Credo che l'articolo descriva bene l'America muta che ha votato per Trump. Ripeto: Trump in se stesso può anche non incarnare quei valori (è un miliardario forse con pochi scrupoli, abita in case pacchiane, ostenta, traborda) ma ne ha parlato, ha detto cose che hanno risvegliato una certa America e sono le cose che sentono dentro tanti europei. La sua forza è stato l'averle dette, l'averle ripresentate nell'agone politico da cui erano sparite, cancellate dal politicamente corretto, dal profluvio zuccheroso di un buonismo che ci ha stomacati.
Sono pensieri e valori virili, che le generazioni svirilizzate e molli ("pussy generation", geniale ed icastica inquadratura di Clint) non hanno nè dentro e nè trovano fuori, perchè nessuno glieli ha mai raccontati, perchè i media non ne parlano o perchè sono stati bollati come "sbagliati", "oltranzisti" se non "fascisti" tout-court. Eppure, che cosa c'è di razzista nel dire che forse l'occidente non può accogliere tutta quella gente che arriva? E' semplice buonsenso. L'abbattere le frontiere è cosa buona? Nella storia non lo è mai stata: una casa ha delle mura ed una porta. Sta all'ospite bussare e farsi riconoscere, se vuol entrare. Sta al padrone di casa decidere se aprire quella porta.
Che cosa c'è di omofobo nel mettere in dubbio che due maschi (o due femmine) potranno mai essere un padre ed una "madre" per un bambino, che un domani dovrebbe diventare un uomo? Che cosa di xenofobo nel domandarsi se è buona cosa per un popolo mischiarsi con un altro, quando le tradizioni che hanno formato quei due popoli sono all'opposto e possono scatenare cortocircuiti sociali, religiosi, politici, economici?
Eppure tutti quelli sono diventati argomenti tabù: o si accettano o sei fuori dal moderno, dal progresso, dalla tua stessa terra, guardato come un alieno o descritto come tale dalla gran parte dei media, degli "intellettuali", dei politici, persino di quei nuovi pontificatori che sono diventati attoruncoli, attricette, cantanti (?), sedicenti "artisti" vari.
Si è completamente persa la capacità di scandalizzarsi e di provare vergogna, e questo dà la cifra del livello di turpitudine e di degrado raggiunti. Non esiste più lo stigma sociale. Se un maestro od un professore chiamavano i genitori di un alunno, prima si stava zitti e si ascoltava cosa aveva da dire quel maestro: poi si tirava un bel ceffone al figlio. Oggi, si aggredisce il maestro od il professore, perchè ogni forma di autorità è stata bollata come cattiva, i genitori sono i primi dei bambocci e non ammettono di aver tirato su un bamboccio come loro, e non vogliono sentirselo dire, prendere atto del fallimento come educatori: non vogliono loro delle regole, non le hanno date nemmeno ai figli, perchè in un mondo che parla di cancellare le frontiere e che ammette a consesso ogni astrusità o mostruosità, che regole vorresti insegnare? Tu stesso non sai di che si parla, non conosci che l'accettare tutto.
E' ovvio che l'occidente dei bamboccioni (ne abbiamo giusto uno in casa nostra, che è Renzi) non accetti Trump, quel "volgare" figuro che ora è l'uomo più potente del mondo, anzi "il capo del mondo libero e democratico", cioè liberamente e democraticamente eletto, questa è la somma ironia di tutta questa storia. Democraticamente e liberamente eletto. Il che vuol dire che quei valori di cui parla anche Eastwood non sono spariti dalla scena, sono solo stati silenziati. Non appena uno però fa da megafono (Trump è stato solo questo: un megafono del disagio intimo e profondo), escono fuori, si ripresentano, ci dicono che, in qualche modo, c'è ancora una speranza o anche solo una reazione.
Sono pensieri e valori virili, che le generazioni svirilizzate e molli ("pussy generation", geniale ed icastica inquadratura di Clint) non hanno nè dentro e nè trovano fuori, perchè nessuno glieli ha mai raccontati, perchè i media non ne parlano o perchè sono stati bollati come "sbagliati", "oltranzisti" se non "fascisti" tout-court. Eppure, che cosa c'è di razzista nel dire che forse l'occidente non può accogliere tutta quella gente che arriva? E' semplice buonsenso. L'abbattere le frontiere è cosa buona? Nella storia non lo è mai stata: una casa ha delle mura ed una porta. Sta all'ospite bussare e farsi riconoscere, se vuol entrare. Sta al padrone di casa decidere se aprire quella porta.
Che cosa c'è di omofobo nel mettere in dubbio che due maschi (o due femmine) potranno mai essere un padre ed una "madre" per un bambino, che un domani dovrebbe diventare un uomo? Che cosa di xenofobo nel domandarsi se è buona cosa per un popolo mischiarsi con un altro, quando le tradizioni che hanno formato quei due popoli sono all'opposto e possono scatenare cortocircuiti sociali, religiosi, politici, economici?
Eppure tutti quelli sono diventati argomenti tabù: o si accettano o sei fuori dal moderno, dal progresso, dalla tua stessa terra, guardato come un alieno o descritto come tale dalla gran parte dei media, degli "intellettuali", dei politici, persino di quei nuovi pontificatori che sono diventati attoruncoli, attricette, cantanti (?), sedicenti "artisti" vari.
Si è completamente persa la capacità di scandalizzarsi e di provare vergogna, e questo dà la cifra del livello di turpitudine e di degrado raggiunti. Non esiste più lo stigma sociale. Se un maestro od un professore chiamavano i genitori di un alunno, prima si stava zitti e si ascoltava cosa aveva da dire quel maestro: poi si tirava un bel ceffone al figlio. Oggi, si aggredisce il maestro od il professore, perchè ogni forma di autorità è stata bollata come cattiva, i genitori sono i primi dei bambocci e non ammettono di aver tirato su un bamboccio come loro, e non vogliono sentirselo dire, prendere atto del fallimento come educatori: non vogliono loro delle regole, non le hanno date nemmeno ai figli, perchè in un mondo che parla di cancellare le frontiere e che ammette a consesso ogni astrusità o mostruosità, che regole vorresti insegnare? Tu stesso non sai di che si parla, non conosci che l'accettare tutto.
E' ovvio che l'occidente dei bamboccioni (ne abbiamo giusto uno in casa nostra, che è Renzi) non accetti Trump, quel "volgare" figuro che ora è l'uomo più potente del mondo, anzi "il capo del mondo libero e democratico", cioè liberamente e democraticamente eletto, questa è la somma ironia di tutta questa storia. Democraticamente e liberamente eletto. Il che vuol dire che quei valori di cui parla anche Eastwood non sono spariti dalla scena, sono solo stati silenziati. Non appena uno però fa da megafono (Trump è stato solo questo: un megafono del disagio intimo e profondo), escono fuori, si ripresentano, ci dicono che, in qualche modo, c'è ancora una speranza o anche solo una reazione.
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