vista) vogliono appropriarsi dell' aspetto 'simbolico' della famiglia.
ma ci sono legami biologici dal nascere da una donna e da un uomo che non sono sostituibili chiamando cose diverse con lo stesso nome, secondo me. Un figlio adottato non penso potra' essere 'voluto' con la stessa intensita' di un figlio con lo stesso patrimonio genetico dei genitori naturali, ne si avra' mai un legame psico-biologico cosi intenso. Vale per ogni coppia che adotta, a prescindere dal sesso, tanto che sarebbe meglio se loro si chiamassero educatori/precettori. Ma ovviamente e' brutto e problematico rinunciare a darsi l'etichetta di 'famiglia'.
C'e' poi il fatto che una coppia gay, comunque, per funzionare deve mimare i ruoli di madre e padre, che sono ruoli, anche qui, con un forte imprinting biologico prima ancora che sociale. Ad esempio il legame della madre al figlio deriva in parte dal tipo di ormoni che rilascia in fase di allattamento. Questo una donna che non ha partorito o un uomo non lo puo' provare su se stesso. E da queste considerazioni non si scampa
Puo' farlo meglio di una coppia etero, che siano i genitori naturali o meno? Non lo escludo, dipende dai casi.
E' una famiglia? Secondo me no. C'e' molta confusione semantica in questo caso, che e' un riflesso della grande confusione 'simbolica' e del fatto che le coppie gay (comprensibilmente, dal loro punto di vista) vogliono appropriarsi dell' aspetto 'simbolico' della famiglia.
ma ci sono legami biologici dal nascere da una donna e da un uomo che non sono sostituibili chiamando cose diverse con lo stesso nome, secondo me. Un figlio adottato non penso potra' essere 'voluto' con la stessa intensita' di un figlio con lo stesso patrimonio genetico dei genitori naturali, ne si avra' mai un legame psico-biologico cosi intenso. Vale per ogni coppia che adotta, a prescindere dal sesso, tanto che sarebbe meglio se loro si chiamassero educatori/precettori. Ma ovviamente e' brutto e problematico rinunciare a darsi l'etichetta di 'famiglia'.
C'e' poi il fatto che una coppia gay, comunque, per funzionare deve mimare i ruoli di madre e padre, che sono ruoli, anche qui, con un forte imprinting biologico prima ancora che sociale. Ad esempio il legame della madre al figlio deriva in parte dal tipo di ormoni che rilascia in fase di allattamento. Questo una donna che non ha partorito o un uomo non lo puo' provare su se stesso. E da queste considerazioni non si scampa
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