Il discorso è piuttosto complesso. Riassumendo si può dire che non conta tanto il livello di educazione quanto alcune basi educative che possono formare la mente in modo radicalmente differente, per esempio le persone che non imparano a leggere e vivono in un mondo con pochi simboli grafici hanno una mente orale uditiva invece che scritto-visiva e questo influisce (secondo me) sul riconoscimento di pattern, che è la principale caratteristica misurata dall'IQ. Inoltre la malnutrizione (sia quantitativa sia qualitativa) influisce per diversi punti percentuale sull'IQ a causa del minore sviluppo cerebrale nell'infanzia. Anche l'esposizione a malattie in età infantile influisce, in modo meno importante ma comunque presente.
Dall'altra parte della staccionata è vero invece che i ***** hanno un IQ significativamente più basso anche quando hanno un'educazione di base e un'alimentazione analoga a quella di bianchi e asiatici (parlo degli USA) e questo pare non sia imputabile a variabili differenti da quelle genetiche. Ci sono spiegazioni alternative ma sono un po' tirate per i capelli, magari sono giuste ma finché non ci saranno dati incontrovertibili a sostegno io applico il rasoio di Ockham.
Inoltre non è importante solo che l'IQ medio si alto. In realtà sembra che conti di più il valore della classe dirigenziale che non quello generale. Dico pare perché è un campo di ricerca ancora tabù e questo lo sta rallentando. In India in particolare l'IQ medio (tolti limiti educazionali e l'orrida dieta vegetariana imposta anche ai bambini con tutte le conseguenze ovvie) è molto basso, paragonabile a quello africano. Però la casta braminica, quella con preponderanza di geni ariani, ha un IQ paragonabile a quello di caucasici e ebrei e mongolici nordorientali. Questo potrebbe spiegare il successo della cultura indiana rispetto a quella africana nonostante l'IQ molot simile.
E' un campo controverso e affascinante, peccato che alcuni tabù stiano rallentando la ricerca specifica. Io non mi sento di dire che la causa principale (o una delle principali) sia l'IQ, non ancora, ma certo le evidenze impongono di tenerla sempre presente e non sottovalutarla. Aggiungo che un IQ più basso non implica nemmeno alla lontana che una persona debba godere di meno diritti umani. Ma se si dimostrerà che il basso IQ non è solo correlto a ma anche causa dei problemi di alcuni popoli e nazioni, dovremo riconsiderare dalle basi il colonialismo e la decolonizzazione.
Dall'altra parte della staccionata è vero invece che i ***** hanno un IQ significativamente più basso anche quando hanno un'educazione di base e un'alimentazione analoga a quella di bianchi e asiatici (parlo degli USA) e questo pare non sia imputabile a variabili differenti da quelle genetiche. Ci sono spiegazioni alternative ma sono un po' tirate per i capelli, magari sono giuste ma finché non ci saranno dati incontrovertibili a sostegno io applico il rasoio di Ockham.
Inoltre non è importante solo che l'IQ medio si alto. In realtà sembra che conti di più il valore della classe dirigenziale che non quello generale. Dico pare perché è un campo di ricerca ancora tabù e questo lo sta rallentando. In India in particolare l'IQ medio (tolti limiti educazionali e l'orrida dieta vegetariana imposta anche ai bambini con tutte le conseguenze ovvie) è molto basso, paragonabile a quello africano. Però la casta braminica, quella con preponderanza di geni ariani, ha un IQ paragonabile a quello di caucasici e ebrei e mongolici nordorientali. Questo potrebbe spiegare il successo della cultura indiana rispetto a quella africana nonostante l'IQ molot simile.
E' un campo controverso e affascinante, peccato che alcuni tabù stiano rallentando la ricerca specifica. Io non mi sento di dire che la causa principale (o una delle principali) sia l'IQ, non ancora, ma certo le evidenze impongono di tenerla sempre presente e non sottovalutarla. Aggiungo che un IQ più basso non implica nemmeno alla lontana che una persona debba godere di meno diritti umani. Ma se si dimostrerà che il basso IQ non è solo correlto a ma anche causa dei problemi di alcuni popoli e nazioni, dovremo riconsiderare dalle basi il colonialismo e la decolonizzazione.
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