Quando la realtà superà la fantasia
In questi giorni diversi politici italiani hanno scritto una lettera, poi pubblicata su un giornale tedesco, dove si invitavano sindaci e governatori a discostarsi dall'Olanda sulla questione dei Coronabonds, nello stesso periodo in cui leader di altri paesi, tra cui la Spagna e Francia, stanno usando soft powers per convincere la Germania a darci fiducia.
Insomma, stanno provando, che se maldestramente (ci torno dopo) a trovare un punto di incontro in un momento nel quale la diplomazia è fondamentale.
Nello stesso periodo il giornale tedesco Bild, scrive un articolo a favore dell'Italia, empatizzando sulla situazione attuale.
Cosa potrebbe andare storto?
Probabilmente la Meloni che chiede che venga rimossa la bandiere europea https://m.ilgiornale.it/news/politic...o-1849275.html
e Il Corriere, che scrive un articolo definendo la lettera di supporto di Bild come ipocrita e falsa https://www.corriere.it/esteri/20_ap...09d6cca4.shtml
Adesso, ditemi voi se un paese che lancia questo genere di messaggi contrastanti dà, in mondo-visione, l'idea di una paese coeso, degno di fiducia e credibilità, oppure un paese di minchioni o, nel migliore dei casi, di psicopatici.
Io penso che un nazionalista vero dovrebbe avere a cuore l'immagine del paese e certe bambinate, del tutto prive di possibili benefici, dovrebbe criticarle fortemente.
Invece siamo tutti qui a parlare di "orgoglio nazionale" mentre dimostriamo al mondo che non riusciamo a metterci d'accordo manco tra di noi su una cosa che sia UNA, mentre sperimentiamo modi fantasiosi per litigare con tutti e rimanere soli, poveri e pazzi ad abbaiare alla luna.
Detto questo, sebbene apprezzi lo sforzo di cercare la diplomazia in ogni modo (che è sempre meglio dello scontro) cercare di fare leva sull'empatia dicendo alla Germania di ricordarsi di come l'abbiaml aiutata nel dopoguerra fa, IMHO, un pelo tenerezza, visto e considerato che anche noi eravamo "il nemico" insieme a loro, salvo poi saltare sull'altro carro all'ultimo secondo, come solitamente facciamo su tutto.
In questi giorni diversi politici italiani hanno scritto una lettera, poi pubblicata su un giornale tedesco, dove si invitavano sindaci e governatori a discostarsi dall'Olanda sulla questione dei Coronabonds, nello stesso periodo in cui leader di altri paesi, tra cui la Spagna e Francia, stanno usando soft powers per convincere la Germania a darci fiducia.
Insomma, stanno provando, che se maldestramente (ci torno dopo) a trovare un punto di incontro in un momento nel quale la diplomazia è fondamentale.
Nello stesso periodo il giornale tedesco Bild, scrive un articolo a favore dell'Italia, empatizzando sulla situazione attuale.
Cosa potrebbe andare storto?
Probabilmente la Meloni che chiede che venga rimossa la bandiere europea https://m.ilgiornale.it/news/politic...o-1849275.html
e Il Corriere, che scrive un articolo definendo la lettera di supporto di Bild come ipocrita e falsa https://www.corriere.it/esteri/20_ap...09d6cca4.shtml
Adesso, ditemi voi se un paese che lancia questo genere di messaggi contrastanti dà, in mondo-visione, l'idea di una paese coeso, degno di fiducia e credibilità, oppure un paese di minchioni o, nel migliore dei casi, di psicopatici.
Io penso che un nazionalista vero dovrebbe avere a cuore l'immagine del paese e certe bambinate, del tutto prive di possibili benefici, dovrebbe criticarle fortemente.
Invece siamo tutti qui a parlare di "orgoglio nazionale" mentre dimostriamo al mondo che non riusciamo a metterci d'accordo manco tra di noi su una cosa che sia UNA, mentre sperimentiamo modi fantasiosi per litigare con tutti e rimanere soli, poveri e pazzi ad abbaiare alla luna.
Detto questo, sebbene apprezzi lo sforzo di cercare la diplomazia in ogni modo (che è sempre meglio dello scontro) cercare di fare leva sull'empatia dicendo alla Germania di ricordarsi di come l'abbiaml aiutata nel dopoguerra fa, IMHO, un pelo tenerezza, visto e considerato che anche noi eravamo "il nemico" insieme a loro, salvo poi saltare sull'altro carro all'ultimo secondo, come solitamente facciamo su tutto.
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