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Bisognerebbe anche capire QUANTI impiegati di un'azienda avrebbero le capacita' di essere un executive. Davvero molto pochi.
Il punto però non è questo. È sacrosanto che ci siano differenze. La questione è essenzialmente quale livello di dignità si vuole dare a chi sta in basso. Tutto qui. Senza nulla togliere a chi sta più in alto. Perché non mi stancherò mai di ripeterlo, io quando vado a comprare un abito, ho bisogno del commesso che me lo vende. E personalmente preferisco che quel commesso, anche senza possedere skill importanti, sia pagato in modo degno. Perché comunque qualcuno a vendermi quel dannato abito deve esserci e non è giusto che non venga pagato in modo dignitoso. Si può discutere su quale sia una paga dignitosa, ma è un altro discorso.
Parlate di USA o Italia? Poi la disuguaglianza dipenderà solo in parte dagli executive.
In Nordamerica, in Europa e in Giappone la disuguaglianza è diminuita fino agli anni '70, poi è tornata ad aumentare. Il fenomeno è stato più accentuato in USA e UK.
A livello mondiale, la disuguaglianza è diminuita. Questo perché il benessere nei paesi in via di sviluppo è aumentato a dismisura - la fame è quasi completamente scomparsa, guerra e malattia sono ai minimi storici. E' la parte della storia assente dalla narrativa mainstream. Proprio questo aumento di benessere ha portato all'esplosione demografica alla base delle migrazioni. Naturalmente chi emigra dai paesi africani e dal subcontinente indiano non è lo strato più povero e bisognoso.
Si è sempre detto di insegnare ai bisognosi a pescare, invece di regalare pesce. E' quello che è stato fatto grazie agli sforzi internazionali, con WTO, WHO quando funzionava, FAO.
Se la consideriamo come la "guerra" che hanno le aziende per accaparrarsi lo staff piu' preparato posso concordare, ma io mi riferivo alla dietrologia che spesso accompagna chi discute dell'argomento sul piano morale e se questa "guerra" porti effettivamente dei benefici in termini di crescita o sia fine a se' stessa. In quest'ultimo caso, non concordo e francamente pensavo la volessi discutere in questi termini.
Gli stipendi executive sono molto piu' alti anche a parita' di competenze, tempo impiegato e responsabilita'/rischi.
La guerra è intesa come l'aumento smodato degli stipendi e dei benefit ad alti livelli professionali per accaparrarsi i migliori talenti. Guerra che poi ha effetti paradossali perché il modo in cui si valuta il talento è idiosincratico, il che poi è la critica all'originale articolo. Infatti la critica si rivolge all'idea di usare la war for talents come sistema (ovvero se sia possibile), non al fatto che essa esista.
Già il fatto che nelle nazioni occidentali tutti abbiano pari opportunità è opinabile. Il vero problema però è che un altro driver primario della carriera è l'occasione, la quale ha una componente casuale.
Originariamente Scritto da Sean
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
Bisognerebbe anche capire QUANTI impiegati di un'azienda avrebbero le capacita' di essere un executive. Davvero molto pochi.
Certo, però mi riferivo al fatto che molta ricchezza non deriva dal reddito di qualche c-level, ma piuttosto dal patrimonio accumulato (specialmente in Italia)
Il punto però non è questo. È sacrosanto che ci siano differenze. La questione è essenzialmente quale livello di dignità si vuole dare a chi sta in basso. Tutto qui. Senza nulla togliere a chi sta più in alto. Perché non mi stancherò mai di ripeterlo, io quando vado a comprare un abito, ho bisogno del commesso che me lo vende. E personalmente preferisco che quel commesso, anche senza possedere skill importanti, sia pagato in modo degno. Perché comunque qualcuno a vendermi quel dannato abito deve esserci e non è giusto che non venga pagato in modo dignitoso. Si può discutere su quale sia una paga dignitosa, ma è un altro discorso.
Inviato dal mio SM-G950F utilizzando Tapatalk
Per forza di cose se vuoi dare più soldi a chi guadagna meno devi togliere a chi guadagna di più. L'alternativa consisterebbe nel ridurre sprechi e nell'efficientare, sempre che sia possibile.
Nel primo caso togliere incentivi a chi produce più ricchezza è piuttosto rischioso, potrebbe essere un boomerang.
Per forza di cose se vuoi dare più soldi a chi guadagna meno devi togliere a chi guadagna di più. L'alternativa consisterebbe nel ridurre sprechi e nell'efficientare, sempre che sia possibile.
Nel primo caso togliere incentivi a chi produce più ricchezza è piuttosto rischioso, potrebbe essere un boomerang.
E allora rendiamo legale lo sfruttamento fino alla schiavitù. Basta essere tutti d'accordo ovviamente. Certo è che se poi mi si viene a parlare di accoglienza e integrazione per gli immigrati, non ci si offenda se rispondo con una pernacchia.
Il punto però non è questo. È sacrosanto che ci siano differenze. La questione è essenzialmente quale livello di dignità si vuole dare a chi sta in basso. Tutto qui. Senza nulla togliere a chi sta più in alto. Perché non mi stancherò mai di ripeterlo, io quando vado a comprare un abito, ho bisogno del commesso che me lo vende. E personalmente preferisco che quel commesso, anche senza possedere skill importanti, sia pagato in modo degno. Perché comunque qualcuno a vendermi quel dannato abito deve esserci e non è giusto che non venga pagato in modo dignitoso. Si può discutere su quale sia una paga dignitosa, ma è un altro discorso.
Anche li dipende. Un commesso da Gucci con ottime skills, conoscenza delle lingue e professionalita' non e' uguale al commesso che vende magliette. Gli stipendi dipendono anche dalle entrate che i negozi hanno, calcolando che spesso i negozi di questo genere hanno costi di gestione immensi (ad esempio affitto) in relazione al margine che hanno sull'abbigliamento che vendono (generalmente 20-40% margine se non consideriamo grandi marche).
Possiamo argomentare che siano entrambi commessi, ma non sono gli stessi e non lavorano nello stesso posto.
Nel primo caso togliere incentivi a chi produce più ricchezza è piuttosto rischioso, potrebbe essere un boomerang.
ESATTO. E' la stessa cosa che dicevo riguardo un altro argomento.
Ogni stato e' libero di non voler dare sgravi fiscali alle grandi aziende o imprenditori, ma non si lamenti poi che nel momento in cui se ne va (cosa legittima) se ne vanno anche centinaia/migliaia di posti di lavoro e tantissime tasse che lo stato avrebbe in piu'.
E allora rendiamo legale lo sfruttamento fino alla schiavitù. Basta essere tutti d'accordo ovviamente. Certo è che se poi mi si viene a parlare di accoglienza e integrazione per gli immigrati, non ci si offenda se rispondo con una pernacchia.
Volevo solo farti ragionare sul fatto che non esiste la bacchetta magica che crea ricchezza per tutti.
Dai a qualcuno e togli da qualcun altro.
Valutare poi le conseguenze è molto complesso perchè appunto, magari alzi la paga minima ad una categoria di lavoratori e ti ritrovi aziende che falliscono licenziando così altri lavoratori. O magari lo stesso potenziale imprenditore valuta che il rischio non vale il potenziale beneficio e non crea lavoro, torna a fare il dipendente o magari se ne va all'estero.
E allora rendiamo legale lo sfruttamento fino alla schiavitù. Basta essere tutti d'accordo ovviamente. Certo è che se poi mi si viene a parlare di accoglienza e integrazione per gli immigrati, non ci si offenda se rispondo con una pernacchia.
Tra legalizzare la schiavitu' e dare incentivi a chi il lavoro lo crea per crescere e crearne ancora di piu' c'e' un mare in mezzo eh.
Il ragionamento non e' lontano da: "se non e' possibile avere la pace assoluta, allora cominciamo a sganciarci bombe atomiche a vicenda".
Un equilibrio e' importante trovarlo e chi ha molto peso sulla bilancia e' lo stesso che il lavoro lo crea per gli altri e senza il quale non ce ne sarebbe proprio.
Anche li dipende. Un commesso da Gucci con ottime skills, conoscenza delle lingue e professionalita' non e' uguale al commesso che vende magliette. Gli stipendi dipendono anche dalle entrate che i negozi hanno, calcolando che spesso i negozi di questo genere hanno costi di gestione immensi (ad esempio affitto) in relazione al margine che hanno sull'abbigliamento che vendono (generalmente 20-40% margine se non consideriamo grandi marche).
Possiamo argomentare che siano entrambi commessi, ma non sono gli stessi e non lavorano nello stesso posto.
In che modo sarebbe un male offrire di piu' della media per avere il meglio che c'e' sul mercato del lavoro scusa?
ESATTO. E' la stessa cosa che dicevo riguardo un altro argomento.
Ogni stato e' libero di non voler dare sgravi fiscali alle grandi aziende o imprenditori, ma non si lamenti poi che nel momento in cui se ne va (cosa legittima) se ne vanno anche centinaia/migliaia di posti di lavoro e tantissime tasse che lo stato avrebbe in piu'.
Meglio il 50% di qualcosa che il 100% di nulla.
Ma la differenza tra i 2 commessi già esiste. Domanda diretta, sì o no, è giusto che un commesso lavori 70h a settimana, sabati e domeniche compresi, per 1000€ al mese? A Roma, dove con 1000€ al mese non vivi. Secondo me no, se il negozio non può offrire di più, è giusto che chiuda in quanto non sostenibile se non basandosi sullo sfruttamento. Dimmi la tua.
Volevo solo farti ragionare sul fatto che non esiste la bacchetta magica che crea ricchezza per tutti.
Dai a qualcuno e togli da qualcun altro.
Valutare poi le conseguenze è molto complesso perchè appunto, magari alzi la paga minima ad una categoria di lavoratori e ti ritrovi aziende che falliscono licenziando così altri lavoratori. O magari lo stesso potenziale imprenditore valuta che il rischio non vale il potenziale beneficio e non crea lavoro, torna a fare il dipendente o magari se ne va all'estero.
Quoto. Oppure alzi il RRP a fronte di costi di gestione maggiori e l'aquirente non compra piu' prodotti a sufficenza e finiscono male sia l'imprendiotre che i lavoratori.
I tutti questi possibilissimi casi il collasso arriva comunque.
Ma veramente siete convinti che le paghe basse in Italia dipendano solo dal regime fiscale? Cioè, dite seriamente o vi fa comodo pensarla così? Avete letto pochi giorni fa che è finalmente emerso il problema delle cooperative?
Ma la differenza tra i 2 commessi già esiste. Domanda diretta, sì o no, è giusto che un commesso lavori 70h a settimana, sabati e domeniche compresi, per 1000€ al mese? A Roma, dove con 1000€ al mese non vivi. Secondo me no, se il negozio non può offrire di più, è giusto che chiuda in quanto non sostenibile se non basandosi sullo sfruttamento. Dimmi la tua.
Concordo ed infatti ho detto numerose volte che sono a favore di un minimo salariale, ben consapevole che pero' probabilmente portera' anche delle chiusure. Chiusure che forse non faranno piu' arrivare un centesimo l commesso citato, il quale non so se la prenderebbe esattamente bene, al netto di non dover piu' lavorare 70 ore la settimana. C'e' anche questo da considerare, ma in sostanza sono favorevole a quello che dici.
Ma veramente siete convinti che le paghe basse in Italia dipendano solo dal regime fiscale? Cioè, dite seriamente o vi fa comodo pensarla così? Avete letto pochi giorni fa che è finalmente emerso il problema delle cooperative?
Inviato dal mio SM-G950F utilizzando Tapatalk
Io non ho letto ancora.
Riguardo la prima domanda, se sento dalla mattina alla sera imprenditori che dicono di avere stipendi miseri a causa dei costi altissimi non saprei cosa pensare. O mentono, e quindi tante discussioni che abbiamo fatto qui parlando di gente che ha business models fallimentari e si meraviglia di fallire dopo 2 mesi di mancati introiti sono fuffa, oppure dicono la verita' e le paghe basse dipendono dal fatto che i prezzi debbano essere contenuti al netto di costi alti.
In che modo sarebbe un male offrire di piu' della media per avere il meglio che c'e' sul mercato del lavoro scusa?
E soprattutto, dove ho scritto che sia un male?
Per gli executive di sicuro è un bene.
Per i business non è chiaro. Perché si fa in fretta a dire "il meglio", senza considerare che quello che sale di conseguenza è lo stipendio dell'executive medio e non solo di quello top. Il problema basilare della business governance sono i differenti obiettivi di management, board e azionisti.
Per la società nel suo complesso, vedremo come si evolverà la bolla finanziaria degli student loans negli USA, e se noi seguiremo la stessa strada.
Originariamente Scritto da Sean
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
Riguardo la prima domanda, se sento dalla mattina alla sera imprenditori che dicono di avere stipendi miseri a causa dei costi altissimi non saprei cosa pensare. O mentono, e quindi tante discussioni che abbiamo fatto qui parlando di gente che ha business models fallimentari e si meraviglia di fallire dopo 2 mesi di mancati introiti sono fuffa, oppure dicono la verita' e le paghe basse dipendono dal fatto che i prezzi debbano essere contenuti al netto di costi alti.
Sarebbe interessante l'opinione di Sergio al riguardo. Da quanto ho capito lui è andato all'estero...
Concordo ed infatti ho detto numerose volte che sono a favore di un minimo salariale, ben consapevole che pero' probabilmente portera' anche delle chiusure. Chiusure che forse non faranno piu' arrivare un centesimo l commesso citato, il quale non so se la prenderebbe esattamente bene, al netto di non dover piu' lavorare 70 ore la settimana. C'e' anche questo da considerare, ma in sostanza sono favorevole a quello che dici.
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