E' una questione di razza

[Barone Bizzio]

Tongue, cambia la tua frase con ' per una societa X, e' giusto che gli altri siano fatti schiavi' e vedrai come, appunto, e' un punto di vista che non si basa su logiche molto forti. Un certo grado di sfruttamento nella societa' esistera' sempre, nessuno sta dicendo che si deve tendere ad un egualitarismo su scala planetaria. Il problema e' che la competizione tra esseri umani deve essere mitigata per non sfociare nelle forme piu' estreme e barbariche. Altrimenti tutto e' relativismo e si a
rriva a giustificare qualsiasi cosa, dal burka alle infibulazioni

Per quanto riguarda i discorsi sulla 'verita' oggettiva', il problema e' che dire che le razze non sono tutte uguali, che e' vero, porterebbe a una sequela di mistificazioni e campagne politiche denigratorie verso questa o quella minoranza in qualsiasi parte d' Europa. Quindi non e' significativo dire che un nero non diventera' mai campione di scacchi o membro del Mensa che spegne le candele con i pugni ( per fortuna), o sbaglio?

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No infatti... siamo solo quelli che garantiscono i più basilari diritti dell'uomo ai propri cittadini a differenza del resto del mondo...

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l,Italia? Sulla carta si, in pratica non molto

[LARRY SCOTT]

Ma razze a parte...possibile che NESSUNA, e dico NESSUNA organizzazione internazionale seria faccia qualcosa o anche solo parli coni giusti toni allarmistici dell'esplosione demografica africana, che da qui a fine secolo trasdurrà il pianeta in un nigga shithole?

Direi che è alla base di tutto, ma di tutto tutto...fame, carestie, guerre, etc...eppure nessuno ne parla.

[Barone Bizzio]

Si, questa e' decisamente una vergogna. Il piu' grosso problema che dobbiamo affrontare, quindi sono completamente d'accordo con te. C'e' da dire che pensando in realpolitichese fa molto comodo avere un continente come l'Africa, con risorse naturali illimitate, in una situazione di arretratezza economica ed esplosione demografica allo stesso tempo perche' i fattori positivi ( sfruttamento di manodopera a basso costo e uso di attori statali e non statali a fini geopolitici) soprassano quelli negativi ( flussi migratori in paesi 'vassalli' come l' Italia e diffusione di malattie che per l' uomo Occidentale o progredito sono innocue o che difficilmente si propagheranno fuori dai confini africani)

[_Jason_]

l,Italia? Sulla carta si, in pratica non molto

Che in Italia non funziona tutto come dovrebbe è senza dubbio vero, ma questo è un altro discorso.

In occidente non verrai ucciso/crocifisso perché cristiano, non verrai condannato a morte perchè omosessuale, una bambina di 8 anni non sarà costretta a sposarsi con uno di 50, non rischierai un bagno di sangue scendendo in piazza come a Hong Kong.

È il minimo per considerarsi civili, e nel resto del mondo tali diritti non vengono rispettati, in occidente si. È un dato di fatto c'è poco da discutere.

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[Barone Bizzio]

Si, questo senza dubbio ed e' una piu che risposta piu' che sufficiente a tutti i relativismi

[violacs]

La maggior parte delle donne è inadatta alla politica, difatti le quote rosa sono di una sciocchezza aberrante

ancora non mi hai risposto alla domanda che ti ho fatto nell'altra pagina.

[Baldo65]

L'incontro a Mortise
PADOVA. Non se l’aspettava davvero il sindaco Massimo Bitonci d’incontrare, al suo ricevimento di Mortise, i nemici giurati del quartiere: i rom del campo di via Bassette. Eppure sono anche loro cittadini mortisani dal 2008, da quando hanno preso in affitto parte del campo di via Bassette e si sono trasferiti con le loro carovane. Appena il gruppo, in tutto 6, sono stati individuati, sono stati chiamati anche polizia e municipale, oltre alla Digos che era già presente. Bitonci li ha così ricevuti, ribadendo: «Tra 90 giorni sparirete, mando le ruspe e vi sbatto tutti fuori da via Bassette». «Ma fra 90 giorni è Natale», ha fatto presente uno dei membri della delegazione della famiglia Seferovic. «Vi sbatto fuori lo stesso» è stata la laconica risposta del primo cittadino. La principale preoccupazione della famiglia Seferovic sono i bambini che abitano nel campo, una ventina: «Il giudice ci ha autorizzati a restare», riferisce Elvis, il “capo” dell’accampamento, «i nostri figli vivono a Mortise, vanno a scuola qui, la maggior parte sono nati a Padova e mi sembra davvero crudele non preoccuparsi di loro. Se qualcuno minacciasse la serenità dei suoi figli, Bitonci cosa farebbe?». Nella stanza del ricevimento di via Bajardi, i nomadi hanno anche avanzato una proposta: «Ricevere le case popolari» e il sindaco ha tagliato corto: «Fate richiesta come ogni cittadino». Arrivederci senza nemmeno dare la mano. «E’ un sindaco razzista al cento per cento», si sfogano alcuni rom, «non gliene importa nulla nemmeno dei bambini». In sala anche la famiglia rom Seferovic-Aliovic. Abitano in via Ferrero, un altro dei 12 siti cerchiati di rosso da Bitonci: «il terreno è nostro», si difende Jadranca, «ho 8 figli, tutti vanno a scuola qui, non abbiamo mai dato fastidio a nessuno, perché questo accanimento contro di noi?».

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Sempere più fiero del mio sindaco!

[thetongue]

Tongue, cambia la tua frase con ' per una societa X, e' giusto che gli altri siano fatti schiavi' e vedrai come, appunto, e' un punto di vista che non si basa su logiche molto forti. Un certo grado di sfruttamento nella societa' esistera' sempre, nessuno sta dicendo che si deve tendere ad un egualitarismo su scala planetaria. Il problema e' che la competizione tra esseri umani deve essere mitigata per non sfociare nelle forme piu' estreme e barbariche. Altrimenti tutto e' relativismo e si a
rriva a giustificare qualsiasi cosa, dal burka alle infibulazioni

Per quanto riguarda i discorsi sulla 'verita' oggettiva', il problema e' che dire che le razze non sono tutte uguali, che e' vero, porterebbe a una sequela di mistificazioni e campagne politiche denigratorie verso questa o quella minoranza in qualsiasi parte d' Europa. Quindi non e' significativo dire che un nero non diventera' mai campione di scacchi o membro del Mensa che spegne le candele con i pugni ( per fortuna), o sbaglio?

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l,Italia? Sulla carta si, in pratica non molto

1. se a schiavitu' sia giusta o meno, ripeto che dipende da un giudizio morale scaturito razionalmente dai presupposti (valori) che vengono scelti come veri. se il nostro dio non fosse Amore per sua rivelazione, tu non avresti alcuna giustificazione razionale in affermare che la schiavitu' non faccia parte di un ordine naturale giusto. questo va sempre tenuto presente, quando si fanno paragoni tra diverse civilta' per geografia (es I medio orientali) o cronologia (gli antichi greci, I vichinghi, etc)
2. il fatto che differenze sostanziali tra le razze possan esser strumentalizzate e' vero, e questo va assolutamente impedito: vi e' diversita'ma pari dignita'. detto cio', in un contesto non strumentalizzante o mistificatorio, ci possiamo dire se una razza ha chiaramente dimostrato minore intelligenza cognitiva e sociale

[Barone Bizzio]

Ma non e' una questione di divinita', e' una questione che nessuno vorrebbe provare su se stesso il dolore che infligge agli altri. Infatti non mi sembra sia mai esistita nessuna civilta' o tribu' che sia mai stata fondata fatto del dolore sistematico autoinflitto. Questo e' il punto di partenza. Tutto il resto sono giustificazioni a debolezze umane. Il fatto che personaggi autorevoli dicessero che la schiavitu' e' nell' ordine naturale delle cose - e che quindi va giustificata - non e' niente altro che una posizione ben argomentata ma incoerente. La stessa cosa la puoi dire per le contraddizioni della nostra epoca, come il fatto che io son qui a parlarti di coerenza e diritti umani e sto scrivendo su un PC fatto di materiali raccolti da un congolese che lavora in una miniera sorvegliata da milizie armate...

[Virulogo.88]

ancora non mi hai risposto alla domanda che ti ho fatto nell'altra pagina.

Che in Italia non funziona tutto come dovrebbe è senza dubbio vero, ma questo è un altro discorso.

In occidente non verrai ucciso/crocifisso perché cristiano, non verrai condannato a morte perchè omosessuale, una bambina di 8 anni non sarà costretta a sposarsi con uno di 50, non rischierai un bagno di sangue scendendo in piazza come a Hong Kong.

È il minimo per considerarsi civili, e nel resto del mondo tali diritti non vengono rispettati, in occidente si. È un dato di fatto c'è poco da discutere.

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Ti hanno risposto altri, Jason ultimo in ordine di tempo

[violacs]

Ti hanno risposto altri, Jason ultimo in ordine di tempo

mi riferisco ad altro:

Mi ricordi il marasma di conoscenti che criticavano pesantemente l'Italia affermando che l'estero era decisamente meglio e meno retrogrado. Cercando fortuna lavorativa nei vari paesi dei balocchi: U.S.A. , Londra, Australia etc.
Quasi tutti tornati mestamente ed in silenzio con la coda fra le gambe ( gli unici che sono rimasti all'estero sono stati quelli che non hanno sparato giudizi negativi )

Cosa c'entra questo con quello che ho detto io?
sto dicendo che non siamo nessuno per criticare le altre culture non che gli altri sono superiori a noi.

ho forse criticato l'Italia?

.

[Ray Of Light]

ordine naturale delle cose diventerà uno dei 1001

[germanomosconi]

L'incontro a Mortise
PADOVA. Non se l’aspettava davvero il sindaco Massimo Bitonci d’incontrare, al suo ricevimento di Mortise, i nemici giurati del quartiere: i rom del campo di via Bassette. Eppure sono anche loro cittadini mortisani dal 2008, da quando hanno preso in affitto parte del campo di via Bassette e si sono trasferiti con le loro carovane. Appena il gruppo, in tutto 6, sono stati individuati, sono stati chiamati anche polizia e municipale, oltre alla Digos che era già presente. Bitonci li ha così ricevuti, ribadendo: «Tra 90 giorni sparirete, mando le ruspe e vi sbatto tutti fuori da via Bassette». «Ma fra 90 giorni è Natale», ha fatto presente uno dei membri della delegazione della famiglia Seferovic. «Vi sbatto fuori lo stesso» è stata la laconica risposta del primo cittadino. La principale preoccupazione della famiglia Seferovic sono i bambini che abitano nel campo, una ventina: «Il giudice ci ha autorizzati a restare», riferisce Elvis, il “capo” dell’accampamento, «i nostri figli vivono a Mortise, vanno a scuola qui, la maggior parte sono nati a Padova e mi sembra davvero crudele non preoccuparsi di loro. Se qualcuno minacciasse la serenità dei suoi figli, Bitonci cosa farebbe?». Nella stanza del ricevimento di via Bajardi, i nomadi hanno anche avanzato una proposta: «Ricevere le case popolari» e il sindaco ha tagliato corto: «Fate richiesta come ogni cittadino». Arrivederci senza nemmeno dare la mano. «E’ un sindaco razzista al cento per cento», si sfogano alcuni rom, «non gliene importa nulla nemmeno dei bambini». In sala anche la famiglia rom Seferovic-Aliovic. Abitano in via Ferrero, un altro dei 12 siti cerchiati di rosso da Bitonci: «il terreno è nostro», si difende Jadranca, «ho 8 figli, tutti vanno a scuola qui, non abbiamo mai dato fastidio a nessuno, perché questo accanimento contro di noi?».

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Sempere più fiero del mio sindaco!

Se tutti i sindaci fossero così l'Italia sarebbe un paese nettamente migliore...
Grande

[Virulogo.88]

L'incontro a Mortise
PADOVA. Non se l’aspettava davvero il sindaco Massimo Bitonci d’incontrare, al suo ricevimento di Mortise, i nemici giurati del quartiere: i rom del campo di via Bassette. Eppure sono anche loro cittadini mortisani dal 2008, da quando hanno preso in affitto parte del campo di via Bassette e si sono trasferiti con le loro carovane. Appena il gruppo, in tutto 6, sono stati individuati, sono stati chiamati anche polizia e municipale, oltre alla Digos che era già presente. Bitonci li ha così ricevuti, ribadendo: «Tra 90 giorni sparirete, mando le ruspe e vi sbatto tutti fuori da via Bassette». «Ma fra 90 giorni è Natale», ha fatto presente uno dei membri della delegazione della famiglia Seferovic. «Vi sbatto fuori lo stesso» è stata la laconica risposta del primo cittadino. La principale preoccupazione della famiglia Seferovic sono i bambini che abitano nel campo, una ventina: «Il giudice ci ha autorizzati a restare», riferisce Elvis, il “capo” dell’accampamento, «i nostri figli vivono a Mortise, vanno a scuola qui, la maggior parte sono nati a Padova e mi sembra davvero crudele non preoccuparsi di loro. Se qualcuno minacciasse la serenità dei suoi figli, Bitonci cosa farebbe?». Nella stanza del ricevimento di via Bajardi, i nomadi hanno anche avanzato una proposta: «Ricevere le case popolari» e il sindaco ha tagliato corto: «Fate richiesta come ogni cittadino». Arrivederci senza nemmeno dare la mano. «E’ un sindaco razzista al cento per cento», si sfogano alcuni rom, «non gliene importa nulla nemmeno dei bambini». In sala anche la famiglia rom Seferovic-Aliovic. Abitano in via Ferrero, un altro dei 12 siti cerchiati di rosso da Bitonci: «il terreno è nostro», si difende Jadranca, «ho 8 figli, tutti vanno a scuola qui, non abbiamo mai dato fastidio a nessuno, perché questo accanimento contro di noi?».

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Sempere più fiero del mio sindaco!

rep, lo aggiungo su Facebook

[centos]

si ok ragazzi ma se il terreno è di loro proprietà non penso ci sia molto da fare
a far proclami siamo tutti bravi, vediamo se seguono i fatti