Originariamente Scritto da lukinosnake
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Una perdita di 20 preziosi minuti. Me lo aspettavo vedendo che e' stato caricato da byoblu, ma la colpa e' mia per avergli dato una chance. Specialmente considerando che e' un intervento di Veneziani, che lavora per La Verita', che gia' e' tutto un programma.
Un'accozzaglia di discorsi senza senso, di chi ha solo l'interesse nel predicare divisione ed isolamento, affascinato da anacronistici romanticismi nazionalisti fuori dal tempo.
Qui abbiamo un personaggio che parla di tenere insieme l'Europa dividendola, predicando ideali di divisione anziche' unione. Un discorso che non si concentra sul "tutti noi", ma sul "noi contro loro", perche' non prendiamoci in giro: in politica estera, a meno che non ci sia una unione intrinseca sotto molti aspetti non c'e' nessuna "noi" o regolamentazione. C'e' solo "contro".
Il tutto per cosa? Per paura di un processo di globalizzazione inarrestabile e che e' il futuro, che piaccia o meno. Sembra di sentire un vecchio parlare delle proprie paure verso lo sviluppo e la modernita' (specialmente quando parla di "tecnocrazia" e di contrastare multinazionali come google ed amazon) e perdita delle "dignita' nazionali". Quando ha parlato di quest'ultima cosa non ho potuto far a meno di ridere pensando al livello intellettuale della pancia a cui vuole parlare. Cioe', prima parla di rapporti commerciali nuovi, guardando al futuro, magari con la Cina (che sta puntando appunto al globalismo e portando avanti il piu' grande sviluppo infrastrutturale della storia) e poi parla di voler eliminare il globalismo, la tecnocrazia e le multinazionali, quindi prendo esempio un'economia tipo quella di decenni fa, pensando che nel 2019 sia attuale.
Il bello e' che continuando parla della Libia e della primavera araba, giustamente dicendo l'assurdita' di tale conflitto, ma scordandosi di parlare dei nostri interessi (oltre a quelli francesi) al riguardo, visti i grossi oleodotti della ENI e i rapporti con le milizie locali per far in modo che nessuno tocchi gli interessi Italiani. Adesso, senza che ci sia uno stato vero e proprio, questi interessi sono ancora piu' favorevoli per noi.
Dopo aver parlato di divisione, parla di nuovo di unione dei confirni europei anziche' nazionali e parla di una comportamenti "vessatori" verso i membri dell'Unione. Insomma, non ha capito il concetto che essere in un'umione con altre entita' includa avere dei diritti ma anche regole da seguire. Qui la cosa divertente e' che subito dopo aver parlato di difendere il nazionalismo e di separarsi dice che tra i problemi dell'EU ci sono le popolazioni che si fanno gli affari propri e si chiudono, che e' la base del sovranismo e nazionalismo.
La verita' e' che il nazionalismo e' un sentimento legato al passato e il sovranismo in Europa e' la vera minaccia per i paesi.
Il primo e' un sentimento che davvero non comprendo: il sentirsi parte di qualcosa ed uniti ad altri individui puramente per dove si e' nati geograficamente.
Il secondo parla di non volersi fare "sfruttare" dall'unione di cui il proprio Stato fa parte, guardando con interesse di amicizia superpotenze che non ci considerano ne' amici ne' alleati e che hanno tutto l'interesse a far separare l'EU in modo da poter meglio gestire, controllare ed imporre su staterelli singoli, anziche' trattare con un unione di stati compatta, grossa come un continente, con regole commerciali e una moneta molto forte sui mercati internazionali.
Insomma, vogliono riberarsi di uno "sfruttatore", a detta loro, per adare direttamente sotto gli artigli di altri, ben piu' grossi e con meno interesse al nostro benessere.
Un'accozzaglia di discorsi senza senso, di chi ha solo l'interesse nel predicare divisione ed isolamento, affascinato da anacronistici romanticismi nazionalisti fuori dal tempo.
Qui abbiamo un personaggio che parla di tenere insieme l'Europa dividendola, predicando ideali di divisione anziche' unione. Un discorso che non si concentra sul "tutti noi", ma sul "noi contro loro", perche' non prendiamoci in giro: in politica estera, a meno che non ci sia una unione intrinseca sotto molti aspetti non c'e' nessuna "noi" o regolamentazione. C'e' solo "contro".
Il tutto per cosa? Per paura di un processo di globalizzazione inarrestabile e che e' il futuro, che piaccia o meno. Sembra di sentire un vecchio parlare delle proprie paure verso lo sviluppo e la modernita' (specialmente quando parla di "tecnocrazia" e di contrastare multinazionali come google ed amazon) e perdita delle "dignita' nazionali". Quando ha parlato di quest'ultima cosa non ho potuto far a meno di ridere pensando al livello intellettuale della pancia a cui vuole parlare. Cioe', prima parla di rapporti commerciali nuovi, guardando al futuro, magari con la Cina (che sta puntando appunto al globalismo e portando avanti il piu' grande sviluppo infrastrutturale della storia) e poi parla di voler eliminare il globalismo, la tecnocrazia e le multinazionali, quindi prendo esempio un'economia tipo quella di decenni fa, pensando che nel 2019 sia attuale.
Il bello e' che continuando parla della Libia e della primavera araba, giustamente dicendo l'assurdita' di tale conflitto, ma scordandosi di parlare dei nostri interessi (oltre a quelli francesi) al riguardo, visti i grossi oleodotti della ENI e i rapporti con le milizie locali per far in modo che nessuno tocchi gli interessi Italiani. Adesso, senza che ci sia uno stato vero e proprio, questi interessi sono ancora piu' favorevoli per noi.
Dopo aver parlato di divisione, parla di nuovo di unione dei confirni europei anziche' nazionali e parla di una comportamenti "vessatori" verso i membri dell'Unione. Insomma, non ha capito il concetto che essere in un'umione con altre entita' includa avere dei diritti ma anche regole da seguire. Qui la cosa divertente e' che subito dopo aver parlato di difendere il nazionalismo e di separarsi dice che tra i problemi dell'EU ci sono le popolazioni che si fanno gli affari propri e si chiudono, che e' la base del sovranismo e nazionalismo.
La verita' e' che il nazionalismo e' un sentimento legato al passato e il sovranismo in Europa e' la vera minaccia per i paesi.
Il primo e' un sentimento che davvero non comprendo: il sentirsi parte di qualcosa ed uniti ad altri individui puramente per dove si e' nati geograficamente.
Il secondo parla di non volersi fare "sfruttare" dall'unione di cui il proprio Stato fa parte, guardando con interesse di amicizia superpotenze che non ci considerano ne' amici ne' alleati e che hanno tutto l'interesse a far separare l'EU in modo da poter meglio gestire, controllare ed imporre su staterelli singoli, anziche' trattare con un unione di stati compatta, grossa come un continente, con regole commerciali e una moneta molto forte sui mercati internazionali.
Insomma, vogliono riberarsi di uno "sfruttatore", a detta loro, per adare direttamente sotto gli artigli di altri, ben piu' grossi e con meno interesse al nostro benessere.
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