Greetings from India

[marcu9]

invidio la capacità di adattamento e di sopravvivenza di bob. Io, al posto suo, sarei morto nel giro di 10 giorni, dopo agonia di una settimana.

Non potrei essere più d'accordo...

[ghiacciolo]

peccato per le donne, che, sinceramente, sono una tra le razze più bruttine che ci sono....in media, da nemmeno paragonare alle thai/filippine e neppure alle cinesi/jappo....

poi, certo, tra le tante ce ne saranno pure di carine....ma sono gusti....

[Bob Terwilliger]

intendi gli emirati arabi? mi stupisce anche la cosa degli australiani e degli iraniani...che fanno di solito li' in India?

Negli Emirati Arabi la maggior parte dei cittadini sono immigrati musulmani di origine indiana e hanno forti legami con l'ex patria. Inoltre gli Emirati sono uno dei principali poli economici della regione e ci vanno molti lavoratori indiani e viceversa.
L'Iran è affacciato sull'Oceano Indiano. L'India è il paese più grande della regione e ne costituisce il centro. Per un iraniano l'India è molto più vicina fisicamente e culturalmente rispetto all'Europa e offre molte possibilità, ci sono forti relazioni d'affari tra le due nazioni, e quindi molti immigrati.
L'Australia è un paese occidentale ma anch'essa sta sull'Oceano Indiano. Sebbene occidentali, sono molto meno occidentecentrici di noi perché per gli australiani l'Asia non è una terra distante e misteriosa ma un posto a due passi. Nella loro percezione l'India (e la Thailandia eccetera) è una realtà concreta con cui ci sono forti legami commerciali. E poi ci sono parecchi australiani che, come le persone degli Emirati, sono di fatto figli di immigrati indiani, nati e cresciuti in Australia.
Quasi tutti questi stranieri lavorano in aziende multinazionali o in aziende con mercato in India. Tantissimi sono nell'IT. I più giovani invece frequentano i college (tipo Erasmus) oppure sono qua a fare dei master. L'India offre dei MBA prestigiosi e sono la scelta più logica se si prevede di lavorare a contatto con il mercato indiano o arabo. Quindi attirano giovani da questi paesi.

Oltre a questi ho incontrato parecchi sudamericani. Non so perché. La cosa più curiosa però è incontrare gli ebrei indiani che sono culturalmente e fenotipicamente indiani ma sono pure ebrei.

[Bob Terwilliger]

Un'altra cosa che all'inizio mi ha spiazzato. Gli indiani hanno inventato lo zero ma poi hanno avuto qualche perplessità nell'usarlo.
L'unità di misura per i grandi numeri non è il milione. Ci sono il Lakh e il Crore che sono, rispettivamente, 100.000 e 10.000.000. Ma non si scrivono così.
Qua si scrive 1,00,000 per il Lakh e 1,00,00,000 per il Crore

[violacs]

ma diventa un bordello assurdo, perché lo fanno?

[Bob Terwilliger]

Perché sono indiani. Inoltre lavorando a contatto con gli altri paesi si finisce per usare sia Lakhs sia milioni sia Crores, scrivendo a seconda di come ti gira 1,00,00,000 oppure 10,000,000 oppure 100 Lakhs.
Durante i meeting è sempre uno spasso. Uno che dice "three point eight MINR" (millions indian rupees), l'altro che guarda gli appunti e vede scritto 38,00,000 e si chiede come 38 sia diventato 3.8, continui chiarimenti su quale unità di misura sia stata usata.

[MadRock]

Durante i meeting è sempre uno spasso. Uno che dice "three point eight MINR" (millions indian rupees), l'altro che guarda gli appunti e vede scritto 38,00,000 e si chiede come 38 sia diventato 3.8, continui chiarimenti su quale unità di misura sia stata usata.

e quando chiedi chiarimenti ad un indiano quello ti risponde "SI" oscillando la testa come per dire no
... sono riunioni molto proficue immagino

[luca82xxx]

Un po' come quando qui si fanno le riunioni con i lumezzanesi e le misure in pollici (della mano)

[Manx]

Grazie del chiarimento Bob, non sapevo queste cose.

[Pesca]

è una pratica davvero così diffusa? http://www.latimes.com/world/asia/la...620-story.html

[Bob Terwilliger]

è una pratica davvero così diffusa? http://www.latimes.com/world/asia/la...620-story.html

Ieri parlavo con un collega e gli ho chiesto come mai in India sia quasi impossibile trovare i liquori tradizionali mentre puoi comprare dappertutto gin, vodka, rum e whisky locali. Mi ha risposto che i liquori tradizionali sono disincentivati perché si portano appresso distillerie clandestine e avvelenamenti a catena. Quindi suppongo che il problema sia concreto.
A tutti piace bere, anche agli indiani, ma la maggior parte della popolazione non può permettersi gli alcolici industriali perché costano troppo per le loro tasche. Nei villaggi l'economia è differente dalle città e la gente nutre la famiglia con 200 euro al mese solo grazie ai prodotti agricoli a prezzi bassissimi. Il governo vende delle casette ai bisognosi a prezzi popolari, poche centinaia di euro, ma molti non possono peremttersi nemmeno questo e vivono in baracche e capanne di foglie di palma.
Io vivo in città, vedo i prezzi degli alcolici ufficiali e so che sono uguali anche in campagna perché la produzione non è artigianale. Penso che esista in effetti una produzione e un mercato parallelo nelle mescite di paese. Nelle aree rurali e negli slum la legge è come nel far west ed è difficile controllare queste cose. Inoltre la corruzione è endemica.

[Bob Terwilliger]

Molto bene. Ho trovato al supermarket il piscio di vacca distillato, rimedio ayurvedico miracoloso contro il logorio della vita moderna.

[Ramos]

Uno shottino di piscio e passa la paura. Un pishiottino

[Pesca]

capito poi perché si fanno i liquori in casa?

[KURTANGLE]

Uno shottino di piscio e passa la paura. Un pishiottino

hahahahahahhaha