Il riferimento ai poteri del Capo dello Stato mostra il cortocircuito istituzionale. Il Presidente non ha le prerogative che dichiara oggi. Il cane da guardia designato, ovvero la Corte Costituzionale, ha però dei suoi interessi conflittuali: è dal referendum mai diventato esecutivo sulla responsabilità civile dei giudici che la Magistratura cerca di erodere il potere esecutivo costituzionalmente sanzionato, arrogandosene le prerogative.
In trent’anni la magistratura ha:
- attaccato e distrutto PSI e DC in favore del PCI, appena esso è diventato uno strumento accettabile con il crollo del Patto di Varsavia
- attaccato e danneggiato il nuovo centrodestra nato dalle ceneri dei suddetti partiti
- ribaltato l’esito delle elezioni politiche 2006 contro il centrodestra
- appoggiato le manovre eversive di Napolitano che ha ribaltato con l’appoggio di Francia e Germania il governo di centrodestra eletto nel 2008
- appoggiato ora le rivendicazioni incostituzionali di Mattarella
- in generale, bloccato efficacemente ogni tentativo legislativo ed esecutivo di arginare la presa di potere dell’apparato giuridico.
Sono curioso di vedere cosa succederà ora con il M5S. I nuovi protagonisti della politica italiana sono emersi divorando l’elettorato giustizialista del PD, senza incidere significativamente sul centrodestra. Ora i 5S hanno in mano abbastanza potere da agire dopo 10 anni di propaganda e attendismo. Hanno un’immagine molto più forte e riconoscibile della magistratura, e i loro sostenitori sono gli stessi facinorosi del giustizialismo a tutti i costi.
I 5S portano istanze di rinnovamento e sovranismo e potere esecutivo che sono opposte agli obiettivi della magistratura. Per le ragioni di cui sopra, è più facile che i giustizialisti si identifichino con i luigini venuti dalle perferie urbane che con l’aristocrazia delle corti giudiziarie. Quando la magistratura riproporrà il suo gioco della delegittimizzazione degli avversari potrebbe quindi trovarsi di fronte a un nuovo elemento. Il sostegno del settore della popolazione di cui hanno finora goduto nelle loro crociate anticraxi e antiberlusconi potrebbe questa volta ribaltarsi, ovvero, i giustizialisti potrebbero scoprirsi più legati ai loro nuovi supereroi stellati che ai vecchi supereroi togati. Se succederà, sarà la fine di un’era - i trent’anni di dominio del potere giudiziario.
In trent’anni la magistratura ha:
- attaccato e distrutto PSI e DC in favore del PCI, appena esso è diventato uno strumento accettabile con il crollo del Patto di Varsavia
- attaccato e danneggiato il nuovo centrodestra nato dalle ceneri dei suddetti partiti
- ribaltato l’esito delle elezioni politiche 2006 contro il centrodestra
- appoggiato le manovre eversive di Napolitano che ha ribaltato con l’appoggio di Francia e Germania il governo di centrodestra eletto nel 2008
- appoggiato ora le rivendicazioni incostituzionali di Mattarella
- in generale, bloccato efficacemente ogni tentativo legislativo ed esecutivo di arginare la presa di potere dell’apparato giuridico.
Sono curioso di vedere cosa succederà ora con il M5S. I nuovi protagonisti della politica italiana sono emersi divorando l’elettorato giustizialista del PD, senza incidere significativamente sul centrodestra. Ora i 5S hanno in mano abbastanza potere da agire dopo 10 anni di propaganda e attendismo. Hanno un’immagine molto più forte e riconoscibile della magistratura, e i loro sostenitori sono gli stessi facinorosi del giustizialismo a tutti i costi.
I 5S portano istanze di rinnovamento e sovranismo e potere esecutivo che sono opposte agli obiettivi della magistratura. Per le ragioni di cui sopra, è più facile che i giustizialisti si identifichino con i luigini venuti dalle perferie urbane che con l’aristocrazia delle corti giudiziarie. Quando la magistratura riproporrà il suo gioco della delegittimizzazione degli avversari potrebbe quindi trovarsi di fronte a un nuovo elemento. Il sostegno del settore della popolazione di cui hanno finora goduto nelle loro crociate anticraxi e antiberlusconi potrebbe questa volta ribaltarsi, ovvero, i giustizialisti potrebbero scoprirsi più legati ai loro nuovi supereroi stellati che ai vecchi supereroi togati. Se succederà, sarà la fine di un’era - i trent’anni di dominio del potere giudiziario.
Commenta