Attacco a Parigi

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  • LARRY SCOTT
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    Originariamente Scritto da Nemesis84 Visualizza Messaggio
    Bello spunto, ma credo che nel 2015 chiunque si cimenti ad argomentare e parlare di geo politica non possa ignorare che Kuwait Arabia Saudita etc, siano tutto tranne che democratiche anzi...
    L'occidente lo sa benissimo, eppure se ne sbatte.
    Il siriano si riferiva sarcasticamente alla percezione che i media, soprattutto USA, danno degli emirati del Golfo: pozzi di civiltà multiculturali e progrediti contro l'oscurantismo di altri stati. Questo fu anche il casus belli che Bush padre usò contro Saddam nella Prima Guerra del Golfo.

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    • Sean
      Csar
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      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
      Ricordo che l'unica forma di censura che siamo in grado di esercitare è contro coloro che non si allineano al pensiero unico dell'integrazione come soluzione dei nostri problemi e osano criticare l'oscurantismo islamico. In Francia, guarda caso, è stato intentato un processo a Oriana Fallaci (qui da noi sbertucciata da quel caprone di Jovanotti che l'intellighenzia sinistroide ha elevato dal rango di pagliaccio a quella di intellettuale), sono stati censurati i romanzi di Houellebecq, di fatto non gradito in tutti i i programmi tv

      PS: leggete, se potete, il fondo di Houellebecq sul Corriere di oggi: spiega molto di cosa sia la Francia oggi
      Le forme statali sono sempre un assoluto, per questo anche la democrazia è fallata e fallisce nel suo volersi imporre universalmente. La democrazia riconosce se stessa come sistema immodificabile, quindi il multiculturalismo, che deriva necessariamente dalla visione democratica dei diritti "universali", è un assoluto incriticabile. Gli occidentali si devono allineare senza porre in mezzo dubbi...e pure i musulmani ci devono stare, altrimenti gli mandiamo la digos se muovono una mezza critica, un gesto, una forma di protesta civile di dissenso.

      La sclerosi, l'ipocrisia di questo mondo, di queste visioni false. Se i fatti sono contrari alla ideologia dominante, non è l'ideologia ad essere in errore: sono i fatti! E allora o li facciamo sparire o li pieghiamo (con forza democratica, quindi "giusta") alla ideologia.

      Molto più coerenti i totalitarismi da questo punto di vista. Nessuna visione assoluta (e dunque neppure quella democratica, forma di assolutismo anch'essa) si è mai potuta imporre con le buone, per convincimento. O c'è una qualche forma di rivoluzione che poi istituisce una dottrina da seguire (il comunismo ne è un esempio) o una presa di potere per vie legali che poi si fa totalitaria (i fascismi): così le cambi le civiltà, con la forza. Non c'è una via di mezzo che dovrebbe delicatamente convincerci della giustezza delle sue tesi, perchè la resistenza la troveresti sempre: in questo caso la critica interna ai modelli attuali dell'occidente e la critica "esterna" di chi tanta voglia di assimilarsi non ce l'ha.

      La donna che si è fatta saltare per aria nell'appartamento di Parigi era il frutto più vivido della integrazione: cittadina francese, un lavoro in una amministrazione edile, giovane, con mezzi propri, "integrata". Un successo del sistema...peccato che in foro interno considerasse la Francia (della quale era figlia legale) un paese "satanico" e "miscredente", da portarsi dietro con la sua esplosione.

      I milioni di musulmani che la Francia ha in seno (quasi tutti confinati in ghetti periferici) li indottrinerà a forza? Gli dobbiamo prestare la digos? E i cittadini francesi (quelli veri, quelli francesi da generazioni) che dovessero sollevare dubbi su tutta la questione, li arrestiamo, li "rieduchiamo"?

      Insomma, si arriva al paradosso che dovremo buttare in cella sia occidentali e sia musulmani per "razzismo", xenofobia, diffusione di tesi e dottrine contrarie alla parità, alla eguaglianza, alla fratellanza universali. O ti pieghi o ti spezzi, ma democraticamente eh.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
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        La democrazia è così democratica da non riconoscere alterità e differenziazioni. E' così "universale" che non riconosce altro mondo fuori da sè. Vuole imporre il modello unico persino fuori dai suoi confini, con le bombe democratiche. Fa morti di seria A e morti di serie B. Manda la digos a casa di ragazzine marocchine solo perchè se ne escono dalla classe in forma di protesta per l'ipocrisia occidentale (alla faccia della libertà e dei supposti diritti costituzionali).

        Se tutti i fatti sono contrari alla integrazione di mondi opposti, i fatti devono piegarsi con la forza, la coercizione, l'abolizione del diritto di critica e di pensiero, che - in democrazia - deve essere unico: altrimenti (qualunque colore di pelle tu abbia) sei comunque razzista, xenofobo, disfattista, sovversivo e ti mandiamo la digos a casa.

        A scuola, culla del pensiero democratico, non si esce dalla classe e si è obbligati a fare mostra di contrizione per i morti di Parigi...ma se ricordi quelli fuori di Parigi e dell'Europa no, non puoi farlo: ti schediamo, sei un potenziale pericolo. Sei un fatto vivo che dimostra vividamente che il sistema ha delle falle e l'ideologia intregrazionista è bacata e allora devi sparire: deve vincere l'ideologia.
        Last edited by Sean; 19-11-2015, 15:12:23.
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          Infatti il succo della questine è quello: se gli estremisti o anche altri musulmani accettano di vivere sotto la Sari'ah...hanno tutto il diritto di farlo, però a casa loro. E' la loro cultura e giustamente io non sono nessuno per digli, a casa loro, cosa fare e cosa pensare. Nei tuoi paesi hai il sacrosanto diritto, previa tua scelta o scelta collettiva del tuo popolo, di vviere e seguire filosofie e religioni che preferisci.

          Il problema sorge quanto loro vogliono imporre a me, in casa mia, di rinunciare alla mia identità per proteggere la loro, e vorrebbero alcune regole della Sari'ah pure qui. Questo non mi garba, unito al disfacimento culturale (e demografico) del mio e di altri paesi.
          Io non ho nessun problema ad entrare scalzo in una moschea a Casablanca o a indossare la kippah se voglio vedere la spianata dei Templi. Lo accetto e lo faccio, perchè in casa tua c'è questa regola ed è giusto che io la rispetti. Perchè loro invece han tanti problemi con noi?

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          • Barone Bizzio
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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Ho letto velocemente l'articolo, che tenta una ricostruzione delle dinamiche che hanno portato allo scenario attuale. Come in ogni analisi simile andrebbe ben visto tutto con attenzione, perchè la verità infusa (trattandosi di questioni nazionali, ad altissimi livelli, segrete) non ce l'ha nessuno. In queste analisi di solito ci entrano il vero, il verosimile e anche una quota di considerazioni personalistiche e viziate da presupposti fatti al buio.

            Ad esempio, se si afferma che le politiche di Sarkozy e di Hollande sono le stesse, non si può affermare che quelle dei falchi USA (eredi di Bush) e quelle di Obama siano diverse: quando si sta al potere i colori politici e le differenziazioni scompaiono. Restano sulla politica interna, sui programmi sociali ma non certo sugli interessi strategici di nazioni che hanno e vogliono un ruolo mondiale.

            Obama non mette stivale in Siria perchè, da quanto ho letto, dovrebbe approntare un esercito di 100000 americani da spedire in zona con tutto l'armamentario: Bush avrebbe preso una decisione differente, con teatri pericolanti aperti in mezzo mondo? A decidere in ultimo è il presidente, ma decide sulla base di linee strategiche, tattiche e politico/militari approntate dall'esercito, dalla CIA, dalla economia...e questi organismi non hanno colore partitico.

            Quindi il quadro è composito, anche se è ormai certissima e a tutti nota la responsabilità occidentale nel creare, foraggiare, mantenere questi "rivoluzionari" che poi si rivelano essere fondamentalisti (si rivelano a noi opionione pubblica, perchè i governi occidentali già ne conoscevano la natura).

            D'altronde non dobbiamo andare molto lontano. Una vocina di un personaggio non certo secondario alza un attimo il sipario e conferma quanto si sa: http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIAN.../1683150.shtml

            Anche se in ritardo, rispondo a questo punto perche' e' molto molto interessante. Sicuramente la visione strategica degli Stati Uniti non cambia col cambiare delle presidenze, su queston sono d'accordo. Quello che differenzia Obama dal suo predecessore e lo separa dai falchi americani e' il metodo con cui arrivare ad un certo fine - in questo caso il controllo delle rotte energetiche asiatiche.
            Se la politica di Bush era prevalentemente aggressiva e isolazionista, nonche' strettamente ancorata a Israele, quella di Obama e' piu' cauta. Bush mandava decine di migliaia di uomini sul campo - cosa che Obama ha fatto nei suoi primi anni di Afghanistan, per poi - intelligentemente, secondo me - utilizzare prevalentemente droni e gruppi armati per destabilizzare aree tradizionalmente controllate dalla Russia ( l' Ucraina) o vicine, in qualche modo, alla sua sfera di influenza ( la Siria). Ora, in questi due casi io non so se Bush avrebbe premuto per mandare le truppe in Siria o meno, in questo caso lo escludo. Pero' sicuramente Bush non si sarebbe mai e poi mai allontanato da Israele e avvicinato all' Iran come Obama ha fatto. Non avremo mai visto, sotto Bush, negoziati per un nucleare iraniano, ne Obama trattare Putin quasi come suo pari nella gestione della questione Siriana.
            E' questa la principale differenza tra i due, l'uso della diplomazia da parte dell' amministrazione Obama ed il suo progressivo allontanarsi da Israele che, secondo me, forniscono una interessante chiave di lettura degli eventi in corso.
            Nota bene che Obama, malgrado tutto, ha esplicitamente escluso che mandera' truppe di terra in Siria e si limitera' a bombardare

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            • Sean
              Csar
              • Sep 2007
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              • In piedi tra le rovine
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              Originariamente Scritto da LARRY SCOTT Visualizza Messaggio
              Infatti il succo della questine è quello: se gli estremisti o anche altri musulmani accettano di vivere sotto la Sari'ah...hanno tutto il diritto di farlo, però a casa loro. E' la loro cultura e giustamente io non sono nessuno per digli, a casa loro, cosa fare e cosa pensare. Nei tuoi paesi hai il sacrosanto diritto, previa tua scelta o scelta collettiva del tuo popolo, di vviere e seguire filosofie e religioni che preferisci.

              Il problema sorge quanto loro vogliono imporre a me, in casa mia, di rinunciare alla mia identità per proteggere la loro, e vorrebbero alcune regole della Sari'ah pure qui. Questo non mi garba, unito al disfacimento culturale (e demografico) del mio e di altri paesi.
              Io non ho nessun problema ad entrare scalzo in una moschea a Casablanca o a indossare la kippah se voglio vedere la spianata dei Templi. Lo accetto e lo faccio, perchè in casa tua c'è questa regola ed è giusto che io la rispetti. Perchè loro invece han tanti problemi con noi?
              Perchè loro non vivono nella doppiezza (e nelle conseguenti ipocrisie) di un mondo fatato e universale, un vuoto da riempire indifferentemente con mele, pere e banane da cui far uscire un frullato unico. Loro sanno chi sono, cosa vogliono, in cosa credono, sono fortemente identitari e quindi, molto semplicemente, vogliono non che il mondo fagociti loro ma loro il mondo, per portare a conclusione l'universale dominio di Allah su tutta la terra. Riconoscono le differenziazioni del mondo, dichiarano loro guerra e le vogliono conquistare, non conviverci, perchè credono vera la loro fede senza infingimenti.

              Noi invece, che siamo democratici, non riconosciamo alcuna alterità: ci sembra impossibile che fuori da noi non si accetti questa fantastica visione delle mele, pere e banane che possono vivere tutte assieme...ma sotto al cappello della democrazia, ovviamente. Solo che il nostro, nella doppiezza biforcuta entro la quale siamo annegati, non lo chiamiamo assolutismo ma pluralismo; non chiamiamo le nostre mosse militari "conquiste" ma caduta di tiranni per liberare i popoli; noi non snaturiamo gli altri, li integriamo.

              Francamente, preferisco chi resta retto, specchiato, chiaro nei suoi scopi e nelle sue declinazioni. La nostra doppiezza, che contraddice persino le libertà che sulla carta si professano, è stomachevole. L'Islam ci ha sempre sommamente rispettato quando li chiamavamo nemici, quando cioè ne riconoscevamo l'alterità identitaria rispetto alla nostra opposta alterità identitaria, non quando chiamandoli amici li vogliamo far entrare nel frullatore universale assieme a mele e banane, anche se loro sono delle pere.
              Last edited by Sean; 19-11-2015, 15:15:24.
              ...ma di noi
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              • Alberto84
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                Posto qui il video di Sgarbi, anche per lui....l' orrore che stiamo vedendo e' dovuto alla totale mancanza di cultura. Non e' la religione il problema, l' ignoranza e' il problema. Come ricorda Sgarbi, i vari Califfi del passato come quelli del 600, non distrussero l' arte bizantina e romana presente in medio-oriente.

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                  L'intervista di Assad al TG1





                  Solo il popolo siriano potrà decidere il futuro del paese. "Se i siriani vorranno elezioni presidenziali non ci sarà nessuna linea rossa ad impedirlo. Ma non sarà una mia decisione, dovrà esserci il consenso tra i siriani"

                  Ecco la trascrizione integrale dei tre minuti dell'intervista di Marco Clementi e Paolo Carpi, andata in onda al TG1 delle 20, al presidente siriano Bashar al-Assad

                  - Signor Presidente grazie per l'incontro. Cominciamo da Parigi, qual è la sua reazione?

                  Si tratta di un crimine orribile, con esseri innocenti uccisi senza alcun motivo. Noi in Siria sappiamo cosa vuol dire perdere una persona cara in un crimine così orribile. Ne soffriamo da cinque anni.

                  - Dietro ai fatti di Parigi c'è l'Isis. In Occidente c'è chi dice che Lei abbia sostenuto i terroristi per dividere l'opposizione. Cosa risponde?

                  L'Isis è iniziato in Iraq. Al-Baghdadi è stato rilasciato dagli americani stessi. Quindi l'ISIS non è nato in Siria, non è cominciato in Siria, ma in Iraq, ed è iniziato ancora prima in Afghanistan secondo quello che dicono loro. E Tony Blair ha detto di recente che a creare l'Isis ha contribuito la guerra in Iraq.

                  - A proposito della situazione in Siria. Da Vienna e Antalya è arrivata l'indicazione a puntare ad una transizione al potere che porti ad elezioni, ma lei prima o poi dovrebbe lasciare.

                  No. Nella dichiarazione non c'è nulla riguardo al presidente. La parte principale della riunione di Vienna è che tutto ciò che accadrà del processo politico dipenderà da quello che decideranno i siriani. La cosa più importante è che ci siederemo gli uni accanto agli altri anche con l'opposizione e presenteremo il nostro porgramma e il nostro piano come siriani. Se i siriani vorranno elezioni presidenziali non ci sarà nessuna linea rossa ad impedirlo. Ma non sarà una mia decisione, dovrà esserci il consenso tra i siriani.

                  - Qual è stata l'importanza di andare a Mosca?

                  Con i russi ho discusso la situazione militare e ho parlato del processo politico pochi giorni prima di Vienna. E' stato un viaggio importante, perché i russi capiscono bene questa regione. Hanno relazioni storiche e sanno come avere un ruolo chiave in questo paese.

                  - Presidente mi faccia capire bene qual è il suo programma realistico per uscire dalla crisi.

                  Se vuole parlare di scadenza temporali, le dico che nulla inizerà prima di aver sconfitto il terrorismo. Non puoi cominciare nulla finché i terroristi occupano molta parte della Siria.

                  - Presidente Assad come vede il futuro, per lei conta di più il futuro della Siria o rimanere al potere?

                  E' del tutto evidente, il futuro della Siria è tutto per noi. Certo, dentro la Siria c'è chi è dalla parte del Presidente e chi è contro il Presidente. Per questo finché il mio futuro sarà una cosa buona per la Siria, se i siriani mi vorranno come presidente sarà un buon futuro; se i siriani non mi volessero come presidente e io volessi rimanere agganciato al potere, questo sarebbe sbagliato.

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                  • Sean
                    Csar
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                    Originariamente Scritto da Alberto84 Visualizza Messaggio
                    Posto qui il video di Sgarbi, anche per lui....l' orrore che stiamo vedendo e' dovuto alla totale mancanza di cultura. Non e' la religione il problema, l' ignoranza e' il problema. Come ricorda Sgarbi, i vari Califfi del passato come quelli del 600, non distrussero l' arte bizantina e romana presente in medio-oriente.

                    https://www.facebook.com/mcancarini/...7951578818370/
                    L'Islam del principio non era radicalizzato come quello odierno. Oggi, con la globalizzazione, ci si sente "aggrediti" anche a casa propria dai vari stimoli che giungono da ogni parte...e la reazione, in determinate culture, non è l'apertura continua ma può essere la chiusura a difesa che talvolta si fa chiusura radicale. E' chiaro che la distruzione dei reperti non ha alcuna utilità pratica per quei fanatici ma simbolica: si radicalizza l'idea del proprio Dio che abbatte idoli pagani di importazione occidentale...ovverosia, nessun sincretismo col "satana" occidentale è possibile.

                    Ricordo che il povero direttore di quel museo a Palmira era un musulmano e gli hanno staccato la testa.
                    Last edited by Sean; 19-11-2015, 16:24:43.
                    ...ma di noi
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                      A proposito di Assad. Quel signore farfugliante che mi dicono essere il nostro ministro degli esteri ha indicato come priorità la rimozione di Assad ma evitando che questa crei un vuoto di potere. Non è bastata nemmeno Parigi a far capire a questo cialtrone quali siano le reali priorità
                      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                      ma_75@bodyweb.com

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                      • ma_75
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                        A proposito dei fischi del pubblico turco durante il minuto di silenzio e delle supposte "altre" spiegazioni che qualcuno anche qui aveva fornito, credo in buona fede sulla base di articoli di stampa evidentemente male informati. Sul corriere di oggi ci sono due articoli, uno dei quali è una intervista ad una scrittrice turca, nei quali si torna sull'episodio e nessuno li spiega in modo diverso da quello più ovvio, ossia ostilità nei confronti dell'occidente e fiancheggiamento del daesh. Suppongo che, qualora, come si è detto, fosse una forma di rivendicazione di diritti o altra usanza comune in Turchia, quantomeno la scrittrice turca avrebbe dovuto saperlo e farlo notare.
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                        • Alecs
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                          A proposito di Assad. Quel signore farfugliante che mi dicono essere il nostro ministro degli esteri ha indicato come priorità la rimozione di Assad ma evitando che questa crei un vuoto di potere. Non è bastata nemmeno Parigi a far capire a questo cialtrone quali siano le reali priorità
                          Se cade Assad è la fine, sarà il caos definitivo, la totale destabilizzazione di tutto il Medio Oriente, con continua fomentazione e maggior potere in mano all'estremismo islamico. La caduta di Assad fa comodo solo al terrorismo, che si potenzierebbe, e genererebbe un casino immane che colpirebbe drammaticamente l'Occidente, esponendo noi a rischi addirittura maggiori di quelli che abbiamo già ora.

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                          • Barone Bizzio
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                            Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                            A proposito dei fischi del pubblico turco durante il minuto di silenzio e delle supposte "altre" spiegazioni che qualcuno anche qui aveva fornito, credo in buona fede sulla base di articoli di stampa evidentemente male informati. Sul corriere di oggi ci sono due articoli, uno dei quali è una intervista ad una scrittrice turca, nei quali si torna sull'episodio e nessuno li spiega in modo diverso da quello più ovvio, ossia ostilità nei confronti dell'occidente e fiancheggiamento del daesh. Suppongo che, qualora, come si è detto, fosse una forma di rivendicazione di diritti o altra usanza comune in Turchia, quantomeno la scrittrice turca avrebbe dovuto saperlo e farlo notare.
                            Beh...questo non e' detto. Non e' detto che la scrittrice debba sapere delle usanze dei tifosi turchi. E in ogni caso la spiegazione di quei 'cori' viene direttamente da un tifoso turco. Quindi io continuo a dire che leggere quegli episodi in chiave pro-daesh e un po' una tirata di capelli

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                            • ma_75
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                              Beh...questo non e' detto. Non e' detto che la scrittrice debba sapere delle usanze dei tifosi turchi. E in ogni caso la spiegazione di quei 'cori' viene direttamente da un tifoso turco. Quindi io continuo a dire che leggere quegli episodi in chiave pro-daesh e un po' una tirata di capelli
                              Sei davvero convinto che una usanza tipica di un popolo non sia conosciuti ad un esponente di quel popolo? E' come se chiedessi a Camilleri il significato di un applauso. Dubito non saprebbe risponderti.
                              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                              ma_75@bodyweb.com

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                              • Barone Bizzio
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                                Beh, dovresti chiedere a camilleri quale e' il significato di determinati comportamenti degli ultras, e non e' detto che lo sappia. Anche perche', supponiamo che la scrittrice turca conosca a menadito la realta' del tifo turco, dall'altra parte abbiamo un tifoso turco che spiega cosa dicono quei cori e per quale motivo lo dicono. Quindi a chi crediamo? E perche'?

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