Morto Giorgio Faletti
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era stato ospite tempo fa a striscia quando uscirono i DVD di drive in
RIP
Originariamente Scritto da marcokrt 1984Se mi interessa, so anche fingermi al vostro livello...Originariamente Scritto da anto96ssMh, comunque vorrei sentire prima i pareri degli altri che erano intervenuti prima, Ramos, Body80 e gli altri
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artista completo, rip
No easy way out.
http://www.youtube.com/watch?v=YoL9mGDxtgM&feature=plcp
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"Il mio epitaffio sarà: qui giace Giorgio Faletti, morto a 17 anni", diceva così, pensando alla sua morte, Faletti: http://torino.repubblica.it/cronaca/...anni-90667947/
Quel richiamo ai 17 anni mi ha fatto pensare al verso di una sua canzone, una canzone scritta per la voce di Gigliola Cinquetti e presentata al Sanremo del 1995, quello successivo alla scoperta (clamorosa) di Faletti cantante con Signor Tenente. Ebbene, nella canzone per la Cinquetti (titolo: Giovane Vecchio Cuore) al bel ritornello Faletti scrive, in maniera evidentemente autobiografica:
Lo guardo in faccia questo tempo
che si muove svelto fuori e lento dentro di me
che per quanti danni ha fatto
non ha spento il mio sorriso
non ha scelto da sè
che se mi ha messo le mani addosso
lo ha fatto senza dolore
io ti capisco e non ti tradisco
povero stupido giovane vecchio cuore
io ti nascondo nel mio profondo
povero stupido giovane vecchio cuore
e quando non starò più qui a stropicciare questi panni
io sarò andata via così, che ancora avevo diciassette anni.
...Che ancora avevo diciassette anni.
La canzone (bella, con due strofe ed un lungo ritornello che insolitamente si fa ascoltare una volta sola) è questa qua:
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Ciao Giorgio....
dal Drive In fino ai tuoi thriller...
un pezzo d'infanzia che se ne va..
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".
(L. Pirandello)
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