Tribuna politica - bw edition

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  • Ponno
    Socialista col Rolex
    • Feb 2013
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    • Holy See (Vatican City State) [VA]
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    Probabilmente hai ragione Barone.
    Creano Delle dinamiche sociali da Echo Chamber e andare "fuori sincro" significherebbe perdere appartenenza al gruppo.
    La White Guilt non la comprendo davvero, è qualcosa che è davvero fuori dalla mia abilità di comprensione! Sarà che uno dei miei testi preferiti in assoluto è la prima parte della Genealogia della Morale. Il ribaltamento della morale che si perpetua anche oggi, in forme diverse.

    Forse la perdita di collanti sociali legati allo spazio (il vicino, il compagno di scuola, etc. Erano gli unici possibili con cui socializzare) in nome dei collanti sociali per idee ha davvero esacerbato l'idealismo più becero.
    Originariamente Scritto da claudio96

    sigpic
    più o meno il triplo

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    • THE ALEX
      Bodyweb Advanced
      • Sep 2003
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      • somewhere on planet earth
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      Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
      Come secondo me accadrebbe a chiunque nell' arco politico. Cioe', mettiamo caso che Salvini decida di tagliare di molto le pensioni, il governo probabilmente non reggerebbe. E' un esempio lampante di come la forma democratica non sia assolutamente idonea a prendere misure necessarie ma impopolari
      BIBI, dovremmo scadere nella retorica più banale ma mai come in Italia, fondata.... Il gap pensionistico in Italia è fuori da ogni logica e non mi riferisco al contributivo che può avere una sua logica. Ovvio che se vai a toccare le pensioni da 1000 euro, lasciando intonse quelle d'oro (e d'argento), ti si magnano vivo. Inizia a potare dall'alto e la situazione sarebbe diversa. E questo vale per tutti i temi "impopolari"
      « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

      PRESENTI




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      • mark90
        Bodyweb Advanced

        • Jan 2010
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        Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
        Completamente d'accordo!
        A questo punto la domanda viene spontanea: da cosa deriva però questa cecità dell'elettorato?
        Ogni volta che faccio notare che la discussione è sempre su base morale e mai, mai, mai, che abbia un contenuto tangibile che analizzi il problema e cerchi una soluzione o esponga la soluzione che si è trovata (foss'anche l'accoglienza illimitata) mi trovo a sentire risposte di due tipi:
        1) insulti vari
        2) eh ma boh cioè stay human.

        Come si arriva ad essere così vuoti? Una specie di ricettacolo di slogan? È spasmodica ricerca di riconoscimento sociale? O narcisismo morale?
        Magari dirò una boiata immane, ma credo che questa cecità sia una sorta di paraculismo legato alla propria condizione economica e sociale....

        La sinistra ''vecchia scuola'' che andava a parlare nelle fabbriche, nei cantieri, nelle piazze, ovvero fra le persone normali è completamente sparita, (come già detto da altri utenti) e quello che abbiamo ora sono persone che socialmente ed economicamente stanno bene quindi possono permettersi di sbandierare una millantata superiorità morale donatagli dall' alto....(e su questo ci sarebbe da collegarsi sul bisogno del sentirsi fenomeni che i social network vari hanno terribilmente aumentato).

        Purtroppo ho riscontrato nella stessa identica maniera quello che dici sopra, ovvero l' incapacità di argomentare minimamente ed in maniera pragmatica certi problemi (uno su tutti l' immigrazione) dove con frasi come quelle citate da te per l' elettore medio della ''sinistra'' odierna il discorso è già chiuso.

        Credo che buttarla sulla morale faccia molto comodo, della serie ''Se accogliamo migliaia di persone a caso, come le inseriamo nel tessuto economico e sociale??'' risposta tipica ''Eh ma scappano dalle guerre, è nostro dovere restare umani''.....in quanto così facendo si elude completamente la dimensione pratica del problema, della serie io sono moralmente superiore, a quei brutti temi tipo l' economia ci penseranno gli altri, in modo che io possa criticarli.

        Il discorso che facevo prima sul paraculismo credo sia dato dal fatto che buttarla sul discorso economico sarebbe un boomerang per molti dei progressisti odierni.....Prendiamo ad esempio cantanti famosi (per citarne uno a caso, Eddie Vedder dei Pearl Jam) che durante i lori concerti fanno apparire sugli schermi frasi sui porti aperti, sull' uguaglianza sociale, sul non avere confini ecc. ecc..
        Non ci vuole una laurea a capire che discorsi del genere fatti da uno come lui sono l' emblema dell' ipocrisia della ''sinistra'' odierna....mi parli di uguaglianza sociale quando un tuo biglietto costa quasi cento euro, gli operai che ti montano il palco e quelli della security sono pagati 6 euro l'ora, e i tuoi dischi vengono venduti da amazon che come sappiamo tratta benissimo i dipendenti....
        Questo discorso si può estendere a molti altri personaggi, la già citata Karola col papino che ha fatto i soldi grazie ai sistemi di difesa ecc. ecc......
        Alla fine dei conti, se la buttassero sul piano economico dovrebbero ammettere a loro stessi che sono un ingranaggio di quello stesso meccanismo che tanto disprezzano.
        A farmi ancora più pensare questa cosa è il discorso prima fatto sui migranti, io sento sempre parlarne moralmente, ma quando si parla di inserimenti lavorativi REALI per queste persone....avete mai sentito qualcuno parlarne seriamente?

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        • Giampo93
          Mangiatore di vite altrui
          • Jan 2015
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          L'ho già scritto...la sinistra moderna riprende i temi più infimi sia della retorica liberale che di quella socialista,facendoli propri.

          Ho i soldi? Significa che nella vita ho avuto successo, quindi non solo sono migliore di te sul piano etico (etica del lavoro e dell'utile, naturalmente) ma lo sono anche sul piano moralistico: sono lo strumento della Verità e della Giustizia, e chi non è d'accordo con me non può che far parte dell'amorfa massa di falliti che si crogiola nel proprio risentimento e vomita oscenità, ed ai quali le soluzioni ai problemi devono essere,magnanimamente, ficcate in gola con la forza, perché sono troppo ottusi per capirle ed accettarle.







          Da qui le mazzate elettorali.
          Originariamente Scritto da Alberto84
          Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


          Originariamente Scritto da debe
          Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
          Originariamente Scritto da Zbigniew
          Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
          Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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          • Arturo Bandini
            Bodyweb Senior
            • Aug 2003
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            Sulla superiorità morale della sinistra, posto un articolo interessante preso dal sito fondazionehume a firma di Paola Mastrocola

            Il muro tra Buoni e Cattivi

            31 luglio 2018 - di Paola Mastrocola

            Mi piacerebbe intervenire nel dibattito, scottante, sui migranti. Dire come la penso, tra amici, conoscenti, vicini di casa, magari a una cena, o nell’atrio di un cinema, o durante una passeggiata al mare, in montagna. Ma non lo faccio quasi mai. Mi sembra di avere un muro davanti, dove non riesco a trovarmi un varco. Un muro di frasi fatte, parole d’ordine, formule precostituite. Mi sembra che le persone ormai girino con questo muro attorno, senza accorgersene. Almeno, le persone che mi capita d’incontrare, di frequentare maggiormente. Dovrei dire le persone che fanno parte del mio mondo, ma che non saprei bene come definire. I ceti abbienti? Gli istruiti? I benestanti, i professionisti? Sì, un misto di tutto ciò, e altro, anche gente non così istruita e non così benestante, più media. E anche le punte estreme, intellettuali, scrittori e studiosi e giornalisti, noti e meno noti. Non so. Dovrei dire “ceti medi riflessivi”, per usare l’espressione di Ginsborg, che mi sembra la migliore ma comunque non mi soddisfa. Di queste persone mi disturba il partito preso, l’appartenenza aprioristica, il disprezzo per l’altro, il parlare per formule, le parole d’ordine con cui riconoscersi a vicenda: se le usi, bene, appartieni allo stesso reggimento e vieni incluso, apprezzato, vezzeggiato. Se non le usi, sei fuori: appartieni ipso facto all’esercito nemico. E quali sarebbero, poi, questi due eserciti? Credo che non esistano. Credo che esista una sola parte, che si è creata l’altra. Un po’ come, in Fichte, l’Io oppone a sé il Non-io. Voglio dire che emerge una sola rappresentazione delle cose, ed è la rappresentazione che la minoranza che si sente eletta ha dato, una volta per tutte e fin dall’inizio. In questa rappresentazione unica e univoca ci sono due schiere contrapposte. Ma in realtà ce n’è una sola, che ha costruito l’altra. Così, da una parte, per dirla in breve, ci sono i buoni dell’accoglienza-tolleranza-solidarietà; e dall’altra i cattivi della morte, desolazione, disuguaglianza, egoismo, sopruso, disprezzo della vita umana. E le due parti sono drasticamente definite: nella prima schiera intellettuali, scrittori, giornalisti, professionisti d’ogni genere paladini del Bene: i pochi, “illuminati”; e nella seconda il popolo bruto e rozzo dei sentimenti ignobili: i molti, dunque per contrapposizione, “bui”. “Uomini e no”, così una recente copertina dell’”Espresso”. Dovrei appartenere, in quanto scrittrice, alla prima schiera. Per mestiere e per cultura, dovrei stare con gli Illuminati. Ma vorrebbe dire riconoscermi in un pensiero pre-stabilito, consegnarmi agli automatismi ideologici, usare la retorica dei buoni sentimenti. Non ce la faccio. Mi vergogno delle parole dolciastre e ipocrite, e anche del compiacimento sottile di esibire le virtù, civiche, umanitarie, solidali. L’autocompiacimento azzera ogni eventuale virtù. E mi sembra troppo facile e tranchant spostare il discorso dal campo della politica alla morale, è qualcosa che taglia ogni possibile confronto, e ogni analisi. Azzera le parole. E noi ora abbiamo bisogno non solo di immagini crude e dolenti che “scuotono le coscienze” (come ci offre tanto giornalismo del cuore), ma anche, e soprattutto, di parole il più possibile chiare e oggettive, che illustrino e spieghino con esattezza le cose come stanno, e che si spingano a prospettare qualche possibile soluzione. Penso ci siano molte persone normali, e anche diversi intellettuali non arruolati, che vorrebbero parlare ma non lo fanno, intimiditi dal muro di voci sicure e giudicanti. Persone perbene, che non hanno voglia di esporsi alla pubblica gogna, di vedere le loro idee, appena nate e magari incerte e titubanti, stritolate dai Maestri del Bene. E scelgono di tacere. Parlare vorrebbe dire essere subito etichettati tra coloro che pensano cose che è bene non pensare; o che non pensano esattamente le cose che è bene pensare. Anche se il loro pensiero fosse estremamente dubbioso e pieno di interrogativi, per il solo fatto di non mostrare le certezze granitiche dei Buoni, verrebbero collocati tra i Cattivi. C’è una specie di costrizione al silenzio, all’astensione, alla reticenza. O meglio, non tanto una costrizione quanto una pressione, una… induzione: si è indotti, dal clima intorno, a stare zitti. Non è vigliaccheria, o timidezza. È piuttosto una rassegnazione malinconica, venata di senso dell’inutilità. Il fatto grave è che questo silenzio aiuta l’egemonia degli altri, l’affermarsi del loro unico pensiero, e il dilagare della loro retorica sdolcinata. È su questo silenzio coatto che bisognerebbe interrogarsi. Se tutti coloro che non sono Cattivi, non vogliono la morte dei migranti in mare, né le ruspe e i rastrellamenti, ma nello stesso tempo non si riconoscono nel semplicismo delle soluzioni dei Buoni né nella loro arroganza morale, nell’esibire le virtuose formule della loro superiorità; se costoro rompessero il silenzio e si convincessero a parlare, forse i muri che ci troviamo davanti cadrebbero. E i cosiddetti intellettuali (studiosi, professori, scrittori, artisti, attori, registi e affini…)? Noi scrittori, per esempio. Annaspiamo, mi sembra. Ripetiamo stanche formule, mantra ideologici sopravvissuti. Interveniamo ogni tanto, sui giornali, alla radio, in tivù, sui social. Lanciamo slogan, promuoviamo manifestazioni, oppure compiamo (o annunciamo che compiremo) gesti simbolici eclatanti (e subito mediatici). E firmiamo appelli. Perché continuiamo imperterriti a firmare appelli (sempre più scarni e ignorati, peraltro)? Perché questi esibizionismi verbali, vistosi e inutili (e a costo zero!), che inducono al sospetto di una mera autopromozione? E poi, perché gli scrittori dovrebbero avere voce in capitolo, oggi? Perché più di altri, quali sarebbero i loro meriti? Perché gli scrittori e non i medici, gli psicanalisti, gli architetti? E perché non i contadini, i panettieri, gli idraulici, gli operai, gli imbianchini? O si dà per scontato che questi ultimi, non avendo studiato, parteggerebbero di sicuro per i Cattivi, rozzi, brutali, amorali e incivili? Mi chiedo quale dovrebbe essere oggi il ruolo dell’intellettuale, ammesso che debba averne uno. Domanda molto novecentesca, e abusata. Non so proporre un ruolo chiaro, ma credo che non debba ridursi a questo schierarsi così retorico e prevedibile, a questa stucchevole aria di voler sempre salvare il mondo da catastrofi imminenti e apocalittiche. Catastrofi a volte addirittura auspicate, invocate, perché risulti meglio la cattiveria dei Cattivi e la bontà degli eroici custodi del Bene… Il primo compito, mi viene da dire, sarebbe quello di rinchiudersi da qualche parte e riflettere, informarsi e studiare. E, per un certo tempo almeno, tacere. Stare a vedere. Pensare. Considerare gli aspetti più nascosti, meno ovvi, più controversi. E poi, semmai, porre interrogativi, provare a scardinare schemi, a vedere la scena da più di un angolo visuale. Aiutando a individuare un possibile itinerario… Essere scomodi, certo, sempre. Ma con tutti! Con il nemico, ma anche con chi la pensa come noi. Meglio ancora, stabilire dopo chi è con noi e contro di noi, non a priori, e non con questo sprezzante senso di superiorità. Amos Oz, in una recente intervista al Tg1: “I nemici non si amano. Ma si deve dialogare, con i nemici”. Dialogare, non urlare formule contro il nemico. Sembra che abbiamo bisogno di un nemico, per esistere. Preferiamo esibire un nemico, più che un pensiero. Siamo tutti frastornati e confusi, inutile proclamarsi per principio i migliori, unici detentori della Verità. Più utile parlarsi davvero, gli uni con gli altri, consapevoli che forse le scelte che saremo chiamati a compiere, in questa fase storica che forse si chiamerà Estinzione della civiltà europea, sono difficili, persino tragiche, e non si lasciano ridurre alla comoda opzione fra arruolarsi nell’esercito del Bene o in quello del Male. Se proprio devo scegliere, io sto con i contadini, i panettieri, gli idraulici, gli operai e gli imbianchini. Mi stanno a cuore anche le ragioni di questi cosiddetti “cattivi”, che tanto dispiacciono a noi intellettuali. Mi capita di parlare con qualcuno di loro, a volte, anche solo superficialmente, ma quel tanto che basta per accorgermi che la loro “cattiveria”, poi, non è altro che una massiccia dose di buonsenso e disperazione. Non credo che, se manifestano paure, siano paure vigliacche, colpevoli. Mi chiedo piuttosto se non siano anche loro vittime, insieme ai poveretti degli sbarchi. Vittime almeno quanto i migranti che “accogliamo” nei containers per poi farli diventare schiavi e servi, braccianti della raccolta dei nostri pomodori e badanti dei nostri anziani. Parlo dei ceti più deboli, degli italiani che faticano a sopravvivere e abitano in quartieri periferici o degradati, dove subiscono spesso furti e aggressioni. Hanno paura ogni sera di tornare a casa, si sentono stranieri nelle loro città, nei loro quartieri, nella propria casa, nelle classi dei loro figli, accerchiati da altre lingue, altri costumi, altre religioni. Mai protetti, e per giunta additati come razzisti, ignobili, ingenerosi. Sono vittime anche loro. Ma vittime nostrane, italiane, “bianche”: troppo simili a noi, troppo poco esotiche? La fragilità appartiene a tutti. “Di che reggimento siete/ fratelli?/ Parola tremante /nella notte/ Foglia appena nata/ Nell’aria spasimante/ involontaria rivolta/dell’uomo presente alla sua fragilità/ Fratelli”. Chi firma appelli saturi di retorica, chi fa girare video edificanti sui social, chi lancia i suoi anatemi sui novelli nazisti, spesso non ha idea di come viva la maggioranza della gente. Abita nelle sue “isole” lontane e lussuose, e predica un’accoglienza che di fatto non sa cosa sia. Accoglienza è una parola meravigliosa. Ma non dovrebbe rimanere solo una parola, tanto meno una metafora. Sono stupita di quanto poco sia intesa in senso letterale, concreto, presso i ceti medi riflessivi. Mi sembra il solito “Armiamoci e partite”. Indigniamoci e accogliete. Bisognerebbe dare il buon esempio. Fare un gesto vero, letterale, di accoglienza. Ne vedo ben pochi, di questi gesti, nel mondo della classe agiata: com’è possibile? Allora meglio dismettere l’enfasi e la retorica, astenersi dal predicare, e dal giudizio sprezzante. Sto leggendo Buzzati, Il reggimento parte all’alba, ora ripubblicato nelle bellissime edizioni Henry Beyle. Non l’avevo mai letto. È un inno alla nostra ineluttabile mortalità, al fatto che tutti nasciamo per morire, che a tutti compete questa partenza, un giorno. “Tutti senza eccezione nella città e anche fuori nelle campagne, valli, rive del mare, per quanto è esteso il mondo, tutti in certo modo appartengono a un reggimento e i reggimenti sono innumerevoli, nessuno sa quanti sono, e nessuno sa neanche quale sia il suo reggimento (…). Però, quando un reggimento parte, chi gli appartiene, pure lui deve partire. Altri dicono invece che si tratta di navi. Ciascuno è iscritto come passeggero di una nave senza sapere dove sia né il nome. E sono navi strane capaci di salpare dal centro di un arido deserto o dalla precipitosa gola di una montagna. Ma reggimento o bastimento è lo stesso, il fatto è che un bel giorno ciascuno di noi deve partire”. Ecco, anche Buzzati parla di navi. Bastimenti. Andar per mare. E morire. Ma così come ne parla lui, nessuno è buono o cattivo. Scompaiono gli eserciti, le fazioni, i Giusti e gli Sbagliati, gli Illuminati e i Bui. Di colpo, siamo su un altro piano, pacificato. Nulla di più… egualitario. Per fortuna ci sono i libri. Soprattutto i libri che non abbiamo letto, che ci sono sfuggiti, nella vita, e che quindi troviamo a un certo punto, inaspettati, sorprendenti. Dovremmo dedicarci a scovarli, e leggerne il più possibile, prima che la nave arrivi, invece di blaterare le formule del Pensiero Dominante. Leggere è da sempre il modo migliore di non lasciarci dominare.

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            • Ponno
              Socialista col Rolex
              • Feb 2013
              • 12859
              • 558
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              • Holy See (Vatican City State) [VA]
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              L'articolo è ben scritto, analizza bene, a mio avviso, il problema ma ha un paio di passaggi troppo banalotti (io sto con gli idraulici etc. )
              La citazione di Fichte è oro, filosofo sottovalutatissimo causa un certo Hegel ma è una digressione.
              Originariamente Scritto da claudio96

              sigpic
              più o meno il triplo

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              • Maverick87
                Bodyweb Senior
                • Mar 2012
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                • Centro Italia
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                Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
                Ora fanno lo stesso con Salvini: i conti dello stato sono allo sfacelo, da liberale quale sono, pur se sono di destra, attaccherei li ogni santo giorno, o sulle politiche economiche degne del Venezuela di questo Governo...e invece il refrain è sempre quello: pericolo omofobia, razzismo, xenofobia....

                Salvini può stare ben sereno, agli italiani non piace questa strategia della sinistra, è ampiamente dimostrato..
                Sottoscrivo in pieno, continuano a parlare di immigrati e gay... continuando a prenderle

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                • Arturo Bandini
                  Bodyweb Senior
                  • Aug 2003
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                  cosa ne pensate del russiagate? Io ho la fastidiosa impressione che sia la solita tattica della sinistra, di delegittimare attraverso i magistrati i propri avversari, quando non riescono a farlo con le libere elezioni

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                  • Virulogo.88
                    Bodyweb Advanced
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                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                    cosa ne pensate del russiagate? Io ho la fastidiosa impressione che sia la solita tattica della sinistra, di delegittimare attraverso i magistrati i propri avversari, quando non riescono a farlo con le libere elezioni
                    è chiaro, l'europa è solo una colonia usa quindi nessuno ha il permesso di poter collaborare coi russi, anche fosse vero non vedo tutto sto dramma, se si riceve soldi da Soros o dall'america va tutto bene, se lo si fa con Putin " traditori della patriaaaa, corrottiiiii! " solita storia
                    Originariamente Scritto da Pesca
                    lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                    • Arturo Bandini
                      Bodyweb Senior
                      • Aug 2003
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                      sì, infatti questo non cambia l'orientamento di voto degli italiani, ma potrebbe far cadere il governo e già si legge di accordi tra pd e m5s con l'appoggio di Mattarella per fare un governo tecnico senza la lega, riaprire i porti, bloccare la tav etc...
                      Se si aggiunge che la trappola del russiagate è stata preparata da un giornalista dell'espresso presente al metropolitan, sembra la stessa strategia con cui hanno fatto cadere berlusconi grazie al rubygate

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                      • Virulogo.88
                        Bodyweb Advanced
                        • Nov 2008
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                        Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                        sì, infatti questo non cambia l'orientamento di voto degli italiani, ma potrebbe far cadere il governo e già si legge di accordi tra pd e m5s con l'appoggio di Mattarella per fare un governo tecnico senza la lega, riaprire i porti, bloccare la tav etc...
                        Se si aggiunge che la trappola del russiagate è stata preparata da un giornalista dell'espresso presente al metropolitan, sembra la stessa strategia con cui hanno fatto cadere berlusconi grazie al rubygate
                        questi infami hanno solo questi mezzucci per scavalcare la volontà popolare infatti
                        Originariamente Scritto da Pesca
                        lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                        • ekans
                          Registered User
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                          Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                          sì, infatti questo non cambia l'orientamento di voto degli italiani, ma potrebbe far cadere il governo e già si legge di accordi tra pd e m5s con l'appoggio di Mattarella per fare un governo tecnico senza la lega, riaprire i porti, bloccare la tav etc...
                          Se si aggiunge che la trappola del russiagate è stata preparata da un giornalista dell'espresso presente al metropolitan, sembra la stessa strategia con cui hanno fatto cadere berlusconi grazie al rubygate
                          PD e M5S insieme non hanno neppure i voti della Lega, per non parlare del casino che si verrebbe a creare nell'opinione pubblica.

                          Salvini si riconferma un ottimo stratega non rispondendo alle provocazioni dei ritardati a 5 stelle ma concentrandosi sul programma elettorale, infatti continua a salire nei sondaggi.

                          Quei poveri ebeti sperano in altre inchieste manettare per gridare onestah, non gli è bastata la batosta alle europee.

                          I processi ormai non hanno più legittimità neppure nelle aule di tribunale (vedasi il caso della sea watch), figuriamoci nei titoloni dei giornali.

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                          • Arturo Bandini
                            Bodyweb Senior
                            • Aug 2003
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                            Io non conosco molti 5s, ma almeno leggendo ciò che pubblicano su fb, la maggior parte di loro pubblica post contro le ong e i migranti. Ho idea che non votino lega solo per ostinazione, perchè sono rimasti fedeli a un'idea ormai svanita, quella del partito del vaffan.culoday e del contro la casta... ma il m5s ormai è privo di identità, e ormai aspetta di essere spartito tra lega e pd, quando gli elettori torneranno al loro orientamento politico di base

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                            • AlexBrambi
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                              • Feb 2019
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                              quella dei 5 stelle era una parabola scritta: impossibile fare egemonia con quel modello politico. è stato un errore andare al governo ed è lo stesso errore che salvini non vuole fare, nonostante il picco di consensi.

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                              • ekans
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                                • Sep 2010
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                                Di identità o modello politico non ne hanno nessuno, non hanno nessuna idea ne di destra ne di sinistra.

                                Saliti al governo si è vista tutta la loro inettitudine ed incapacità, non solo: si sino rivelati dei vermi viscidi e traditori nei confronti dell'alleato di governo.

                                Se Salvini ha acquisito consensi mentre loro li hanno persi, in quanto l'elettorato si è accorto del loro ritardo mentale, non è certo colpa di Salvini. Quindi va bene l'invidia ma le pugnalate alle spalle sono state un qualcosa di imperdonabile.

                                Sarebbe meglio che sparissero completamente ma con il reddito penso si siano ritagliati uno zoccolo duro di elettori, almeno per ora. Lo stesso reddito si sta rivelando un completo fallimento come ampiamente prevedibile, nessuno sta ricevendo proposte di lavoro ed il termine mi pare sia di due anni, passato il quale ci sarà un'altra valanga di voti persi.

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