Esco di casa solo per andare all'università in questi giorni, la situazione è abbastanza critica
Il killer di Montrouge di nuovo in azione: presi ostaggi. Intanto l'autore della sparatoria di ieri a Montrouge, periferia sud di Parigi, in cui è morta una giovane vigilessa, è stata identificato dalle forze di polizia. L'uomo sarebbe protagonista di una sparatoria in zona Porte de Vincennes. Avrebbe sequestrato diverse persone dentro un negozio di alimentari kosher, frequentato da ebrei. Secondo quanto scrive Le Point, la polizia ha identificato l'uomo come Amedy C., vicino ai fratelli Kouachi, responsabili della strage nella sede del settimanale Charlie Hebdo. L'uomo non è sconosciuto alla polizia: il suo nome appare
nel 2010 legato alla progettata evasione di Smain Ait Ali
Belkacem, terrorista algerino condannato all'ergastolo per gli
attentati del 1995. Amedy C., ancora in fuga, avrebbe
abbandonato l'auto vicino a un centro commerciale sulla strada
tra Parigi e Arcueil, nell'Ile de France. paratoria attorno alle 13 a Parigi,
zona Porte de Vincennes. Due suoi familiari sono stati fermati. Sembra che il killer conoscesse i fratelli Kouachi, gli assalitori di Charlie Hebdo. La notizia, riferisce Bfm Tv, è stata confermata da fonti vicine alla procura antiterrorismo di Parigi, che segue entrambi i casi, e nei prossimi giorni intende verificare l'origine e la natura di questi contatti.
La giornata di ieri: ricerche contentrate in Piccardia. Nella foresta di Longpont, in Piccardia, 100 chilometri a nord di Parigi, un rastrellamento durato ore si è chiuso ieri sera con un apparente nulla di fatto mentre i reparti speciali, corazzati come Robocop e armati di congegni per la visione notturna, si sono allontanati lasciando il campo ai soli gendarmi senza aver trovato traccia della vettura dei fuggitivi che, secondo notizie circolate fin dal mattino, sembrava fosse stata lasciata nella zona. A metà giornata il momento di massima tensione: da una parte il misterioso assalitore che ha sparato a due agenti chiamati per un incidente stradale a Montrouge (una morta e un ferito grave) si faceva beffe degli inseguitori parcheggiando l'auto e andando a prendere, armato, la metropolitana. Dall'altra, una Clio grigia nella quale un benzinaio della Piccardia aveva avvistato i fratelli Kouachi con kalashnikov e lanciarazzi si avviava inspiegabilmente verso Parigi. In pochi minuti, le porte di accesso alla città sono state chiuse da posti di blocco e l'Eliseo è stato blindato. Poco dopo, la caccia ai due killer della strage di Charlie Hebdo si è di nuovo spostata verso Villers-Cotteret, la città natale di Alexandre Dumas, e nei dintorni: prima a Crepy-en-Valois, poi a Corcy, infine a Longpont e nella vicina foresta, quando si è pensato che i due - abbandonata l'auto - non si fossero trincerati in una casa ma avessero provato a dileguarsi nella campagna.
Poi alla Cnn, in serata, il ministro della Giustizia Christiane Taubira ha ammesso che uno dei due fratelli ricercati era noto all'intelligence fin dal 2005 per aver partecipato alla jihad dapprima in Yemen e quindi in Iraq (nel 2008). Tanto da essere arrestato e condannato al rientro. Mentre dagli Usa rimbalza la notizia che entrambi fossero da tempo nella lista delle persone bandite dai voli civili. Il paese intero intanto si sente sempre più "Charlie", come recita l'hashtag diventato ormai un mantra. Nelle strade, nei negozi, sulle t-shirt dei ragazzini che vanno a scuola, ovunque c'è "Charlie" o un suo simbolo. A mezzogiorno, il minuto di silenzio religiosamente rispettato in tutto il Paese, mentre suonavano le campane di Notre Dame. In serata, anche la scintillante Tour Eiffel ha spento le sue luci in segno di lutto. L'appello all'unità nazionale - l'ex presidente Nicolas Sarkozy è andato per la prima volta all'Eliseo a trovare Hollande - per il momento ha fatto centro. Resta soltanto la polemica del Front National, con Marine Le Pen che ha di nuovo invocato un referendum sulla pena di morte.
© riproduzione riservata
Il killer di Montrouge di nuovo in azione: presi ostaggi. Intanto l'autore della sparatoria di ieri a Montrouge, periferia sud di Parigi, in cui è morta una giovane vigilessa, è stata identificato dalle forze di polizia. L'uomo sarebbe protagonista di una sparatoria in zona Porte de Vincennes. Avrebbe sequestrato diverse persone dentro un negozio di alimentari kosher, frequentato da ebrei. Secondo quanto scrive Le Point, la polizia ha identificato l'uomo come Amedy C., vicino ai fratelli Kouachi, responsabili della strage nella sede del settimanale Charlie Hebdo. L'uomo non è sconosciuto alla polizia: il suo nome appare
nel 2010 legato alla progettata evasione di Smain Ait Ali
Belkacem, terrorista algerino condannato all'ergastolo per gli
attentati del 1995. Amedy C., ancora in fuga, avrebbe
abbandonato l'auto vicino a un centro commerciale sulla strada
tra Parigi e Arcueil, nell'Ile de France. paratoria attorno alle 13 a Parigi,
zona Porte de Vincennes. Due suoi familiari sono stati fermati. Sembra che il killer conoscesse i fratelli Kouachi, gli assalitori di Charlie Hebdo. La notizia, riferisce Bfm Tv, è stata confermata da fonti vicine alla procura antiterrorismo di Parigi, che segue entrambi i casi, e nei prossimi giorni intende verificare l'origine e la natura di questi contatti.
La giornata di ieri: ricerche contentrate in Piccardia. Nella foresta di Longpont, in Piccardia, 100 chilometri a nord di Parigi, un rastrellamento durato ore si è chiuso ieri sera con un apparente nulla di fatto mentre i reparti speciali, corazzati come Robocop e armati di congegni per la visione notturna, si sono allontanati lasciando il campo ai soli gendarmi senza aver trovato traccia della vettura dei fuggitivi che, secondo notizie circolate fin dal mattino, sembrava fosse stata lasciata nella zona. A metà giornata il momento di massima tensione: da una parte il misterioso assalitore che ha sparato a due agenti chiamati per un incidente stradale a Montrouge (una morta e un ferito grave) si faceva beffe degli inseguitori parcheggiando l'auto e andando a prendere, armato, la metropolitana. Dall'altra, una Clio grigia nella quale un benzinaio della Piccardia aveva avvistato i fratelli Kouachi con kalashnikov e lanciarazzi si avviava inspiegabilmente verso Parigi. In pochi minuti, le porte di accesso alla città sono state chiuse da posti di blocco e l'Eliseo è stato blindato. Poco dopo, la caccia ai due killer della strage di Charlie Hebdo si è di nuovo spostata verso Villers-Cotteret, la città natale di Alexandre Dumas, e nei dintorni: prima a Crepy-en-Valois, poi a Corcy, infine a Longpont e nella vicina foresta, quando si è pensato che i due - abbandonata l'auto - non si fossero trincerati in una casa ma avessero provato a dileguarsi nella campagna.
Poi alla Cnn, in serata, il ministro della Giustizia Christiane Taubira ha ammesso che uno dei due fratelli ricercati era noto all'intelligence fin dal 2005 per aver partecipato alla jihad dapprima in Yemen e quindi in Iraq (nel 2008). Tanto da essere arrestato e condannato al rientro. Mentre dagli Usa rimbalza la notizia che entrambi fossero da tempo nella lista delle persone bandite dai voli civili. Il paese intero intanto si sente sempre più "Charlie", come recita l'hashtag diventato ormai un mantra. Nelle strade, nei negozi, sulle t-shirt dei ragazzini che vanno a scuola, ovunque c'è "Charlie" o un suo simbolo. A mezzogiorno, il minuto di silenzio religiosamente rispettato in tutto il Paese, mentre suonavano le campane di Notre Dame. In serata, anche la scintillante Tour Eiffel ha spento le sue luci in segno di lutto. L'appello all'unità nazionale - l'ex presidente Nicolas Sarkozy è andato per la prima volta all'Eliseo a trovare Hollande - per il momento ha fatto centro. Resta soltanto la polemica del Front National, con Marine Le Pen che ha di nuovo invocato un referendum sulla pena di morte.
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