#machenesannoidimai
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioA me Di Maio agli esteri continua a irritare
Aveva pagato il corso d'inglese sino al 2023.
Non era corretto non riconfermarlo.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
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Identikit del governo Draghi: ai tecnici ministeri fondamentali per il Recovery. Poche donne e Renzi paga pegno.
Solo il 35% dell’esecutivo è composto da ministre, il Pd non ne ha espressa nessuna.
Sette tecnici, e tutti di peso, più il sottosegretario di Stato, considerato tecnico anche lui, benché questo sia il settimo governo in cui ricopre un incarico: Roberto Garofoli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, di politica ne sa. Almeno quanto Mario Draghi, il presidente del Consiglio che ha orchestrato una difficile squadra di governo in cui il bilanciamento tra tecnici e politici non sembra scontentare nessuno. Sedici, quindi, i ministri politici nominati dal premier, per un totale di 23 ministri.
Nel governo Conte due, invece, il totale dei dicasteri ammontava a 22. Il calcolo è presto fatto: nascono due nuovi dicasteri, il ministero per le Disabilità e quello del Turismo, precedentemente accorpato alla Cultura, mentre Draghi sceglie di tenere per sé la delega agli Affari europei, prima del ministro Enzo Amendola. I ministri più giovani sono Luigi Di Maio, 34 anni, e Fabiana Dadone, che proprio il giorno della riconferma compie il 37esimo anno di età.
I tecnici sono il 30% dell’esecutivo. Tuttavia, il loro peso si sostanzia non nel numero, ma nella tipologia di dicastero assegnatigli: il Recovery Plan sarà gestito quasi in toto da personalità slegate dai partiti. Economia, Transizione ecologica, Infrastrutture, Innovazione avranno voce determinante nella gestione dei fondi europei. Inoltre, Draghi ha scelto di assegnare la tecnica Marta Cartabia al delicato dicastero della Giustizia e di riconfermare a Luciana Lamorgese gli Interni.
Con una voce di spesa complessivamente inferiore, va detto che anche Agricoltura, Turismo e Lavoro, assegnati ai politici, giocheranno un ruolo nella gestione del Recovery Plan. L’equilibrio, però, Draghi l’ha costruito non solo tra tecnici e politici, ma anche nel bilanciamento dei dicasteri assegnati ai partiti. Il Movimento 5 stelle, forza parlamentare più ampia, esprime quattro ministri. Il Partito democratico, la Lega e Forza Italia ne ottengono tre.
Matteo Renzi, che ha innescato la crisi di governo e si è intestato il merito di aver portato Draghi a palazzo Chigi, incassa una batosta: Italia viva perde una casella rispetto al precedente governo. È probabile che ci sarà una compensazione nella partita dei viceministri e dei sottosegretari. Leu conserva, con Roberto Speranza, l’importante ministero della Salute. Azione e +Europa, infine, non hanno avuto nessun dicastero.
L’unico equilibrio che, ancora una volta, non è stato raggiunto con sufficiente fermezza è quello tra donne e uomini al governo. Le ministre, otto, costituiscono soltanto il 35% della compagine dell’esecutivo. Dei partiti che hanno avuto tre ministeri, solo Forza Italia ha portato al governo due donne, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna. Sorprende, invece, che il Partito democratico abbia contribuito con tre nomi maschili. La discontinuità, se non si evidenzia alla Salute come chiedevano più partiti della maggioranza, almeno numericamente c’è: solo nove ministri sul totale di 23 hanno fatto parte del governo Conte due.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza MessaggioZibi questa però a memoria dovrebbe essere la ripartizione della prima bozza
Non so di quanto, ma dovrebbe essere stata un minimo migliorata
Le "aree" di intervento sono quelle. E Draghi, com'era prevedibile, a gestirle ci ha piazzato i suoi.Originariamente Scritto da Seanmò sono cazzi questo è sicuro.Originariamente Scritto da bertinho7ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo
Originariamente Scritto da Giampo93A me fai venire in mente il compianto bertignoOriginariamente Scritto da huntermasterBignèw
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Mattarella scegliendo Draghi era ben consapevole di cosa sarebbe successo, praticamente tutti i partiti a parte Giorgetti a cui è stato dato un ministero di peso, sono stati tutti allontanati dal malloppo che vuoi per mala fede vuoi per palesi incapacità non sarebbero in grado di gestire. Si mettano le anime in pace i tifosi dell'uno o dell'altro partito, agli occhi esterni ed esperti tutto l'emiciclo di forze politiche è fatto da una banda di koglioni che devono essere accantonati nel momento di necessità.Ciao Manuel, bodyweb non sarà mai più la stessa!
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Governo Draghi, quel «triangolo» che è il perno del nuovo esecutivo. La presenza di Colao un messaggio a Conte
Draghi considera i ministri scelti per questa operazione tre personalità di grande spessore per i tre dicasteri «cruciali»
In cima a tutto c’è Draghi. E accanto a lui tre personalità di spessore nei dicasteri che considera «cruciali». Perché è vero che il governo dell’ex presidente della Bce (qui la lista completa) è più politico che tecnico, che la struttura ministeriale riflette i rapporti di forza in Parlamento, che pare insomma un esercizio di real politik. Ma l’apparenza è un filtro che distorce l’immagine. Basta toglierlo e subito si manifesta il progetto del premier, che fa perno sul triangolo Economia-Transizione ecologica-Innovazione digitale. È questo il core business del nuovo esecutivo, il nucleo che sarà chiamato a gestire i piani per l’Italia che verrà, a partire dai fondi europei del Recovery plan. Non a caso Draghi considera i ministri scelti per questa operazione tre personalità di grande spessore per i tre dicasteri «cruciali».
Ecco la cassaforte attorno a cui è stato costruito il resto della squadra, che il neo presidente del Consiglio ritiene equilibrata e capace di porter lavorare in tranquillità. È soddisfatto del lavoro, e l’autonomia che si è preso nella selezione dei ministri politici è frutto dell’autonomia che il capo dello Stato gli aveva consegnato all’atto del mandato: infatti — come aveva anticipato alle consultazioni — ha informato i segretari di partito della lista solo qualche minuto prima di salire al Quirinale. Immagina che nessuno possa dirsi insoddisfatto, ma questo è un modo per consegnare ai leader della maggioranza il giudizio finale: perché se a lui spettava la sintesi, ora tocca al Parlamento l’ultima parola. La fiducia arriverà, ovviamente, e sarà una sorta di fiducia ad personam. D’altronde l’immagine di Draghi copre il resto del Consiglio dei ministri. E il tratto di continuità della sua squadra rispetto al precedente esecutivo, non nasconde in ogni caso l’evidente segno di cesura rispetto al precedente presidente del Consiglio. La presenza di Colao nel governo — per di più in uno dei ruoli che Draghi considera «cruciali» — è un post it per Conte, che adoperò strumentalmente il manager nella commissione chiamata a supporto del vecchio governo, e che poi venne messo alla porta senza tante formalità dall’ormai ex presidente del Consiglio.
Dietro il cambio a Palazzo Chigi si è combattuto un sordo scontro di potere da parte di chi ha cercato di resistere fino all’ultimo. La differenza con il recente passato si vedrà presto, per esempio dal meccanismo di gestione della crisi sanitaria e da chi sarà chiamato a investire le risorse per contrastare la pandemia. Ma la rupture non sta solo nel maggior tasso di competenza del nuovo gabinetto, sta anche nel modo in cui d’ora in avanti si coniugheranno i verbi: il tempo futuro verrà usato da Draghi giusto per la presentazione del programma. Poi verrà il tempo di lavorare alle riforme. E se l’ex presidente della Consulta, Cartabia, è stata scelta come Guardasigilli, significa che il governo ha l’ambizione di sanare le ferite di un ordine — quello della magistratura — che è in crisi forse più del potere politico.
Ed è lì che ogni partito deve fare i conti con l’avvento di Draghi e con le sue decisioni. Nemmeno letta la lista dei ministri, la larga maggioranza è alle prese con un violento stress test. L’ala movimentista (e quasi scissionista) dei Cinque Stelle accusa i governisti (e Grillo) di non aver ottenuto il dicastero della Transizione ecologica, senza ovviamente curarsi della Farnesina lasciata a Di Maio. Nel Pd le donne sono in rivolta e costringono il segretario Zingaretti a prendere posizione perché «il loro impegno non ha trovato rappresentanza» nella delegazione dem. Ma è soprattutto nel centrodestra che scoppia il putiferio. Salvini sembra stretto nella morsa. Per un verso la Meloni ha già iniziato a metterlo sotto pressione, puntando l’indice contro un governo «ostaggio della sinistra» e avvertendolo che il dicastero del Lavoro è stato affidato «a un esponente del Pd». Per l’altro deve gestire la presenza di Giorgetti nell’esecutivo, al punto da essere costretto a ricordare che nel Carroccio «l’ultima parola è la mia». Eppoi c’è Forza Italia, con Berlusconi che deve farsi carico dell’insurrezione di un pezzo del suo partito, rimasto escluso dal governo: perché la scelta dei ministri azzurri coincide con la linea di frattura che attraversa Forza Italia.
È come se Salvini e il Cavaliere scorgessero i prodromi di un’operazione politica, che tenderebbe progressivamente ad isolare l’area (post) sovranista e quella berlusconiana con l’intento di creare una nuova geografia politica. Un po’ ciò che teme nel Movimento l’area irriducibile grillina. Ma ieri Draghi non sembrava curarsi delle torsioni dei partiti.
CorSera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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I media è inutile però che accreditino un Draghi che lascia i partiti al "buio" sulla scelta dei ministri, quando dalla lista si capisce benissimo che la gran parte delle nomine è stata fatta di concerto coi partiti, per spartire le poltrone, riempire secondo quote le caselle.
Riconferme come quella di Speranza (o Franceschini ecc...), il ritorno di Brunetta, le Carfagna, le Gelmini...sono tutto tranne che scelte fatte al di sopra degli occhi e degli interessi partitici.Last edited by Sean; 13-02-2021, 12:59:36....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Brunetta alla PA secondo me è un segnale positivo verso una riforma (forse utopistica, stiamo a vedere) nel pubblico impiegoOriginariamente Scritto da Alberto84Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debeChi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?Originariamente Scritto da ZbigniewKurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
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vi chiedo un parere su una cosa che mi interessa ma credo interessi molti: coi 5s e patuanelli allo sviluppo e economico si stava cercando di prorogare il superbonus 110 almeno a tutto il 2023 senza condizioni (ora è fino a giugno, con possibili altri 6 mesi solo per i condomini e solo per chi sia al 60% dei lavori) o si parlava anche del 2024.
Qual è la posizione di draghi e di Giorgetti riguardo questo tema, che era un cavallo di battaglia dei grillini?
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Brunetta al tempo fu davvero innovativo , o almeno ci provo , tra il dl semplificazioni e il primo vero tentativo di digitalizzazione della PA...con la famosa PEC che poi non funziono mai.
Brunetta finanche l'unico a parlare di efficenza della PA, chiamandoli giustamente fannulloniOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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Non ho idea di quale sia la loro posizione ma credo sia un qualcosa da portare avanti. Se non sbaglio, si parlava anche di emettere un BTP "green" per finanziare il superbonusOriginariamente Scritto da Alberto84Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debeChi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?Originariamente Scritto da ZbigniewKurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
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Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza MessaggioNon ho idea di quale sia la loro posizione ma credo sia un qualcosa da portare avanti. Se non sbaglio, si parlava anche di emettere un BTP "green" per finanziare il superbonus
Sicuramente meglio mettere a bilancio x miliardi per fare ristrutturare case ai cittadini che per un paio di autostrade e una galleriaOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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