frustrati

[Armando]

Non ricordo i nomi di chi ha fatto post razzisti, non meritano un mio pensiero.
Al nord come al sud c'è merda, puzza diversamente ma è merda uguale.
Lì ci sono i soldi è il "deliquente" è più fortunato.....voi avete avuto tangentopoli, avete ancora unabomber, il tizio che spara per strada e uccide la gente, le rapine nelle ville, pedofilia, 1 aereo nel pierellone, la Lega....almeno qui giù nell'80% dei casi scippano o accadono faide tra clan o malavitosi, tutto ciò per "sopravvivere"...
In alcune zone è il farwest, ma con onestà ho più paura a girare alla stazione di Milano in pieno giorno che di notte a Napoli...e a Milano ci vado spesso per lavoro.
Il nord è più fortunato, la storia ce lo dice, ma ciò non vuol dire che il sud sia zero, è zero chi crede ciò e non vive qui...e parla senza cognizione di causa.

Find a way

Armando

P.S.: è inutile che mi rispondete, tanto in caffetteria avrò postato si e no 2-3 volte...

[Eagle]

Originally posted by TheBody85xx
nn ho nulla contro i meriodionali..ma mi da fastidio sl una cosa...

mi chiedo ma perché nell'immaginario globale l'ITALIANO viene visto cn le caratteristiche che noi stessi attribuiamo ai meridionali???

vado in inghilterra...le uniche parole ke sanno sn....PASTA...BUCATINI..PIZZA..MAFIA...

vado in olanda a vedermi una partita dell'europeo...e mi mettono FUNICOLI' FUNICOLA'....

leggo il FIRST (un libro che serve a imparare l'inglese del '78) e l'italiano è rappresentato basso scuro di carnagione e cn baffi..nelle opposizioni cn americani o tedeschi guardacaso leggo la didascalia che dice: He (riferito al tedesco) works....He (riferito all'italiano) doesen't work..


..bha..ki mi spiega?

E' successo e succede anche a me, probabilmente xche' sono per la maggior parte i meridionali che emigravano (notare il passato), e quindi l'italiano emigrato all'estero era il meridionale.

Questo 3d si collega ad una serie di 3d a sfondo "sociale" che sono apparsi recentemente in Caffetteria.
Dico la mia, anche xche' sono un emigrato (anche se di lusso).

Gli emigrati sono sempre "svantaggiati" rispetto agli "autoctoni", xche' lasciano la propria terra, i propri amici, etc etc, e si trovano in un ambiente nuovo, magari anche bello (non sempre), ma comunque nuovo, da conoscere.

Anche solo differenze di dialetto o di lingua, o di usanze, creano a volte notevoli problemi.
Uno si comporta in un modo pensando di sognificare una certa cosa, e l'altro percepisce invece un significato del tutto diverso.

Questo crea sempre e comunque fatica, disagio, difficolta'.
E questo disagio certamente contribuisce a qualche comportamento non proprio felice, soprattutto quando si tratta di emigrazione"povera" (come la maggior parte di quella dal meridione d'Italia verso il nord ma anche verso l'estero) o, peggio ancora, di necessita' (vedi la maggior parte degli extracomunitari, etc.).

Poi teniamo conto anche che le realta' da cui l'emigrato proviene.

Possono essere realta' da cui sono dovuti scappare o soltanto situazioni di poverta' che li hanno indotti a cercare fortuna lontano.

Comunque sono situazioni di difficolta' e disagio.
Nessuno se ne va da un posto dove sta veramente bene.

E il vivere tra una patria dove non si sta bene o da cui si e' dovuti scappare ed una realta' nuova dove comunque non si sta bene, perlomeno fino a che non ci si e' inseriti nella rete sociale, non pone le migliori basi per avere delle persone positive, educate, socialmente a posto.

Se uno nasce nel terrore, cresce nella poverta', non ha i genitori, respira violenza tutti i giorni, si imbarca su una carretta e viene scaricato su qualche scoglio al largo delle coste pugliesi.....beh probabilmente non sara' NATURALMENTE una persona amorevole e pacifista.....

Un mio amico parlando di trasferirsi all'estero, etc, diceva che un albero per dare buoni frutti deve avere delle radici profonde e solide.

Questo per dire che un adulto, che HA LE SUE SOLIDE RADICI, xche' nato e cresciuto in UN POSTO DECENTE, con una rete sociale intorno di riferimento, etc, una volta adulto, se lo desidera, emigrando ha la speranza di combinare qualche cosa di buono.

Ma i bambini che vengono spostati ogni 2-3 anni per via del lavoro dei genitori non riescono ad individuare un ambiente di riferimento.
Tutto cambia troppo spesso.
Non riescono a mettere radici.
Diventano, anche se non sempre, persone meno stabili, meno solide.

Figuriamoci se uno e' uno spiantato, uno che e' nato in un postaccio da cui se ne a' scappato appena possibile, e poi e' finito in un altro in cui nessuno lo voleva, e alla fine arriva in Italia....che tipo di radici ha?

E che frutti puo' dare una persona del genere?

Ma xche' pensate che voi o io saremmo meglio in quelle condizioni?

Con questo non giustifico gli episodi di violenza e di criminalita', voglio solo dire che giudicare l'effetto finale di un processo senza tener conto di che cosa ha portato a quell'effetto e' una cosa da un lato molto facile (chi fa violenza gratuita va punito! Bella forza, ci voleva un 3d per dirlo? Chi non e' d'accordo?) e dall'altro assolutamente incompleta ed inutile.

Capisco che chi viene toccato da episodi di violenza e di ingiustizia reagisca con altrettanta vilenza, ma non e' ricacciando i meridionali al sud ne' i marocchini in africa che si risolverebbe il problema.


Eagle

[MISTER X]

Originally posted by milko
+
bravo..hai detto bene..voi campate...
noi viviamo....

dopo una frase così non meriti risposta da parte di chi ha molti parenti e i genitori del sud.

pensieri del genere mi fanno schifo.

[max_power]

Originally posted by MISTER X
dopo una frase così non meriti risposta da parte di chi ha molti parenti e i genitori del sud.

pensieri del genere mi fanno schifo.