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Sondaggi elettorali, con la crisi di governo crollano Pd e Italia Viva: renziani fermi al 2%
Un sondaggio dell’istituto Ixè evidenzia il calo registrato sia dal Pd che da Italia Viva nell’ultimo mese e mezzo. Da quando, di fatto, si è aperta prima informalmente e poi ufficialmente la crisi di governo. Crolla anche la fiducia in molti leader politici, tra cui anche Giuseppe Conte e Matteo Renzi.
Crollano Pd e Italia Viva, ma non sorride neanche il Movimento 5 Stelle. La crisi di governo incide pesantemente, da un punto di vista elettorale, sui partiti della maggioranza, almeno nei sondaggi. A rivelarlo è una rilevazione effettuata dall’istituto Ixè che mette a confronto le intenzioni di voto di oggi con quelle del 10 dicembre, ormai un mese e mezzo fa. La crisi giova, invece, a Forza Italia, mentre la Lega rimane stabile. In leggero calo troviamo Fratelli d’Italia, mentre il maggior incremento lo fa registrare Azione.
Sondaggi elettorali, le intenzioni di voto
La Lega resta in testa con il 23,2% dei voti, stessa percentuale di dicembre. Perde ben l’1,3% dei voti il Pd, ora al 20,6% secondo il sondaggio Ixè. Perdono lo 0,2% sia Fdi (al 15,8%) che il Movimento 5 Stelle (15,4%). Guadagna mezzo punto Forza Italia, ora all’8,8%, mentre Azione avanza dell’1,6%, raggiungendo il 3,7%. In lieve crescita anche La Sinistra al 3,5% ed Europa Verde (2%, con mezzo punto percentuale in più). In calo +Europa all’1,5% e anche Italia Viva: il partito di Matteo Renzi perde lo 0,4% rispetto a dicembre e si ferma al 2,1%.
La fiducia in Mattarella e nei leader
Il sondaggio rileva anche la fiducia degli italiani nel presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: il 32% degli italiani ha molta fiducia nel capo dello Stato, il 35% abbastanza, il 20% poca e il 13% nessuna. Per un totale del 67% di risposte positive. La fiducia nel presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte, invece si attesta al 52%, restando così il primo tra i leader politici, anche se in calo del 2% rispetto a dicembre. In discesa, in realtà, sono in tanti: Luca Zaia perde il 7% (ora è al 46%), Roberto Speranza il 6% (ed è al 41%), Giorgia Meloni e Matteo Salvini perdono un punto l’uno e si attestano al 35% e al 31%, mentre Nicola Zingaretti scende al 28% e Silvio Berlusconi al 26%. Guadagna consensi Luigi Di Maio (al 24%, con due punti in più), mentre crolla Matteo Renzi: solamente il 10% di consensi con un ulteriore calo del 3%.
La crisi di governo e la legge elettorale
Nel sondaggio si considera anche la possibile soluzione alla crisi di governo. Il 45% degli elettori preferirebbe mantenere un governo Conte con una maggioranza allargata, mentre il 26% chiede di andare ad elezioni al più presto. L’11% auspica la nascita di un altro governo con un nuovo presidente del Consiglio Pd-M5s. Infine, il 7% preferisce un altro governo ma con una maggioranza di centrodestra. L’ultima domanda riguarda invece la legge elettorale, ritenuta una priorità dal governo. E anche dagli italiani: secondo il 63% del campione deve essere prioritaria la riforma elettorale, mentre solo il 17% ritiene che vada bene la legge attuale. Gli intervistati preferiscono, tendenzialmente, una riforma in senso maggioritario.
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Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Ho dei dubbi, perché questo vorrebbe dire che l'educazione non influisce in alcun modo sulle persone.
Io non sono uno che ha portato avanti lo studio della storia per conto proprio, però appunto ricordo l'impostazione a scuola, ed era piuttosto critica nei confronti del fascismo (parlo proprio del contenuto del libri a prescindere dai professori) ed in generale delle dittature.
L'educazione influisce eccome, lo penso anche io. Non penso però che il sistema educativo attuale favorisca lo spirito critico, quanto il conformismo. Si insegna a riconoscere il fascismo in quanto autoritarismo esclusivamente di destra e, prendendo spunto dall' inconsistente (per me) saggio sull' Ur-Fascismo di Umberto Eco , in quanto espressione di alcune caratteristiche non meglio definite tra cui il nazionalismo, l'aggressività, il culto del leader e cosi via.
Caratteristiche che però sono assolutamente trasversali sia a destra, che al centro, che a sinistra. Quello che invece si sarebbe dovuto fare è identificare il fascismo nei suoi caratteri storici e ideologici, come un movimento ben preciso e replicabile in presenza di quelle caratteristiche. Invece si butta tutto in un unico calderone, per cui il fascismo è sia il Trumpismo che l' Unione Europea che l' oligarchia americana, a seconda di chi chiedi e dove guardi. Quindi il concetto di fascismo ha perso completamente di senso, ed il punto è che non si è in grado di distinguere tra cosa è democrazia e cosa non lo è, perchè si è conviti che la democrazia sia solo formale (avere il diritto di voto e determinate istituzioni che si definiscono democratiche) e non sostanziale (avere una anomalia per cui non si vota mai e si va di rimpasto in rimpasto, avere istituzioni poco trasparenti ed in conflitto tra di loro etc).
Quindi siccome le persone non si rendono conto di stare vivendo in uno Stato che è formalmente democratico ma sta sostanzialmente virando su una organizzazione di tipo oligarchico, tecnocratico e autoritario, allora mi viene da pensare che queste stesse persone, se portate indietro di 100 anni, probabilmente non avrebbero avuto problemi ad essere governate dal fascismo. Di fatto non sanno cosa è una democrazia, si interessano solamente della legalità quando serve a schiacciare chi non la pensa come loro
L'educazione influisce eccome, lo penso anche io. Non penso però che il sistema educativo attuale favorisca lo spirito critico, quanto il conformismo. Si insegna a riconoscere il fascismo in quanto autoritarismo esclusivamente di destra e, prendendo spunto dall' inconsistente (per me) saggio sull' Ur-Fascismo di Umberto Eco , in quanto espressione di alcune caratteristiche non meglio definite tra cui il nazionalismo, l'aggressività, il culto del leader e cosi via.
Caratteristiche che però sono assolutamente trasversali sia a destra, che al centro, che a sinistra. Quello che invece si sarebbe dovuto fare è identificare il fascismo nei suoi caratteri storici e ideologici, come un movimento ben preciso e replicabile in presenza di quelle caratteristiche. Invece si butta tutto in un unico calderone, per cui il fascismo è sia il Trumpismo che l' Unione Europea che l' oligarchia americana, a seconda di chi chiedi e dove guardi. Quindi il concetto di fascismo ha perso completamente di senso, ed il punto è che non si è in grado di distinguere tra cosa è democrazia e cosa non lo è, perchè si è conviti che la democrazia sia solo formale (avere il diritto di voto e determinate istituzioni che si definiscono democratiche) e non sostanziale (avere una anomalia per cui non si vota mai e si va di rimpasto in rimpasto, avere istituzioni poco trasparenti ed in conflitto tra di loro etc).
Quindi siccome le persone non si rendono conto di stare vivendo in uno Stato che è formalmente democratico ma sta sostanzialmente virando su una organizzazione di tipo oligarchico, tecnocratico e autoritario, allora mi viene da pensare che queste stesse persone, se portate indietro di 100 anni, probabilmente non avrebbero avuto problemi ad essere governate dal fascismo. Di fatto non sanno cosa è una democrazia, si interessano solamente della legalità quando serve a schiacciare chi non la pensa come loro
Anche qualche pagina fa qua c'era un commento del tipo "fortunatamente i vari fascisti non entreranno mai al governo" (non ricordo chi lo ha scritto ma il senso era più o meno quello)
C'è questo loop continuo in base al quale quel cacchio di periodo storico di 80(ormai) anni fa possa ricapitare,nello stesso modo e maniera nei giorni attuali..(me lo immagino il lager dove infilano qualche gruppo sociale con tutti che hanno in mano l'iphone per fare la storia di instagram,dura 3 ore e poi lo chiudono,proprio nel caso)
Ergo ci facciamo andar bene qualsiasi kazzo al kulo purchè a farlo non sia qualcuno che ha una certa etichetta
La realtà è che le limitazioni alla libertà sono in essere,attuali,per tutti quanti e non messe in atto da sti caxxo di "fascisti" definiti in senso comune
Poi che ad oggi siano necessarie ste limitazioni ok,è un altro discorso e non è il punto a cui voglio arrivare io
Il punto a cui voglio arrivare è che da 80 anni a sta parte le uniche limitazioni consistenti alle libertà le ha fatte quel pigliainkulo di beppe,il resto è noia e chiacchiere
Io ne ho idea e ti dico che, per esempio, 20 anni fa erano molto molto maggiori
Questo è verissimo.
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Originariamente Scritto da Sean
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