If this is your first visit, be sure to
check out the FAQ by clicking the
link above. You may have to register
before you can post: click the register link above to proceed. To start viewing messages,
select the forum that you want to visit from the selection below.
Questo però lo si potrebbe estendere su tutto, anche ad esempio sull'omicidio che a qualcuno potrebbe non stare bene si tratti di un reato.
Se si è arrivati ad un sistema di leggi, a quel punto si deve fare in modo che vengano rispettate.
Non è così, sono cose molto diverse tra loro e poi secondo la tua teoria le leggi una volta promulgate sarebbero incriticabili...
Mi sembra una forzatura o una provocazione esagerata
"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
Non è così, sono cose molto diverse tra loro e poi secondo la tua teoria le leggi una volta promulgate sarebbero incriticabili...
Mi sembra una forzatura o una provocazione esagerata
Assolutamente no, ci sono dei processi che portano alla loro modifica. Questo avviene continuamente.
Assolutamente no, ci sono dei processi che portano alla loro modifica. Questo avviene continuamente.
Certo devi avere un seguito importante per farlo.
rispondi fischi per fiaschi, non ho detto immodificabile, ho detto incriticabile seguendo il ragionamento del tuo post precedente fra l'altro.
Comunque non è questo il punto che mi interessava sottolineare, mi premeva di più il fatto che il concetto di equità nella ridistribuzione delle risorse varia moltissimo dalla sensibilità di ognuno senza che ci sia il giusto o lo sbagliato: il concetto di redistribuzione è giusto, ma non esiste verità assoluta sull'equità dei metodi per la sua declinazione.
"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
Neme, tu come altri, paghi di più di chi guadagna meno non perché lo dice una legge, ma perché siamo una Nazione.
Zbi so che perchè pago più di altri e altri pagano più di me, il mio era un esempio pratico di come l'equa ridistribuzione quando viene applicata, a parità di norma, risulterà troppo o troppo poco penalizzante in base a chi lo chiedi.
Poi se vuoi ti esplodo il mio concetto personale in merito, perchè la mia critica non è sul quanto ma sul cattivo uso delle risorse sia in ottica ridistributiva che di servizio offerto
"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
rispondi fischi per fiaschi, non ho detto immodificabile, ho detto incriticabile seguendo il ragionamento del tuo post precedente fra l'altro.
Comunque non è questo il punto che mi interessava sottolineare, mi premeva di più il fatto che il concetto di equità nella ridistribuzione delle risorse varia moltissimo dalla sensibilità di ognuno senza che ci sia il giusto o lo sbagliato: il concetto di redistribuzione è giusto, ma non esiste verità assoluta sull'equità dei metodi per la sua declinazione.
ah ok, però se fai caso al post originario ho scritto "nel modo (si spera) più equo possibile"
quindi ero ben conscio dell'ambiguità dell'affermazione e delle possibili obiezioni (tipo la tua)
L'idea di fondo è che delle regolamentazioni definite (si spera) con buoni propositi possano essere più sensate dell'evasione ad libitum
ah ok, però se fai caso al post originario ho scritto "nel modo (si spera) più equo possibile"
quindi ero ben conscio dell'ambiguità dell'affermazione e delle possibili obiezioni (tipo la tua)
L'idea di fondo è che delle regolamentazioni definite (si spera) con buoni propositi possano essere più sensate dell'evasione ad libitum
avevo capito, ma quello che intendevo è che in qualsiasi caso anche nello scenario più equo possibile ci sarà qualcuno che non lo riterrà tale e quindi una parte di questi si sentirà autorizzata a raggirare il sistema. Personalmente credo che questo sia in buona parte dovuto al fatto che dovendo fare norme e regole che valgano si ragiona in modo ideale
"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
avevo capito, ma quello che intendevo è che in qualsiasi caso anche nello scenario più equo possibile ci sarà qualcuno che non lo riterrà tale e quindi una parte di questi si sentirà autorizzata a raggirare il sistema. Personalmente credo che questo sia in buona parte dovuto al fatto che dovendo fare norme e regole che valgano si ragiona in modo ideale
E' che non comprendo le conseguenze.
Dal momento che non si può stabilire un'equità tale per tutti, allora bisogna accettare che qualcuno (nel caso specifico molti) raggiri il sistema?
Io dico di no, preferisco che ci sia un monitoraggio puntuale. E di tasse ne pagherei volentieri di meno.
Zbi so che perchè pago più di altri e altri pagano più di me, il mio era un esempio pratico di come l'equa ridistribuzione quando viene applicata, a parità di norma, risulterà troppo o troppo poco penalizzante in base a chi lo chiedi.
Poi se vuoi ti esplodo il mio concetto personale in merito, perchè la mia critica non è sul quanto ma sul cattivo uso delle risorse sia in ottica ridistributiva che di servizio offerto
gli scaglioni di reddito per il calcolo IRPEF, perchè se guadagno di più devo pagare di più?
E la mia risposta era: gli scaglioni irpef, cioè l'addossare un peso tributario più che proporzionale su alcuni rispetto ad altri, si possono giustificare solo con il concetto della solidarietà nazionale. Al di fuori del concetto di solidarietà la progressività dell'irpef è inaccettabile.
Ecco l'esempio:
Condominio. Assemblea dove vengono decisi lavori per zone condivise. La ripartizione delle spese avverrà secondo i millesimi. Nessuno potrebbe accettare, per il fatto di avere molti millesimi, ovvero un appartamento, diciamo, molto più grande dei due più piccoli, di accollarsi le spese anche dei due condomini proprietari degli appartamenti meno grandi.
"Io ho l'appartamento più grande e, ok, pago di più, ma tu nel tuo piccolo devi fare la tua parte".
E' pienamente condivisibile.
Ma ai suoi cittadini più abbienti la Nazione chiede di più. E l'unico motivo per cui questa richiesta non è assurda è perché siamo, come Nazione, uniti e non solo sommati, più che semplici vicini di casa.
Ora, secondo te non condivido il disgusto quando vedo all'interno degli enti statali le ruberie più smaccate?
O non sono d'accordo che gli importi che stabiliscono le aliquote si basano su valutazioni di benessere ormai del tutto anacronistiche?
O non mi in***** quando mi viene inviata la cifra dell'acconto irpef da pagare?
Ma è proprio per questo che va rinfrescata la memoria del "perché", altrimenti il distacco da questo concetto (che non viene certo sanato, anzi, dalla lettura dei quotidiani) aggiunto alla cronaca rende la situazione, più di quanto già lo sia, completamente incomprensibile.
Questo pippone trombonesco dovrebbe rispondere anche alla domanda di The Machine.
E la mia risposta era: gli scaglioni irpef, cioè l'addossare un peso tributario più che proporzionale su alcuni rispetto ad altri, si possono giustificare solo con il concetto della solidarietà nazionale. Al di fuori del concetto di solidarietà la progressività dell'irpef è inaccettabile.
Ecco l'esempio:
Condominio. Assemblea dove vengono decisi lavori per zone condivise. La ripartizione delle spese avverrà secondo i millesimi. Nessuno potrebbe accettare, per il fatto di avere molti millesimi, ovvero un appartamento, diciamo, molto più grande dei due più piccoli, di accollarsi le spese anche dei due condomini proprietari degli appartamenti meno grandi.
"Io ho l'appartamento più grande e, ok, pago di più, ma tu nel tuo piccolo devi fare la tua parte".
E' pienamente condivisibile.
Ma ai suoi cittadini più abbienti la Nazione chiede di più. E l'unico motivo per cui questa richiesta non è assurda è perché siamo, come Nazione, uniti e non solo sommati, più che semplici vicini di casa.
Ora, secondo te non condivido il disgusto quando vedo all'interno degli enti statali le ruberie più smaccate?
O non sono d'accordo che gli importi che stabiliscono le aliquote si basano su valutazioni di benessere ormai del tutto anacronistiche?
O non mi in***** quando mi viene inviata la cifra dell'acconto irpef da pagare?
Ma è proprio per questo che va rinfrescata la memoria del "perché", altrimenti il distacco da questo concetto (che non viene certo sanato, anzi, dalla lettura dei quotidiani) aggiunto alla cronaca rende la situazione, più di quanto già lo sia, completamente incomprensibile.
Questo pippone trombonesco dovrebbe rispondere anche alla domanda di The Machine.
ho peccato inizialmente nel non virgolettare la frase interrogativa che, nell'esempio, era pronunciata da un fantomatico Mario Rossi.
Avevo capito cosa intendevi ed è inutile dire che per quanto mi roda il culo ogni volta che vedo depauperati i miei bonus, mi ricordo che dieci anni fa, pur avendone la possibilità, non son voluto andare all'estero perchè, per quanto fosse più conveniente, ho preferito provare a fare qualcosa di buono in Italia.
Detto questo aggiungo che mi accontenterei anche solo di avere qualche servizio in più dallo stato visto che in sostanza tutto (iperbole) quello di cui ho bisogno poi mi tocca pagarlo privatamente se desidero un servizio decente
"It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"
E dopo i percettori di RDC che lavorano in nero, succede anche questo.
Migranti con lo stipendio da 1.500 euro al mese e intascavano pure gli aiuti di Stato.
Continuavano a percepire l’assegno sociale che spetta di diritto ai richiedenti asilo indigenti. Ma indigenti non lo erano più, dal momento che in provincia di Pordenone avevano trovato un lavoro, in alcuni casi in grado di garantire loro anche 1.200-1.500 euro al mese. Secondo la norma che regola l’accoglienza dei migranti in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato, appena il reddito mensile supera l’assegno sociale, scatta immediata l’uscita dal sistema dell’accoglienza e il singolo richiedente asilo smette di essere a carico dello Stato. Ma era proprio questo il tassello mancante: un centinaio di migranti, infatti, non aveva mai dichiarato alla Prefettura di aver trovato un lavoro e continuava a percepire sia l’assegno sociale che il reddito da dipendente.
I casi
Perlopiù afghani, pakistani oppure originari dell’Africa Sub-sahariana, nella maggior parte dei casi i migranti con in mano un contratto di lavoro avevano trovato un impiego in fabbrica o nell’agricoltura. Braccianti, operai, tutti mestieri fatti di fatica e di turni “scomodi”. I compensi, però, arrivavano anche a 1.500 euro. Cifre che non giustificavano la permanenza nel circuito dell’accoglienza, che oltre al vitto garantisce anche l’alloggio gratuito.
Continuavano a percepire l’assegno sociale che spetta di diritto ai richiedenti asilo indigenti. Ma indigenti non lo erano più, dal momento che in provincia di Pordenone avevano trovato...
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Log into Facebook to start sharing and connecting with your friends, family, and people you know.
Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
Originariamente Scritto da Sean
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
We process personal data about users of our site, through the use of cookies and other technologies, to deliver our services, personalize advertising, and to analyze site activity. We may share certain information about our users with our advertising and analytics partners. For additional details, refer to our Privacy Policy.
By clicking "I AGREE" below, you agree to our Privacy Policy and our personal data processing and cookie practices as described therein. You also acknowledge that this forum may be hosted outside your country and you consent to the collection, storage, and processing of your data in the country where this forum is hosted.
Commenta