Presidenziali USA: Trump vs Clinton. Notizie e commenti sulle elezioni americane.

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  • Liam & Me
    Bad Blake
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    Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
    A io non lo sò cosa fai

    Ti ho preso come esempio perchè mi sembra che hai dato contro in diversi post sul personaggio a priori,ma non con argomentazioni valide,il "sembra berlusconi" non è un metro di paragone,si giudica sui fatti e ancora quelli devono arrivare.

    Poi preciso che a me degli americani interessa nulla e guardo alle ripercussioni da questa parte del mondo,già una minor tensione con la russia la vedo estremamente positiva,il resto si giudicherà.
    Appunto.

    Rispondevo sul fatto che *tutti* i democratici fossero scesi in piazza a protestare, il che ovviamente e' lontanissimo dalla realta'. Se chiedo a chi si stesse riferendo, e tu rispondi ""Nel tuo piccolo tu mi sembri un esempio", capisci che uno rimanga un po' confuso.

    Sottolineavo varie similitudini con berlusconi come curiosita' fine a se stessa.

    Per rispondere alla tua domanda di prima , nella cui premessa dici, cito, che "in prima pagina hai auspicato la catastrofe in caso di vittoria di Trump".
    Io non auspico niente, figurati se mi metto ad augurare delle disgrazie al prossimo. Al massimo, a livello di chiacchiera da bar, uno puo' fare delle previsioni in base a quello che un candidato promette di fare in caso venga eletto.

    E' chiaro che poi alla resa dei conti le cose possono cambiare.
    Per esempio: prima delle elezioni Trump dice che nei primi 100 giorni in carica cancellera' l'Affordable Care Act, l'obamacare, e lo rimpiazzera' con "un sistema piu' giusto, che copra tutti, e meno costoso". Questa e' stato probabilmente il cavallo di battaglia della sua campagna.

    Una volta eletto dice al Wall Street Journal che in fondo l'ACA non e' cosi male, e che non procedera' alla sua eliminazione. Il che e' anche logico guardando i numeri: eliminare l'affordable care act vuol dire togliere copertura sanitaria agli strati piu' deboli della popolazione, inclusi molti degli scontenti che l'hanno eletto.
    Anche perche' le alternative per le quali da sempre spingono i repubblicani, basato su deduzioni fiscali, porterebbe vantaggi esclusivamente ai ceti piu' benestanti.

    Oppure dice che costruira' immediatamente un nuovo muro alla frontiera col messico. Non so se hai avuto occasione di guardare fattibilita' e alle cifre tecniche di una costruzione del genere. Parliamo di 1,600 km di muro in cemento armato, un'opera ciclopica, da grande muraglia cinese. Costi astronomici e fattibilita' a parte, non sono sicuro che voglia veramente imbarcarsi in una roba del genere, quanto alla promessa di far pagare il conto al Messico, insomma vedi tu.

    Eliminare il NAFTA invece e' tecnicamente piu' semplice, e per il Canada non sarebbe poi male, anche perche' rimarrebbe in piedi un accordo analogo precedente, che pero' toglierebbe la possibilita' alle multinazionali US di prevaricare leggi domestiche canadesi, come e' gia' successo. Bisogna vedere se lo vuole fare veramente, anche perche' sarebbe una discreta bastonata per diversi settori industriali americani. Sono tecnicalita', ma se hai voglia ti consiglio di leggere un po' sull'argomento, magari puoi cominciare dall'industria automobilistica, partendo proprio da dove sono prodotte e assemblate le singole componenti di un'automobile.
    Teniamo inoltre presente che qualsiasi compagnia potrebe opporsi in sede legale a cambiamenti di accordi di questo tipo, se possono provare che questo ha creato loro un danno.

    Ha promesso di proibire a membri dell'esecutivo e legislatori di diventare lobbisti (* lobbisti nel senso americano del termine) per 5 anni dopo aver concluso la loro attivita' pubblica. Qui, per quello che conta, mi trova molto d'accordo. Pero' va proprio contro agli interessi dei membri di House e Senate, che dubito molto appoggeranno una cosa del genere. Aggiungiamo che una buona parte dei probabili membri della sua amministrazione sono lobbisti, il che riduce ulteriormente le probabilita' che questa riforma venga messa in piedi.

    E si puo' continuare con diversi altri esempi, entrando di piu' nel merito, dimmi tu.

    E' ovvio che uno esprime le proprie opinioni in base ad un parere sul personaggio, e al programma che si propone di attuare.

    Se poi, Trump decidera' non mantenere le promesse, il discorso puo' cambiare. In meglio, dal mio punto di vista.
    Last edited by Liam & Me; 12-11-2016, 18:54:51.
    B & B with a little weed










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    • Liam & Me
      Bad Blake
      • Dec 2006
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      Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
      Bè allora ha fatto più bene a te che a tanti altri che hanno scritto in questo thread.

      Non sò perchè ma mi ricordi uno che conosco,ogni tanto grida "a da tornà baffone",poi però ha 30k in buoni fruttiferi,20k in conti deposito,25k in azioni varie,perchè come insegnano,i veri proletari differenziano il portafoglio.

      Poi magari ho sbagliato esempio
      Credo tu abbia sbagliato esempio.
      B & B with a little weed










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      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
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        • In piedi tra le rovine
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        Liam qualche fatto lo ha portato, la sua tesi può riassumersi col Trump che è una cura ingannevole, forse peggiore del male: è lecito anche questo. Circa 60 milioni di americani hanno votato Trump ma altrettanti non l'hanno votato, così come con la Brexit i voti furono grossomodo a metà (al di là dei vari meccanisimi che poi devono certificare un vincitore).

        Il punto a mio parere è che un sistema, una direzione, un modo di interpretare ed attualizzare un mondo (e cioè una società, un fare mercato, economia, politica, un legiferare ecc...) che si è detto vincente e giusto in occidente, non può avere dalla sua solo la metà dei cittadini. Vuol dire che, dopo anni, non ha convinto una buona metà, non una ristretta minoranza, un gruppuscolo di insoddisfatti a prescindere. E' su questo punto che gli Junker dovrebbero riflettere, dopo che per anni ed anni (e persino col quasi coeso aiuto dei media) ci hanno detto che l'unica e giusta direzione era quella cantata da loro.

        Se la politica non riprende il suo dominio, verrà giù tutto. Molta della gente che loro credono di capire non capisce più le elite. Non se ne sente rappresentata. E, ripeto, non parliamo di sacche di minoranza ma di milioni e milioni di cittadini in America ed in Europa. Cioè parliamo non di pericolosi sovversivi ma di gente comune, padri e madri di famiglia, lavoratori o disoccupati, gente che ha visto il capitalismo selvaggio e deregolato degli Junker, delle banche (e anche degli USA) ridurre la qualità della vita in occidente, far sparire (con la delocalizzazione estera e persino transcontinentale) interi comparti industriali e artigianali, far perdere ogni certezza, far salire gli allarmi sociali, riempirsi le strade ed i quartieri di gente straniera, con usi e costumi lontanissimi, persino opposti a quelli occidentali.

        Gente resa muta dal politicamente corretto e da un profluvio di buonismo imposto, schiacciata a tal punto da non poter nemmeno protestare il disagio (si prenderebbe subito dello xenofobo, del razzista, del disfattista, del reazionario ecc..). Gente che non capisce più questa direzione, spesse volte imposta, non voluta, feroce, veloce, che non dà nemmeno il tempo di penetrare le menti ed i cuori, come un apparato prefabbricato apparso dall'oggi al domani e fatto passare come il ponte verso il futuro.

        Però non vedo e non sento dalla politica e dagli Junker (gente spesso nemmeno eletta e che vuol dire ai popoli o alla metà dei popoli cosa fare, come pensare, come vivere) un ripensamento, riflessioni su quanto sta accadendo. Leggo solo insulti, facilonerie, puzza sotto al naso, menefreghismo. Eppure non solo l'occidente ma anche le democrazie che lo innervano sono in crisi nera, e a soli 70 anni dalla fine della II GM. La "luminosa città sulla collina", ha già spento metà delle luci, e questo non merita pensieri più profondi, e azioni adeguate, invece di spocchiose alzate di spalle e negazione insultante di quello che pure avviene secondo norme (il libero voto)? Le classi al governo hanno metà dei loro popoli contro. Guardando a come queste classi stanno reagendo alle crisi, forse non a torto.
        Last edited by Sean; 12-11-2016, 19:04:35.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • Lorenzo993
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          Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
          Appunto.

          Rispondevo sul fatto che *tutti* i democratici fossero scesi in piazza a protestare, il che ovviamente e' lontanissimo dalla realta'. Se chiedo a chi si stesse riferendo, e tu rispondi ""Nel tuo piccolo tu mi sembri un esempio", capisci che uno rimanga un po' confuso.

          Sottolineavo varie similitudini con berlusconi come curiosita' fine a se stessa.

          Per rispondere alla tua domanda di prima , nella cui premessa dici, cito, che "in prima pagina hai auspicato la catastrofe in caso di vittoria di Trump".
          Io non auspico niente, figurati se mi metto ad augurare delle disgrazie al prossimo. Al massimo, a livello di chiacchiera da bar, uno puo' fare delle previsioni in base a quello che un candidato promette di fare in caso venga eletto.

          E' chiaro che poi alla resa dei conti le cose possono cambiare.
          Per esempio: prima delle elezioni Trump dice che nei primi 100 giorni in carica cancellera' l'Affordable Care Act, l'obamacare, e lo rimpiazzera' con "un sistema piu' giusto, che copra tutti, e meno costoso". Questa e' stato probabilmente il cavallo di battaglia della sua campagna.

          Una volta eletto dice al Wall Street Journal che in fondo l'ACA non e' cosi male, e che non procedera' alla sua eliminazione. Il che e' anche logico guardando i numeri: eliminare l'affordable care act vuol dire togliere copertura sanitaria agli strati piu' deboli della popolazione, inclusi molti degli scontenti che l'hanno eletto.
          Anche perche' le alternative per le quali da sempre spingono i repubblicani, basato su deduzioni fiscali, porterebbe vantaggi esclusivamente ai ceti piu' benestanti.

          Oppure dice che costruira' immediatamente un nuovo muro alla frontiera col messico. Non so se hai avuto occasione di guardare fattibilita' e alle cifre tecniche di una costruzione del genere. Parliamo di 1,600 km di muro in cemento armato, un'opera ciclopica, da grande muraglia cinese. Costi astronomici e fattibilita' a parte, non sono sicuro che voglia veramente imbarcarsi in una roba del genere, quanto alla promessa di far pagare il conto al Messico, insomma vedi tu.

          Eliminare il NAFTA invece e' tecnicamente piu' semplice, e per il Canada non sarebbe poi male, anche perche' rimarrebbe in piedi un accordo analogo precedente, che pero' toglierebbe la possibilita' alle multinazionali US di prevaricare leggi domestiche canadesi, come e' gia' successo. Bisogna vedere se lo vuole fare veramente, anche perche' sarebbe una discreta bastonata per diversi settori industriali americani. Sono tecnicalita', ma se hai voglia ti consiglio di leggere un po' sull'argomento, magari puoi cominciare dall'industria automobilistica, partendo proprio da dove sono prodotte e assemblate le singole componenti di un'automobile.
          Teniamo inoltre presente che qualsiasi compagnia potrebe opporsi in sede legale a cambiamenti di accordi di questo tipo, se possono provare che questo ha creato loro un danno.

          Ha promesso di proibire a membri dell'esecutivo e legislatori di diventare lobbisti (* lobbisti nel senso americano del termine) per 5 anni dopo aver concluso la loro attivita' pubblica. Qui, per quello che conta, mi trova molto d'accordo. Pero' va proprio contro agli interessi dei membri di House e Senate, che dubito molto appoggeranno una cosa del genere. Aggiungiamo che una buona parte dei probabili membri della sua amministrazione sono lobbisti, il che riduce ulteriormente le probabilita' che questa riforma venga messa in piedi.

          E si puo' continuare con diversi altri esempi, entrando di piu' nel merito, dimmi tu.

          E' ovvio che uno esprime le proprie opinioni in base ad un parere sul personaggio, e al programma che si propone di attuare.

          Se poi, Trump decidera' non mantenere le promesse, il discorso puo' cambiare. In meglio, dal mio punto di vista.
          Ti ho "attaccato" pensandoti il solito personaggio che parla per partito preso,non ho informazioni per controbattere e non è detto che potremmo avere idee diverse.
          Io mi sono informato per quello che riguarda la politica estera e trovo le idee di Trump affini a quello che ritengo giusto.

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          • Liam & Me
            Bad Blake
            • Dec 2006
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            Originariamente Scritto da Lorenzo993 Visualizza Messaggio
            Ti ho "attaccato" pensandoti il solito personaggio che parla per partito preso,non ho informazioni per controbattere e non è detto che potremmo avere idee diverse.
            Io mi sono informato per quello che riguarda la politica estera e trovo le idee di Trump affini a quello che ritengo giusto.
            Va la', scherzi, nessun problema.

            Si fa per parlare.
            B & B with a little weed










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            • Alberto84
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              • Amman, Jordan
              • Send PM

              Una cosa inquietante e' che Farage, che se l'e' data a gambe dopo il Brexit, lasciando gli UK e il suo partito senza alcuna guida, lo ritroviamo ora a fianco di Trump. 1 mese fa un super professorone ingelse, ma davvero super mi aveva gia' parlato di questa manovra. Gli dissi "che vergogna questo farage a svignarsela cosi'" e lui "ahhh ma che svignarsela, e' pronto che Trump vada su per diventare suo consigliere, e' gia in US per la campagna elettorale". Non so se era notizia gia' nota in UK o no, ma li' per li' mi era sembrata na stronzata, invece tutto vero.

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              • Liam & Me
                Bad Blake
                • Dec 2006
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                Originariamente Scritto da Alberto84 Visualizza Messaggio
                Una cosa inquietante e' che Farage, che se l'e' data a gambe dopo il Brexit, lasciando gli UK e il suo partito senza alcuna guida, lo ritroviamo ora a fianco di Trump. 1 mese fa un super professorone ingelse, ma davvero super mi aveva gia' parlato di questa manovra. Gli dissi "che vergogna questo farage a svignarsela cosi'" e lui "ahhh ma che svignarsela, e' pronto che Trump vada su per diventare suo consigliere, e' gia in US per la campagna elettorale". Non so se era notizia gia' nota in UK o no, ma li' per li' mi era sembrata na stronzata, invece tutto vero.
                Si' Alberto, era cosa ben nota.

                Farage e' una creatura rivoltante, a confronto Salvini sembra Churchill.
                B & B with a little weed










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                • nonno
                  Bodyweb Advanced
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                  Originariamente Scritto da NaturalHardCore Visualizza Messaggio
                  Aspetta che le nuove generazioni si immettano nel mondo del lavoro.
                  Guarda che a votare sono andati gli americani, non gli italiani.
                  A 30-35 anni hai già 10+ anni di lavoro alle spalle, cerchiamo di non fare del populismo spicciolo, please.
                  Originariamente Scritto da GoodBoy!
                  intanto suso titolare, questo perché secondo gli esperti di calcioinside honda è forte
                  Originariamente Scritto da GoodBoy!
                  honda è molto forte, sottovalutato dai più

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                  • Sean
                    Csar
                    • Sep 2007
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                    • Send PM

                    Anche la Le Pen, in vista delle presidenziali francesi del 2017, lavorerà con un manager che ha curato la campagna elettorale di Trump: http://www.express.co.uk/news/world/...Stephen-Bannon

                    In caso di vittoria, la La Pen ha dichiarato che darà modo ai francesi di esprimersi, con un referendum, sulla permanenza della Francia nella UE. La Brexit prima e la vittoria di Trump poi hanno ridato fiato alle destre nazionali in tutta Europa. Anche questo va messo in conto alle politiche delle classi dirigenti, perchè che un vento di destra (nazionalista, populista) stesse soffiando forte lo si capiva da tempo. Il non aver ascoltato i disagi di quella parte politica è stato un gravissimo errore, perchè, tra tante cose magari propagandistiche, le destre europee mettevano anche in guardia verso i danni di una Unione distante dai popoli e meramente economica; dal pericolo della immigrazione selvaggia; del disgregarsi degli istituti familiari; dallo sfaldamento delle sovranità nazionali; dalle imposizioni verticistiche, avvertite come ordini a cui non seguono spiegazioni.

                    Non sappiamo se è anche il tempo della Le Pen in Francia, questo lo vedremo. Ma la politica che governa deve avere occhi ed orecchi sintonizzati verso tutte le istanze, anche quelle di colore diverso dal proprio, altrimenti il famoso "polso" della situazione (dove tira il vento) non ce l'hai, chiuso nelle torri di cristallo dove pensi di dedicere bene per tutti senza sapere se effettivamente stai decidendo bene e col consenso di tutti.
                    Last edited by Sean; 13-11-2016, 13:43:25.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                    • Liam & Me
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                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      Anche la Le Pen, in vista delle presidenziali francesi del 2017, lavorerà con un manager che ha curato la campagna elettorale di Trump: http://www.express.co.uk/news/world/...Stephen-Bannon

                      In caso di vittoria, la La Pen ha dichiarato che darà modo ai francesi di esprimersi, con un referendum, sulla permanenza della Francia nella UE. La Brexit prima e la vittoria di Trump poi hanno ridato fiato alle destre nazionali in tutta Europa. Anche questo va messo in conto alle politiche delle classi dirigenti, perchè che un vento di destra (nazionalista, populista) stesse soffiando forte lo si capiva da tempo. Il non aver ascoltato i disagi di quella parte politica è stato un gravissimo errore, perchè, tra tante cose magari propagandistiche, le destre europee mettevano anche in guardia verso i danni di una Unione distante dai popoli e meramente economica; dal pericolo della immigrazione selvaggia; del disgregarsi degli istituti familiari; dallo sfaldamento delle sovranità nazionali; dalle imposizioni verticistiche, avvertite come ordini a cui non seguono spiegazioni.

                      Non sappiamo se è anche il tempo della Le Pen in Francia, questo lo vedremo. Ma la politica che governa deve avere occhi ed orecchi sintonizzati verso tutte le istanze, anche quelle di colore diverso dal proprio, altrimenti il famoso "polso" della situazione (dove tira il vento) non ce l'hai, chiuso nelle torri di cristallo dove pensi di dedicere bene per tutti senza sapere se effettivamente stai decidendo bene e col consenso di tutti.
                      Ricordiamoci pero' che la Francia non sono gli US (almeno ad oggi sono convinto di questo).
                      Durante la campagna elettorale Trump disse che lui sarebbe potuto andare in mezzo alla Fifth Avenue, sparare ad un passante, senza perdere neanche un voto. Ed aveva perfettamente ragione.

                      Per quanto la Le Pen sia popolare, I francesi per questo credo siano molto diversi, e che davanti ad un referendum voterebbero decisamente per stare in Europa. Vediamo come va, come dici anche tu.
                      Credo pero' che il solo fatto di arrivare al referendum sarebbe una grossa mazzata per l'EU.

                      In Italia secondo me va dato molto credito a Grillo per aver incanalato questo sentimento di protesta in un movimento che avra' tutti i difetti, ma certamente non quello di avere rigurgiti nazionalisti deliranti.
                      Last edited by Liam & Me; 13-11-2016, 14:38:28.
                      B & B with a little weed










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                      • KURTANGLE
                        Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                        • Jun 2005
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                        • Borgo D'io
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                        La Le Pen si scontra contro il doppio turno alla francese.....in un paese con una legge elettorale "normale" credo che avrebbe ottime probabilità di vincere
                        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                        Originariamente Scritto da GoodBoy!
                        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                        grazie.




                        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

                        Commenta

                        • Liam & Me
                          Bad Blake
                          • Dec 2006
                          • 5562
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                          • 848
                          • high as a kite
                          • Send PM

                          Originariamente Scritto da PENETRATEMELA Visualizza Messaggio
                          La Le Pen si scontra contro il doppio turno alla francese.....in un paese con una legge elettorale "normale" credo che avrebbe ottime probabilità di vincere
                          esatto, infatti l'altra volta perse solo per quello.
                          B & B with a little weed










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                          • KURTANGLE
                            Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                            • Jun 2005
                            • 36495
                            • 1,567
                            • 2,373
                            • Borgo D'io
                            • Send PM

                            e mi sa che sarà "sempre" cosi.
                            mi sa che per evitare il ballottaggio il primo partito dovrebbe prendere il voto del 50% + 1 degli aventi diritto...........una follia praticamente
                            Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                            parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                            Originariamente Scritto da GoodBoy!
                            ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                            grazie.




                            PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                            • Sean
                              Csar
                              • Sep 2007
                              • 120704
                              • 3,425
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                              • Italy [IT]
                              • In piedi tra le rovine
                              • Send PM

                              Il caso. Clint Eastwood icona dell’altra America, politicamente scorretta e sedotta da Trump

                              In Gran Torino, di Clint Eastwood, che è un film di otto anni fa, un vecchio operaio della Ford, Walt Kowalsky, vive come asserragliato nel suo villino monofamiliare.

                              La città intorno è divenuta invivibile e multietnica, la sua famiglia, figli e nipoti, vive un consumismo tanto compulsivo quanto miserabile e dove per gli affetti non c’è più posto. L’una e l’altra sono ormai irriconoscibili agli occhi di chi ha un universo morale semplice e essenziale: il rispetto della parola data, il lavoro ben fatto, l’amore per il proprio Paese, la difesa della dignità propria e altrui. Walt si farà ammazzare per salvare un ragazzo hmong, la cui anima orientale è più vicina, per tradizione, gerarchia, regole, al suo modo di sentirsi americano, di quanto non sia il Paese che intanto gli è cresciuto intorno e il cui simbolo è ormai la «Pussy Generation», la generazione fighetta. Quella per la quale i vecchi sono un peso, l’identità sessuale un optional, l’etica del lavoro una barzelletta.

                              «Pussy Generation» è puro succo del pensiero di Eastwood, ed è una definizione da lui data per spiegare il perché del suo appoggio a Donald Trump. Adesso gli vengono attribuiti due tweet, prima e dopo la campagna elettorale di quest’ultimo, che se non sono veri sono comunque verosimili, rispecchiano cioè quello che ha sempre detto. «Trump, Trump, Trump. Posso sentire dal mio ranch l’esercito di Trump marciare verso le urne. Suona vittorioso». E ancora: «Grazie, America, io non ho molto tempo da vivere, ma so che gli ultimi anni saranno grandiosi, non posso ringraziarvi abbastanza».

                              Del variopinto mondo dello spettacolo statunitense, Clint Eastwood è stato pressoché l’unico a dire che avrebbe votato per Donald Trump. Sull’altro supporter dichiarato, Chuck Norris, si è abbattuto un diluvio di critiche irridenti: il Texas Ranger con il parrucchino sotto lo Stetson, i muscoli al posto del cervello… Con Eastwood però il gioco non funziona e non funziona da più di un trentennio, da quando cioè, smessi i panni dell’ispettore Callaghan, ci ha dato alcuni dei più bei film della cinematografia Usa. Quello che però allora non si capì, o si volle fare finta di non capire, è che fra il primo Eastwood e l’ultimo non c’era differenza: lo sguardo e il modo di essere di Kowalsky sul mondo è altrettanto spietato e intransigente della sua incarnazione poliziesca. È cambiata solo la compassione, un portato della maturità.

                              In un bel libro che si chiama Un’estate invincibile (Bietti), e che fra le altre cose è un’analisi della giovinezza nella odierna società degli eterni adolescenti, altra componente di quella «Pussy Generation» prima citata, ovvero l’infantilismo come malattia senile delle nuove generazioni in carriera e al potere, Riccardo Paradisi scrive su questo attore e regista alcune cose esemplari: «Eastwood non ha mai smesso di dire che il potere non coincide con l’autorità, che l’individuo viene prima del collettivo, che un vero uomo risponde alla propria coscienza prima che a una struttura o a una qualche astratta ideologia, che le azioni sono più importanti delle parole, che la vita è una vicenda complicata, impastata al tempo stesso di violenza e sensibilità, che da soli non si scioglie il mistero che ci circonda né si esce dalla contraddizione che ci rende uomini». L’impressione è che molti dei votanti dell’«esercito di Trump» la pensino allo stesso modo. Se si volesse andare più a fondo, bisognerebbe anche dire che da Million Dollar Baby a Flags of Our Fathers a Lettere da Iwo Jima, passando per Gli spietati e Mystic River, Clint Eastwood è andato delineando e raccontando un’altra America che senza vellicare il semplicismo spesso ottuso della cosiddetta Destra americana, è però agli antipodi di quel Politically Correct untuoso e ipocrita che era pronto a far passare Hillary Clinton per una missionaria laica… Un’altra America dove il pacifismo è un’astrazione retorica, la dignità non ha prezzo, codici e confini sono necessari, il rispetto per gli altri nasce soprattutto dal rispetto per se stessi e spesso si dà senza chiedersi se in cambio si riceverà qualcosa. Può anche darsi che dietro al palazzinaro Trump, al miliardario Trump, al sessista Trump, non ci sia niente del genere, ma è altrettanto possibile che dietro quei milioni di americani che lo hanno votato, quelle suggestioni agiscano, abbiano un peso, orientino e funzionino comunque da catalizzatore in una scelta di fatto obbligata. Di là dalla bellezza artistica, i film di Clint Eastwood raccontano un modo di essere, di esistere, di credere, rimandano a una effettuale realtà americana delle cose che un certo pensiero egemone, illuminista e progressista, continua a derubricare a residui passivi di ideologie sconfitte e/o passate di moda. Solo però che a forza di derubricare, quei residui passivi gli crollano addosso. E lo seppelliscono. (da Il Giornale)

                              In Gran Torino, di Clint Eastwood, che è un film di otto anni fa, un vecchio operaio della Ford, Walt Kowalsky, vive come asserragliato nel suo villino monofamiliare. La città intorno è divenuta invivibile e multietnica, la sua famiglia, figli e nipoti, vive un consumismo tanto compulsivo quanto miserabile e dove per gli affetti non […]
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                              • Liam & Me
                                Bad Blake
                                • Dec 2006
                                • 5562
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                                • high as a kite
                                • Send PM

                                Sì, Clint Eastwood è notoriamente repubblicano e si è schierato con Trump in tempi non sospetti, contro quelli che lui definisce "fighetti".

                                il twitter account al quale si riferisce l'articolo avrebbe effettivamente pubblicato messaggi del genere, e in seguito a questo poi sospeso. Però era fake, non apparteneva all'attore, che tra l'altro non usa twitter, e, a sentire le figlie, non saprebbe neanche come usarlo.

                                Resta valido tutto il resto: Eastwood non è uno facilmente attaccabile sul piano intellettivo, e le ragioni con le quali spiega il suo supporto a Trump non sono poi completamente balorde.
                                B & B with a little weed










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