Good Morning Vietnam resta il mio preferito....
E' morto Robin Williams
Collapse
X
-
Williams: «Anch’io devo combattere contro l’inferno dell’alcol»
L’attore: «Capita nella vita, e a me accade più spesso sullo schermo, di essere bravi insegnanti, ma di non saper scegliere per se stessi la strada giusta»
«Capita nella vita, e a me accade più spesso sullo schermo, di essere bravi insegnanti, ma di non saper scegliere per se stessi la strada giusta», dice Robin Williams, il professore de L’attimo fuggente, lo psicoanalista premiato dall’Oscar in Will Hunting-Genio ribelle. L’attore parla del periodo di «riabilitazione dalla malattia dell’alcolismo» (così la definisce) con senso di colpa. Già 20 anni fa aveva seguito una prima cura per liberarsi da droga e alcol. Osserva: «Sembra che sia diventata una prassi per molte celebrità fare atto di contrizione pubblica, masi tratta di vere tragedie. L’inferno delle dipendenze è uno dei mali più profondi dell’America di oggi, vittima di droghe, pillole e tranquillanti di ogni tipo, alcol...»
I bambini lo aspettano come voce di un pinguino in Happy Feet; sugli schermi è il politicamente scorretto Man of the year: Williams interpreta il conduttore di uno show tv comico che diventa il potenziale candidato alla Presidenza degli Stati Uniti. Incassi non esaltanti ma i critici hanno osannato la sua inquietante interpretazione di un conduttore radiofonico gay in The night listener e a Natale sarà in uno dei film più attesi, Night at the Museum, nei panni nientemeno che di Theodore Roosevelt in un museo dove di notte tutte le statue prendono vita. E ha appena accettato di prendere parte, tredici anni dopo il primo successo, a Mrs Doubtfire 2. «La sceneggiatura mi è molto piaciuta, sono ansioso di iniziare le riprese e spero tutto sia ok: per me sarà un’iniezione di entusiasmo e di riconquista di piena fiducia del pubblico. Lo spero». Eppure, malgrado tutti questi impegni, il buco nero si è di nuovo aperto.
Come lo spiega? «L’attore sa che il successo ha piedi d’argilla e che dietro l’angolo c’è sempre una star pronta al suo posto. Ma questa spiegazione non basta. Le debolezze personali trovano anche fertili radici nell’insoddisfazione serpeggiante nel mio Paese. Per un comico, poi, quando ridere non ha più un effetto catartico, specie nel mondo di oggi, tutto diventa difficile. Sì, avevo acquistato un ranch e iniziato pochi anni fa a produrre vino. Credevo di dominare la situazione e speravo che anche questa attività mi avrebbe aiutato a sconfiggere ogni demone, ma non è stato così». Che cosa lo ha ferito di più in questo periodo? «L’aver letto vignette su di me: “Ha dichiarato che non è più capace di essere sobrio, ma quando mai lo è stato?” e frasi che hanno puntato il dito anche su Mel Gibson e altri colleghi: “Tutti loro hanno da vendere qualcosa, un film, un disco, uno show tv e, guarda caso, si scoprono capaci di denunciare, alla vigilia del lancio, la loro povertà morale”».
In realtà anche chi non ha da vendere alcunché, a esempio Jamie Lee Curtis, ha confessato di aver a lungo tentato di nascondere di essere dipendente dall’alcol «fino a quando ho capito che non potevo continuare a mentire e ho fatto una cura di riabilitazione». Lo stesso discorso vale anche per Jim Carrey e tantissimi altri. Matthew Perry di «Friends» (ora sui teleschermi con un nuovo serial), ha spesso ricadute al pari di Melanie Griffith. Hanno seguito lunghe terapie sir Anthony Hopkins e di Ben Affleck. In tempi diversi, quando tutto si metteva a tacere per ordine degli studios, Jack Lemmon fu arrestato più volte per ubriachezza.
«Il primo bicchiere è il vero nemico perché se sei un potenziale dipendente non lo scordi più — dice con umorismo dark Williams—. Tutti dovrebbero leggere il libro “Alcoholics Anonymous”, che raccoglie testimonianze di tanti addicted». Jim Carrey ha dichiarato che si sente maggiormente forte nel vincere la depressione da quando non fa ricorso a Prozac o ad alcol. E’ d’accordo? «E’ un discorso lungo perché la dipendenza ti dà la possibilità di far credere agli altri che tutto è “ok” e impari a barare. Io so quanto può essere costato a Mel Gibson e a Keith Urban confessare questa doppia vita spesso segreta nelle ricadute anche a chi ci sta vicino perché devi ammettere che la dipendenza a volte è più forte di ogni sentimento. Nel centro di riabilitazione dell’Oregon ho ascoltato casi umani che testimoniano il baratro del nostro tempo. Lo sanno le donne, a esempio, che la dipendenza dalla chirurgia estetica (un’altra malattia a Hollywood) dopo le operazioni porta tante donne a bere, a forme di anoressia o di bulimia, ad avere rapporti sessuali con sconosciuti? Il problema è sociale».
Ha deciso di limitare il lancio di Man of the year per timore di troppe domande? «Quando accetti la confessione pubblica è perché ti rendi conti che da solo non puoi farcela. Ho ristretto gli impegni di lancio anche perché è duro dover guardare in faccia i tuoi figli quando altri fanno loro crudeli domande».
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Che dire? mi faceva una grandissima simpatia, diversi suoi film sono diventati dei veri e propri cult, alcuni per bambini altri per adulti.
Ho letto che negli anni 80 facesse uso di cocaina con l'amico john belushi. La sua morte fu per lui un grande shock e così aveva smesso. Poi però passò all'alcool. Giusto un mese fa si era fatto ricoverare per la terza volta per alcolismo.
In sostanza ha condiviso buona parte della sua vita con una qualche dipedenza.
Mi ha ricordato di elvis, concludeva le serate facendosi mettere letteralmente KO da una serie di schifezze.Last edited by clark89; 13-08-2014, 00:57:19.
Commenta
-
-
Grandissimo attore, uno dei miei preferiti... adoro alcuni suoi film...
Mi rattrista molto la sua morte... riposi in pace.
Settimana scorsa stavo guardando i video delle interviste con David Letterman nel Letterman Show, chissà come mai spesso e volentieri le persone più divertenti sono anche le più infelici.
No easy way out.
http://www.youtube.com/watch?v=YoL9mGDxtgM&feature=plcp
Commenta
-
-
Un grandissimo, veramente...un gran peccatoOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Commenta
-
-
a quanto pare c'entrano anche le ex-mogli nella morte dell'attore, per via delle ingenti somme di denaro che era costretto a versare e aveva versato loro.
è assurdo come queste vipere riescano a fotterti
Quello che affliggeva Robin Williams non era soltanto la depressione. Perché oltre alla malattia c’erano problemi economici e il rischio bancarotta. Agli amici più stretti, l’attore americano – morto suicida nella sua casa di Tiburon in California – aveva confidato la preoccupazione per il suo patrimonio, “risucchiato” dal pagamento degli alimenti alle due ex mogli …Originariamente Scritto da laplaceIo che sono innocente, il più innocente di tutti maledetti bastardi che mi avete concepito per poi farmi passare serate come questaOriginariamente Scritto da Pescavuole disperatamente scoprire se scopo, bevo, mi faccio inculare. cose che non saprà mai.
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggioieri sera su sky davano l'uomo bicentenario
Commenta
-
-
veditelo assolutamente è bellissimoOriginariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da zuse Visualizza Messaggiol'uomo bicentenario mi manca..ho visto jumanji,l'attimo fuggente, genio ribelle etc etcOriginariamente Scritto da laplaceIo che sono innocente, il più innocente di tutti maledetti bastardi che mi avete concepito per poi farmi passare serate come questaOriginariamente Scritto da Pescavuole disperatamente scoprire se scopo, bevo, mi faccio inculare. cose che non saprà mai.
Commenta
-
Commenta