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Le dimissioni di Napolitano e l'elezione del nuovo presidente della Repubblica.
Mattarella potrebbe essere l'uomo sacrificabile: quello che la minoranza del PD non vede l'ora di silurare per fare uno sgambetto a Renzi.
In questo caso Renzi farebbe la figura della vittima, di quello disposto a ricompattare il suo partito e scontentare Berlusconi, tradito dal giuda Fassina.
Se fosse questo il caso giochiamo ancora a carte coperte, il vero nome scelto dal duo del Nazareno sarebbe blindato fino al quarto scrutinio.
Oppure Mattarella potrebbe incontrare davvero una larga approvazione, e Renzi si prenderebbe il merito di una operazione politica magistrale.
In questa votazione i grandi partiti daranno scheda bianca. Anche nelle due votazioni di domani pare. Renzi si aspetta Mattarella al quarto scrutinio, cioè sabato, ma Berlusconi ha già fatto sapere che lui non lo voterà e che il candidato va oltre il patto del Nazareno, ne rappresenta una rottura. Il PD ha i numeri e la coesione per fare da solo? Qua lo scenario pare quello dello scorso anno.
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Ma potrebbe essere tutta una sceneggiata quella su Mattarella tra Renzi e Berlusconi, pensiamo veramente che Renzi rinunci a governare per eleggere un presidente della repubblica?
imposimato invece con i voti del 5 stelle potrebbe diventare un buon cavallo su cui dirottare i voti dei "traditori" .
Di certo questa volta se i vari Fassina, D'Alema e Bersani impallinano Mattarella, ossia votano con Berlusconi per fare dispetto a Renzi, non potranno poi lamentarsi che Renzi si getti nelle mani di Berlusconi al prossimo giro.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Ma potrebbe essere tutta una sceneggiata quella su Mattarella tra Renzi e Berlusconi, pensiamo veramente che Renzi rinunci a governare per eleggere un presidente della repubblica?
imposimato invece con i voti del 5 stelle potrebbe diventare un buon cavallo su cui dirottare i voti dei "traditori" .
Se Renzi riesce ad eleggere Mattarella anche da solo, ed il governo dovesse cascare, a quel punto avrebbe l'indubbio successo politico di aver messo un "suo" uomo al Quirinale. Si andrebbe ad elezioni, la palla passerebbe proprio a Mattarella che scioglierebbe le camere. Facile indovinare chi vincerebbe nella tornata elettorale, facile intuire a chi darebbe l'incarico Mattarella.
Il vero banco di prova di Renzi non è la tenuta della sua maggioranza composita ma quella interna del suo partito. Se non lo tradiscono nel PD, con Mattarella presidente Renzi avrebbe vinto comunque.
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Non è cosí scontata l'eventuale vittoria elettorale di Renzi sotto mattarellum, tra l'altro le quirinarie inevitabilmente portano attenzione sulla politica e potremmo recuperare anche un 5% di elettorato.
Non è cosí scontata l'eventuale vittoria elettorale di Renzi sotto mattarellum, tra l'altro le quirinarie inevitabilmente portano attenzione sulla politica e potremmo recuperare anche un 5% di elettorato.
Oggi abbiamo il Porcellum quello da cui è uscito l'ultimo parlamento. La questione è che comunque non si governerebbe senza PD comunque vada, anche con eventuale vittoria monca intendo. Il presidente del consiglio è sempre espressione della maggioranza (vedi Letta e poi Renzi nei casi ultimi) e dunque alla più brutta si torna allo stato attuale ma con un presidente della repubblica eletto da Renzi.
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In verità è più probabile che si voterebbe con il mattarellum perchè bisognerebbe appoggiarsi alla corte costituzionale la quale sarebbe chiamata a scegliere tra porcellum senza premio di maggioranza o mattarellum.
Nessuna delle due, la corte costituzionale si è già espressa, si voterebbe con un proporzionale puro con sbarramento al 2% per le colaizioni e al 4% per i partiti singoli.
Praticamente si trasformerebbe in una alleanza perenne PD-PDL
In verità è più probabile che si voterebbe con il mattarellum perchè bisognerebbe appoggiarsi alla corte costituzionale la quale sarebbe chiamata a scegliere tra porcellum senza premio di maggioranza o mattarellum.
Diciamo che il grosso guaio (per il Paese intendo) è quello di non aver licenziato immediatamente, e con ancora la presidenza di Napolitano, la nuova legge elettorale. Nel momento di estrema debolezza del parlamento (quando ad Aprile del 2013 ci si dovette riappoggiare al presidente della repubblica uscente perchè non si riusciva ad eleggerne uno nuovo) Letta e/o Renzi, con la spinta del Quirinale, avrebbero dovuto cambiare legge elettorale. Non è stato fatto, è uno dei primissimi punti ancora in agenda: la partita del Quirinale pesa anche su questo, perchè se l'elezione di Mattarella dovesse portare alla caduta del governo, si va a votare con l'attuale legge.
C'è una cosa: le istituzioni europee, i mercati, le forze economiche, tutti vogliono la governabilità. Non si sta in paradiso senza i santi. Allora la governabilità in questo momento è Renzi. Renzi vincerà anche le prossime elezioni, e vincere non è solo un mero dato numerico ma di numeri che si traducono in capacità di governare, e Renzi avrà quei numeri. Non ci sono altri scenari, l'Italia non va da sola ma vive entro un sistema che prima di essere politico è economico ed interrelato ad altri. Quello che adesso conta per lui è non bruciarsi con l'elezione del presidente della repubblica: il resto, la fase successiva è comunque più facile.
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La legge elettorale è sempre una guerra civile perché ogni partito "vuole un pezzo", e pretende di sopravvivere a qualsiasi costo, anche con percentuali ridicole.
C'è da dire che quantomeno ci hanno provato: l'Italicum è quasi realtà, manca solo l'ultimo passaggio alla camera, che è sospeso in attesa del nuovo Presidente. Non è un caso che Napolitano abbia lasciato prima, declinando eventuali responsabilità al suo successore.
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