Progetto di vita per il futuro: suggerimenti e consigli

[AndreaFr]

Ma tu sai BENE cosa vuoi fare? Sei sicuro al 300% del percorso di studi che vuoi fare e della carriera che dovrai portare avanti per il resto della tua vita? Ti invidio

L' immigrazione non è certo ben voluta in gran parte dell'europa (e non solo), se aspiri ad una grande carriera all'estero devi essere specializzato e in gamba... partire dicendo "voglio fare un esperienza" senza basi solide può rivelarsi un enorme sperpero di denaro...sperpero che le persone "comuni" possono fare 1 volta nella vita.


Anche io dopo il diploma ho fatto un ragionamento simile... Parlo fluentemente Inglese, discretamente Spagnolo e Francese (quest'ultimo in realtà dovrei spolverarlo un pò)... Anche io sono orientato verso il settore Informatico (anche se io preferisco l'informatica da un punto di vista "sicurezza")
Ho deciso di posticipare il viaggio e laurearmi in Italia in Informatica... Perchè?
Partire senza arte ne parte significa finire a lavorare in un bar 8 ore al giorno per mantenersi e far pagare alla famiglia cifre da mal di testa. (il 90% di chi è all'estero all'avventura finisce così).

Magari con un pizzico di fortuna con la laurea in mano arriva una qualche offerta interessante... se così non sarà avrò sicuramente più indipendenza economica e potrò sicuramente provvedere ad autofinanziarmi gli studi. (Lavoro e qualcosa guadagno)


E poi pensi che lasciare la tua terra natia, casa tua, i tuoi amici sia così semplice?
Insomma, va bene che dire "L'italia è lammmerda tutto schifoso gente schifosa tutti all'estero annamo" è la moda... ma non è che da altre parti si stia tanto meglio...

[Lorenzo993]

Prima di partire fatti un anno di lavoro qua(dò per scontato che stai solo studiando,magari lavori anche)

Ti insegna come si vive più un anno di lavoro che 10 di università,ho amici che fanno l'università che ancora hanno la testa fuori dal mondo e sul come funziona,lo andranno a capire sui 24-25 anni e mi dispiace per loro.

Venire da anni di studi e poi magari sbattere contro il lavoro di fatica da 10 ore al giorno non è facile.

Non sto dicendo che non puoi fare quello che ti sei prefissato,ma ti dico che la gavetta hanno da farla tutti,a maggior ragione se sei solo e in un paese straniero.

Puoi fare qualsiasi cosa,ma falla con la testa e sicuro di essere preparato a quello che ti aspetta.Poi in bocca al lupo

[jack89]

Volersi trasferire permanentemente in un paese estero (in questo caso i paesi scandinavi) senza conoscerne ed impararne la lingua è una delle cose più irrispettose che si possano fare.

Pensate se tutti i baluba che stiamo assorbendo qui ragionassero così per l'italiano...

ma più che altro da quello che ho visto, la storia "all'estero sanno tutti l'inglese al contrario di noi italiani" vale fino ad un certo punto, all'estero più o meno chiunque sa chiedere dov'è il bagno o dare un'indicazione, ma sono comunque anni luce dal saper parlare veramente inglese a livello tecnico/lavorativo. io nel lavoro che facevo prima avevo a che fare spesso con svedesi e l'inglese lo sanno veramente da schifo, diciamo che si fanno capire, ma che fatica!

ed ad ogni modo, se vuoi andare a lavorare all'estero, se non conosci la lingua del posto, francese, tedesco, danese che sia, salvo rari casi, rimani disoccupato anche se sei fluente in inglese.

[Manx]

ma più che altro da quello che ho visto, la storia "all'estero sanno tutti l'inglese al contrario di noi italiani" vale fino ad un certo punto, all'estero più o meno chiunque sa chiedere dov'è il bagno o dare un'indicazione, ma sono comunque anni luce dal saper parlare veramente inglese a livello tecnico/lavorativo. io nel lavoro che facevo prima avevo a che fare spesso con svedesi e l'inglese lo sanno veramente da schifo, diciamo che si fanno capire, ma che fatica!

ed ad ogni modo, se vuoi andare a lavorare all'estero, se non conosci la lingua del posto, francese, tedesco, danese che sia, salvo rari casi, rimani disoccupato anche se sei fluente in inglese.

Quoto tutto, qui in Germania richiedono un tedesco "sufficiente", meglio "discreto", perfino per fare la donna (o l'uomo ) delle pulizie...e alla fine è anche giusto.

[brn]

Scrivo un post di aggiornamento, ma con un paio di premesse.

Innanzitutto, vorrei segnalare che ho aperto il topic senza alcuna pretesa o alcun tono presuntuoso, ma solo valutando tutti gli aspetti della mia situazione personale e ciò che penso di come sarebbe meglio per me indirizzare il mio futuro; in particolare, non ho gradito i commenti relativi al dovermi "ridimensionare", al non pensare così tanto in grande in questo momento e non sentirmi chissà chi in quanto vivo ancora "nel mondo dei sogni"... ebbene, è pur vero che non sono mai stato a contatto con il mondo del lavoro e sto per adesso vivendo soltanto una vita votata allo studio, ma mi ritengo una persona accorta e che pondera ogni piccolo aspetto dei propri progetti, sia piccoli che grandi (come questo preso in esame): proprio per questo motivo, ho aperto la discussione per recepire esperienze e opinioni diverse con l'umiltà di comprenderle in fondo, soprattutto quelle di coloro che per analoghi motivi saprebbero consigliarmi meglio... ma non senza dire ciò che penso e portando avanti la mia idea, che modificherò e pondererò tenendo conto di quanto emerso; gradirei infine aggiungere che non voglio assolutamente partire con la presunzione di essere assolutamente migliore degli altri (quindi torno all'apertura del topic senza essere presuntuoso) e che non credo che il solo inglese mi basti, quindi sarà mia cura attrezzarmi al meglio per non partire scoperto.

Chiarito tutto ciò, per motivi relativi alle tempistiche della laurea non potrò iscrivermi in un ateneo estero subito dopo averla conseguita; di conseguenza, ho elaborato due macro-alternative tra cui scegliere:

1. Laurearmi immediatamente dopo il ritorno dall'Erasmus, iscrivendomi al corso di laurea magistrale nella mia università. Cercherò di partire di nuovo in Erasmus al secondo anno di laurea magistrale in un paese diverso, in modo da avere un'ulteriore esperienza (comprensiva anche di un eventuale stage) e il tempo per altre cose: imparare lingue aggiuntive, ottenere certificati, ecc...; dopo la laurea magistrale vedrò il da farsi, valutando se partire per un paese estero.

2. Andare via in un altro paese dopo la laurea triennale, per avere un'esperienza lavorativa di un annetto, il tempo di preparare tutto e iscrivermi a un Master's Degree per continuare i miei studi in una migliore università.

Sto propendendo per la prima opzione, in modo da avere un buon titolo del tutto valido in Italia (eventualmente anche per un paese estero) e il tempo di migliorare le mie conoscenze e valutare meglio il mio percorso. In tal senso, qualcuno sa se è possibile conseguire un PhD all'estero con una laurea magistrale italiana?

è pieno di gente che il dottorato lo fa all'estero dopo la laurea in italia, ma sopratutto in che università vai qui in italia? Qui andiamo da ottime università superiori alla media straniera a diplomifici

[brn]

non vieni neanche da una bruttissima università, prima di partire alla speriam in dio, mi farei 2 conti in mano.
potresti più che fare l'erasmus fuori, fare una tesi all'estero (possibilmente dove faresti il dottorato) almeno avresti qualche aggancio in loco, oltre ad imparare bene la lingua ecc ecc

[Liam & Me]

Scrivo un post di aggiornamento, ma con un paio di premesse.

Innanzitutto, vorrei segnalare che ho aperto il topic senza alcuna pretesa o alcun tono presuntuoso, ma solo valutando tutti gli aspetti della mia situazione personale e ciò che penso di come sarebbe meglio per me indirizzare il mio futuro; in particolare, non ho gradito i commenti relativi al dovermi "ridimensionare", al non pensare così tanto in grande in questo momento e non sentirmi chissà chi in quanto vivo ancora "nel mondo dei sogni"... ebbene, è pur vero che non sono mai stato a contatto con il mondo del lavoro e sto per adesso vivendo soltanto una vita votata allo studio, ma mi ritengo una persona accorta e che pondera ogni piccolo aspetto dei propri progetti, sia piccoli che grandi (come questo preso in esame): proprio per questo motivo, ho aperto la discussione per recepire esperienze e opinioni diverse con l'umiltà di comprenderle in fondo, soprattutto quelle di coloro che per analoghi motivi saprebbero consigliarmi meglio... ma non senza dire ciò che penso e portando avanti la mia idea, che modificherò e pondererò tenendo conto di quanto emerso; gradirei infine aggiungere che non voglio assolutamente partire con la presunzione di essere assolutamente migliore degli altri (quindi torno all'apertura del topic senza essere presuntuoso) e che non credo che il solo inglese mi basti, quindi sarà mia cura attrezzarmi al meglio per non partire scoperto.

Chiarito tutto ciò, per motivi relativi alle tempistiche della laurea non potrò iscrivermi in un ateneo estero subito dopo averla conseguita; di conseguenza, ho elaborato due macro-alternative tra cui scegliere:

1. Laurearmi immediatamente dopo il ritorno dall'Erasmus, iscrivendomi al corso di laurea magistrale nella mia università. Cercherò di partire di nuovo in Erasmus al secondo anno di laurea magistrale in un paese diverso, in modo da avere un'ulteriore esperienza (comprensiva anche di un eventuale stage) e il tempo per altre cose: imparare lingue aggiuntive, ottenere certificati, ecc...; dopo la laurea magistrale vedrò il da farsi, valutando se partire per un paese estero.

2. Andare via in un altro paese dopo la laurea triennale, per avere un'esperienza lavorativa di un annetto, il tempo di preparare tutto e iscrivermi a un Master's Degree per continuare i miei studi in una migliore università.

Sto propendendo per la prima opzione, in modo da avere un buon titolo del tutto valido in Italia (eventualmente anche per un paese estero) e il tempo di migliorare le mie conoscenze e valutare meglio il mio percorso. In tal senso, qualcuno sa se è possibile conseguire un PhD all'estero con una laurea magistrale italiana?

Come no, anzi, se sei bravo, un ottimo inglese e hai un bel cv, potresti anche trovarti nella posizione di poter scegliere dove farlo con piu' di un'offerta in mano.
Ho diversi amici e conoscenti che hanno fatto PhD in economics in UK. Un caro amico come primo impiego e' finito alla BCE a Francoforte, e dopo anni e' ancora la'. Tieni presente che il mercato e' ultracompetitivo, quindi assicurati di avere un cv come si deve.
Peccato green non posti piu', ti avrebbe dato delle dritte molto piu' precise.

Secondo me la prima ipotesi e' la piu' ragionevole. Fai bene ad essere un po' ambizioso, per ridimensionarti (ti auguro non accada) fai sempre in tempo. Ma cerca di pianificare le cose molto in anticipo.

[Manx]

Originariamente Scritto da Hyperflow
Scrivo un post di aggiornamento, ma con un paio di premesse.

Innanzitutto, vorrei segnalare che ho aperto il topic senza alcuna pretesa o alcun tono presuntuoso, ma solo valutando tutti gli aspetti della mia situazione personale e ciò che penso di come sarebbe meglio per me indirizzare il mio futuro; in particolare, non ho gradito i commenti relativi al dovermi "ridimensionare", al non pensare così tanto in grande in questo momento e non sentirmi chissà chi in quanto vivo ancora "nel mondo dei sogni"... ebbene, è pur vero che non sono mai stato a contatto con il mondo del lavoro e sto per adesso vivendo soltanto una vita votata allo studio, ma mi ritengo una persona accorta e che pondera ogni piccolo aspetto dei propri progetti, sia piccoli che grandi (come questo preso in esame): proprio per questo motivo, ho aperto la discussione per recepire esperienze e opinioni diverse con l'umiltà di comprenderle in fondo, soprattutto quelle di coloro che per analoghi motivi saprebbero consigliarmi meglio... ma non senza dire ciò che penso e portando avanti la mia idea, che modificherò e pondererò tenendo conto di quanto emerso; gradirei infine aggiungere che non voglio assolutamente partire con la presunzione di essere assolutamente migliore degli altri (quindi torno all'apertura del topic senza essere presuntuoso) e che non credo che il solo inglese mi basti, quindi sarà mia cura attrezzarmi al meglio per non partire scoperto.

Chiarito tutto ciò, per motivi relativi alle tempistiche della laurea non potrò iscrivermi in un ateneo estero subito dopo averla conseguita; di conseguenza, ho elaborato due macro-alternative tra cui scegliere:

1. Laurearmi immediatamente dopo il ritorno dall'Erasmus, iscrivendomi al corso di laurea magistrale nella mia università. Cercherò di partire di nuovo in Erasmus al secondo anno di laurea magistrale in un paese diverso, in modo da avere un'ulteriore esperienza (comprensiva anche di un eventuale stage) e il tempo per altre cose: imparare lingue aggiuntive, ottenere certificati, ecc...; dopo la laurea magistrale vedrò il da farsi, valutando se partire per un paese estero.

2. Andare via in un altro paese dopo la laurea triennale, per avere un'esperienza lavorativa di un annetto, il tempo di preparare tutto e iscrivermi a un Master's Degree per continuare i miei studi in una migliore università.

Sto propendendo per la prima opzione, in modo da avere un buon titolo del tutto valido in Italia (eventualmente anche per un paese estero) e il tempo di migliorare le mie conoscenze e valutare meglio il mio percorso. In tal senso, qualcuno sa se è possibile conseguire un PhD all'estero con una laurea magistrale italiana?



non mi sembra che qualcuno abbia usato quelle espressioni con te...se poi non ti trovi d'accordo con quanto ti è stato detto e vorresti sentirti dire...altro discorso. E gli inviti, indiretti, a "ridimensionarti", sono stati dati con cognizione di causa da persone molto piu' grandi di te e con una certa esperienza all'estero, di vita, studio e lavoro.
La prima opzione, che è poi quella che appoggiavo già giorni e giorni fa, è quella corretta a mio parere.

[Bob Terwilliger]

Ricordati che per buona parte dei PhD ti chiedono due lettere di presentazione da parte di due professori.

[Manx]

Ricordati che per buona parte dei PhD ti chiedono due lettere di presentazione da parte di due professori.

e spesso, almeno qui in Germania, non sono una formalità...ma fondamentali.

[jack89]

Scrivo un post di aggiornamento, ma con un paio di premesse.

Innanzitutto, vorrei segnalare che ho aperto il topic senza alcuna pretesa o alcun tono presuntuoso, ma solo valutando tutti gli aspetti della mia situazione personale e ciò che penso di come sarebbe meglio per me indirizzare il mio futuro; in particolare, non ho gradito i commenti relativi al dovermi "ridimensionare", al non pensare così tanto in grande in questo momento e non sentirmi chissà chi in quanto vivo ancora "nel mondo dei sogni"... ebbene, è pur vero che non sono mai stato a contatto con il mondo del lavoro e sto per adesso vivendo soltanto una vita votata allo studio, ma mi ritengo una persona accorta e che pondera ogni piccolo aspetto dei propri progetti, sia piccoli che grandi (come questo preso in esame): proprio per questo motivo, ho aperto la discussione per recepire esperienze e opinioni diverse con l'umiltà di comprenderle in fondo, soprattutto quelle di coloro che per analoghi motivi saprebbero consigliarmi meglio... ma non senza dire ciò che penso e portando avanti la mia idea, che modificherò e pondererò tenendo conto di quanto emerso; gradirei infine aggiungere che non voglio assolutamente partire con la presunzione di essere assolutamente migliore degli altri (quindi torno all'apertura del topic senza essere presuntuoso) e che non credo che il solo inglese mi basti, quindi sarà mia cura attrezzarmi al meglio per non partire scoperto.

Chiarito tutto ciò, per motivi relativi alle tempistiche della laurea non potrò iscrivermi in un ateneo estero subito dopo averla conseguita; di conseguenza, ho elaborato due macro-alternative tra cui scegliere:

1. Laurearmi immediatamente dopo il ritorno dall'Erasmus, iscrivendomi al corso di laurea magistrale nella mia università. Cercherò di partire di nuovo in Erasmus al secondo anno di laurea magistrale in un paese diverso, in modo da avere un'ulteriore esperienza (comprensiva anche di un eventuale stage) e il tempo per altre cose: imparare lingue aggiuntive, ottenere certificati, ecc...; dopo la laurea magistrale vedrò il da farsi, valutando se partire per un paese estero.

2. Andare via in un altro paese dopo la laurea triennale, per avere un'esperienza lavorativa di un annetto, il tempo di preparare tutto e iscrivermi a un Master's Degree per continuare i miei studi in una migliore università.

Sto propendendo per la prima opzione, in modo da avere un buon titolo del tutto valido in Italia (eventualmente anche per un paese estero) e il tempo di migliorare le mie conoscenze e valutare meglio il mio percorso. In tal senso, qualcuno sa se è possibile conseguire un PhD all'estero con una laurea magistrale italiana?

1) se vuoi cercare di rimanere all'estero senza essere fluente nella lingua del paese, poter fare lo stage della magistrale in un'azienda lì è il metodo migliore ed è quello che ti da + probabilità di riuscire a rimanere.

controlla che con l'erasmus esistono anche dei programmi che ti danno la doppia laurea, facendo magari un anno in italia e un anno nell'università estera.

2) attento che se cominci a lavorare e a guadagnare poi è difficile tornare sui banchi, quindi pensaci bene, senza contare che quell'anno all'estero magari lo passi a fare il cameriere.

quindi io ti consiglio la 1.

---------- Post added at 19:17:37 ---------- Previous post was at 19:10:53 ----------

non vieni neanche da una bruttissima università, prima di partire alla speriam in dio, mi farei 2 conti in mano.
potresti più che fare l'erasmus fuori, fare una tesi all'estero (possibilmente dove faresti il dottorato) almeno avresti qualche aggancio in loco, oltre ad imparare bene la lingua ecc ecc

al di la della preparazione personale che uno sa di avere, che sicuramente varia da università a università, le università italiane non se le incula nessuno a livello di ranking e una università vale l'altra sul CV, l'unica differenza la fanno i contatti che hanno i prof dell'università, grazie ai quali magari riesci a fare uno stage o una tesi ****. io per dire grazie ad un contatto di un mio prof sono riuscito ad andare in un laboratorio di un prof di una top university negli stati uniti, ma non è di certo stato grazie alla particolare uni italiana a cui ero iscritto ma al contatto personale del prof.

[Liam & Me]

1) se vuoi cercare di rimanere all'estero senza essere fluente nella lingua del paese, poter fare lo stage della magistrale in un'azienda lì è il metodo migliore ed è quello che ti da + probabilità di riuscire a rimanere.

controlla che con l'erasmus esistono anche dei programmi che ti danno la doppia laurea, facendo magari un anno in italia e un anno nell'università estera.

2) attento che se cominci a lavorare e a guadagnare poi è difficile tornare sui banchi, quindi pensaci bene, senza contare che quell'anno all'estero magari lo passi a fare il cameriere.

quindi io ti consiglio la 1.

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al di la della preparazione personale che uno sa di avere, che sicuramente varia da università a università, le università italiane non se le incula nessuno a livello di ranking e una università vale l'altra sul CV, l'unica differenza la fanno i contatti che hanno i prof dell'università, grazie ai quali magari riesci a fare uno stage o una tesi ****. io per dire grazie ad un contatto di un mio prof sono riuscito ad andare in un laboratorio di un prof di una top university negli stati uniti, ma non è di certo stato grazie alla particolare uni italiana a cui ero iscritto ma al contatto personale del prof.

ciao Jack, è un può' che non ci si sente

Tutto perfetto. Aggiungo solo che un prof può avere certe conoscenze, ma non ti manderà in giro, specialmente in un gruppo top, se non pensa che tu sia uno più che valido. Anche perchè ad un certo livello è meglio non fare figure di merda, ovviamente.

Quindi è bene scegliere bene con quali docenti avere a che fare, e usare olio di gomito per fare una buona impressione e fare in modo che se serve spendano una buona parola per noi (nel senso di lavorare bene, non di sruffianare o peggio).

[jack89]

ciao Jack, è un può' che non ci si sente

Tutto perfetto. Aggiungo solo che un prof può avere certe conoscenze, ma non ti manderà in giro, specialmente in un gruppo top, se non pensa che tu sia uno più che valido. Anche perchè ad un certo livello è meglio non fare figure di merda, ovviamente.

Quindi è bene scegliere bene con quali docenti avere a che fare, e usare olio di gomito per fare una buona impressione e fare in modo che se serve spendano una buona parola per noi (nel senso di lavorare bene, non di sruffianare o peggio).

Ciao liam! ogni tanto provo a scriverti via rep, però dice sempre che "devo darla un po' in giro"... mi sono allontanato anche io dalla nostra terra, però, e penso di essere l'unico al mondo, mi sono spostato dal nord per andare a lavorare al sud! ahahah!

[Liam & Me]

Adesso che conoscere l'università in cui sono iscritto, leggo che "non è una bruttissima università" e che "a nessuno importa delle università italiane nel CV, ma sono più importanti i contatti che queste portano". Detto ciò, sono convinto al 100% di iscrivermi a un Phd all'estero dopo la laurea magistrale... ma cosa dovrei fare in questi tre anni, allora? Finire al meglio il mio percorso nella stessa università, cercando però di ottenere i contatti cui vi riferite, oppure puntare su un'università migliore (sempre italiana)?

questa

[jokertrozen]

Quindi è bene scegliere bene con quali docenti avere a che fare, e usare olio di gomito per fare una buona impressione e fare in modo che se serve spendano una buona parola per noi (nel senso di lavorare bene, non di sruffianare o peggio).

che intendi di preciso con la frase quotata.

Detto ciò, sono convinto al 100% di iscrivermi a un Phd all'estero dopo la laurea magistrale

nella migliore delle ipotesi ti mancano tre anni e qualche mese a concludere il tuo percorso di studi e non hai mai vissuto all'estero,eppure sei già "convinto al 100%" di quel che farai,però ti definisci una "persona accorta".Non si tratta nè di ridimensionarsi nè di ambizione,detto in maniera diretta,visto che gli inviti indiretti non sono di tuo gradimento,dai l'idea di essere uno sprovveduto,che tra l'altro è sostanzialmente il contrario di come ti vedi.