Attacco a Parigi

[Alecs]

Si però, non fosse stata per quella ***** di porta blindata, non ci sarebbe stata quasi sicuramente la sparatoria e l'esplosione della kamikaze. Hanno impiegato un'ora per abbatterla, e intanto i terroristi si son preparati. Strano che le forze speciali non sapessero della porta blindata, anche perché è loro specialità analizzare le infrastrutture prima di un assalto. Forse non c'è stato sufficiente tempo.

[Sean]

E' stato citato il pezzo di Houellebecq. Ne posto la parte centrale:

«Io accuso Hollande e difendo i francesi»


Resisteranno perché non si può fare altrimenti, e perché ci si abitua a tutto. E nessuna emozione umana, nemmeno la paura, è forte come l’abitudine.
Keep calm and carry on. Mantieni la calma e vai avanti. D’accordo, faremo proprio così (anche se - ahimè - non abbiamo un Churchill alla guida del Paese). Contrariamente a quanto si pensi, i francesi sono piuttosto docili e si lasciano governare facilmente, ma questo non vuol dire che siano dei completi imbecilli. Il loro difetto principale potrebbe definirsi una sorta di superficialità incline alla dimenticanza, e ciò significa che periodicamente occorre rinfrescar loro la memoria. La situazione incresciosa nella quale ci ritroviamo è da attribuire a precise responsabilità politiche; e queste responsabilità politiche dovranno essere passate al vaglio, prima o poi. È assai improbabile che l’insignificante opportunista che occupa la poltrona di capo di Stato, come pure il ritardato congenito che svolge le funzioni di primo ministro, per non parlare poi dei «tenori dell’opposizione» (LOL), escano con onore da questo riesame.

Chi è stato a decretare i tagli nelle forze di polizia, fino a ridurle all’esasperazione, quasi incapaci di svolgere le loro mansioni?
Chi ci ha inculcato, per tanti anni, che le frontiere sono un’assurdità antiquata, simbolo di un nazionalismo superato e nauseabondo? Si capisce subito che tali responsabilità sono state largamente condivise.
Quali leader politici hanno invischiato la Francia in operazioni assurde e costose, il cui principale risultato è stato quello di far sprofondare nel caos prima l’Iraq, poi la Libia? E quali governanti erano pronti, fino a poco tempo fa, a fare la stessa cosa in Siria ? (Dimenticavo, è vero che non siamo andati in Iraq, non la seconda volta. Ma c’è mancato poco, e pare scontato che Dominique de Villepin passerà alla storia solo per questo, che non è poco: aver impedito che la Francia per una volta, la sola e unica volta della sua storia recente, partecipasse a un intervento militare criminale - e per di più idiota.)

La conclusione inevitabile è purtroppo assai severa: i governi che si sono succeduti negli ultimi dieci anni (venti? trenta?) hanno fallito penosamente, sistematicamente, pesantemente nella loro missione fondamentale, cioè proteggere la popolazione francese affidata alla loro responsabilità.

La popolazione, dal canto suo, non ha fallito in nulla. In fondo, non si sa esattamente che cosa pensa la popolazione, visto che i successivi governi si sono guardati bene dall’indire dei referendum (tranne uno, nel 2005, ma hanno preferito non tener conto del risultato). I sondaggi d’opinione, invece, sono sempre autorizzati e - per quello che valgono - rivelano grosso modo le cose seguenti: la popolazione francese ha sempre conservato fiducia e solidarietà nei confronti dell’esercito e delle forze di polizia; ha accolto con sdegno i predicozzi della « sinistra morale» (morale?) sull’accoglienza di rifugiati e migranti e non ha mai accettato senza sospetti le avventure militari estere nelle quali i suoi governanti l’hanno trascinata.

Si potrebbero moltiplicare all’infinito gli esempi della spaccatura - oggi abissale - che si è venuta a creare tra i cittadini e coloro che dovrebbero rappresentarli.
Il discredito che oggi colpisce in Francia l’insieme della classe politica è non solo dilagante, ma anche legittimo. E mi sembra che l’unica soluzione che ci resta sarebbe quella di dirigersi lentamente verso l’unica forma di democrazia reale, e con questo intendo dire la democrazia diretta.

http://www.corriere.it/cultura/15_novembre_19/attentati-parigi-houellebecq-io-accuso-hollande-difendo-francesi-eafac2b2-8e84-11e5-aea5-af74b18a84ea.shtml

[mr.pump]

E no, abbi pazienza, ma ne sto scrivendo dall'inizio. Rileggiti o leggiti (se non l'hai fatto) i post: sono espresse chiaramente. Non faccio bignami: comincia dalla prima pagina e prosegui.

Ho letto critiche ma proposte concrete non mi pare di averne lette.
E comunque condivido l'idea del fallimento dell'integrazione e della ghettizzazione.
Un esempio pratico:
Un amico sta viaggiando in autobus e mi dice che salgono una decina di arabi (non capisce nemmeno di preciso di che etnia siano) che vanno ad installarsi nella coda del autobus. Gli italiani che salgono dopo, arrivano alla coda, li vedono e ritornano indietro ammassandosi tutti davanti. Quindi autobus mezzo vuoto dietro.
I commenti che si sentono: "puzzano; non se ne può più di questi" e frasi simili.
Da un lato loro tendono a stare "chiusi" nel loro gruppo, appartati.
Dall'altro noi occidentali siamo disturbati dalla loro presenza e dalla loro puzza (forse anche e sopratutto spaventati).
Può sembrare un esempio stupido della vita quotidiana, ma se questa é integrazione...

[Sean]

In Francia stanno pensando di togliere la doppia nazionalità a chi ne ha due (i terroristi ne hanno di belga e francese). Stanno rivedendo le loro politiche sulle frontiere e l'immigrazione.

Mi è stato chiesto cosa farei io:

- aborto immediato del disegno di legge sullo Ius Soli, dove basta che si nasca da una coppia di immigrati di cui uno solo ha il permesso di soggiorno per essere considerati cittadini italiani. Se bastasse così poco per essere cittadini...

- espulsione immediata di tutti e dico tutti gli irregolari, di tutti gli extracomunitari irregolari senza nessuna eccezione.

- chiusura delle frontiere, anche di quelle di mare. Chi entra deve dire e dimostrare per cosa viene qui, dove andrà a stabilirsi, a fare cosa (studio, lavoro, vacanza?).

- rientrare in possesso di tutte le enclavi che gli immigrati si sono conquistati grazie alla "concessione" del territorio da parte di uno stato in retroguardia. Non sono possibili i palazzoni o i quartieri multietnici che tanto piacciono ad alcuni, quella "colorata" congerie di suoni, odori, sapori, lingue, culture e religioni, una sognante riproposizione delle fantasie sessantottine...un'abominevole torre di Babele entro uno stato che ha sue carrateristiche storiche, civili, culturali, linguistiche e nazionali ben definite. Una nazione non è l'isola di Wight. Da quelle torri di Babele non escono filastrocche alla Imagine che sturbano delicati sognatori di paci e mondi universali ma terroristi che si fanno saltare per aria, organizzano attentati, si sottraggono alla legge.

- via tutte le moschee che non sono certificate. Via le moschee che indottrinano in scantinati, case coloniche, anfratti che diventano covi di fanatici. Questa non è libertà di culto, è libertà di creare azioni sovversive e attentare alla sicurezza dello stato. I luoghi di culto per quei (pochi) musulmani che dovrebbero stare qua devono essere alla luce del sole, ben visibili ed identificabili come lo sono chiese e sinagoghe.

- l'Italia è degli italiani, è un concetto elementare. I popoli non vengono creati in vitro ma sono il frutto di sviluppi storici, culturali, religiosi e civili: non basta un pezzo di carta, dunque, per dirsi italiano. Salam il pezzo di carta non può averlo solo perchè in possesso di un permesso di soggiorno: quando scade il soggiorno, torni da dove sei venuto. Hai esaurito il tuo compito qua.

- gli extracomunitari non possono permettersi di attentare alle tradizioni italiane (culturali, religiose, civili). Un attentato è anche il solo chiedere che il Natale non venga festeggiato nelle scuole perchè "offenderebbe" questi signori: se ne tornino a casa loro se si sentono offesi. Noi se andiamo in uno stato a maggioranza musulmana e dicessimo che ci offende la loro festa per la fine del ramadan, non penso troveremmo molta compresione nel merito.

Queste le principali, non potendo impedire il parlamentarismo e il sedicente regime "democratico"...cioè, purtroppo non potendo impedire le Boldrini al potere, che faranno tutto il contrario di quanto scritto sopra.

[Manx]

In Francia stanno pensando di togliere la doppia nazionalità a chi ne ha due (i terroristi ne hanno di belga e francese). Stanno rivedendo le loro politiche sulle frontiere e l'immigrazione.

Mi è stato chiesto cosa farei io:

- via tutte le moschee che non sono certificate. Via le moschee che indottrinano in scantinati, case coloniche, anfratti che diventano covi di fanatici. Questa non è libertà di culto, è libertà di creare azioni sovversive e attentare alla sicurezza dello stato. I luoghi di culto per quei (pochi) musulmani che dovrebbero stare qua devono essere alla luce del sole, ben visibili ed identificabili come lo sono chiese e sinagoghe.

.

Quoto ovviamente l'intero post, sottolineo quel punto per un motivo semplice: questa estate venni a casa tua...poco fuori Ancona, nella zona industriale della città... ho visto un cartello "verde" (quindi insegna "turistica") con una frase scritta in tre lingue...la prima in arabo, poi inglese e quindi italiano...c'era scritto "MOSCHEA"...ci sono rimasto di stucco...ti ricordi? Te ne ho parlato...

[mr.pump]

In Francia stanno pensando di togliere la doppia nazionalità a chi ne ha due (i terroristi ne hanno di belga e francese). Stanno rivedendo le loro politiche sulle frontiere e l'immigrazione.

Mi è stato chiesto cosa farei io:

- aborto immediato del disegno di legge sullo Ius Soli, dove basta che si nasca da una coppia di immigrati di cui uno solo ha il permesso di soggiorno per essere considerati cittadini italiani. Se bastasse così poco per essere cittadini...

- espulsione immediata di tutti e dico tutti gli irregolari, di tutti gli extracomunitari irregolari senza nessuna eccezione.

- chiusura delle frontiere, anche di quelle di mare. Chi entra deve dire e dimostrare per cosa viene qui, dove andrà a stabilirsi, a fare cosa (studio, lavoro, vacanza?).

- rientrare in possesso di tutte le enclavi che gli immigrati si sono conquistati grazie alla "concessione" del territorio da parte di uno stato in retroguardia. Non sono possibili i palazzoni o i quartieri multietnici che tanto piacciono ad alcuni, quella "colorata" congerie di suoni, odori, sapori, lingue, culture e religioni, una sognante riproposizione delle fantasie sessantottine...un'abominevole torre di Babele entro uno stato che ha sue carrateristiche storiche, civili, culturali, linguistiche e nazionali ben definite. Una nazione non è l'isola di Wight. Da quelle torri di Babele non escono filastrocche alla Imagine che sturbano delicati sognatori di paci e mondi universali ma terroristi che si fanno saltare per aria, organizzano attentati, si sottraggono alla legge.

- via tutte le moschee che non sono certificate. Via le moschee che indottrinano in scantinati, case coloniche, anfratti che diventano covi di fanatici. Questa non è libertà di culto, è libertà di creare azioni sovversive e attentare alla sicurezza dello stato. I luoghi di culto per quei (pochi) musulmani che dovrebbero stare qua devono essere alla luce del sole, ben visibili ed identificabili come lo sono chiese e sinagoghe.

- l'Italia è degli italiani, è un concetto elementare. I popoli non vengono creati in vitro ma sono il frutto di sviluppi storici, culturali, religiosi e civili: non basta un pezzo di carta, dunque, per dirsi italiano. Salam il pezzo di carta non può averlo solo perchè in possesso di un permesso di soggiorno: quando scade il soggiorno, torni da dove sei venuto. Hai esaurito il tuo compito qua.

- gli extracomunitari non possono permettersi di attentare alle tradizioni italiane (culturali, religiose, civili). Un attentato è anche il solo chiedere che il Natale non venga festeggiato nelle scuole perchè "offenderebbe" questi signori: se ne tornino a casa loro se si sentono offesi. Noi se andiamo in uno stato a maggioranza musulmana e dicessimo che ci offende la loro festa per la fine del ramadan, non penso troveremmo molta compresione nel merito.

Queste le principali, non potendo impedire il parlamentarismo e il sedicente regime "democratico"...cioè, purtroppo non potendo impedire le Boldrini al potere, che faranno tutto il contrario di quanto scritto sopra.

Però resta il problema di quelli già italianizzati ed integrati. Che poi abbiamo visto essere il vero pericolo.
Quindi li si deporta tipo ebrei sotto i nazisti? Li prendiamo e li espelliamo? Per la legge sono italiani a tutti gli effetti.
Un pò come sono italiani altri individui di altre etnie (europa dell'est ecc.) nati qui.
Come si fa?
Un disegno del genere, con le tendenze odierne, é praticamente anacronistico.
Siamo influenzati a livello europeo nelle scelte con sanzioni e cavoli di vario genere.

Anche se queste sarebbero state scelte utili (queste tue linee), vista la politica che le potenze stanno portando avanti in medio oriente. É inevitabile che se armi e fomenti quei poveri disgraziati devi aspettarti degli "effetti collaterali" come invasioni di profughi, terrorismo.
Le potenze mondiali tengono in scacco il medio oriente per il petrolio, questo é un dato di fatto.
Ogni stato occidentale appoggia l'uno o l'altro per poi trarne beneficio una volta installato il rispettivo governo fantoccio. Il medio oriente é praticamente tenuto diviso.
Oltre a "barricarci" dentro dobbiamo pure andare a rivedere qualcosina nella politica estera perché c'è sicuramente qualcosa che non va.
La Francia sta capendo adesso e vuole modificare la costituzione e "chiudersi". Doveva aspettarsi una reazione del genere con la sua politica.

[Sean]

Però resta il problema di quelli già italianizzati ed integrati. Che poi abbiamo visto essere il vero pericolo.
Quindi li si deporta tipo ebrei sotto i nazisti? Li prendiamo e li espelliamo? Per la legge sono italiani a tutti gli effetti.
Un pò come sono italiani altri individui di altre etnie (europa dell'est ecc.) nati qui.
Come si fa?
Un disegno del genere, con le tendenze odierne, é praticamente anacronistico.
Siamo influenzati a livello europeo nelle scelte con sanzioni e cavoli di vario genere.

Se sono "italianizzati" ed "integrati" vuol dire che non rientrano tra quelli irregolari, e dunque non vanno espulsi, anche perchè si presume che lavorino, che stiano svolgendo un ruolo sociale, di utilità sociale. Siccome all'Italia manca una quota lavoro entro comparti che gli italiani non vogliono più fare, nulla osta che, esaminati i casi, si possa concedere la cittadinanza regolarizzando una posizione già regolare di fatto (se stanno qua da 10 anni, lavorano, scelgono di vivere qua vanno normati).

Si presume che siano in numero limitato, il tessuto sociale è destinato ad assorbirli.

[Barone Bizzio]

Sean io sono d'accordo con tutto quello che dici tranne il punto sullo ius soli. La legge attuale preveda che venga concessa cittadinanza Italiana ai figli dell' immigrato che abbia un permesso di soggiorno di lungo periodo, cioe' che risieda da almeno 5 anni in Italia e soddisfi altre condizioni tra cui il guadagno di un determinato reddito e la conoscenza dell' Italiano. Tutto sommato mi sembra una legge bilanciata

Intanto, questo e' senza dubbio un bel gesto da parte della comunita' musulmana francese http://www.repubblica.it/esteri/2015...7/?ref=HRER3-1

[LARRY SCOTT]

Ironico il fatto che a Saint-Denis riposino buona parte dei sovrani Capetingi di Francia, mentre ora è una zona a schiacciante maggioranza islamica, nonchè un ghetto.

[Sean]

Però resta il problema di quelli già italianizzati ed integrati. Che poi abbiamo visto essere il vero pericolo.

Aggiungo, avevo saltato l'introduzione: sono il vero pericolo perchè vivono tra masse di disperati che si fanatizzano a vicenda col Corano, dato che parliamo di milioni di immigrati (almeno in Francia). Se tu crei il vuoto (perchè espelli tutti gli irregolari), riprendi possesso delle periferie-enclavi, ti tieni solo chi lavora (una quota bassissima), li sottrai alla tentazione di scelte radicali. Disarticoli la massa e li introduci in salotto.

[mr.pump]

Aggiungo, avevo saltato l'introduzione: sono il vero pericolo perchè vivono tra masse di disperati che si fanatizzano a vicenda col Corano, dato che parliamo di milioni di immigrati (almeno in Francia). Se tu crei il vuoto, riprendi possesso delle periferie-enclavi, ti tieni solo chi lavora (una quota bassissima), li sottrai alla tentazione di scelte radicali. Disarticoli la massa e li introduci in salotto.

Eh si, su questo sono d'accordo.

[Sean]

Ironico il fatto che a Saint-Denis riposino buona parte dei sovrani Capetingi di Francia, mentre ora è una zona a schiacciante maggioranza islamica, nonchè un ghetto.

Ci pensavo giusto oggi, anche qua succede quanto successo a Palmira, in buona sostanza. Un Paese che non tiene in debito conto le sue ricchezze artistiche (testimonianza e frutto di un percorso lungo secoli, millenni) e le dà in "comodato" a masse di gente che mai capiranno il senso ed il significato di quei monumenti, di quei segni di civiltà e memento, è un Paese già sconfitto: non ha più alcuna forza vitale, alcun orgoglio, non ha risorse per ritrovarsi.

[LARRY SCOTT]

Ci pensavo giusto oggi, anche qua succede quanto successo a Palmira, in buona sostanza. Un Paese che non tiene in debito conto le sue ricchezze artistiche (testimonianza e frutto di un percorso lungo secoli, millenni) e le dà in "comodato" a masse di gente che mai capiranno il senso ed il significato di quei monumenti, di quei segni di civiltà e memento, è un Paese già sconfitto: non ha più alcuna forza vitale, alcun orgoglio, non ha risorse per ritrovarsi.

Questo è un altro aspetto che immagino tra una 50ina d'anni: quando saranno la maggioranza demografica del nostro paese, guarderanno a questi luoghi con ignoranza totale della loro storia, se non adirittura con sospetto. Cammineranno ignari di quello che è stato prima di loro, e di coloro che han costruito e lottato per il paese che gli è stato consegnato.
Già ben pochi italiani dei nostri tempi comprende ed apprezza quelle cose, figuriamoci cosa ne penseranno ''i nuovi italiani''.

[Sean]

Quoto ovviamente l'intero post, sottolineo quel punto per un motivo semplice: questa estate venni a casa tua...poco fuori Ancona, nella zona industriale della città... ho visto un cartello "verde" (quindi insegna "turistica") con una frase scritta in tre lingue...la prima in arabo, poi inglese e quindi italiano...c'era scritto "MOSCHEA"...ci sono rimasto di stucco...ti ricordi? Te ne ho parlato...

Infatti il problema non riguarda le sole grandi città...persino in medie e piccole città, nella provincia, si vede questo mutamento sociale inarrestabile, anche qui in una regione a piccola industria, ad artigianato, agricoltura e turismo (le Marche), senza grossi agglomerati, e che dunque dovrebbe essere fuori da certi problemi...e invece chi la riconosce più questa regione? Non se ne riconosce più la popolazione, almeno lungo le coste: a me sembra di stare a Tangeri.

[Manx]

Infatti il problema non riguarda le sole grandi città...persino in medie e piccole città, nella provincia, si vede questo mutamento sociale inarrestabile, anche qui in una regione a piccola industria, ad artigianato, agricoltura e turismo (le Marche), senza grossi agglomerati, e che dunque dovrebbe essere fuori da certi problemi...e invece chi la riconosce più questa regione? Non se ne riconosce più la popolazione, almeno lungo le coste: a me sembra di stare a Tangeri.

Mia madre insegnante...in un piccolo comune nella zona di Jesi (non di Milano!)...ha 3/4 della classe "straniera" (alcuni naturalizzati italiani)...soprattutto nordafricani e asiatici. E poi anche vari, molti, Testimoni di Geova...che sono "stranieri" anche loro (e con certe pretese....) .... Agghiacciante.