Tribuna politica - bw edition

[Lorenzo993]

La mia idea è semplicemente che abbiamo a che fare con 2 incompetenti populisti che stanno giocando a Risiko e che ci prendono pure per il c.ulo.

No,completamente fuori strada,a risiko ci hanno giocato negli ultimi 7 anni

[Lorenzo993]

Il problema è cosa avremmo rischiato di perdere con una lira sempre più in picchiata inflazionistica

Con i conti fatti all'oggi invece abbiamo perso produzione industriale,comando politico e della situazione sociale e siamo in una gabbia da cui è difficile uscire

[DR. CACARELLA]

C'è poco da commentare ora, bisogna lssciarli fare e vedere dove ci portano.
Siamo sopravvisuti al berlusca non ci affossano di ma e salvini, al massimo potrebbero solo migliorare la situazione

[chiurlo]

al massimo potrebbero solo migliorare la situazione

Sì sì, come no.

[Giampo93]

acquistare all'estero sarebbe stato proibitivo, ma potrebbe essere anche che molte aziende estere avrebbero investito qui
come stanno facendo per esempio con la repubblica ceca o come la fiat a suo tempo fece in polonia ecc

Con la macchina burocratica medievale che da sempre ci contraddistingue? Difficile.
Per anni ci siam divertiti a stampare moneta come matti, onestamente trovo più realistica una fine come quella dell'Argentina piuttosto che della Repubblica Ceca

[Bob Terwilliger]

Chiurlo, hai un atteggiamento molto da tifoso. Come tutti noi, la politica fa questo effetto.
Però equiparare due persone completamente differenti come Salvini e Di Maio significa ignorare qualsiasi dato. E bocciare senza appello i contenuti del contratto di governo, soprattutto senza sapere niente di finanza ed economia, è eccessivo.
È proprio che ti mancano i numeri per sostenere la tua tesi. E infatti sei costretto a ricorrere all’argomento “se fosse stato possibile, lo avrebbero fatto prima” - argomento di cui credo tu riconosca la debolezza estrema.

[Lorenzo993]

Con la macchina burocratica medievale che da sempre ci contraddistingue? Difficile.
Per anni ci siam divertiti a stampare moneta come matti, onestamente trovo più realistica una fine come quella dell'Argentina piuttosto che della Repubblica Ceca

La sempre verde Argentina...

https://www.corriere.it/opinioni/18_...8169feec.shtml


Qua la risposta di Borghi e Bagnai alle insensatezze più che inesattezze:

La risposta di Borghi e Bagnai è in quattro punti:

1) Argentina e Italia sono Paesi profondamente diversi. In Argentina il settore agricolo pesa il quadruplo rispetto all’Italia (rispettivamente, 8% e 2% del Pil), e questo incide sulla composizione dell’export, che in Italia è composto per l’84% da prodotti manifatturieri, mentre in Argentina solo per il 31%.

2) Quando un Paese si basa sulle materie prime o su prodotti agricoli grezzi, la sua prosperità dipende dai prezzi di questi ultimi sui mercati internazionali. Una caduta dei prezzi lo metterà in difficoltà qualsiasi moneta esso adotti o per quanta moneta esso stampi. Ciò vale per esempio per il Venezuela se il prezzo del petrolio dimezza e vale anche per l’Argentina: se il prezzo della soia crolla del 30%, come è successo nell’ultimo quinquennio: gli argentini devono tirare la cinghia e non c’entra se la moneta è il peso, l’euro o il dollaro.

3) Questo anche perché le materie prime hanno domanda rigida: se la soia dimezza non ingozziamo i nostri vitelli. Anche a causa di ciò dal 2010 l’Argentina è in deficit estero, cosa che ora la costringe ad alzare i tassi per farsi prestare i soldi che non guadagna più esportando. La politica monetaria degli Stati Uniti, evocata da Fubini, c’entra, ma solo perché si innesta su questa fragilità strutturale. La situazione dei Paesi manifatturieri è ben diversa, perché la domanda dei loro prodotti è elastica al prezzo, e a questo punto quale valuta si adotti e come la si gestisca diventa rilevante. Un «attacco speculativo» che ci costringesse a svalutare renderebbe i nostri prodotti e il nostro turismo ancora più convenienti per l’estero, aumentando il nostro surplus commerciale, cioè la nostra disponibilità di valuta pregiata, senza bisogno di alcun rialzo dei tassi. Se non credete a noi, fidatevi di un commentatore bene informato: «Euro più debole? Per noi sono più i vantaggi che gli svantaggi» (Fubini, 11 marzo 2015).

4) Quanto precede spiega perché l’argentino Macrì, nonostante sia tutto «buon senso, riforme e prudenza» (a detta di Fubini), da quando ha preso il potere ha visto la sua valuta indebolirsi del 45% sul dollaro, senza riuscire a riequilibrare i conti con l’estero. Viceversa, un altro presidente, l’ungherese Orbán, nonostante sia tanto cattivo e non faccia le riforme, ma anzi cacci il Fmi fuori dal Paese con la ramazza, pur non avendo l’euro, bensì il fiorinetto, va avanti tranquillissimo, grazie al suo surplus commerciale, e viene costantemente rieletto dai suoi concittadini. L’export ungherese è per l’83% composto da prodotti manifatturieri e per questo l’Ungheria ha beneficiato della flessibilità del fiorino. Lasciamo valutare al lettore a quale Paese l’Italia somigli di più.

[DR. CACARELLA]

È nornale che faccia il tifoso lui è un radicale che vedrá salvini ministro dell interno

[Giampo93]

La sempre verde Argentina...

https://www.corriere.it/opinioni/18_...8169feec.shtml


Qua la risposta di Borghi e Bagnai alle insensatezze più che inesattezze:

La risposta di Borghi e Bagnai è in quattro punti:

1) Argentina e Italia sono Paesi profondamente diversi. In Argentina il settore agricolo pesa il quadruplo rispetto all’Italia (rispettivamente, 8% e 2% del Pil), e questo incide sulla composizione dell’export, che in Italia è composto per l’84% da prodotti manifatturieri, mentre in Argentina solo per il 31%.

2) Quando un Paese si basa sulle materie prime o su prodotti agricoli grezzi, la sua prosperità dipende dai prezzi di questi ultimi sui mercati internazionali. Una caduta dei prezzi lo metterà in difficoltà qualsiasi moneta esso adotti o per quanta moneta esso stampi. Ciò vale per esempio per il Venezuela se il prezzo del petrolio dimezza e vale anche per l’Argentina: se il prezzo della soia crolla del 30%, come è successo nell’ultimo quinquennio: gli argentini devono tirare la cinghia e non c’entra se la moneta è il peso, l’euro o il dollaro.

3) Questo anche perché le materie prime hanno domanda rigida: se la soia dimezza non ingozziamo i nostri vitelli. Anche a causa di ciò dal 2010 l’Argentina è in deficit estero, cosa che ora la costringe ad alzare i tassi per farsi prestare i soldi che non guadagna più esportando. La politica monetaria degli Stati Uniti, evocata da Fubini, c’entra, ma solo perché si innesta su questa fragilità strutturale. La situazione dei Paesi manifatturieri è ben diversa, perché la domanda dei loro prodotti è elastica al prezzo, e a questo punto quale valuta si adotti e come la si gestisca diventa rilevante. Un «attacco speculativo» che ci costringesse a svalutare renderebbe i nostri prodotti e il nostro turismo ancora più convenienti per l’estero, aumentando il nostro surplus commerciale, cioè la nostra disponibilità di valuta pregiata, senza bisogno di alcun rialzo dei tassi. Se non credete a noi, fidatevi di un commentatore bene informato: «Euro più debole? Per noi sono più i vantaggi che gli svantaggi» (Fubini, 11 marzo 2015).

4) Quanto precede spiega perché l’argentino Macrì, nonostante sia tutto «buon senso, riforme e prudenza» (a detta di Fubini), da quando ha preso il potere ha visto la sua valuta indebolirsi del 45% sul dollaro, senza riuscire a riequilibrare i conti con l’estero. Viceversa, un altro presidente, l’ungherese Orbán, nonostante sia tanto cattivo e non faccia le riforme, ma anzi cacci il Fmi fuori dal Paese con la ramazza, pur non avendo l’euro, bensì il fiorinetto, va avanti tranquillissimo, grazie al suo surplus commerciale, e viene costantemente rieletto dai suoi concittadini. L’export ungherese è per l’83% composto da prodotti manifatturieri e per questo l’Ungheria ha beneficiato della flessibilità del fiorino. Lasciamo valutare al lettore a quale Paese l’Italia somigli di più.

Ma sta roba ce l'hai copiata da qualche parte attendendo di incollarla?

No perché se vogliamo dire che la situazione monetaria dell'Italia nei primi anni 2000 era buona e stimolava turismo ed export...diciamolo...ma io qualche personale dubbio lo solleverei.



Io non sono un europeista,anzi,ma dubito fortemente che, in una economia globalizzata come quella attuale, gli stati nazionali europei (UK a parte) avrebbero avuto maggiori benefici.

[chiurlo]

Chiurlo, hai un atteggiamento molto da tifoso. Come tutti noi, la politica fa questo effetto.
Però equiparare due persone completamente differenti come Salvini e Di Maio significa ignorare qualsiasi dato. E bocciare senza appello i contenuti del contratto di governo, soprattutto senza sapere niente di finanza ed economia, è eccessivo.
È proprio che ti mancano i numeri per sostenere la tua tesi. E infatti sei costretto a ricorrere all’argomento “se fosse stato possibile, lo avrebbero fatto prima” - argomento di cui credo tu riconosca la debolezza estrema.

Sai che hai toppato su ogni singola frase?

1) Non li ho mai equiparati. Se ho parlato al plurale, è solo perché il contratto è stato fatto a due mani ;e io proprio al contratto mi riferisco, a quello che ho letto.
2) Non ho bocciato senza appello i contenuti, ho anzi detto che certe cose sono sacrosante e vorrei vedere chi mai le vedesse come negative (rileggi pure). Ho solo ed esclusivamente parlato del fatto che si parla di tante belle cose senza spiegare effettivamente da dove verrebbero presi i soldi, ma solo dicendo che sarà grazie alla crescita del PIL. Io infatti non so assolutamente niente di finanza ed economia, non ho mai voluto far passare il contrario, ma non bisogna essere economisti per sapere che certe cose si fanno quanto meno dando una idea sui numeri. Altrimenti, come ho detto prima, tutti possono dire "finanzio questo e quest'altro". A leggere il programma sembra tutto facile, basta elargire soldi e tutto si risolve. Se permetti, no, non ci credo. Evidentemente tu sì.
3) Il mio ragionamento non è "se fosse stato possibile, lo avrebbero fatto prima", non hai proprio capito quello che volevo dire. Eppure mi sembrava abbastanza chiaro.

[centos]

Si nei fatti già lo è per come utilizza l'economia per imporre la politica,parlo dello step successivo
I movimenti popolari come rigetto alle politiche pro-oligarchiche stanno crescendo e continueranno a farlo in tutta europa,con una presa di coscienza generale in europa che il problema di un unione monetaria sconsiderata è concreto e reale,potrebbero facilmente passare alla punizione coatta del dissenso

Per dire,facciamo l'esercito europeo per difenderci da un potenziale nemico,poi lo mandiamo a manganellare alle manifestazioni legittime anti-austerità o a manganellare contro chi legittimamente si oppone a misure di ingegneria sociale in europa
Con l'informazione indipendente molte cose vengono a galla e la narrativa mainstream è completamente staccata dalle dinamiche e dai problemi popolari,se continueranno a mantenere in piedi la carrozza perchè hanno utilità a farlo useranno qualsiasi maniera per reprimere

La solfa sulle fuck news va in quella direzione,le fuck news per la maggior parte vengono propinate dal mainstream

Sempre pareri personali eh

mi trovo decisamente in sintonia con questa tua visione, spero sia solo pessimistica e che non si arrivi a tanto
ma mi pare, anche se forse questa situazione è più particolare visto che si trattava soprattutto di indipendenza, che in catalogna sia già successo

[Giampo93]

Io so solo che, dopo il boom del dopoguerra, le minch.iate politiche (in senso lato) ed economiche fatte sono tali e innumerevoli che trovo puerile,ad oggi, prendersela coi brutti cattivoni a Bruxelles più che con noi stessi.

Ciò non toglie che l'Europa vada riformata,ovvio

[centos]

Io so solo che, dopo il boom del dopoguerra, le minch.iate politiche (in senso lato) ed economiche fatte sono tali e innumerevoli che trovo puerile,ad oggi, prendersela coi brutti cattivoni a Bruxelles più che con noi stessi.

Ciò non toglie che l'Europa vada riformata,ovvio

su questo penso si possa concordare
durante quel periodo si doveva essere più sobri, invece si è lasciata la popolazione a briglia sciolta accumulando debiti su debiti
questo ha fatto si che l'individuo si arricchisse ma il paese si è impoverito
in quel momento si doveva "mettere da parte" il famoso gruzzoletto da utilizzare in momenti di crisi (ovvero questi)

siamo entrati in europa come se fossimo di serie A ma invece tutti quelli che contavano sapevano che eravamo di serie B, forse pensavamo di poter continuare a fare i furbi ma i tedeschi ci hanno messo a 90

questo non toglie che a 90 non si sta bene e dobbiamo toglierci da questa situazione, la nostra povertà è la loro forza

[centos]

dopo l'entrata nell'euro Prodi, che forse ci avrebbe permesso di mantenere una parvenza di dignità, è stato trombato dai suoi
berlusconi appena ha alzato la testa è stato fregato con lo spread (ovviamente non solo quello lui ha fatto di tutto per farsi odiare)
tutti gli altri governi da monti a renzi sono stati schiavi di bruxelles

ora vediamo questi come se la giocano la partita
non escludo che potrebbero ridurci come la grecia

[Giampo93]

Capitolo società pubbliche/controllate...ma avete idea del porcile? Cariche dirigenziali trattate come seggi elettorali, bilanci costantemente in rosso, e chissenefotte, nessuna responsabilità per chi ha creato il danno e Stato che copre le perdite.


Oggi per fortuna si sta smantellando questo obbrobrio (grazie alla UE) e ci lamentiamo se, sempre la UE, commina pesanti sanzioni per l'affare Alitalia? Altro cancro dei fondi pubblici? O dobbiamo essere "liberi" pure di mandare a puttan.e il paese? Perché non so se voglio questa libertà