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Certamente. Già tirato in ballo il problema della globalizzazione e dell'estensione del corporativismo e lobbismo a livello mondiale.
Stavamo però parlando di USA e qui è molto più visibile il fenomeno, tutto qui.
Torna a salire la spesa previdenziale in rapporto al Pil, al 16,6%. La crescita nominale degli assegni dal 2000 ha doppiato quella degli stipendi. Ampie dispar…
MILANO - Spesa pensionistica in aumento in rapporto al Pil, dopo un triennio di calo. Ampie disuguaglianze di reddito, tanto che più di un pensionato su tre riceve ogni mese meno di mille euro lordi e il 12,2% non supera i 500 euro, mentre - dall'altra parte della forbice - al quinto con i redditi pensionistici più ricchi va il 42,4% della spesa complessiva. E' questa la fotografia scattata dall'Istat sui 16 milioni di italiani che beneficiano di una pensione, un numero stabile nel 2018 (anno analizzato dagli statistici) rispetto al rapporto antecedente. Spesa di nuovo in crescita sul Pil
Mentre il governo ragiona di come superare Quota 100 evitando uno 'scalonè tra chi ha potuto aderire alla finestra voluta dalla Lega e chi dovrà rinunciarvi, l'Istat traccia il quadro dell'esistente. E calcola come lo Stato abbia speso 293 miliardi di euro in prestazioni pensionistiche (+2,2% nel 2018 sul 2017), ovvero il 16,6% della ricchezza nazionale: valore appena più alto del 2017 ma sufficiente per segnare "un'interruzione del trend decrescente osservato nel triennio precedente. Infatti, dopo l'aumento del rapporto tra spesa pensionistica e Pil indotto dalla forte contrazione dell'economia negli anni di crisi (con un picco del 17% nel 2014), l'andamento più favorevole della crescita e il dispiegamento degli effetti delle riforme sulla spesa hanno determinato una sua riduzione fino al minimo del 16,5% nel 2017".
Il rapporto dà forma plastica a come la riforma Fornero e l'allungamento della permanenza al lavoro stia controbilanciando l'invecchiamento italiano. Nel 2018 c'erano infatti 606 pensionati da lavoro ogni mille persone occupate, mentre erano 683 nel 2000. "Il rapporto è diminuito di quasi 6 punti nei sei anni successivi alla riforma del sistema pensionistico del 2012, mentre nei precedenti dodici anni si era ridotto di 2 punti". Dove ricadono (e quanto valgono) le pensioni
La geografia delle pensioni italiane è pesantemente sbilanciata. Sul Nord arriva oltre la metà della spesa complessiva, soprattutto per le cosiddette prestazioni IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) che prevedono una precedente contribuzione da parte del percettore o di un familiare. "Anche tenendo conto delle differenze territoriali nella struttura per età della popolazione - dettaglia l'Istat - il tasso di pensionamento risulta più elevato al Nord (262 pensionati ogni 1.000 abitanti), scende nel Mezzogiorno (257) ed è in assoluto più basso al Centro (253). In media si calcolano 259 pensionati ogni 1.000 abitanti".
E’ così.
Purtroppo un sistema a ripartizione non regge (in sintesi estremissimissima)se ci sono relativamente pochi giovani lavoratori...e ben retribuiti.
Sul metodo (contributivo/retributivo) si puo’ poi discutere sulle mille criticita’
Vittoria netta, specie sul campo degli export, come scrivevo tempo fa.
Originariamente Scritto da Alberto84
Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano
Originariamente Scritto da debe
Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
Originariamente Scritto da Zbigniew
Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.
“La sede di via Trionfale e il plesso di via Taverna accolgono alunni appartenenti a famiglie del ceto medio-alto, mentre il plesso di via Assarotti accoglie alunni di estrazione sociale medio-bassa”. Così l’Istituto Comprensivo “Via Trionfale” a Roma si presenta sul suo sito web: alunni divisi in base al reddito delle famiglie, e sistemati in …
beh si sa che certe scuole sono più per i ceti alti e viceversa, inutile scandalizzarsi se qualcuno ha l'onestà di esplicitarlo
è una cazzata, perchè un conto sono i discorsi al bar, in cui si può dire di tutto, altra cosa sono le comunicazioni istituzionali.
questa è una cosa che gli italiani non hanno mai capito
beh si sa che certe scuole sono più per i ceti alti e viceversa, inutile scandalizzarsi se qualcuno ha l'onestà di esplicitarlo
Qui stiamo parlando dello stesso istituto che ha diviso in piu sedi ricchi / poveri e immigrati / ricchi con figli dei servitori degli stessi.
L'onesta' non c'entra una cippa. Non stiamo parlando di piu' istituti o un confronto tra istituti privati e non. E' solo una ghettizzazione questa.
Immagina per un attimo che tu voglia iscrivere tuo figlio in una specifica sede di un istituto scolastico perche' e' vicina a casa tua ma, per ipotesi, ti dicessero che tuo figlio dovebbe andare in un'altra, non perche' c'e' una differenza di prezzo o servizi, ma perche' non e' ricco abbastanza per stare a contatto con altri bambini.
è una cazzata, perchè un conto sono i discorsi al bar, in cui si può dire di tutto, altra cosa sono le comunicazioni istituzionali.
questa è una cosa che gli italiani non hanno mai capito
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