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Il saluto romano , e così l'impero romano credo sia antecendente al ventennio fascista . Così come la svastica o decine di altri simboli ripresi magari secoli dopo da regimi , partiti e inutilità varie
Ciò detto ,davvero dobbiamo parlarne di uno che fa il saluto romano alla curva ?
Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
Il saluto romano , e così l'impero romano credo sia antecendente al ventennio fascista . Così come la svastica o decine di altri simboli ripresi magari secoli dopo da regimi , partiti e inutilità varie
Ciò detto ,davvero dobbiamo parlarne di uno che fa il saluto romano alla curva ?
Effettivamente.
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Per fortuna non sei tu ad avere il potere legislativo in Italia.
Inviato dal mio moto g 5G plus utilizzando Tapatalk
Infatti si vede proprio che siete fortunati nel paese dove funziona tutto, la giustizia e' di casa e la polizia si caga addosso ad entrare i palazzi occupati abusivamente da gruppi fascisti.
Infatti si vede proprio che siete fortunati nel paese dove funziona tutto, la giustizia e' di casa e la polizia si caga addosso ad entrare i palazzi occupati abusivamente da gruppi fascisti.
La polizia di caga sotto anche ad entrare nei campi rom se è per questo.
Inviato dal mio moto g 5G plus utilizzando Tapatalk
In Italia non è reato se compiuto come atto commemorativo. In generale è reato solo se fatto*con intento di compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista. La persona in questione tra l'altro neanche è italiano.
Inviato dal mio moto g 5G plus utilizzando Tapatalk
Ogni anno alla commemorazione di Sergio Ramelli (ed altre) c’è sempre chi si becca una denuncia per aver fatto il saluto romano durante il presente
In teoria non sarebbe reato, in pratica ci provano comunque ed in ogni caso una denuncia è sempre una rottura di c.oglioni in più anche se poi finisce in nulla di fatto
Ogni anno alla commemorazione di Sergio Ramelli (ed altre) c’è sempre chi si becca una denuncia per aver fatto il saluto romano durante il presente
In teoria non sarebbe reato, in pratica ci provano comunque ed in ogni caso una denuncia è sempre una rottura di c.oglioni in più anche se poi finisce in nulla di fatto
E lo so. È una rottura di coglioni. Ma vedere i vermi con i travasi di bile quando poi si conclude tutto con una assoluzione non credo abbia prezzo.
Quanto alle occupazioni, bisogna vedere cosa effettivamente ci sta dietro e non è assolutamente una questione di paura da parte delle forze dell’ordine, non diciamo c.agate
Anni fa c’era Giulianino (Giuliano Castellino) che aveva uno stabile occupato, Casa d’Italia Prati, poi quando (lui) passò sotto l’ala di Alemanno in qualche modo si riuscì a fare acquistare lo stabile dal comune
Dietro CasaPound non so bene chi o cosa ci sia, ma se ci fosse stata la possibilità di sgomberare lo avrebbero fatto senza se e senza ma da anni, visto che sono lì che non vedono l’ora
Invece Casa d’Italia Colleverde è stato sgomberato uno o due anni fa senza il minimo disordine da parte degli occupanti (e delle famiglie) che ci vivevano
Quanto alle occupazioni, bisogna vedere cosa effettivamente ci sta dietro e non è assolutamente una questione di paura da parte delle forze dell’ordine, non diciamo c.agate
Anni fa c’era Giulianino (Giuliano Castellino) che aveva uno stabile occupato, Casa d’Italia Prati, poi quando (lui) passò sotto l’ala di Alemanno in qualche modo si riuscì a fare acquistare lo stabile dal comune
Dietro CasaPound non so bene chi o cosa ci sia, ma se ci fosse stata la possibilità di sgomberare lo avrebbero fatto senza se e senza ma da anni, visto che sono lì che non vedono l’ora
Invece Casa d’Italia Colleverde è stato sgomberato uno o due anni fa senza il minimo disordine da parte degli occupanti (e delle famiglie) che ci vivevano
Mi togli una curiosita' a cui non riesco a dare risposta?
Come mai tantissimi di questi patrioti vivono in palazzi occupati abusivamente, spesso con allacciamenti elettrici abusivi e parassitando sulle spalle dello stato?
Non sopportano i campi rom ma vivono come loro sotto molti aspetti.
Credo sia una questione di principio, se lo fanno le zecche per le loro c.agate antifasciste, al contrario lo si fa per avere un posto in cui organizzare conferenze, concerti e serate di aggregazione senza rotture di c.oglioni (visto che quando si cerca di organizzare qualcosa presso strutture classiche ci sono gli antifa che protestano cercando di fare annullare il tutto)
E oltretutto si coglie l’occasione per dare una mano a famiglie in emergenza abitativa
Credo sia una questione di principio, se lo fanno le zecche per le loro c.agate antifasciste, al contrario lo si fa per avere un posto in cui organizzare conferenze, concerti e serate di aggregazione senza rotture di c.oglioni (visto che quando si cerca di organizzare qualcosa presso strutture classiche ci sono gli antifa che protestano cercando di fare annullare il tutto)
E oltretutto si coglie l’occasione per dare una mano a famiglie in emergenza abitativa
Da quello che so anche molti centri sociali di zecche fanno esattamente le stesse cose, ma in salsa politica diversa.
Quindi, in sostanza, sono tutti zecche che fanno tutti le stesse identiche cosa.
Pero' non mi spiego come non si accorgano che siano tutti la stessa cosa.
La Cina minaccia Brescia: «Cancellate quella mostra». Ma per la sinistra italiana l’allarme è il fascismo…
La mostra è sgradita a Pechino e l’ambasciata cinese intima di cancellarla. Succede in Italia, a Brescia, dove è dal 13 novembre al 13 febbraio è in programma la rassegna “La Cina (non) è vicina”, che ospiterà le opere dell’artista dissidente Badiucao, da sempre in prima linea contro la violazione dei diritti umani da parte del regime comunista cinese e nei giorni scorsi arrivato a Brescia per presentare la rassegna. Il diktat di Pechino è stato rispedito al mittente da un’alleanza bipartisan che ha visto in prima linea il sindaco Pd, Emilio Del Bono, e il consigliere comunale di FdI, Giangiacomo Calovini, che ha chiesto al deputato del suo partito, Andrea Delmastro, di presentare un’interrogazione in commissione Esteri. Ma certo il caso resta come emblematico della protervia del regime comunista cinese, evidentemente convinto che sia lecito esercitare una censura anche al di fuori dei propri confini.
La Cina vuole imporre la censura al Comune di Brescia
«Le opere nella mostra sono piene di bugie anti-cinesi, distorcono i fatti, diffondono false informazioni, fuorviano la comprensione del popolo italiano e feriscono gravemente i sentimenti del popolo cinese mettendo in pericolo le relazioni amichevoli tra Cina e Italia», si legge nella lettera dell’ambasciata cinese in Italia, della quale ha dato conto Il Foglio. «L’ambasciata esprime forte insoddisfazione per l’organizzazione della mostra menzionata e chiede al Comune di agire rapidamente per cancellare le attività sopraccitate», si legge ancora nella lettera che “invita” la città di Brescia a concentrarsi piuttosto «sulla situazione complessiva» e a fornire «”energia positiva” per la promozione delle relazioni Cina- Italia».
Un tentativo di censura senza precedenti
Contattato da Il Foglio, Del Bono ha chiarito che la mostra non ha alcun intento di «mettere in cattiva luce la Cina o il popolo cinese» e che è dedicata «all’arte contemporanea nella sua correlazione con la libertà di espressione». Si svolge, inoltre, nell’ambito del Festival della Pace, che è giunto alla quarta edizione e che da sempre ha puntato i riflettori «sul tema del dissenso in Paesi in cambiamento e in trasformazione». Lo scorso anno, per esempio, fu la volta della Turchia, con l’artista Zehra Dogan. Brescia, ha quindi sottolineato il primo cittadino, «sin dagli anni Settanta ha sempre ospitato artisti del dissenso, polacchi, russi, ungheresi, e ovviamente oggi apre anche finestre su altre parti del mondo», senza che mai prima d’ora si vedesse sottoposta a un tentativo di censura.
La Cina sfida le democrazie occidentali, ma in Italia il problema è il fascismo…
Per Del Bono, che ha difeso la libertà di esprimere un «nostro giudizio sui sistemi politici, sui regimi», senza che questo metta in discussione l’amicizia tra i popoli, è comunque evidente che «la Cina sta anche sfidando le democrazie occidentali, e forse questo sarà il vero tema del Ventunesimo secolo». In Italia, però, stando a quanto accaduto nelle ultime settimane sembra che per la sinistra sia più d’attualità l’allarme su un fascismo finito ormai quasi 80 anni fa, che su un comunismo vivo, vegeto e attivissimo nel mondo e che cerca di imporre i propri modi dittatoriali anche da noi. Con buona pace di personaggi come Gianrico Carofiglio, in forze alla commissione di “saggi” del Pd, secondo il quale sarebbe possibile un «comunismo democratico».
La Cina intima al Comune di Brescia di cancellare la mostra dell'artista dissidente Badiucao. La città respinge la censura, ma il caso resta
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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