Mi hanno fatto notare una cosa a cui non avevo mai fatto caso.
I vini senza indicazioni, doc, aop, do, a seconda dello stato di origine, in Francia si chiamava vin de pays, recentemente cambiato in vin de France, che mi spiegava la docente ha dato un ulteriore boost alle esportazioni.
In Italia ci accontentiamo di scrivere vino da tavola, mentre scrivere vino di Italia, magari con un bel tricolore sarebbe meglio.
Stesso discorso per il vino de mesa spagnolo e vinhos de mesa portoghese.
Insomma, una volta di più i francesi in fatto di vino si dimostrano più bravi e in questo caso più furbi.
Gli amici di Bacco (alcool inside)
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Tra le più recenti, benché non certo la migliore in assoluto, la bevuta più interessante è stata questa bottiglia sopra.
Ho richiesto un tot di bocce di Syrah di Stefano Amerighi, e lo spacciatore mi ha proposto, a corredo, questo rosato.
Io gli ho chiesto: "mmh, ma com'è?"
Lui mi ha risposto: "boh"
E io: "e allora perché me lo proponi?"
E lui mi ha - parafraso - detto: "studia"
E io - dopo veloce studio su google - ho detto: "perché no? mandamene 3"
Potete studiare da soli, ma in sintesi Halarà è un ensemble di 6 produttori noti o molto noti che producono 3 etichette con uve coltivate nell'Ovest della Sicilia. Il rosato in particolare è fatto per l'80% di uve rosse (parpato) con saldo di uve bianche (cataratto, ma forse anche altro).
Seguendo il motto papeliano "se non conosci, assaggia" ho voluto vedere com'era questo parpato, uva a me sconosciutissima.
Ora, una domenica di qualche settimana fa, un amico era venuto a darmi una mano con la raccolta delle olive e, se non bastasse, aveva pure portato la merenda. Per cui al pomeriggio, poco prima del tramonto, siamo rincasati e mentre lui liberava dalla carta argentata dei panini con la coppa, io ho aperto, stavano lì, ancora nel cartone, una di queste bocce, pensando potesse accompagnare la comida.
Più che accompagnare solo, è proprio andato a comandare.
Questo non è un rosé da brunch. Non è un rosé cippalippa, chewing gum alla fragolina di bosco sintetica, dolcino di zucchero filato.
Questo è un Rosato Antonio, 14enne che da 3 anni fa il muratore e se lo guardi male viene a darti due pizze.
Giovane, teso, speziato e ingentilito solo un po' dalla parte di bianco che porta in su l'acidità e lascia un sentore di agrume, di aranciato.
Qui ci voleva un burgherazzo ignorante. O forse un tonno tataki con salse.
Da riprovare senz'altro e senza attendere poi tanto perché la sfacciataggine che ha adesso mi sembra caratteristica da preservare e da non lasciar che si perda.Last edited by Zbigniew; 01-12-2022, 14:03:42.
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Abbiamo parlato anche dell' houblon, anche se in foto non c'è.
Poiché è un elemento chiave della birra.
I semi di orzo a differenti tostature li ho fotografati perché sono quelli che danno colore e sapore alla birra, facendo di essa una pils una ambrata, una scura ecc.
Anche il luppolo da personalità alla birra.
Le indian ipa sono ricche in luppolo.
Ieri abbiamo provato 6 birre di brasserie di Bruxelles fra cui una stile indian ipa.
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Ne ho uno a dormire della fattoria dei Barbi ma non mi ricordo che annata è.
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Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza MessaggioPer scatenare una rissa direi un gin lemon con un gin top mondo sail*****.
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Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza MessaggioBuongiorno balordi...
A novelli come stamo messi?
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Per scatenare una rissa direi un gin lemon con un gin top mondo sail*****.
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Bari, cade un cocktail e accade il finimondo: rissa tra 20 persone in via Laforgia
che cocktail poteva essere?
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Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza MessaggioSarò passato di fronte all'enoteca millanta e millanta altre volte senza sapere quali meraviglie celassero quelle finestre a edicola che danno su via Ghibellina.
Lì vicino, abbastanza insomma, infatti abitava, anni orsono, una signora che aveva in casa propria una rivendita al dettaglio - aperta curiosamente solo nelle ore antimeridiane - di Yerba mate, spezie orientali, farina di papaveri rossi. Suonavi e scendeva ad aprire il portone un giovinetto, un ninetto davoli, che accompagnava gli avventori su al secondo piano.
La regina riceveva in deshabillé, a volte neppure si alzava dal letto (che era sempre affollato da più persone, tra cui ninetto) e indicava la consolle dove tra specchi da trucco e riviste di moda ti servivi da solo e lasciavi una profferta. Nessuno si focalizzava sui dettagli o le virgole.
Chissà che fine avrà fatto.
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