"Italexit"/uscita della Gran Bretagna dalla UE: discussione generale.

[CashC]

L'ho scritto e ripetuto più volte.Ma forse non hai letto o mi hai preso per complottista.

Ma il complotto è pensare che la vox populi conti zero.
Anche perché se fosse tutto un complotto basterebbe fare due brogli o impedire il referendum.

E soprattutto, il complottismo ad arte è inattaccabile a prescindere. Se il voto non piace è stato dirottato. Se piace, ci prepariamo ad un complotto oppure la vox populi ha battuto il sistema marcio. Mazza ma che pesantezza però vivere così.

Cioè io son molto ingenuo eh, ma adesso, con tutta la buona volontà, viviamo in un'epoca in cui puoi mandare le sonde su saturno, non si possono modificare i dati di un referendum?

[CashC]

BB_Zon ma capiamoci, non ce l'ho con te.
Solo che mi sembra che qualunque cosa non torni col tuo pensiero sia un "sistema marcio che schiaccia il cittadino".

[BB_Zon3]

BB_Zon ma capiamoci, non ce l'ho con te.
Solo che mi sembra che qualunque cosa non torni col tuo pensiero sia un "sistema marcio che schiaccia il cittadino".

Mai pensato che ce l'avessi con me.E che ti sembra proprio male,hai proprio un pensiero sbagliato rispetto a quello che ho scritto e nei modi in cui l'ho espresso.

Stiamo alla realtà dei fatti.

Si è svolto un referendum e tutti erano contenti e felici perché i sondaggi davano avanti il remain.

Si svegliano e scoprono che ha vinto il leave.

Inizia la campagna mediatica sul quanto gli ignoranti e gli anziani abbiano distrutto il futuro dei giovani che non potranno più fare l'erasmus.

Vedi i dati del voto e scopri che solo il 36% degli aventi diritto al voto tra i giovani si è presentato alle urne.

Fino ad Ottobre nessuno ratificherà il risultato referendario.

Questo non è complotto.Qua è proprio massimo rosicamento di chi è democratico solo quando gli conviene.Quando non gli conviene allora gli altri sono zoticoni ignoranti populisti che distruggono il futuro dei giovani.

[CashC]

Boh.
A parte il fatto che non è che fossero tutti felici e contenti, visto che nelle settimane prima la borsa si è bevuta l'anima.

Nessuno lo ratifica perché Cameron si è dimesso. Fin quando non è saltata fuori la ratifica, era un tripudio di "Bravo cameron politico serio che si prende le sue responsabilità. In Italia, figurati..." Poi è saltato fuori il fattore ratifica ed è diventato subito un tassello del complotto antidemocratico.

Poi, detto questo, parti dal presupposto che il fatto che ora vengano fuori tutte le magagne dell'exit non sarebbero uscite con il remain.
USA a parte (dove lo sconfitto solitamente appoggia il vincitore, finita la campagna) tu solitamente non vedi la campagna di discredito del perdente? chiedo perché di voti in inghilterra ne ho seguiti pochi.

Qua in italia è lo sport quotidiano gettare discredito da perdente sul vincitore, da sempre.

[mito56]

Voglio vedere se il nuovo primo ministro presenterà la domanda d'uscita.

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[Sean]

Brexit, il cancelliere Osborne rassicura i mercati: "Usciremo quando saremo pronti"

Il ministro dell'Economia britannico potrebbe correre per la leadership dei conservatori. Intanto nel suo primo discorso pubblico post referendum rassicura: "Per l'articolo 50 non c'è fretta". Ma Parigi e Berlino premono: "Agire rapidamente". Altre dimissioni nel governo ombra del Labour

"Usciremo dall'Unione solo quando saremo pronti". Il ministro dell'Economia della Gran Bretagna sa e ammette che il "Leave" porterà "ancora volatilità sui mercati". Ma nel suo primo discorso pubblico dopo il referendum, George Osborne ha un obiettivo: rassicurare i mercati. Perciò la ammissione sulla instabilità finanziaria è accompagnata da due rassicurazioni. La prima è puramente economica: "La Gran Bretagna ha un'economia abbastanza forte e solida da poter affrontare la sfida", precisa il conservatore. Ma poi aggiunge, rivolgendosi a questo punto non più solo alle borse ma anche ai vertici europei: "Attiveremo l'articolo 50 solo quando saremo pronti".

Osborne e i tories. Proprio Osborne, 45 anni, è tra i personaggi chiave del partito Tory, c'è anche lui nel parterre dei possibili nuovi coinquilini di Downing Street. "Chiarirò il mio ruolo nel partito nei prossimi giorni", ha detto lui in pubblico. Ma c'è già chi osserva che il suo primo discorso pubblico post Brexit "è un discorso da futuro premier".

http://www.repubblica.it/esteri/2016/06/27/news/brexit_il_cancelliere_osborne_rassicura_i_mercati_usciremo_quando_saremo_pronti_-142897956/?ref=HREA-1

[Testa]

ma con la brexit come sono cambiati i vostri programmi per l'estate?

[Sean]

Mi auguro non mi abbiano spostato il mio chalet, il mio lettino ed il mio ombrellone

[Barone Bizzio]

1)Posso nel momento in cui le politiche economiche di allora si ripercuotono su quello che abbiamo oggi (ma anche 15 anni fa).

2)Io ti dico quello che penso io (per quel che vale): la più grande riforma economica italiana l'ha fatta l'unico non politico (e non eletto) presidente del consiglio. La riforma Monti sulle pensioni.
Siamo passati dal "pagherà qualcun altro" al "mi prendo le mie responsabilità".
Una riforma che NESSUN governo eletto avrebbe mai fatto, perché NESSUN cittadino l'avrebbe mai votata. E che, se tutto va bene, ci salverà.

Ti faccio un'altra domanda, se posso: secondo te perché costituzionalmente non si può fare un referendum in materia fiscale?
In fondo dovrebbe decidere il popolo, no?

1) si, si ripercuotono su quello che succede oggi, ma non e' 'corretto' imputare ai nostri politici tutte le responsabilita', considerado che non sapevano che, agli albori del 2000, l' Italia avrebbe perso la propria sovranita' monetaria, che era usata come mezzo di regolazione dell'economia. Questo, al massimo, lo si potrebbe imputare agli architetti italiani dell' Euro, come Prodi. Non direttamente alla democrazia cristiana - che ha le sue colpe, non lo nego, ma la transizione da uno stato assistenzialista e iper-burocratizzato a una economia sociale di mercato si potrebbe gestire molto piu' tranquillamente se lo Stato potesse immettere moneta a piacere.

2) Il referendum in materia fiscale non si fa perche' il popolo sceglierebbe di non pagare le tasse e andrebbe tutto a rotoli. Ma prevedere, nella Costituzione, dei limiti ai referendum e' un riconoscimento implicito dell' ignoranza e della stupidita' della massa. Il popolo deve essere libero di sbagliare e di fare cazzate, perche' e' sbagliando e facendo cazzate che si responsabilizza. Se dopo 1 anno si vedessero gli effetti fiscali derivanti dal mancato pagamento delle tasse stai tranquillo che verrebbe indetto un nuovo referendum per ripristinare la situazione precedente.
Se non sbaglio, in Svizzera fanno continuamente ricorso al referendum. Sicuramente e' un metodo di governo che puo' essere 'pericoloso' in presenza di un forte analfabetismo funzionale, ma uno Stato che ha come il suo obiettivo quello del miglioramento delle condizioni sociali - e quindi, di istruzione e cultura - dei propri cittadini dovrebbe vedere l'esercizio referendario come un esempio di virtu', non come un fardello.

[KURTANGLE]

Barone per me tu inverti causa e effetto.
Se hai un popolo fortemente alfabetizzato e conscio del suo ruolo in una democrazia puoi effettivamente ricorrere spesso allo strumento referendario (come in Svizzera).
Se hai un popolo che se ne strafotte della vita pubblica o di ciò che accade intorno al suo orticello (gli italiani) tendenzialmente non puoi.
Ma non è che il popolo alfabetizzato ed interessato lo crei durante i referendum...........dovresti crearlo prima, a scuola all' università ecc.

Trovo giusto che il popolo non possa votare in materia fiscale (almeno gli italiani), trovo meno giusto che un popolo non possa votare sulla UE

[ArthurBarrett]

Kurt, solo per la cronaca ma guarda che anche in CH se ne sbattono le palle della democrazia. Le partecipazioni alle votazioni(quali che siano) sono basse e quelle davvero importanti non contano un ***** perché il governo, ovviamente, fa quello che vuole. Io voto solo se ho una chiara idea, altrimenti carta da riciclare.

Tra l'altro mi pare che l'entrata in UE fu respinta con il 70% circa, mi pare.

[Barone Bizzio]

Barone per me tu inverti causa e effetto.
Se hai un popolo fortemente alfabetizzato e conscio del suo ruolo in una democrazia puoi effettivamente ricorrere spesso allo strumento referendario (come in Svizzera).
Se hai un popolo che se ne strafotte della vita pubblica o di ciò che accade intorno al suo orticello (gli italiani) tendenzialmente non puoi.
Ma non è che il popolo alfabetizzato ed interessato lo crei durante i referendum...........dovresti crearlo prima, a scuola all' università ecc.

Trovo giusto che il popolo non possa votare in materia fiscale (almeno gli italiani), trovo meno giusto che un popolo non possa votare sulla UE

Non mi sono spiegato bene. Anche in presenza di un popolo di analfabeti funzionali,io sono favorevole allo strumento referendario perche', come minimo - e come avverra' nel caso di Brexit - il popolo e' messo di fronte alla cruda realta' della Responsabilita'. Hai fatto una scelta e ne paghi le conseguenze. E questo, in una epoca dove le colpe sono sempre degli altri, e' di per se un dato di enorme importanza.

Secondariamente, penso che il referendum sia un ottimo strumento di governo in presenza di un elettorato istruito e critico

[BB_Zon3]

Non benissimo.

http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/banche-il-piano-del-governo-stato-azionista-stop-al-bail-in/

[KURTANGLE]

Kurt, solo per la cronaca ma guarda che anche in CH se ne sbattono le palle della democrazia. .

Lo immagino, è un pò il male del mondo civilizzato - globalizzato e soprattutto egocentrizzato.

Non mi sono spiegato bene. Anche in presenza di un popolo di analfabeti funzionali,io sono favorevole allo strumento referendario

Anche io.........forse onestamente non per tutto (materia fiscale ad esempio).
Ma credo che la gente debba poter decidere se la sua nazione debba o meno rinunciare a parte della sua sovranità per concederla ad un entità sovranazionale - debba o meno poter continuare ad avere la sua moneta ecc.

anche perchè.....parliamoci chiaro - dinanzi a scelte cosi epocali i macro-economisti si dividono sempre......prima di entrare nell' euro vi era chi diceva che era una grande idea e vi era chi diceva che era un follia - e anche oggi c'è chi dice che senza euro saremmo finiti in bancarotta da anni -

Questo per dire che dinanzi a decisioni di tale livello anche le oligarchie "scientifiche" dimostrano la loro fallacità - e allora che decida il popolo (ovviamente tristemente indottrinato da demagoghi vari - che però sono da entrambe la parti)

[CashC]

Domani chiederanno di rigiocare con l'Islanda, la prima volta non avevano capito.