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Attacco a Parigi
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In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioSono idealismi, fantasticherie...non accadrà...non dico mai (in politica, nella storia il mai non esiste) ma non oggi, non nell'immediato.
L'attentato di Parigi sancisce, per l'ennesima volta, non solo il completo fallimento delle logiche immigratorie, della deregolazione, del multiculturalismo e altri idealismi e fantasticherie simili ai miei più sopra...ma anche il fallimento dell'Europa come soggetto politico, che non esiste, non c'è. Grandi paesi come la Francia, la Gran Bretagna...anche la Germania...non sono poi così grandi, ormai, sullo scacchiere mondiale. L'Europa come entità meramente ed unicamente economica sì, ce l'abbiamo...l'Europa politica, capace di visioni politiche, no, non ce l'abbiamo e non ce l'avremo.
Eppure questa Europa è teatro di una guerra: c'è sangue in giro, c'è paura, c'è allarme. Come possono i governanti non pensare a soluzioni differenti, ad uno scarto ideale che ribalti i tavoli della storia e crei qualcosa di autenticamente, pienamente nuovo e nostro?
Lasciarsi andare, essere portati a traino non è la soluzione. I processi storici vanno governati: se non lo fai tu, c'è qualcuno che lo farà per te. Siccome il sangue è sangue nostro, i morti sono i nostri, dovremmo un attimo preoccuparcene di più di questo andare per la corrente senza alcuna idea della destinazione ultima.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioA proposito del perchè certe cose accadano in Francia e non da noi, non sottovaluterei come fattore a nostro vantaggio la doppiezza della nostra politica estera; quella, per intenderci, che, unici tra i paesi occidentali, ci ha portato a regalare milioni ai terroristi per riportare indietro ragazzotte che idolatrano il guerrigliero incappucciato mentre intonano imagine. Perchè sgozzare la mucca che puoi mungere?...ma di noi
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L’analisi
Un mostro che ha due teste
(ma che si può battere...)
L’Isis — spiega il nostro inviato, che in Medio Oriente ha trascorso lustri — ha due espressioni: gli jihadisti europei, mossi da frustrazione e voglia di emulazione. E quelli mediorentali, mossi invece dalla voglia di rivalsa sunnita. Sono i primi il vero pericolo, perché possono seminare facilmente terrore e morte nelle nostre strade. Gli altri, invece, si possono battere sul campo di battaglia: sta già succedendo...
L’Isis non è affatto imbattibile. Nonostante le stragi di Parigi. Nonostante le immagini terrificanti che la macchina della propaganda jihadista da Siria e Iraq convogliano ad arte per terrorizzare l’Occidente. In verità l’Isis, o Daesh o Califfato che dir si voglia, è un’organizzazione strutturalmente abbastanza debole, minata da fortissime contraddizioni interne. Ha infatti due anime potenzialmente in conflitto tra loro, con militanti che lottano per obbiettivi differenti.
I volontari della jihad...
Da una parte i volontari della Jihad. Sono i figli di Al Qaeda, hanno militato nelle brigate internazionali islamiche in Afghanistan, arrivano da Algeria, Tunisia, Sudan, Palestina. In Francia sono cresciuti nelle banlieue. La loro rabbia, il loro risentimento, il loro fanatismo religioso sono accresciuti dalle frustrazioni locali, si sono nutriti a pane e Corano secondo l’interpretazione fanatica degli imam locali. Sono figli di situazioni disagiate, emarginate, povere. Nell’Islam hanno trovato risposte che non trovavano altrove. Si parlano via internet e con i social media. Sono pronti al «martirio» e amano la guerra. In molti casi sono i figli di un’Europa che ha dimenticato gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, nuove generazioni non più vaccinate contro la violenza. Per loro Jihadi John resta un’icona da adorare. I suoi filmati delle decapitazioni degli ostaggi occidentali sono «classici» da imitare.
...figli dell’Europa
La loro cultura è nata nell’Europa laica e secolarizzata, delle basiliche vuote, ma si è evoluta (meglio dire involuta) alla ricerca di una nuova religiosità identitaria, tribale. È sufficiente un rapido tour delle banlieue parigine per comprendere ciò di cui stiamo parlando. Si fanno la guerra tra bande per controlli territoriali che ricordano quelli della giungla. Di notte neppure la polizia osa addentrarsi, se non con centinaia di agenti in assetto di guerra. Ci si combatte strada per strada per futili motivi. I nuovi adoratori dell’Islam distorto nelle sue versioni più fanaticamente violente diventano in quei contesti veri eroi. Già adesso ci saranno tanti giovani che guardano ai «martiri» dell’Isis nelle ultime ore come modelli da seguire.
Perché il vero pericolo sono loro
È questa «testa» di Isis che deve farci più paura. È nata è cresciuta in casa nostra. Non rappresenta un vero pericolo militare. Non è in grado di fare la guerra agli Stati. Ma può incutere terrore, compiere massacri, imporre cambiamenti fondamentali ai nostri stili di vita. La sua capacità militare è estremamente limitata. La sua forza è il terrorismo contro obbiettivi civili disarmati. Non necessita di addestramenti particolari o armi troppo sofisticate per sortire effetti terrificanti. Non dovremmo mai dimenticare ciò che circa 300 terroristi armati delle Brigate Rosse riuscirono a fare in Italia. Erano pochi, sostenuti da meno di un migliaio di basisti, eppure in pochi anni ridussero il Paese quasi in ginocchio. Solo più tardi capimmo i loro grandi limiti strutturali.
L’altra testa: i sunniti mediorentali
La seconda «testa» di Isis è invece tipicamente mediorientale. I suoi militanti sono i sunniti locali in lotta fratricida con gli sciiti e loro governi. In Iraq sono i sunniti emarginati da dopo l’invasione americana del 2003 e la defenestrazione del regime di Saddam Hussein. Sono gli ex baathisti che accettano i volontari arrivati dall’estero come utili alleati con cui combattere le milizie sciite, l’Iran, il governo centrale a Baghdad. E pensano che si libereranno facilmente di questi alleati utili ma imbarazzanti una volta che si saranno ripresi il controllo sullo Stato. Lo stesso vale per i sunniti siriani, divisi in centinaia di brigate diverse, confusi nella violenza e nella brutalizzazione cresciute dopo le rivolte del 2011. Anche in questo contesto l’Isis approfitta della debolezza dello Stato centrale per imporsi sui vari gruppi dell’opposizione.
La vulnerabilità militare del «mostro»
Eppure le vicende degli ultimi giorni fanno cogliere i limiti delle capacità militari jihadiste. Da quando la Russia è scesa saldamente in campo nel sostenere l’esercito di Bashar Assad, i miliziani dello Stato islamico sono sulla difensiva in Siria. Negli ultimi giorni l’esercito lealista si è posizionato addirittura per riprendere Aleppo. In Iraq i curdi sostenuti dagli americani hanno liberato la città yazida di Sinjar. Ciò significa che ora possono accerchiare Mosul. La lezione da trarre nei due Paesi è la stessa: l’Isis nasce e cresce di fronte al collasso dello Stato centrale, si alimenta del caos interno. Addirittura è in grado di costruire una parvenza di propria amministrazione che in modo primitivo riesce a rispondere alle esigenze primarie degli abitanti residenti nei territori sotto il suo controllo. Ma se lo Stato centrale riprende forza, se un esercito strutturato risponde per le rime alle azioni dei jihadisti, allora l’Isis entra in crisi, si sbanda, rischia il collasso
L’Isis — spiega il nostro inviato, che in Medio Oriente ha trascorso lustri — ha due espressioni: gli jihadisti europei, mossi da frustrazione e voglia di emulazione. E quelli mediorentali, mossi invece dalla voglia di rivalsa sunnita. Sono i primi il vero pericolo, perché possono seminare facilmente terrore e morte nelle nostre strade. Gli altri, invece, si possono battere sul campo di battaglia: sta già succedendo......ma di noi
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Le periferie francesi come certe zone di Rio, dove si entra solo con l'esercito. Le bande musulmane lì fanno quello che vogliono: notizie che non si sentono tutti i giorni, escono in occasione di questi tragici eventi...ma sono però realtà di tutti i giorni. In pratica lo stato francese rinuncia ad intere porzioni di territorio che sono diventate enclavi di musulmani senza legge...o con la loro legge.
Lì nascono questi jihadisti. Col mito dei martiri, con l'odio per l'occidente e per le luci del centro, con la fanatizzazione religiosa in un Paese secolare e laico. Contrasti tremendi, esplosivi. Una primitività tribale piantata nel cuore dell'Europa che si crede civile.
Queste realtà dovrebbero essere tutti i giorni sui giornali, è l'altra faccia, quella sporca, del multiculturalismo, della accoglienza, della "integrazione"...ma non si leggono mai. Dovrebbero essere oggetto di dibattiti politici...ma non se ne parla mai. Dove finiscono tutti gli immigrati che entrano? A farsi i loro piccoli o grandi califfati vicino Parigi, in Belgio, e ne avremo sicuramente anche in Italia, ciascuno di noi sa dove sono determinati quartieri, palazzoni, agglomerati ormai non più Italia.
Una massa completamente fuori controllo. Ci accorgiamo di questo vulcano quando, all'improvviso, la sua bocca erutta lava, cenere e lapilli sulle nostre sere al ristorante, al bar, allo stadio, in posti che crediamo sicuri e civili e che tanto sicuri e tanto civili non sono.Last edited by Sean; 15-11-2015, 22:19:14....ma di noi
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioMah, che Assad sia un dittatore è fuori discussione, eppure quando io sono stato in Siria, anni addietro, e contestualmente in Giordania, non ho avvertito una significativa differenza. Per dire, potevo entrare liberamente in internet tanto a Damasco quanto ad Amman. Non è che la Giordania sia una democrazia, semplicemente è più presentabile. E la Siria che ricordo era certamente più florida, pacifica e culturalmente avanzata di quella di oggi, il cui caos è, non dimentichiamolo, in gran parte colpa dei paesi occidentali che hanno finanziato le sedicenti milizie islamiche moderate
quello che sostengo io è che in libia e siria le dittature avessero meno appoggio che da altre parti. lo stesso assad fa parte di una minoranza praticamente sciita, mettici che a differenza di altre parti non hanno dato la minima concessione ai manifestanti, ma anzi hanno risposto con le fucilate facendo saltare la polveriera le cui fiamme sono state alimentate dai soliti noti tra cui hai dimenticato il vero male della regione: ovvero l'arabia saudita.
in iran (vero nemico degli americani) l'onda verde non è sfociata in guerra forse perchè sono stati più furbi ad assorbirla (ma la repressione c'è stata testimoniata da un picco di condanne a morte ufficiali ) e il regime era molto più solidoOriginariamente Scritto da midofuoco
Dio mio mi toccherà fare pure le GAG bang?
Che mondo maschilista queste palestreOriginariamente Scritto da menphisdaemonSreppate sti mentecatti che mi rovinano il mongolo del secolo!!!
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Prima non ho citato a caso il Belgio ma intenzionalmente...dovremmo chiederci che cosa accade in quella nazione. Degli attentatori (francesi) venivano da un quartiere di Bruxelles, già noto per via dell'attacco a Charlie Ebdo. C'è un via vai continuo tra frontiera belga e francese di questi terroristi. A Parigi sono arrivati anche con un'auto con targa belga, che nessuno all'andata ha controllato pur avendo bei motivi per farlo, se si sa che in Belgio c'è una fucina di jihadisti.
Della situazione del piccolo Belgio però nessuno parla, nè di Bruxelles e dei suoi quartieri in salsa fondamentalista. A chi è affidata la nostra sicurezza? Dopo l'attacco al supermercato kosher, a Parigi si innalzarono le protezioni agli obiettivi "sensibili"...bene...si scopre però che il locale Bataclan, sede del concerto e della parte più grande della strage, era locale ebraico, di proprietà di ebrei: la sicurezza come era stata innalzata è stata poi abbassata? Dovremmo chiederlo ad Hollande.
Se si gestisce così la sicurezza interna, con frontiere come gruviera e innalzamenti e abbassamenti di protezione a caso, non possiamo certo stare tranquilli...eppure dopo i nomi ed i volti erano tutti noti (ai servizi, alla polizia), dopo si scopre che si conoscono le zone pericolose, che si conoscono di questi andirivieni tra Francia e Belgio, che quel tale locale era un locale ebraico...e senza protezione nella sera di un concerto.
Francia e Belgio hanno fallito clamorosamente, la Francia ancora peggio perchè è la seconda volta in un anno. La Le Pen ha gioco facile nel dire che la Francia ed i francesi non sono più al sicuro: è vero, sarà populismo ma è vero.
E in Italia come siamo messi? Alla fine gli obiettivi sensibili sono per davvero quelli sensibili: la redazione di un giornale già fatto oggetto di minacce specifiche; un supermercato ebraico; un locale da concerti ebraico. Però non si previene. Speriamo che i nostri siano più bravi e furbi e tempestivi e fortunati.Last edited by Sean; 15-11-2015, 22:46:31....ma di noi
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C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da brn Visualizza Messaggioche assad sia l'unica soluzione lo sanno anche i sassi, serve solo una soluzione di facciata
quello che sostengo io è che in libia e siria le dittature avessero meno appoggio che da altre parti. lo stesso assad fa parte di una minoranza praticamente sciita, mettici che a differenza di altre parti non hanno dato la minima concessione ai manifestanti, ma anzi hanno risposto con le fucilate facendo saltare la polveriera le cui fiamme sono state alimentate dai soliti noti tra cui hai dimenticato il vero male della regione: ovvero l'arabia saudita.
in iran (vero nemico degli americani) l'onda verde non è sfociata in guerra forse perchè sono stati più furbi ad assorbirla (ma la repressione c'è stata testimoniata da un picco di condanne a morte ufficiali ) e il regime era molto più solidoIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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http://www.rainews.it/dl/rainews/art...9340d0f5.html7
La Francia conferma, attraverso il ministero della Difesa, il massiccio bombardamento dei suoi jet su Raqqa, la 'capitale' dell'Isis in Siria. Lo riferisce France 24. Una vera e propria pioggia di fuoco su Raqqa, la 'capitale' dello Stato islamico in Siria: riferiscono gli attivisti anti-Isis nella città. "Almeno 30 i raid aerei" nelle ultime ore, "che si sono intensificati in serata". L'energia elettrica è saltata. A Raqqa sono stati addestrati gli attentatori di Parigi. Centrato, dai velivoli francesi, il centro di comando dell'Isis nella capitale siriana del gruppo, con raid che hanno impegnato 10 jet. Lo annuncia il ministero della Difesa, citato da France 24. Colpito anche il centro di addestramento e un altro per il reclutamento. Da Usa dati intelligence a Francia per raid in Siria Gli Stati Uniti stanno fornendo alla Francia dati di intelligence per i raid in Siria: lo scrive il Wall Street Journal. Intanto, gli attivisti anti-Isis di Raqqa, teatro di oltre 30 raid in poche ore, affermano che la gran parte dei centri nevralgici dello Stato islamico "sono stati bombardati". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/art...e9340d0f5.htmlOriginariamente Scritto da centosmangio e bevo e faccio schifo
Per ricorsi amministrativi e legali
http://www.supremecourt.mn/home
sigpic
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioQuello che dici conferma quel che affermavo prima rispetto all'ipocrisia dell'occidente. Sappiamo bene che dietro IS, come dietro Al Qaeda, ci sono soldi sauditi e del golfo. E sappiamo anche che questo paesi non entreranno mai nella black list dell'occidente. Quanto all'Iran, ricordo che se Assad è ancora in piedi è in gran parte merito degli iraniani, e meno male che non siamo riusciti ad aiutare la presunta rivoluzione verde iraniana. Immaginiamo cosa sarebbe stato destabilizzare l'Iran in quella regione. E non dimentichiamo che gli sciiti sono anche le prime, per numero, tempistica e odio che attirano, vittime di IS.
curioso il fatto che il miglior alleato dell'iran è stato bush: gli ha levato i talebani ad est e gli ha portato su un piatto d'argento l'iraq quando si dice poca lungimiranza....
tra l'altro molto più facile parlare con il mondo sciita che con quello sunnita.
lo stesso iran qualche cambiamento lo ha fatto in seguito alle proteste, ma dubito manderanno le loro truppe regolari in iraq (posizione dei conservatori)Originariamente Scritto da midofuoco
Dio mio mi toccherà fare pure le GAG bang?
Che mondo maschilista queste palestreOriginariamente Scritto da menphisdaemonSreppate sti mentecatti che mi rovinano il mongolo del secolo!!!
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Non sono riuscito a leggere tutte le pagine ma gran parte e non so se questo articolo sia giá stato postato :
Gli 007 di Baghdad avrebbero avvertito i Paesi della coalizione delle intenzioni del Califfo di attaccare con "bombe, omicidi e presa d’ostaggi". Ricercato Salah Abdeslam, 26 anni, fratello di uno dei kamikaze sfuggito a un controllo della polizia sabato mattina. Ismael Omar Mostefai, terrorista 29enne di origini algerine, noto ai servizi perché vicino all'Islam radicale. Altri due attentatori erano francesi residenti a Bruxelles. Ministro belga: "Per comunicare con vertici Isis prima degli attacchi i jihadisti hanno usato la PlayStation4"
L’avvertimento era arrivato da Al Baghdadi in persona. Era stato proprio lui, il Califfo dell’autoproclamato Stato islamico, a dare l’ordine di colpire i Paesi della coalizione impegnati nei bombardamenti in Iraq e Siria con “bombe, omicidi e presa d’ostaggi”. Un messaggio del quale i Paesi occidentali, e in particolare la Francia, erano stati avvertiti dagli …
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Comunque rimango schifato da come molte persone stiano speculando su queste tragedie per dei voti, bah
Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando TapatalkOriginariamente Scritto da ManxIl vero pregio non è quando ti dicono "quanto ce l'hai grosso e come riempi bene", bensi' "mi hai slogato la mascella"...
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Originariamente Scritto da Feghel Visualizza Messaggio____
Comunque rimango schifato da come molte persone stiano speculando su queste tragedie per dei voti, bah
Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk
Inviato dal mio Nexus 6 utilizzando Tapatalkgiù i pensieri, sù i bilancieri.
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