Io sono d'accordo...integriamoci...integriamoli...ma l'integrazione presuppone una condivisione di valori comuni, degli aspetti collimanti che nascono da processi storici ben determinati e che riguardano altrettanto determinate zone geografiche.
Per noi è da almeno trecento anni un dato acquisito che la religione è essenzialmente un sentire personale che non ha nulla a che vedere con lo stato - che deve essere, per sua natura, laico. Persino le monarchie hanno accettato questo sviluppo storico per cui il potere sovrano non discende più da Dio ma anzi sale dal popolo (resta la monarchia inglese a farsi ungere sacramentalmente alla maniera dei re davidici e ad imitazione di Cristo, ma ormai, nella dialettica della società inglese, quella è più che altro una esteriorità tradizionale alla pari delle sfilate in carrozza).
Per l'occidente la laicità è una dato acquisito. La separazione tra stato e religione idem, con tutto ciò che ne consegue a livello di società e di leggi, di costumi, di consuetudini, di diritti ecc...
Ora, come è possibile una integrazione con un popolo ed una fede che 1) non sono nati e sviluppati qua in queste terre ed entro questo percorso filosofico, politico e sociale? 2) seguono una religione che costituisce l'identità e l'unità di tutta intera la persona, senza possibilità di scindere privato e pubblico, laico e religioso, singolo e sociale?
L'Islam in questo senso è "integrale": non esiste ateismo, non esiste laicismo e dunque non esistono i presupposti per accettare (integrarsi) le leggi occidentali, che sono agli antipodi delle loro leggi religiose e dunque sociali. Non puoi coniugare in nessuna maniera Corano e costituzioni dei nostri paesi, perchè non un articolo delle nostre costituzioni si salverebbe, neanche mezzo.
Ecco perchè o si è con Allah o contro Allah, pur senza parlare di fondamentalismo, pur senza imbracciare coltelli o fucili...non è di questo che si parla ma della natura dell'Islam che, in via ipotetica, può essere anche pacifica ma alla quale non si può chiedere di sciogliersi entro il nostro laicismo: non resterebbe nulla dell'unità costiitutiva la persona, che è integrale non nel senso dell'integralismo fanatico ma in quello che non ammette separazione possibile tra religione e società, tra Allah e quanto deve stare sotto ad Allah, leggi in primis - in caso contrario non si potrebbe più parlare di Islam.
Puoi integrare qualcosa che abbia almeno dei principi in comune, altrimenti puoi parlare di amicizia, di rapporti diplomatici, di saluti alla lontana...non di condivisione della stessa casa, questo mai...perchè quella casa ha già delle regole che ne costituiscono l'identità: se non le condividi non è una casa comune. Inevitabilmente, alla lunga, qualcuno lì dentro sarà di troppo.
Per noi è da almeno trecento anni un dato acquisito che la religione è essenzialmente un sentire personale che non ha nulla a che vedere con lo stato - che deve essere, per sua natura, laico. Persino le monarchie hanno accettato questo sviluppo storico per cui il potere sovrano non discende più da Dio ma anzi sale dal popolo (resta la monarchia inglese a farsi ungere sacramentalmente alla maniera dei re davidici e ad imitazione di Cristo, ma ormai, nella dialettica della società inglese, quella è più che altro una esteriorità tradizionale alla pari delle sfilate in carrozza).
Per l'occidente la laicità è una dato acquisito. La separazione tra stato e religione idem, con tutto ciò che ne consegue a livello di società e di leggi, di costumi, di consuetudini, di diritti ecc...
Ora, come è possibile una integrazione con un popolo ed una fede che 1) non sono nati e sviluppati qua in queste terre ed entro questo percorso filosofico, politico e sociale? 2) seguono una religione che costituisce l'identità e l'unità di tutta intera la persona, senza possibilità di scindere privato e pubblico, laico e religioso, singolo e sociale?
L'Islam in questo senso è "integrale": non esiste ateismo, non esiste laicismo e dunque non esistono i presupposti per accettare (integrarsi) le leggi occidentali, che sono agli antipodi delle loro leggi religiose e dunque sociali. Non puoi coniugare in nessuna maniera Corano e costituzioni dei nostri paesi, perchè non un articolo delle nostre costituzioni si salverebbe, neanche mezzo.
Ecco perchè o si è con Allah o contro Allah, pur senza parlare di fondamentalismo, pur senza imbracciare coltelli o fucili...non è di questo che si parla ma della natura dell'Islam che, in via ipotetica, può essere anche pacifica ma alla quale non si può chiedere di sciogliersi entro il nostro laicismo: non resterebbe nulla dell'unità costiitutiva la persona, che è integrale non nel senso dell'integralismo fanatico ma in quello che non ammette separazione possibile tra religione e società, tra Allah e quanto deve stare sotto ad Allah, leggi in primis - in caso contrario non si potrebbe più parlare di Islam.
Puoi integrare qualcosa che abbia almeno dei principi in comune, altrimenti puoi parlare di amicizia, di rapporti diplomatici, di saluti alla lontana...non di condivisione della stessa casa, questo mai...perchè quella casa ha già delle regole che ne costituiscono l'identità: se non le condividi non è una casa comune. Inevitabilmente, alla lunga, qualcuno lì dentro sarà di troppo.
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