sempre deppiù......è un periodo poco buono per me.
Juve Campione:godooooooooooooooooo..........
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Juventus – Parma 2-0
La Juventus domina e vince la sfida casalinga contro il Parma grazie alle reti di Del Piero e Ibrahimovic. Grande affluenza di pubblico al Delle Alpi. I tifosi sostengono a gran voce i bianconeri, che mostrano fin dai primi minuti una forma strepitosa. Fabio Capello ritrova Ibrahimovic, che ha scontato la squalifica, e lo affianca a Del Piero. Saranno proprio i due attaccanti a firmare il 2-0 con cui si chiude un primo tempo dominato dalla Juventus e giocato quasi costantemente nella metà campo del Parma. Ci provano in avvio Emerson e Ibrahimovic, in entrambi i casi è bravo Frey a intervenire. Al 6’ arriva il gol del vantaggio: punizione di Camoranesi, testa di Del Piero che insacca (1-0). Il raddoppio arriva al 23’. Nedved dalla destra serve Camoranesi, colpo di testa deviato in angolo. Sugli sviluppi del corner, battuto dallo stesso italo-argentino, Ibrahimovic interviene di testa e mette in rete (2-0). Al 30’ è ancora lo svedese a rendersi pericoloso, ma la sua conclusione viene respinta da Frey. Al 38’ bella azione di Del Piero che al limite dell’area si libera bene di un avversario e prova il sinistro che però termina alto. Per il Parma da segnalare al 20’ un tiro di Camara a lato e al 32’ una conclusione di Bresciano alta.
Nella ripresa la Juventus amministra il doppio vantaggio e tenta di rendere più cospicuo il bottino. Al 9’ ci prova Camoranesi di testa, pallone a lato. Un minuto più tardi tocca a Del Piero su punizione, alta. Al 17’ è la volta di Nedved, Frey interviene. Al 32’ tiro di Ibrahimovic parato. Buffon si mette in evidenza in due occasioni: al 21’ quando anticipa Dessena sotto porta e tre minuti dopo parando un’insidiosa punizione di Bresciano. Splendida al 37’ la punizione di Del Piero, Frey manda in angolo. Il portiere del Parma è ancora protagonista un minuto più tardi, quando respinge un destro di Ibrahimovic. Al 42’, dopo le sostituzioni di Camoranesi con Birindelli e di Del Piero con Trezeguet, arriva il momento di Ferrara. Tutto lo stadio sa che il grande Ciro, che ha già deciso di ritirarsi a fine campionato, è a quota 499 presenze in serie A e invoca il suo nome a gran voce. E’ ora: Del Piero incita il pubblico ad applaudire il suo amico e compagno di tante vittorie, così l’ingresso in campo del difensore napoletano, che raggiunge quota 500, è accompagnato da un boato. E, festa nella festa, il Milan pareggia a Lecce e scende a – 5 a due giornate dalla fine.
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Juventus campione d’Italia. I bianconeri festeggiano il 28° scudetto davanti alla televisione. Il passo falso del Milan contro il Palermo consegna matematicamente il tricolore alla truppa di Capello. Una galoppata travolgente, quella dei bianconeri: in testa dall’inizio alla fine, hanno vinto il braccio di ferro con il Milan aggiudicandosi lo scontro diretto a San Siro. Una vittoria che ha tanti padri: dal nuovo tecnico, capace di costruire una corazzata solida e dalla incrollabile mentalità vincente, alla società, con la triade Moggi-Giraudo-Bettega in primo piano, che ha saputo fare le nozze con i fichi secchi: vincere senza spendere più di tanto. E poi, naturalmente, i protagonisti: i giocatori. Dalla vecchia guardia: Buffon, Zambrotta, Thuram, Nedved, che hanno dato l’esempio, ai nuovi cruciali acquisti, Cannavaro, Emerson ed Ibrahimovic su tutti. E poi Del Piero: dopo una stagione di alti e bassi, ha griffato la volata finale. Da capitano.
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La juve ha meritato di vincerlo per la pochezza e per la forma fisica dimostrata dal milan nelle ultime 6 partite.
..........e a posteriori le dichiarazioni fatte da Galliani e Ancelotti quando le 2 squadre erano ancora a pari punti (ossia "noi baratteremmo a mani basse la CL per lo scudetto"), non mi sembrano così limpide.......
Cmq complimenti ai gobbi.sigpicOriginariamente Scritto da SergioNon posso consigliare dosaggi differenti da quelli in etichetta, dovete leggere tra le righeOriginariamente Scritto da IvAn#89non c'è scritto niente tra le righe come dosaggi...
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Originariamente Scritto da JOBLACKLa juve ha meritato di vincerlo per la pochezza e per la forma fisica dimostrata dal milan nelle ultime 6 partite.
..........e a posteriori le dichiarazioni fatte da Galliani e Ancelotti quando le 2 squadre erano ancora a pari punti (ossia "noi baratteremmo a mani basse la CL per lo scudetto"), non mi sembrano così limpide.......
Cmq complimenti ai gobbi.
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Serie A: le pagelle della Juventus campione d`Italia 20/05/2005
E` Capello a meritare il voto migliore
(DS) - Milano, 20 maggio - Le pagelle della Juventus, campione d’Italia.
PORTIERI
Buffon 8 - Una annata al di sotto delle sue grandi potenzialità. In diversi casi nella testa di tutti si è insinuato il tarlo di una sua indecisione, di un suo errore. Forse è uscito male a Reggio Calabria, forse poteva essere più reattivo sul colpo di testa di Cruz al Delle Alpi, ma poi tutto è svanito. Proprio così; a San Siro Inzaghi si è presentato solo davanti a lui e Gianluigi ha compiuto la parata scudetto. Dopo un grande intervento lo vedi sempre esultare come un bomber. Perché no? Anche i portieri meritano di gioire. Chi ha il coraggio di dire il contrario alzi la mano…
Chimenti e Bonnefoi sv - Con un gigante come Buffon non resta che guardare le gare seduti in panchina o in tribuna con gli occhi strabuzzati.
DIFENSORI
Birindelli 6 - Come le api operaio ha lavorato duramente nell`ombra per tutta la stagione e quando è stato chiamato in causa non ha mai demeritato.
Cannavaro 9 - Il difensore "sul viale del tramonto" passato dall`Inter alla Juventus non è mai giunto a Torino. Con il passaggio alla corte di Capello ha ritrovato smalto e cattiveria agonistica. A Parma saltava come un grillo, a Milano faticava a recuperare un pallone. Con la maglia della Juventus è tornato l`elemento esplosivo indispensabile alla nostra Nazionale. Una sera ha visto la sua faccia sbattuta in televisione a causa di una flebo lecita datata anni luce fa. Lui ha fatto spallucce rispondendo con un gol al Bologna. Poi nella gara scudetto con il Milan è stato invalicabile. C`è chi giura di avergli contato quattro gambe. Applausi, altro non si può dire.
Ferrara sv - Più che un gregario un allenatore in seconda. Sempre pronto a dare un consiglio è stato il collante dello spogliatoio. Ha collezionato 500 gettoni in Serie A. E` ingiudicabile per l`annata, ma un 10 con lode alla carriera non può proprio toglierglielo nessuno.
Montero sv - Anni fa era un difensore coriaceo con il vizietto del fallo da "rosso". Adesso non ha più lo sprint di un tempo e le gambe lo hanno un po` abbandonato. Più spettatore non pagante che giocatore. Ingiudicabile.
Pessotto 7 - Come Birindelli ha atteso il suo turno senza fiatare e quando Capello lo ha utilizzato ha dimostrato tutta la sua utilità. Non ha più i 90 minuti nelle gambe, ma copre la sua corsia con diligenza e mette ancora al centro qualche cross interessante.
Thuram 8 - Ritrovato il vecchio amico Cannavaro al fianco si è girato verso la porta per vedere il colore della maglia di Buffon. Per un attimo deve avere creduto di essere tornato a Parma indietro nel tempo. Bravissimo nei recuperi ha dimostrato che l`intesa con un vecchio compagno non si dimentica mai. E` come andare in bicicletta. Oltretutto simbolo di correttezza e fair-play.
Zambrotta 6 - La peggiore annata da quando è a Torino. Comunque sufficiente data la sua grande predisposizione alla corsa. Ha iniziato a macinare chilometri ad inizio stagione e non si è ancora fermato. Peccato che però non sia mai arrivato da qualche parte. Manca di precisione nei cross e ha il solito problemino nelle conclusioni: non becca mai la porta. In ogni caso ha dato l`anima. Onore anche a lui.
Zebina 6.5 - Il rissoso spilungone francese ha lasciato la sua rabbia repressa a Roma. Ad inizio stagione ha dimostrato grande propensione nel ruolo di terzino, poi la dea bendata lo ha abbandonato e gli infortuni lo hanno bloccato. Comunque utile per la conquista dello scudetto.
CENTROCAMPISTI
Appiah sv - Capello non lo ha "visto" per parecchio tempo. Il tecnico ha quasi sempre preferito Blasi e lui ha fatto registrare un minutaggio molto basso. Sembrava dover partire a gennaio, è rimasto ed ha partecipato alla festa.
Blasi 6 - C`è chi lo definisce un interditore vecchio stampo e chi invece lo addita come un rude picchiatore. Di certo non ha piedi vellutati, ma è stato sicuramente utile per diverso tempo al fianco di Emerson, coprendo le spalle al brasiliano e inseguendo i centrocampisti avversari senza sosta.
Camoranesi 9.5 - Capelli legati e gambe in spalla. Ha trascinato la squadra rendendosi protagonista di una stagione oltre qualsiasi aspettativa. Ad inizio campionato tutti vedevano Olivera in vantaggio su di lui. Ma l`italoargentino non ha mollato e si è conquistato a suon di grandi prestazioni una maglia da titolare. Giocatore fondamentale per la conquista del tricolore.
Emerson 8 - Meno appariscente rispetto alle annate di Roma, ma sicuramente indispensabile. Ha fatto da cerniera tra difesa e attacco recuperando un numero imprecisato di palloni e dando ordine alla manovra. Nel finale di stagione è un po` calato a causa dell`alto minutaggio accumulato.
Kapo sv - Di lui si ricordano solo qualche sgroppata e un gol annullato a Reggio Calabria che forse poteva cambiare la sua annata. Non è un attaccante e neanche un`ala. Di difficile collocazione, ha avuto poche occasioni.
Nedved 7 - L`ex Pallone d`Oro ha dovuto tribulare per tutto il campionato. L`infortunio subito agli Europei non ha reso la vita facile al ceco che però ha lavorato duramente per tutta la stagione e a fasi alterne ha mostrato ancora a tutti i numeri che lo hanno sempre contraddistinto. Sicuramente non la stagione migliore della sua carriera, ma le reti con il Bologna e con la Lazio pesano come macigni. Determinante, nonostante l`orologio dica che è quasi ora di smettere.
Olivera 6.5 - Doveva essere l`arma segreta di Capello. Ad inizio stagione tutti pensavano che avrebbe ottenuto la maglia di Camoranesi. Invece l`italoargentino lo ha costretto a vivere una stagione da gregario. Si è comunque ritagliato dei momenti di gloria che non dimenticherà. Questo tricolore può considerarlo anche suo.
Tacchinardi sv - Relegato ai margini ha il merito di non avere mai fiatato. Mai una parola fuori posto. Nessuna polemica a dimostrazione che si può essere grandi anche fuori dal campo.
ATTACCANTI
Del Piero 9 - Doveva vivere una stagione da comprimario, ritrovarsi a guardare Ibrahimovic e Trezeguet correre felici sui prati della Serie A e invece Pinturicchio è ancora una volta stato determinante. Capello lo ha sostituito con una cadenza cronica e quando ha potuto lo ha anche lasciato in panchina, ma lui non si è mai arreso. La sua grande determinazione e gli infortuni di Trezeguet gli hanno permesso di essere tra i protagonisti della cavalcata scudetto. Un grane campione anche nei momenti di difficoltà: mai una parola fuori posto nei confronti di Capello. L`immagine dell`anno è la sua rovesciata a San Siro con la quale ha mandato in gol Trezeguet contro il Milan.
Ibrahimovic 9.5 - C`è chi lo chiama "condor" a causa del suo naso e chi semplicemente "Ibra". Lo svedesone aveva la nomea di buon giocatore con scarse attitudini sotto porta, ma Zlatan ci ha messo davvero poco a fare cambiare idea a tutti. Giocate di classe, numeri alla Ronaldinho e un bottino di gol davvero cospicuo. Spesso nelle movenze ricorda Van Basten, ma deve crescere di testa e smettere di usarla per stendere gli avversari. Ha carattere, ma non è con le testate che lo deve dimostrare. E` giovane, maturerà e tra qualche anno alzerà il Palloned`Oro. Scommettiamo?
Mutu sv - Arrivato a metà stagione si è allenato nell`ombra. Doveva recuperare la sua parte umana oltre che quella fisica. Speriamo che torni il grande giocatore ammirato con la maglia del Parma. Sarebbe un peccato perderlo, è un patrimonio del calcio europeo.
Trezeguet 8 - Il francesino (non proprio buono come il pane) ha iniziato la stagione alla grande, ma un infortunio alla spalla e un virus misterioso lo hanno fatto fuori per parecchio tempo. I tifosi bianconeri lo hanno aspettato fiduciosi e lui li ha ripagati mettendo la testa sul cross di Del Piero con il Milan e siglando il gol scudetto. Potrebbe essere il gol dell`addio: potrebbe essere ceduto a fine stagione.
Zalayeta 7.5 - L`uruguaiano dalla faccia triste ha vinto ancora una volta l`oscar del panchinaro. E decisamente il Massaro del nuovo millennio. Ogni volta che è stato chiamato in causa è riuscito a lasciare il segno. Non ha fatto mai rimpiangere i compagni che sostituiva. Tutti gli allenatori sognano di avere un comprimario così. E Capello gongola…
ALLENATORE
All. Capello 10 - L`artefice di un successo che ha molti sembrava impossibile. Con una rosa ristretta tra le mani falcidiata più volte dagli infortuni ha fatto fronte a tutti i problemi trovando sempre un modo per centrare i tre punti. Stratega dalle infinite capacità è capace di trasformare un match in una partita di scacchi. La sua missione non è di certo lo spettacolo, ma alla fine i vincitori hanno sempre ragione. Ha vinto sulla panchina di Milan, Real Madrid, Roma ed ora Juventus. Si è ritagliato un posto nel gotha del calcio mondiale. Unico neo: fa a gara con Lippi per chi ha il carattere peggiore. Ma nella vita non si può avere tutto…
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E cmq negli ultimi 20 anni il milan ha vinto 7 scudetti e la giuve 6.
Non parlerò delle Coppe.
sigpicOriginariamente Scritto da SergioNon posso consigliare dosaggi differenti da quelli in etichetta, dovete leggere tra le righeOriginariamente Scritto da IvAn#89non c'è scritto niente tra le righe come dosaggi...
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MILANO, 20 maggio 2005 - La 28ª meraviglia bianconera sembra forgiata nell'acciaio. Quello del carattere di Capello, il suo mentore. La Juventus campione d'Italia 2004-05 ha fatto la differenza con l'organizzazione tattica, la solidità e la concretezza, ma soprattutto con una feroce voglia di vincere.
Affamata. Dopo un anno di digiuno la Juventus voleva tornare ad assaporare il gusto della vittoria, quello che premia ogni sacrificio e che una volta assaggiato dà una dolce dipendenza. Se vinci vuoi farlo ancora ed ancora, non smetteresti mai, ed il gruppo bianconero aveva sì alle spalle una stagione di cocenti delusioni, ma anche un passato di successi. Non si era scordato quanto è bello arrivare davanti a tutti.
I bianconeri sono partiti primi e sono rimasti sempre in testa, tagliando il traguardo scudetto a braccia alzate. Un attimo di smarrimento, umano, comprensibile, quando si sono visti affiancare dal Milan in rimonta, ma poi subito un altro affondo, la rasoiata decisiva proprio sul terreno amico dei rivali, il prato di San Siro, con la combinazione da playstation Del Piero-Trezeguet. E poi ancora avanti fino all'arrivo, senza voltarsi più.
Sul piano tattico la Juve tricolore è una formazione quadrata, equilibrata, che segue uno spartito prestabilito all'interno del quale si esaltano anche i tenori di classe, ma senza troppe divagazioni. Difesa a quattro, un classico per Capello. In porta la garanzia Buffon, sulle fasce Zebina, capace anche di offendere, e Zambrotta, stantuffo a tutto campo. La coppia centrale è quella del Parma di antica memoria (nel calcio 5-6 anni sono già preistoria) Cannavaro-Thuram. Esperienza, carisma, ma anche esuberanza atletica. Pochissime le varianti: a parte qualche sporadica apparizione di Birindelli, l'unico che ha saputo ritagliarsi spazio è stato il duttile Pessotto, capace di giostrare su entrambe le fasce.
A centrocampo la "cerniera" centrale è il segreto dell'ermeticità della difesa della Vecchia Signora. Blasi (o il suo sostituto Appiah) si è dedicato quasi esclusivamente a compiti di interdizione, ma anche Emerson ha limitato le proprie scorribande offensive. Più spazio all'inventiva sulle fascie. A destra le chiavi della corsia Capello le ha affidate a Camoranesi, i cui letali uno contro uno sono stati la linfa vitale della fase offensiva bianconera. A sinistra Nedved, mai al top della forma, ha dovuto centellinare le sue classiche percussioni potenti, concluse di solito con bolidi dalla distanza. Il cambio degli esterni è stato l'uruguaiano Oliveira, ala classica ben dotata tecnicamente, che ha assicurato cambi di ritmo e qualche gol pesante. Con Nedved fuori Capello ha talvolta optato per il tridente d'attacco, con Camoranesi più disciplinato.
In attacco tutti ai piedi di Ibrahimovic. Capello ha iniziato la stagione ruotando le tre stelle: Del Piero, Trezeguet ed Ibra, poi, complici i malanni del francese (comunque confermatosi, se in salute, micidiale in zona gol), ha puntato forte sullo svedese come prima punta, con Del Piero come spalla, ma spesso (e ahilui poco volentieri) sostituito da uno Zalayeta sempre positivo. Lo svedese ha incantato per eleganza, e fin qui la sorpresa è relativa, ma soprattutto per un'insospettabile vena realizzativa. E Del Piero ha firmato la volata scudetto tornando grande nel momento decisivo. Da capitano.
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Calcio: Serie A: Milan
Milan: Galliani "Complimenti alla Juventus" 20/05/2005 23:19.23
"Per il prossimo anno l`obiettivo principale sarà sempre la Champions League"
(DS) - Milano, 20 maggio - Adriano Galliani si complimenta con la Juventus per la conquista del 28.o scudetto: "Siamo stati pari fino a quattro giornate dal termine ma abbiamo perso lo scontro diretto. Prepariamoci alla finale di Champions".
Un Galliani comunque sereno: "Il secondo posto ci dà l`accesso diretto alla Champions. Per il prossimo anno l`obiettivo principale sarà sempre la Champions League. Poi il campionato e la Coppa Italia".
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Calcio: Serie A: Generico
Serie A: Juventus campione d`Italia, ma il sito del Milan non lo dice 20/05/2005 23:53.20
Alla fine della cronaca della gara col Palermo non viene detto nulla
(DS) - Milano, 20 maggio - Su www.acmilan.com nessuno dice che la Juventus è campione d`Italia. Al termine della cronaca della gara pareggiata contro il Palermo, infatti, non viene rivelato che la formazione bianconera ha matematicamente guadagnato il suo 28.o titolo nazionale.
Errore o dimenticanza, la cronaca del match si chiude così: "Poco o nulla accade fino alla fine della partita. Una partita che il Milan voleva vincere, per dedicare ai suoi tifosi una buona prestazione, nell’ultima gara interna della stagione. I giocatori vanno negli spogliatoi, ragionando sulla sfida appena conclusa, ma soprattutto con la parola ‘finale’ negli occhi e nella mente. Ora è solo quello il pensiero, un pensiero che unisce squadra, società e tifosi".
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