oggi fanno 30 anni dal primo barcone.
30 anni sono niente: l'età di un giovane uomo, oppure gli anni che può vivere un cavallo, il tempo impiegato da una ghianda per divenire una piccola quercia.
30 anni fa era strano vedere neri per le nostre strade: chiaro che ci veniva spontaneo trattarli con simpatia e compassione.
Non c'era razzismo verso i neri, perchè semplicemente non c'erano neri. L'idea del razzismo era rimasta legata ai parametri dell'itaia fascista per cui si parlava ancora degli ebrei.
Nelle commedie anni '80, accanto al cummenda che diceva "uè africa" c'era il bovero ***** che rispondeva "si buana", e nessuno si offendeva, neanche i comunisti. Non serve essere buonisti se non c'è nessuno che si offende.
Quanto ancora cambieranno le cose da qui a 30 anni? di cosa parleremo sgomenti nel 2050 ricordando "nel 2020 era ancora possibile..."
25 Giugno 2021
Con gli sbarchi tra il 1991 e il 1992 è iniziata la oramai trentennale storia dell’immigrazione verso l’Italia: da allora sono stati diversi gli eventi di cronaca e gli sconvolgimenti politici che hanno caratterizzato l’approccio a un fenomeno tanto complesso quanto difficile da interpretare.
Ottobre 1992: il primo sbarco di migranti a Lampedusa
Era l’ottobre del 1992 quando Lampedusa si è confrontata per la prima volta con il fenomeno degli sbarchi. In quell’occasione sull’isola maggiore delle Pelagie sono approdati 71 stranieri che si sono dichiarati tunisini. In realtà, la loro cittadinanza è rimasta per sempre ignota. Quando da Palermo è arrivato il console di Tunisi, nessuno ha realmente dimostrato di provenire dal Paese nordafricano a noi dirimpettaio. L’evento ha colto tutti impreparati, autorità politiche comprese. Il signor Andrea, cittadino lampedusano, oggi ha 60 anni e ha raccontato su InsideOver quegli attimi: “Ricordo ancora quando si è diffusa la notizia – ci dice – mi trovavo a fare la spesa e vedevo i miei concittadini agitarsi nel raccontare che era accaduto qualcosa di strano. Era arrivata gente scesa da un barcone, un evento allora impensabile. Momenti di confusione che nei primi attimi mi hanno disorientato”.
“Poi – prosegue il signor Andrea – ho capito cos’era successo e ho fatto la mia parte. Ho comprato alcune bottiglie di acqua e le ho consegnate a chi si occupava della raccolta. Non sono andato al porto ma ricordo che quello è stato per tutti un giorno carico di tensione e, nei giorni a seguire, il nostro pensiero era rivolto a come aiutare quelle persone”. I migranti sull’isola sono infatti rimasti per circa un mese. Ospitati dentro la caserma dei carabinieri, a provvedere al loro sostentamento sono state la parrocchia e la popolazione: “Non esisteva – racconta un poliziotto all’epoca in servizio a Lampedusa – un ufficio preposto alla gestione dell’accoglienza, era una novità per tutti, nessuno era pronto”. I migranti hanno lasciato l’Isola grazie ai biglietti della nave per Porto Empedocle acquistati con una colletta tra i lampedusani.
(da il giornale)
30 anni sono niente: l'età di un giovane uomo, oppure gli anni che può vivere un cavallo, il tempo impiegato da una ghianda per divenire una piccola quercia.
30 anni fa era strano vedere neri per le nostre strade: chiaro che ci veniva spontaneo trattarli con simpatia e compassione.
Non c'era razzismo verso i neri, perchè semplicemente non c'erano neri. L'idea del razzismo era rimasta legata ai parametri dell'itaia fascista per cui si parlava ancora degli ebrei.
Nelle commedie anni '80, accanto al cummenda che diceva "uè africa" c'era il bovero ***** che rispondeva "si buana", e nessuno si offendeva, neanche i comunisti. Non serve essere buonisti se non c'è nessuno che si offende.
Quanto ancora cambieranno le cose da qui a 30 anni? di cosa parleremo sgomenti nel 2050 ricordando "nel 2020 era ancora possibile..."
25 Giugno 2021
Con gli sbarchi tra il 1991 e il 1992 è iniziata la oramai trentennale storia dell’immigrazione verso l’Italia: da allora sono stati diversi gli eventi di cronaca e gli sconvolgimenti politici che hanno caratterizzato l’approccio a un fenomeno tanto complesso quanto difficile da interpretare.
Ottobre 1992: il primo sbarco di migranti a Lampedusa
Era l’ottobre del 1992 quando Lampedusa si è confrontata per la prima volta con il fenomeno degli sbarchi. In quell’occasione sull’isola maggiore delle Pelagie sono approdati 71 stranieri che si sono dichiarati tunisini. In realtà, la loro cittadinanza è rimasta per sempre ignota. Quando da Palermo è arrivato il console di Tunisi, nessuno ha realmente dimostrato di provenire dal Paese nordafricano a noi dirimpettaio. L’evento ha colto tutti impreparati, autorità politiche comprese. Il signor Andrea, cittadino lampedusano, oggi ha 60 anni e ha raccontato su InsideOver quegli attimi: “Ricordo ancora quando si è diffusa la notizia – ci dice – mi trovavo a fare la spesa e vedevo i miei concittadini agitarsi nel raccontare che era accaduto qualcosa di strano. Era arrivata gente scesa da un barcone, un evento allora impensabile. Momenti di confusione che nei primi attimi mi hanno disorientato”.
“Poi – prosegue il signor Andrea – ho capito cos’era successo e ho fatto la mia parte. Ho comprato alcune bottiglie di acqua e le ho consegnate a chi si occupava della raccolta. Non sono andato al porto ma ricordo che quello è stato per tutti un giorno carico di tensione e, nei giorni a seguire, il nostro pensiero era rivolto a come aiutare quelle persone”. I migranti sull’isola sono infatti rimasti per circa un mese. Ospitati dentro la caserma dei carabinieri, a provvedere al loro sostentamento sono state la parrocchia e la popolazione: “Non esisteva – racconta un poliziotto all’epoca in servizio a Lampedusa – un ufficio preposto alla gestione dell’accoglienza, era una novità per tutti, nessuno era pronto”. I migranti hanno lasciato l’Isola grazie ai biglietti della nave per Porto Empedocle acquistati con una colletta tra i lampedusani.
(da il giornale)
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