Da poco, ho ripreso in mano la filosofia (deducibile dal titolo del post), dopo averla abbandonata per un po', ho letto vari libri giusto per farmi un idea, pensiero su questo ambito, e sugli autori/filosofi. Ho dato un'occhiata al grande Kant. Non mi dispiace, anche se alcune cose sono abbastanza complesse, per cui mi trovo qui a chiedere una delucidazione.
Kant tratta i giudizi analitici e sintetici, per prima cosa vorrei sapere che sia corretto affermare che i giudizi analitici, a livello concettuale, sono delle tautologie. Poi espone i giudizi sintetici a priori, e qui casca il morto. Il classico esempio è in forma matematica: 5+7=12 da quello che ho capito egli dice che dai due termini noti si può ricavare una conoscenza nuova, quando invece nei giudizi analitici non è così poiché il predicato non aggiunge nulla che non sia già presente nel soggetto, così come i giudizi sintetici a posteriori, in cui il predicato aggiunge un proprietà al soggetto ricavata dall'esperienza: "I corpi sono pesanti".
La mia mera ignoranza mi porta a chiedere aiuto poiché "studiare" da autodidatta per pura conoscenza non è semplice. Correggete i miei stolti sbagli.
Kant tratta i giudizi analitici e sintetici, per prima cosa vorrei sapere che sia corretto affermare che i giudizi analitici, a livello concettuale, sono delle tautologie. Poi espone i giudizi sintetici a priori, e qui casca il morto. Il classico esempio è in forma matematica: 5+7=12 da quello che ho capito egli dice che dai due termini noti si può ricavare una conoscenza nuova, quando invece nei giudizi analitici non è così poiché il predicato non aggiunge nulla che non sia già presente nel soggetto, così come i giudizi sintetici a posteriori, in cui il predicato aggiunge un proprietà al soggetto ricavata dall'esperienza: "I corpi sono pesanti".
La mia mera ignoranza mi porta a chiedere aiuto poiché "studiare" da autodidatta per pura conoscenza non è semplice. Correggete i miei stolti sbagli.
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