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„Recovery Plan, Roma boccia il piano della Regione: pure Palermo resta a bocca (quasi) asciutta.
Il documento del governo Conte cita solo poche opere, come la velocizzazione della ferrovia Pa-Ct-Me e la costruzione dell'auditorium presso l'ex manifattura Tabacchi. Spicca il "no" al Ponte sullo Stretto; niente recupero dell'ex Fiat di Termini e potenziamento della metro. "Schiaffo alla Sicilia"
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Recovery Plan, Roma boccia il piano della Regione e pure Palermo resta a bocca (quasi) asciutta
„Nessuna traccia del Ponte sullo Stretto nel Recovery Plan e, per quanto riguarda Palermo, nemmeno del recupero dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese (che doveva diventare un centro di produzione cinematografica) e il potenziamento della metropolitana. Stroncata anche l'ambizione della Giunta regionale di ridare nuova vita al Roosevelt con il Centro internazionale di studi su ambiente e salute dell'uomo.
Lo scorso 20 novembre, la Regione aveva approvato un piano che in 28 pagine metteva insieme un elenco di progetti che valevano oltre 20 miliardi di euro. Gran parte delle proposte della Regione per investire la quota siciliana del Recovery Plan però sono state bocciate. Il piano del governo Conte cita espressamente solo poche opere: il potenziamento della linea ferroviaria Palermo-Catania-Messina (precisando che si tratta di velocizzazione e non dell'alta velocità), il completamento dell’autostrada Ragusa-Catania, la costruzione dell'auditorium presso l’ex manifattura Tabacchi di Palermo e una serie di investimenti sulle infrastrutture digitali e contro il dissesto idrogeologico.
"Un altro schiaffo alla Sicilia" secondo l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, che parla di "delitto perfetto". E aggiunge: "Nel pieno della crisi pandemica epocale che stiamo vivendo - prosegue Falcone - gli investimenti miliardari del ‘Recovery Plan’ vengono dipinti da mesi come degni successori delle politiche keynesiane o del Piano Marshall, interventi entrati nella storia dell'occidente. Bene, oggi purtroppo dobbiamo prendere atto della realtà: la Sicilia e il Sud saranno esclusi da una svolta di tale portata grazie a una precisa scelta politica del governo Conte. La Sicilia, ancora nel 2021, è tagliata fuori da'alta velocità per un capriccio ideologico di Pd e Movimento 5 stelle".
Potrebbe interessarti: https://www.palermotoday.it/politica...OF8rFoTcFwF9mw
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza MessaggioE' proprio sbagliata la logica che c'è sotto, immuni non ti protegge minimamente, ti avverte ( quando magari è già troppo tardi ) che hai avuto un possibile contatto con un positivo, quindi che fai? ti metti in autoisolamento? ( spesso perdendo giorni di lavoro ) vai a farti un tampone ? la maggior parte delle persone se ne sbatterebbe e basta
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Originariamente Scritto da The_machine Visualizza MessaggioImmuni non è servita a niente, ma in generale a posteriori queste app di tracciamento si sono rivelate abbastanza inutili.
Il punto è che prima non lo si sapeva, l'idea era che fosse possibile effettivamente circoscrivere i contagi con questi strumenti, quindi non aderendo ci si è in parte preclusi un'opportunità.
Io per molto tempo non mi sono neanche informato su cosa fosse immuni, e nella mia ignoranza tecnologica mi immaginavo qualcosa di superevoluto che per mezzo di algoritmi ti diceva se avevi il covid. Quando ho compreso che si trattava solo di sapere se eri passato accanto a uno che aveva inserito nella app di essere positivo, mi son detto sti cazzi, tutto qui?
e se uno ha il covid e non lo scrive? e se tu passi accanto a una persona che ce l'ha mica è come nei videogiochi che prendi i punti vita, non vuol dire niente. E tutti quelli che non lo scaricano?
come si poteva immaginare che funzionasse?
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Mes, ok a risoluzione di maggioranza sulla riforma. Conte: «Serve coesione per battersi nella Ue».
I voti a favore sono stati 314, i contrari 239, 9 gli astenuti. I frondisti Cinquestelle che hanno annunciato voto non favorevole sono stati alla fine sei.
Via libera della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista del prossimo Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre. I voti a favore sono stati 314, i contrari 239, 9 gli astenuti. Nel documento si dà mandato al Governo per il via libera alla revisione del Mes. L'Assemblea ha bocciato, tra le altre, la risoluzione unitaria di centrodestra. I frondisti Cinquestelle che hanno annunciato voto non favorevole sono stati alla fine sei (Andrea Colletti, Pino Cabras, Fabio Berardini, Alvise Maniero, Maria Lapia, Francesco Forciniti).
L’intesa trovata nella maggioranza sul testo della risoluzione sulla riforma del Mes ha consentito a gran parte del dissenso in casa M5s di rientrare. Anche al Senato i voti contrari M5s non dovrebbero essere più di quattro. Mentre Iv, dopo aver ascoltato le comunicazioni del premier Conte alla Camera, ha firmato la risoluzione di maggioranza sulla riforma del Mes. Nelle fila dell’opposizione Renata Polverini e Renato Brunetta (Forza Italia), hanno abbandonato l'Aula per non partecipare la voto, in dissenso dal gruppo (contrario alla risoluzione di maggioranza). Sono stati 297 i voti a favore, 256 i contrari e sette gli astenuti nell'Aula della Camera sulla parte della risoluzione di maggioranza che impegna il governo «a finalizzare l'accordo politico raggiunto all'eurogruppo e all'ordine del giorno dell'eurosummit sulla riforma del trattato del Mes». A chiedere la votazione per parti separate era stato il deputato Gianluca Rospi del gruppo Misto. In questa specifica votazione la maggioranza ha perso voti rispetto a quella che inglobava la maggior parte della risoluzione, che ha raccolto 314 sì e 239 no.
Conte: sulla ratifica della riforma resta la scelta definitiva delle Camere
Sulla riforma del Mes «resta nella piena disponibilità delle Camere, attraverso la procedura parlamentare di ratifica, la scelta definitiva sull'adesione dell'Italia al nuovo trattato Mes, anche alla luce del più generale stato di avanzamento del pacchetto di riforme dell'Unione economica e monetaria». Non solo. «Ritengo che debbano essere considerate in modo radicale strutture e funzioni del Mes affinché sia trasformato in strumento diverso», rivedendone la natura di meccanismo intergovernativo. A tal proposito l'Italia «si farà promotrice di una proposta innovatrice per integrare il nuovo Mes nell'intera architettura europea. Il modello a cui ispirarsi lo abbiamo già adottato, è il Next Geeneration Eu, che auspico possa diventare una misura strutturale». Così il premier Giuseppe Conte nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue del 10 e 11 dicembre. «Com'è noto - ha aggiunto Conte - la riforma del Mes conteneva il backstop che è obiettivo cardine per il nostro Paese. Grazie al contributo italiano l'Eurogruppo ha trovato un'intesa per introdurlo con due anni di anticipo».
«Serve coesione per battersi in Ue»
Un riferimento il premier lo ha fatto alla fibrillazione di questi giorni all’interno della maggioranza sui capitoli del Mes e del Recovery Fund. «Il governo ha bisogno della massima coesione delle forze di maggioranza per continuare a battersi in Ue. Il confronto dialettico è segno di vitalità e ricchezza ma è senz'altro salutare che sia fatto con spirito costruttivo e che non ci distragga dagli obiettivi» ha sottolineato Conte, che ha tenuto aperta così la porta all’opposizione: «Spesso ho rivolto appello all'opposizione e in alcuni passaggi ho trovato ascolto. Il tavolo del confronto rimane sempre aperto».
Risoluzione maggioranza: ok riforma in logica di pacchetto
La risoluzione della maggioranza sulla riforma del Mes, presentata alla Camera e più tardi al Senato, è identica alla bozza circolata ieri tranne per un passaggio sull'accesso ai fondi europei per la sanità, voluto dal Pd, che nella versione definitiva è stato spostato nella parte finale degli impegni (era nell'introduzione). Elencando gli impegni chiesti al governo in Europa, ora si legge che: «qualsiasi decisione sul ricorso alla linea di credito sanitaria del Mes sia assunta solo a seguito di un preventivo ed apposito dibattito parlamentare e previa presentazione da parte del Governo di un'analisi dei fabbisogni, nonché di un piano dettagliato dell'utilizzo degli eventuali finanziamenti».
Resta l’impegno dell'Esecutivo «a finalizzare l'accordo politico raggiunto all'Eurogruppo e all'ordine del giorno dell'Eurosummit sulla riforma del trattato del Mes». Con una serie di caveat. Nella risoluzione si puntualizza infatti che la riforma complessiva delineate a livello europeo «non può considerarsi conclusiva, vista la logica di pacchetto già ribadita dal Parlamento». E si impegna quindi il Governo «a sostenere la profonda modifica del Patto di stabilità e crescita prima della sua reintroduzione, la realizzazione dell'Edis, il sistema europeo di assicurazione dei depositi bancari, e anche un processo che superi il carattere intergovernativo dello stesso Mes, che sono priorità per il nostro Paese al fine di costruire una nuova stagione dell'integrazione europea». Nel documento si puntualizza che «lo stato di avanzamento dei lavori su questi temi in agenda sarà verificato in vista della ratifica parlamentare della riforma del trattato del Mes».
Tensione nella maggioranza sul Recovery Fund
Resta la tensione però nella maggioranza sul Recovery fund, con il leader di Italia Viva Matteo Renzi che boccia la task force e minaccia voto contrario. Italia viva resta contraria alla cabina di regia immaginata dal premier, formata, oltre che dallo stesso Conte, solo dai ministri dell'Economia, Roberto Gualtieri (Pd), e dello Sviluppo, Stefano Patuanelli (5 Stelle). I renziani ribadiscono che non voterebbero una norma che accentra, secondo loro, i poteri nelle mani di Giuseppe Conte, il quale nominerebbe anche i 6 manager che guiderebbero una tecnostruttura di una novantina di esperti di settore chiamati a gestire l'attuazione dei programmi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, suddiviso in sei capitoli: rivoluzione verde, digitale, infrastrutture, istruzione, inclusione sociale, sanità.
Bonetti: pronta a dimettermi se Conte non ritira task force
L’ultima offensiva in mattinata la ha lanciata la ministra alle Pari Opportunità e alla Famiglia Elena Bonetti che a Radio Capital rispondendo alla domanda: “Se Conte non ritira la task forse lei sarebbe pronta a dimettersi?” ha dichiarato: «Ho giurato sulla Costituzione Italiana che prevede un processo democratico che deve essere tutelato e mantenuto. Nel momento in cui non fossi messa nelle condizioni di rispettare questo giuramento, anche per coscienza personale, sì sarei pronta anche a dimettermi». Un’uscita non apprezzata dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, che ha commentato: «Se ne assumerà le sue responsabilità, come il suo partito».
Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Intanto Elena Murelli, quella che si era intascata il bonus di 600 euro durante il primo lockdown dopo aver criticato l'iniziativa in parlamento definendola "elemosina" da non accettare" viend promossa dalla Lega a responsabile della accademia federale Lega in Emilia Romagna.
Ma io dico, almeno DOPO che vengono beccati a far certe cose, non sarebbe meglio allontanarli alcuni anzichè premiarli dandogli incarichi?
Vi ricordate di Elena Murelli, la deputata della Lega che definiva il bonus di 600 euro per le partite Iva un'elemosina se non poi decidere di richiederlo per sé stessa nonostante lo stipendio da parlamentare da 12mila euro al mese? Doveva essere punita e invece è diventata responsabile dell'Academia Federale Lega in Emilia
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Originariamente Scritto da Lukinosnake Visualizza MessaggioIntanto Elena Murelli, quella che si era intascata il bonus di 600 euro durante il primo lockdown dopo aver criticato l'iniziativa in parlamento definendola "elemosina" da non accettare" viend promossa dalla Lega a responsabile della accademia federale Lega in Emilia Romagna.
Ma io dico, almeno DOPO che vengono beccati a far certe cose, non sarebbe meglio allontanarli alcuni anzichè premiarli dandogli incarichi?
https://www.nextquotidiano.it/elena-...ilia-600-euro/
Il tutto sarebbe da ridere, se non ci fosse sul piatto la più grande occasione di rilancio dell'Italia dei prossimi 20 anni"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
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Passa il Mes, ma è alta tensione.
La lunga giornata del voto sulla riforma del Fondo salva Stati ha il momento clou alle 19 e 30 quando a Palazzo Madama Matteo Renzi si alza e inizia la dichiarazione di voto che è di fatto un ultimatum al premier: «Noi non scambieremo il nostro sì alla proposta di governance con uno strapuntino». Italia viva voterà la riforma del Mes ma Renzi guarda già oltre, al Recovery plan: «La task force non può sostituire il Parlamento: dov’è il sindacato? Ma non è solo un problema di metodo, anche di merito. Come si fa a dare 9 miliardi alla Sanità?». L’avvertimento dell’ex premier arriva forte e chiaro a Conte: «Se c’è una norma che mette la governance con i servizi votiamo no». Infine l’ultimo affondo rimettendo sul tavolo la delegazione ministeriale: «Presidente, se ha bisogno di qualche poltrona ce ne sono tre, due da ministro e una da sottosegretario».
Gli irriducibili del Mes
La risoluzione giallorossa si vota per parti separate: il grosso passa con 314 voti favorevoli, ma i numeri si assottigliano quando si entra nello specifico della riforma del Mes. In questo caso i consensi scendono a quota 297 con 256 contrari e 7 astenuti. E tra i contrari si annoverano ben 13 grillini, dagli irriducibili anti Mes — Alvise Maniero e Raphael Raduzzi — ad Andrea Coletti e Francesco Forniciti. In casa azzurra 16 deputati non partecipano al voto. Ma in realtà, il dissenso si può ascrivere solo al duo Renato Brunetta e Renata Polverini, dall’inizio pro riforma del Mes. Curiosità: non ha preso parte alla votazione la fidanzata del Cavaliere, Marta Fascina. Fonti azzurre assicurano che «si trovava a Valbonne con il presidente». Caso chiuso. Fatto sta che la giornata si arricchisce di un altro passaggio delicato: il voto sul decreto Sicurezza nell’aula di Montecitorio. Il provvedimento ottiene il via libera ma tre grillini si oppongono e 5 si astengono.
Continua su :
Le parole del leader di Italia Viva in Senato: «Un governo non può essere sostituito da una task force, dove sono i sindaci, dove sono i sindacati, dove sono le associazioni di categoria?».
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Il dato di fatto è uno: oltre alla solita passione ne tenersi poltrone e incarichi attualmente ci sono in gioco tanti, tanti miliardi da gestire ed è evidente come ognuno abbia interesse che questi fiumi di denaro scorrano negli alvei che ogni forza politica preferisce.
Ora non sono navie da pensare che il mercimonio e la prostituzione politica non esistano, ma la bassezza politica attuale è tale da non capire (o meglio ignorare) il fatto che tale quantità di danari rappresentano il futuro delle prossime generazioni di italiani."It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
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Originariamente Scritto da Nemesis84 Visualizza Messaggioma dignità e rispetto non si sa più cosa siano da nessuna delle due parti, di cosa ti stupisci? Ieri abbiamo assistito ai M5S che hanno ingoiato l'ennesima perdita di dignità sul MES, abbiamo Salvini che pur di avere visibilità e elemosinare voti fa dirette con Bassetti, il PD che ormai non ha una spina dorsale nemmeno per sbaglio ed è vittima degli eventi... in tutto questo abbiamo un premier scelto da due maggioranze che non rispettano nessuna coalizione votata alle elezioni che ha esautorato il parlamento e campa di comitati, cabine di regia etc e cosa ancora più grave cerca acrobatismi circensi in Europa perchè non ha sostegno politico vero e di lasciar quel posto non ne ha proprio voglia.
Il tutto sarebbe da ridere, se non ci fosse sul piatto la più grande occasione di rilancio dell'Italia dei prossimi 20 anni
La ricercha che quindi fanno i partiti non dove avere piu' nemmeno un senso vero o essere basata su critiche reali. Si scegli una battaglia, si prende una posizione estremamente opposta facendo troppi sloga per pompare gli elettori e nel mentre la si riempie anche di disinformazione o affermazioni senza senso per continuare ad aumentare l'appeal sui "compratori" di quella battaglia, cioe' gli elettori.
Il problema e' che eventualmente si vedra' che tutto non e' bianco o nero e che tante cose dette erano dette solo perche' in quel momento il gioco delle parti imponeva di andare contro quella cosa, che magari non e' nemmeno cosi' come la si descriveva.
Eventualmente arriva la necessita' di trovare il compromesso, perche' per guidare un paese evidentemente le prese di posizione spicciole e che accarezzano la pancia non sono sono sufficenti.
Un esempio sono i 5S che hanno detto cazzate sul Mes per anni, dipingendo anche scenari apocalittici, per puro esercizio di stile, per poi dove ritornare sui loro passi perche' la realta' e' diversa e, come sempre, molto piu' complessa di come la si descrive.
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Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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Imho appena inizia la vaccinazione cade il governoOgni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.Originariamente Scritto da Bob TerwilligerDi solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.
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